About Rete Ambientalista Al
Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
PRIMO: NON DISTRUGGERE!
L'ONU RIPUDIA LA GUERRA.
IL GOVERNO IL 26 APRILE SI OCCUPA DEL BUSINESS FUTURO DELLA
RICOSTRUZIONE DELL'UCRAINA MENTRE NEL PRESENTE FORNISCE ARMI CHE
UCCIDONO E DEVASTANO
NOI SOCIETA' CIVILE PROMUOVIAMO UN TRATTATO DI PACE DAL BASSO
Subito il cessate il fuoco
Subito stop all'invio di armi
Subito il dialogo tra i belligeranti mediato dall'organizzazione internazionale legittima.
Dalle ore 9:30 alle ore 14:30 invitiamo le forze ecopacifiste a manifestare e a dialogare
davanti alla Farnesina portando ciascuna il proprio approccio e i propri contenuti specifici:
l'unione che funziona è quella plurale che converge nella concretezza dell'opposizione!
Dalle ore 11:00 alle ore 12:00 teniamo una conferenza stampa, noi digiunatori alla sesta
tappa della coerenza ecopacifista inaugurata al corteo del 5 novembre, per proporre la
nostra strada per raggiungere la pace.
PRIMO: NON DISTRUGGERE!
La conferenza internazionale sulla ricostruzione dell'Ucraina è stata convocata dal
governo italiano il 26 aprile 2023. Non riteniamo casuale che sia la stessa data in cui, nel
1986, si verificò l'incidente alla centrale nucleare, allora sovietica, di Chernobyl. Un
disastro che provocò la contaminazione radioattiva dell'intero continente europeo. La
guerra sul territorio ucraino accesa dalla invasione russa rischia oggi di provocare una
Chernobyl 2. Il cessate il fuoco per aprire negoziati di pace può evitare il pericolo nei suoi
aspetti più eclatanti.
Dalle ore 16:00 alle ore 18:00 i Disarmisti esigenti indicono un
appuntamento online per ricordare, riflettere, proporre una
linea alternativa alle soluzioni militari ed energetiche con scopi
bellici.
L'Europa che vogliamo non è quella della tassonomia pro gas e pro nucleare, ma quella della
conversione ecologica con il modello rinnovabile al 100%: una società strutturalmente pacifica.
Entra nella riunione in Zoom
https://us06web.zoom.us/j/85348526416?pwd=eEdqaXpVbG5a
alhHNHJnbW8xSW8vQT09
ID riunione: 853 4852 6416
Passcode: 886459
Trova il tuo numero locale: https://us06web.zoom.us/u/kdlNlrY
Adesso una premessa politica al dossier, che presenteremo il 26 aprile, sulla partita europea del
nucleare, oggi.
In un mondo in cui le grandi potenze globali fanno parlare le armi per risolvere i loro contrasti
egemonici, come assistiamo in Ucraina, un'Europa non espressione geografica, capace di superare
questa logica e di lavorare per il primato del diritto internazionale, in termini formali e sostanziali,
può spingere il cammino dalla tregua ad una pace stabile.
Questo compito di mediazione e riconnessione assume un valore decisivo in un momento storico in
cui la "guerra mondiale a pezzetti" può tragicamente unificarsi con una esplosione globale ed anche
nucleare.
L'Europa dovrebbe raccogliere due sfide fondamentali. La prima: aprire una via d'uscita diplomatica
dai conflitti in armi, in particolare dal conflitto con epicentro Ucraina, che ha aperto una piaga
purulenta all'interno stesso del Continente. La seconda: un'integrazione democratica che metta
assieme una politica estera comune ed una politica della difesa ispirate dal "ripudio della guerra";
ed anche l'obiettivo di una società strutturalmente pacifica da costruire attraverso una conversione
ecologica dell'economia.
L'Europa dei popoli, non l'Europa dei potenti (in realtà impotenti), dovrebbe essere l'organizzazione
politica che dà la sveglia per salvare il Pianeta Terra dalle logiche mortali della potenza e del
profitto illimitati. Esiste quindi una missione possibile per l'Europa, se si impegna con una
autonomia sostanziale nel promuovere un nuovo modello economico e sociale.
In questo quadro di ragionamenti diventa allora credibile proporre la denuclearizzazione tra i
percorsi principali per dare corpo all'europeismo federalista sognato da Altiero Spinelli.
La conversione ecologica infatti è pura retorica se non si appoggia su una conversione energetica
che è decarbonizzazione ma anche denuclearizzazione. Forse soprattutto denuclearizzazione:
consideriamo, dandole il giusto peso, quale minaccia concreta per la sopravvivenza stessa
dell'Umanità costituisca la tecnologia "atomica", con il suo inscindibile doppio uso civile-militare.
Ai nuovi movimenti ambientalisti che si sono affacciati, con grande clamore mediatico, nell'arena
pubblica, noi "storici", ma non "vecchi", possiamo e dobbiamo rammentare e spiegare un dato
imprescindibile: al di là di ogni pregiudizio ideologico, non si può essere per la pace e la giustizia
sociale e ambientale senza essere antinucleari!
Alfonso Navarra - portavoce dei Disarmisti esigenti - cell. 340-
0736871
L'ONU RIPUDIA LA GUERRA.
IL GOVERNO IL 26 APRILE SI OCCUPA DEL BUSINESS FUTURO DELLA
RICOSTRUZIONE DELL'UCRAINA MENTRE NEL PRESENTE FORNISCE ARMI CHE
UCCIDONO E DEVASTANO
NOI SOCIETA' CIVILE PROMUOVIAMO UN TRATTATO DI PACE DAL BASSO
Subito il cessate il fuoco
Subito stop all'invio di armi
Subito il dialogo tra i belligeranti mediato dall'organizzazione internazionale legittima.
Dalle ore 9:30 alle ore 14:30 invitiamo le forze ecopacifiste a manifestare e a dialogare
davanti alla Farnesina portando ciascuna il proprio approccio e i propri contenuti specifici:
l'unione che funziona è quella plurale che converge nella concretezza dell'opposizione!
Dalle ore 11:00 alle ore 12:00 teniamo una conferenza stampa, noi digiunatori alla sesta
tappa della coerenza ecopacifista inaugurata al corteo del 5 novembre, per proporre la
nostra strada per raggiungere la pace.
PRIMO: NON DISTRUGGERE!
La conferenza internazionale sulla ricostruzione dell'Ucraina è stata convocata dal
governo italiano il 26 aprile 2023. Non riteniamo casuale che sia la stessa data in cui, nel
1986, si verificò l'incidente alla centrale nucleare, allora sovietica, di Chernobyl. Un
disastro che provocò la contaminazione radioattiva dell'intero continente europeo. La
guerra sul territorio ucraino accesa dalla invasione russa rischia oggi di provocare una
Chernobyl 2. Il cessate il fuoco per aprire negoziati di pace può evitare il pericolo nei suoi
aspetti più eclatanti.
Dalle ore 16:00 alle ore 18:00 i Disarmisti esigenti indicono un
appuntamento online per ricordare, riflettere, proporre una
linea alternativa alle soluzioni militari ed energetiche con scopi
bellici.
L'Europa che vogliamo non è quella della tassonomia pro gas e pro nucleare, ma quella della
conversione ecologica con il modello rinnovabile al 100%: una società strutturalmente pacifica.
Entra nella riunione in Zoom
https://us06web.zoom.us/j/85348526416?pwd=eEdqaXpVbG5a
alhHNHJnbW8xSW8vQT09
ID riunione: 853 4852 6416
Passcode: 886459
Trova il tuo numero locale: https://us06web.zoom.us/u/kdlNlrY
Adesso una premessa politica al dossier, che presenteremo il 26 aprile, sulla partita europea del
nucleare, oggi.
In un mondo in cui le grandi potenze globali fanno parlare le armi per risolvere i loro contrasti
egemonici, come assistiamo in Ucraina, un'Europa non espressione geografica, capace di superare
questa logica e di lavorare per il primato del diritto internazionale, in termini formali e sostanziali,
può spingere il cammino dalla tregua ad una pace stabile.
Questo compito di mediazione e riconnessione assume un valore decisivo in un momento storico in
cui la "guerra mondiale a pezzetti" può tragicamente unificarsi con una esplosione globale ed anche
nucleare.
L'Europa dovrebbe raccogliere due sfide fondamentali. La prima: aprire una via d'uscita diplomatica
dai conflitti in armi, in particolare dal conflitto con epicentro Ucraina, che ha aperto una piaga
purulenta all'interno stesso del Continente. La seconda: un'integrazione democratica che metta
assieme una politica estera comune ed una politica della difesa ispirate dal "ripudio della guerra";
ed anche l'obiettivo di una società strutturalmente pacifica da costruire attraverso una conversione
ecologica dell'economia.
L'Europa dei popoli, non l'Europa dei potenti (in realtà impotenti), dovrebbe essere l'organizzazione
politica che dà la sveglia per salvare il Pianeta Terra dalle logiche mortali della potenza e del
profitto illimitati. Esiste quindi una missione possibile per l'Europa, se si impegna con una
autonomia sostanziale nel promuovere un nuovo modello economico e sociale.
In questo quadro di ragionamenti diventa allora credibile proporre la denuclearizzazione tra i
percorsi principali per dare corpo all'europeismo federalista sognato da Altiero Spinelli.
La conversione ecologica infatti è pura retorica se non si appoggia su una conversione energetica
che è decarbonizzazione ma anche denuclearizzazione. Forse soprattutto denuclearizzazione:
consideriamo, dandole il giusto peso, quale minaccia concreta per la sopravvivenza stessa
dell'Umanità costituisca la tecnologia "atomica", con il suo inscindibile doppio uso civile-militare.
Ai nuovi movimenti ambientalisti che si sono affacciati, con grande clamore mediatico, nell'arena
pubblica, noi "storici", ma non "vecchi", possiamo e dobbiamo rammentare e spiegare un dato
imprescindibile: al di là di ogni pregiudizio ideologico, non si può essere per la pace e la giustizia
sociale e ambientale senza essere antinucleari!
Alfonso Navarra - portavoce dei Disarmisti esigenti - cell. 340-
0736871