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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
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Ricordando Aldo Capitini
Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario,
infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel
1968. E' stato il piu' grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia.
Tra le opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e' ancora quella a cura di
Giovanni Cacioppo e vari collaboratori, Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria
1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale -
ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti
di Capitini); ma notevole ed oggi imprescindibile e' anche la recente antologia degli scritti a
cura di Mario Martini, Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004, 2007; delle
singole opere capitiniane sono state recentemente ripubblicate: Le tecniche della
nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989, Edizioni dell'asino, Roma 2009; Elementi di
un'esperienza religiosa, Cappelli, Bologna 1990; Colloquio corale, L'ancora del
Mediterraneo, Napoli 2005; L'atto di educare, Armando Editore, Roma 2010; cfr. inoltre la
raccolta di scritti autobiografici Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano 1991,
L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma
1996; La religione dell'educazione, La Meridiana, Molfetta 2008; segnaliamo anche
Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma
1991. Presso la redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta@sis.it,
sito: www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed
opuscoli di Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui Il potere di tutti, 1969). Negli anni
'90 e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui apparsi un
volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un volume di Scritti filosofici
e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione ampliata, Fondazione centro studi Aldo
Capitini, Perugia 1998. Piu' recente e' la pubblicazione di alcuni carteggi particolarmente
rilevanti: Aldo Capitini, Walter Binni, Lettere 1931-1968, Carocci, Roma 2007; Aldo
Capitini, Danilo Dolci, Lettere 1952-1968, Carocci, Roma 2008; Aldo Capitini, Guido
Calogero, Lettere 1936-1968, Carocci, Roma 2009.
Tra le opere su Aldo Capitini: a) per la bibliografia: Fondazione Centro studi Aldo Capitini,
Bibliografia di scritti su Aldo Capitini, a cura di Laura Zazzerini, Volumnia Editrice, Perugia
2007; Caterina Foppa Pedretti, Bibliografia primaria e secondaria di Aldo Capitini, Vita e
Pensiero, Milano 2007; segnaliamo anche che la gia' citata bibliografia essenziale degli
scritti di Aldo Capitini pubblicati dal 1926 al 1973, a cura di Aldo Stella, pubblicata in Il
messaggio di Aldo Capitini, cit., abbiamo recentemente ripubblicato in "Coi piedi per terra"
n. 298 del 20 luglio 2010; b) per la critica e la documentazione: oltre alle introduzioni alle
singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si
veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di),
Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo
Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La
pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991;
Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza religiosa
contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione
nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini,
Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume monografico
de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta' liberata.
Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Mario Martini (a
cura di), Aldo Capitini libero religioso rivoluzionario nonviolento. Atti del Convegno,
Comune di Perugia - Fondazione Aldo Capitini, Perugia 1999; Pietro Polito, L'eresia di
Aldo Capitini, Stylos, Aosta 2001; Gian Biagio Furiozzi (a cura di), Aldo Capitini tra
socialismo e liberalismo, Franco Angeli, Milano 2001; Federica Curzi, Vivere la
nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; Massimo Pomi, Al
servizio dell'impossibile. Un profilo pedagogico di Aldo Capitini, Rcs - La Nuova Italia,
Milano-Firenze 2005; Andrea Tortoreto, La filosofia di Aldo Capitini, Clinamen, Firenze
2005; Maurizio Cavicchi, Aldo Capitini. Un itinerario di vita e di pensiero, Lacaita, Manduria
2005; Marco Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza di Aldo
Capitini, Ega, Torino 2007; Alarico Mariani Marini, Eligio Resta, Marciare per la pace. Il
mondo nonviolento di Aldo Capitini, Plus, Pisa 2007; Maura Caracciolo, Aldo Capitini e
Giorgio La Pira. Profeti di pace sul sentiero di Isaia, Milella, Lecce 2008; Mario Martini,
Franca Bolotti (a cura di), Capitini incontra i giovani, Morlacchi, Perugia 2009; Giuseppe
Moscati (a cura di), Il pensiero e le opere di Aldo Capitini nella coscienza delle giovani
generazioni, Levante, Bari 2010; cfr. anche il capitolo dedicato a Capitini in Angelo d'Orsi,
Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi, Torino 2001; e Amoreno Martellini, Fiori nei
cannoni. Nonviolenza e antimilitarismo nell'Italia del Novecento, Donzelli, Roma 2006; c)
per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di Pietro Polito citato ed i volumi
bibliografici segnalati sopra.
*
Sostenere il Movimento Nonviolento
Il Movimento Nonviolento, come e' scritto nella sua carta programmatica, "lavora per
l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello
locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della
creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di
ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed
ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla
razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di
organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti
del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio
prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra
delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e
della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta'
di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione,
la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la
disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli".
Per contattare il Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org, www.azionenonviolenta.it
*
Un appello ad opporsi al razzismo
Il governo sta commettendo gravissimi reati:
- impedendo che siano accolti e soccorsi nei porti italiani i superstiti di naufragi, cosi'
commettendo il reato di omissione di soccorso;
- diffamando, aggredendo e sabotando i soccorritori volontari che salvano vite umane nel
Mediterraneo, cosi' ostacolando quei salvataggi ovvero favoreggiando de facto
l'abbandono dei naufraghi alla morte;
- operando al fine di impedire che le vittime superstiti dei lager libici possano trovare
salvezza in Europa, adoperandosi affinche' esse non riescano a lasciare la Libia e siano
riconsegnate di fatto ai loro aguzzini;
- propagandando stereotipi razzisti ed istigando al disprezzo e all'odio razzista e religioso;
- minacciando schedature razziste in palese violazione della Costituzione;
- facendo l'apologia di azioni ed espressioni razziste, cosi' favoreggiandole e di fatto
istigando al razzismo;
- sminuendo la gravita' di gravissimi fatti di violenza razzista, negando che di razzismo si
tratti;
- compiendo atti configurabili come sequestro di persona (ipotesi di reato formulata dalla
magistratura a carico del Ministro dell'Interno - ed effettivo capo del governo - in relazione
alla gravissima vicenda dei naufraghi soccorsi dalla nave della Guardia Costiera italiana
"Diciotti" ai quali scandalosamente si nego' per giorni e giorni lo sbarco);
- tentando di introdurre, con il cosiddetto "decreto sicurezza", elementi di vero e proprio
apartheid nel corpus legislativo italiano, in flagrante violazione della democrazia, della
civilta' giuridica, della dignita' umana;
- e tutto cio' abusando delle pubbliche funzioni e dei pubblici poteri ad esso governo
attribuiti, e violando la Costituzione della Repubblica italiana cui pure i ministri hanno
giurato fedelta'.
Ad ogni persona rispettosa e sollecita della dignita' umana propria ed altrui chiediamo di
impegnarsi in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; chiediamo di impegnarsi in
difesa della legalita' che salva le vite; chiediamo di impegnarsi con la la forza della verita' e
con la scelta della nonviolenza a contrastare il razzismo ed ogni altra violenza; chiediamo
di impegnarsi per le dimissioni del governo delle persecuzioni razziste e dell'omissione di
soccorso, dell'anomia e della disumanita'; chiediamo di impegnarsi a segnalare alle
competenti magistrature la "notitia criminis" dei reati commessi dai ministri del governo
della disumanita' affinche' essi siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella solidarieta' che ogni essere umano
riconosce e raggiunge e i diritti di tutti difende, unitevi nella lotta per affermare la dignita' e
l'eguaglianza di diritti di ogni persona, unitevi nella condivisione dei beni e del bene,
unitevi nell'impegno per la comune liberazione".
*
Una lettera alla Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa
Le persone partecipanti all'incontro hanno inoltre condiviso la lettera inviata dalla struttura
nonviolenta viterbese alla Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, lettera
che di seguito si trascrive.
"Alla Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa on. Dunja Mijatovic
Oggetto: segnalazione concernente violazioni dei diritti umani da parte del governo italiano
e conseguente richiesta di intervento
Gentilissima on. Mijatovic,
le segnaliamo che il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di
soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori
volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in
Italia;
le segnaliamo inoltre che esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni
conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
le segnaliamo infine che un recente decreto del governo italiano (cosiddetto "decreto
sicurezza" del 24 settembre 2018) intende introdurre nell'ordinamento italiano misure di
discriminazione razzista palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica
Italiana, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con la civilta' giuridica e il diritto
internazionale.
Tutto cio' le segnaliamo formulando la richiesta di un suo tempestivo intervento in difesa
dei diritti umani che le citate iniziative del governo italiano palesemente violano.
Voglia gradire distinti saluti,
Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario,
infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel
1968. E' stato il piu' grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia.
Tra le opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e' ancora quella a cura di
Giovanni Cacioppo e vari collaboratori, Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria
1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale -
ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti
di Capitini); ma notevole ed oggi imprescindibile e' anche la recente antologia degli scritti a
cura di Mario Martini, Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004, 2007; delle
singole opere capitiniane sono state recentemente ripubblicate: Le tecniche della
nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989, Edizioni dell'asino, Roma 2009; Elementi di
un'esperienza religiosa, Cappelli, Bologna 1990; Colloquio corale, L'ancora del
Mediterraneo, Napoli 2005; L'atto di educare, Armando Editore, Roma 2010; cfr. inoltre la
raccolta di scritti autobiografici Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano 1991,
L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma
1996; La religione dell'educazione, La Meridiana, Molfetta 2008; segnaliamo anche
Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma
1991. Presso la redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta@sis.it,
sito: www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed
opuscoli di Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui Il potere di tutti, 1969). Negli anni
'90 e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui apparsi un
volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un volume di Scritti filosofici
e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione ampliata, Fondazione centro studi Aldo
Capitini, Perugia 1998. Piu' recente e' la pubblicazione di alcuni carteggi particolarmente
rilevanti: Aldo Capitini, Walter Binni, Lettere 1931-1968, Carocci, Roma 2007; Aldo
Capitini, Danilo Dolci, Lettere 1952-1968, Carocci, Roma 2008; Aldo Capitini, Guido
Calogero, Lettere 1936-1968, Carocci, Roma 2009.
Tra le opere su Aldo Capitini: a) per la bibliografia: Fondazione Centro studi Aldo Capitini,
Bibliografia di scritti su Aldo Capitini, a cura di Laura Zazzerini, Volumnia Editrice, Perugia
2007; Caterina Foppa Pedretti, Bibliografia primaria e secondaria di Aldo Capitini, Vita e
Pensiero, Milano 2007; segnaliamo anche che la gia' citata bibliografia essenziale degli
scritti di Aldo Capitini pubblicati dal 1926 al 1973, a cura di Aldo Stella, pubblicata in Il
messaggio di Aldo Capitini, cit., abbiamo recentemente ripubblicato in "Coi piedi per terra"
n. 298 del 20 luglio 2010; b) per la critica e la documentazione: oltre alle introduzioni alle
singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si
veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di),
Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo
Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La
pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991;
Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza religiosa
contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione
nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini,
Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume monografico
de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta' liberata.
Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Mario Martini (a
cura di), Aldo Capitini libero religioso rivoluzionario nonviolento. Atti del Convegno,
Comune di Perugia - Fondazione Aldo Capitini, Perugia 1999; Pietro Polito, L'eresia di
Aldo Capitini, Stylos, Aosta 2001; Gian Biagio Furiozzi (a cura di), Aldo Capitini tra
socialismo e liberalismo, Franco Angeli, Milano 2001; Federica Curzi, Vivere la
nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; Massimo Pomi, Al
servizio dell'impossibile. Un profilo pedagogico di Aldo Capitini, Rcs - La Nuova Italia,
Milano-Firenze 2005; Andrea Tortoreto, La filosofia di Aldo Capitini, Clinamen, Firenze
2005; Maurizio Cavicchi, Aldo Capitini. Un itinerario di vita e di pensiero, Lacaita, Manduria
2005; Marco Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza di Aldo
Capitini, Ega, Torino 2007; Alarico Mariani Marini, Eligio Resta, Marciare per la pace. Il
mondo nonviolento di Aldo Capitini, Plus, Pisa 2007; Maura Caracciolo, Aldo Capitini e
Giorgio La Pira. Profeti di pace sul sentiero di Isaia, Milella, Lecce 2008; Mario Martini,
Franca Bolotti (a cura di), Capitini incontra i giovani, Morlacchi, Perugia 2009; Giuseppe
Moscati (a cura di), Il pensiero e le opere di Aldo Capitini nella coscienza delle giovani
generazioni, Levante, Bari 2010; cfr. anche il capitolo dedicato a Capitini in Angelo d'Orsi,
Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi, Torino 2001; e Amoreno Martellini, Fiori nei
cannoni. Nonviolenza e antimilitarismo nell'Italia del Novecento, Donzelli, Roma 2006; c)
per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di Pietro Polito citato ed i volumi
bibliografici segnalati sopra.
*
Sostenere il Movimento Nonviolento
Il Movimento Nonviolento, come e' scritto nella sua carta programmatica, "lavora per
l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello
locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della
creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di
ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed
ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla
razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di
organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti
del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio
prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra
delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e
della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta'
di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione,
la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la
disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli".
Per contattare il Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org, www.azionenonviolenta.it
*
Un appello ad opporsi al razzismo
Il governo sta commettendo gravissimi reati:
- impedendo che siano accolti e soccorsi nei porti italiani i superstiti di naufragi, cosi'
commettendo il reato di omissione di soccorso;
- diffamando, aggredendo e sabotando i soccorritori volontari che salvano vite umane nel
Mediterraneo, cosi' ostacolando quei salvataggi ovvero favoreggiando de facto
l'abbandono dei naufraghi alla morte;
- operando al fine di impedire che le vittime superstiti dei lager libici possano trovare
salvezza in Europa, adoperandosi affinche' esse non riescano a lasciare la Libia e siano
riconsegnate di fatto ai loro aguzzini;
- propagandando stereotipi razzisti ed istigando al disprezzo e all'odio razzista e religioso;
- minacciando schedature razziste in palese violazione della Costituzione;
- facendo l'apologia di azioni ed espressioni razziste, cosi' favoreggiandole e di fatto
istigando al razzismo;
- sminuendo la gravita' di gravissimi fatti di violenza razzista, negando che di razzismo si
tratti;
- compiendo atti configurabili come sequestro di persona (ipotesi di reato formulata dalla
magistratura a carico del Ministro dell'Interno - ed effettivo capo del governo - in relazione
alla gravissima vicenda dei naufraghi soccorsi dalla nave della Guardia Costiera italiana
"Diciotti" ai quali scandalosamente si nego' per giorni e giorni lo sbarco);
- tentando di introdurre, con il cosiddetto "decreto sicurezza", elementi di vero e proprio
apartheid nel corpus legislativo italiano, in flagrante violazione della democrazia, della
civilta' giuridica, della dignita' umana;
- e tutto cio' abusando delle pubbliche funzioni e dei pubblici poteri ad esso governo
attribuiti, e violando la Costituzione della Repubblica italiana cui pure i ministri hanno
giurato fedelta'.
Ad ogni persona rispettosa e sollecita della dignita' umana propria ed altrui chiediamo di
impegnarsi in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; chiediamo di impegnarsi in
difesa della legalita' che salva le vite; chiediamo di impegnarsi con la la forza della verita' e
con la scelta della nonviolenza a contrastare il razzismo ed ogni altra violenza; chiediamo
di impegnarsi per le dimissioni del governo delle persecuzioni razziste e dell'omissione di
soccorso, dell'anomia e della disumanita'; chiediamo di impegnarsi a segnalare alle
competenti magistrature la "notitia criminis" dei reati commessi dai ministri del governo
della disumanita' affinche' essi siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella solidarieta' che ogni essere umano
riconosce e raggiunge e i diritti di tutti difende, unitevi nella lotta per affermare la dignita' e
l'eguaglianza di diritti di ogni persona, unitevi nella condivisione dei beni e del bene,
unitevi nell'impegno per la comune liberazione".
*
Una lettera alla Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa
Le persone partecipanti all'incontro hanno inoltre condiviso la lettera inviata dalla struttura
nonviolenta viterbese alla Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, lettera
che di seguito si trascrive.
"Alla Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa on. Dunja Mijatovic
Oggetto: segnalazione concernente violazioni dei diritti umani da parte del governo italiano
e conseguente richiesta di intervento
Gentilissima on. Mijatovic,
le segnaliamo che il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di
soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori
volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in
Italia;
le segnaliamo inoltre che esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni
conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
le segnaliamo infine che un recente decreto del governo italiano (cosiddetto "decreto
sicurezza" del 24 settembre 2018) intende introdurre nell'ordinamento italiano misure di
discriminazione razzista palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica
Italiana, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con la civilta' giuridica e il diritto
internazionale.
Tutto cio' le segnaliamo formulando la richiesta di un suo tempestivo intervento in difesa
dei diritti umani che le citate iniziative del governo italiano palesemente violano.
Voglia gradire distinti saluti,