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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
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OSSERVATORIO SULLA TRANSIZIONE ECOLOGICA, promosso da
Laudato Sii, Coordinamento Democrazia Costituzionale, NOstra, Ambiente
Lavoro
Il Ministro Pichetto Fratin si gonfia come la nota rana e si autodefinisce il
Ministro più nuclearista che ci sia mai stato. Contento lui se la vedrà con il
predecessore Scaiola che aveva fatto approvare la legge che poi il
referendum popolare del 2011 ha bocciato a grande maggioranza. L’attuale
Ministro, che sta all’ambiente come la volpe al pollaio, sembra consapevole
che ben due referendum popolari in Italia hanno detto no al nucleare e
dimentica che la Germania ha chiuso definitivamente le sue centrali
elettronucleari.
Pichetto Fratin balbetta di un nucleare diverso da quello bocciato dai
referendum e fa esempi ridicoli, ignorando che la sostanza del nucleare
disponibile oggi è la stessa di prima e che non basta attaccargli un cartellino
con un altro numero definendolo di nuova generazione per renderlo più
sicuro.
Le centrali nucleari sono un rischio in sé come ricordano, purtroppo, quelle
ucraine che da tempo provocano incubi e terrore a causa dei rischi della
guerra.
Gli obiettivi di aumento delle rinnovabili dell’Italia sono trascurati da un
Ministro che pensa solo all’enorme affare che rappresenterebbe la
costruzione di una centrale nucleare, senza curarsi dei pericoli per l’ambiente
e
le
persone.
Eppure sono depositati al Ministero molti progetti di investimenti nell’eolico,
soprattutto off shore, e sarebbe possibile rilanciare con un vero piano il
fotovoltaico estendendo investimenti come quello dell’Enel in Sicilia che cerca
di contrastare la subalternità verso altri paesi dell’Italia e dell’Europa nella
produzione dei componenti necessari per la costruzione degli impianti ftv.
Il Ministro non si occupa del rispetto degli obiettivi in materia di rinnovabili ma
si preoccupa degli interessi delle lobbies del fossile e del nucleare.
Questo governo non è solo conservatore ma ha la testa all’indietro ed è
subalterno ai gruppi che hanno interessi sulle fonti energetiche fossili
dimenticando che se l’Italia vuole raggiungere una maggiore autonomia deve
puntare sulle energie da fonti pulite e rinnovabili, tutte senza esclusione, e
spingere sull’acceleratore, altrimenti i disastri ambientali cresceranno e
arriveremo al 2030 nel modo peggiore.
Mario Agostinelli, Alfiero Grandi, Jacopo Ricci, Massimo Serafini
21/9/2023
Giorgia Meloni dovrebbe porsi il problema se questo Ministro che colloca il
governo su posizioni tanto arretrate in materie decisive come ambiente ed
energia sia compatibile con l’interesse dell’Italia.
In ogni caso il referendum sul nucleare ci sarà se reso necessario da un
ritorno al passato del governo. Elettrici ed elettori possono, se necessario,
ribadire ancora una volta che il nucleare in Italia non ci sarà.
Laudato Sii, Coordinamento Democrazia Costituzionale, NOstra, Ambiente
Lavoro
Il Ministro Pichetto Fratin si gonfia come la nota rana e si autodefinisce il
Ministro più nuclearista che ci sia mai stato. Contento lui se la vedrà con il
predecessore Scaiola che aveva fatto approvare la legge che poi il
referendum popolare del 2011 ha bocciato a grande maggioranza. L’attuale
Ministro, che sta all’ambiente come la volpe al pollaio, sembra consapevole
che ben due referendum popolari in Italia hanno detto no al nucleare e
dimentica che la Germania ha chiuso definitivamente le sue centrali
elettronucleari.
Pichetto Fratin balbetta di un nucleare diverso da quello bocciato dai
referendum e fa esempi ridicoli, ignorando che la sostanza del nucleare
disponibile oggi è la stessa di prima e che non basta attaccargli un cartellino
con un altro numero definendolo di nuova generazione per renderlo più
sicuro.
Le centrali nucleari sono un rischio in sé come ricordano, purtroppo, quelle
ucraine che da tempo provocano incubi e terrore a causa dei rischi della
guerra.
Gli obiettivi di aumento delle rinnovabili dell’Italia sono trascurati da un
Ministro che pensa solo all’enorme affare che rappresenterebbe la
costruzione di una centrale nucleare, senza curarsi dei pericoli per l’ambiente
e
le
persone.
Eppure sono depositati al Ministero molti progetti di investimenti nell’eolico,
soprattutto off shore, e sarebbe possibile rilanciare con un vero piano il
fotovoltaico estendendo investimenti come quello dell’Enel in Sicilia che cerca
di contrastare la subalternità verso altri paesi dell’Italia e dell’Europa nella
produzione dei componenti necessari per la costruzione degli impianti ftv.
Il Ministro non si occupa del rispetto degli obiettivi in materia di rinnovabili ma
si preoccupa degli interessi delle lobbies del fossile e del nucleare.
Questo governo non è solo conservatore ma ha la testa all’indietro ed è
subalterno ai gruppi che hanno interessi sulle fonti energetiche fossili
dimenticando che se l’Italia vuole raggiungere una maggiore autonomia deve
puntare sulle energie da fonti pulite e rinnovabili, tutte senza esclusione, e
spingere sull’acceleratore, altrimenti i disastri ambientali cresceranno e
arriveremo al 2030 nel modo peggiore.
Mario Agostinelli, Alfiero Grandi, Jacopo Ricci, Massimo Serafini
21/9/2023
Giorgia Meloni dovrebbe porsi il problema se questo Ministro che colloca il
governo su posizioni tanto arretrate in materie decisive come ambiente ed
energia sia compatibile con l’interesse dell’Italia.
In ogni caso il referendum sul nucleare ci sarà se reso necessario da un
ritorno al passato del governo. Elettrici ed elettori possono, se necessario,
ribadire ancora una volta che il nucleare in Italia non ci sarà.