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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
AMBIENTEVENEZIA NOTIZIE 28 APRILE 2023
INQUINAMENTO NAVI
Il buco nero della trasparenza dei controlli sui carburanti delle navi
15 associazioni si appellano all’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima perché i dati dei
controlli sulla quantità di zolfo nei carburanti delle navi siano resi accessibili e comprensibili
Nell’allegato e di seguito trovate:
la lettera delle 15 associazioni
Comunicato dell’associazione Cittadini per l’aria
Ogni anno nei porti europei situati spesso nel cuore delle città, traghetti, Ro-Ro, navi da crociera e merci
effettuano oltre 2 milioni di approdi.
I fumi che escono dai loro camini durante le manovre e i lunghi stazionamenti determinano l’aumento delle
concentrazioni di inquinanti atmosferici dannosi per la salute umana e cancerogeni (lo zolfo soprattutto).
Ciononostante, le norme vigenti impongono un numero risibile di controlli sul contenuto di zolfo dei carburanti:
proprio a causa di questo sistema legislativo, ad esempio, nel 2021, a fronte di oltre 500.000 scali all’anno di navi
nei porti italiani, i controlli sono stati appena 180.
Non solo: i dati forniti dall’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima non sono trasparenti.
Non permettono cioè, di entrare nel dettaglio del singolo controllo (quale nave, quando, esito del controllo…),
ma dicono solo quanti controlli sono stati effettuati sull’intero traffico marittimo.
Lettera aperta al Commissario Europeo all’Ambiente perché si aumentino i controlli previsti dalla
normativa UE. Lettera di 15 associazioni di città portuali italiane – Venezia, Monfalcone, Ancona,
Genova, Livorno, Savona, Olbia, Civitavecchia, Napoli; con il prezioso coordinamento
dell’associazione “Cittadini per l’Aria”.
Venezia è presente con tre Associazioni : AmbienteVenezia, Whe Are Here Venice, Italia Nostra
le associazioni e i cittadini rivolgono oggi un appello all’Agenzia Europea di Sicurezza Marittima - che detiene
il registro Thetis EU che raccoglie i dati dei controlli effettuati dalle autorità preposte in tutte le nazioni
europee - affinché i dati relativi ai controlli sui carburanti navali, oggi accessibili solo in forma aggregata,
siano resi del tutto trasparenti.
Inoltre La rete di tante associazioni europee e italiane, chiede da anni che si avvii un processo volto all’adozione
di un’Area ECA (Emission Control Area) nel Mediterraneo.
Un’area che diventerà realtà quanto al tenore di zolfo dal 2025 ma che, senza adeguati controlli, potrebbe
rimanere lettera morta.
Un rischio acuito dai dati di recente pubblicati nell’ambito del progetto europeo SCIPPER che nel Nord Europa,
dove già è attiva l’AREA NECA che prevede un limite per le emissioni di NOx, ha riscontrato che il 50% delle navi
viola il limite degli ossidi di azoto imposti dalla normativa.
Luciano Mazzolin dell’Associazione AmbienteVenezia
26 Aprile 2023
Mr. Virginijus Sinkevičius
Commissario UE
Ambiente, Oceani e Pesca
Più controlli e trasparenza contro il libero flusso dei fumi delle navi nelle città portuali
Gentile Commissario Sinkevičius,
le scriviamo in merito alle norme vigenti sui controlli dei fumi delle navi.
Pur apprezzando il lavoro che la Commissione sta svolgendo in materia di combustibili marittimi e cold
ironing/elettrificazione della navigazione nei porti, siamo tuttavia consapevoli che ci vorranno anni se non
decenni prima che le flotte marittime dell'UE e del mondo smettano di utilizzare combustibili fossili molto
inquinanti .
Eppure, in questo lasso di tempo, le nostre finestre di Genova, Livorno, Venezia, La Spezia, Ancona,
Civitavecchia, Napoli e in tante altre città portuali europee continueranno a raccogliere i fumi tossici di
traghetti, navi da crociera, navi mercantili mentre navigano, manovrare e ormeggiare davanti alle abitazioni
dei cittadini.
Come ha mostrato di recente un recente progetto dell'UE nel Nord Europa, i cittadini dell'UE non possono
aspettarsi che gli armatori rispettino pienamente le norme ambientali a cui sono soggetti, nonostante la loro
debolezza, fino a quando a livello dell'UE non saranno stabilite regole efficaci in materia di verifiche, controlli
e relativa trasparenza.
Per questo motivo, non solo dall'Italia ma da molti altri paesi europei, stiamo lanciando un appello all'EMSA
perché avvii un processo in questa direzione integrando a pieno la trasparenza dei controlli sui carburanti
che vengono effettuati in UE a un livello dettagliato nel registro Thetis Eu detenuto dall'EMSA.
I cittadini devono sapere chi sta truffando a scapito della loro salute, le autorità devono ottenere la fiducia e
il riconoscimento dei cittadini per il monitoraggio ambientale che effettuano e, ultimo ma non meno
importante, gli armatori devono essere visibili sia se rispettano le regolamentazione, guadagnando così
l'apprezzamento dei loro clienti e se imbrogliano, rischiando di perdere una parte del loro mercato a causa
della loro responsabilità ambientale.
Oltre a ciò, però, è ben chiaro a tutti che il numero prescritto di controlli sulle navi attualmente previsto
dalla Direttiva UE 2016/802 è del tutto incoerente con la necessità di far rispettare agli armatori l'attuale
normativa sul Tenore di Zolfo delle il carburante che usano.
Il rischio di essere controllati nei porti comunitari è - secondo le norme vigenti che prevedono controlli sul
3% delle navi conteggiate non per numero di scali ma per singola nave che ha fatto scalo una volta in ogni
Paese - trascurabile e impedisce qualsiasi sanzione dall'essere veramente “efficaci, proporzionati e dissuasivi”
come indica la Direttiva.
Vi scriviamo, pertanto, per sottolineare l'importanza del tema dell'effettiva attuazione delle norme vigenti a
partire da quello del numero e dell'efficacia dei controlli sui carburanti e delle altre tematiche ambientali
affinché venga preso in considerazione nell'attuale flusso di revisione direttive.
Questo, anche in considerazione dell'efficacia dei controlli con i droni che ormai abbiamo ben a disposizione,
per fare in modo che le norme ambientali non solo siano adottate e teoricamente efficaci, ma che gli Stati
membri siano obbligati e impegnati ad attuarle efficacemente.
Desideriamo infine sottolineare quanto sia cruciale il lavoro della Commissione UE sullo shipping per tutelare
i cittadini delle nostre città portuali dall'impatto delle emissioni tossiche delle navi che, come è emerso da un
approfondito studio effettuato a Civitavecchia, determinano un aumento del 31% nel cancro ai polmoni e un
aumento del 51% nelle morti premature neurologiche di cittadini che risiedono a 500 metri dal porto.
Infine, e alla luce del drammatico impatto dell'attività dell'industria navale sui cittadini, raccomandiamo che,
in futuro, la Commissione europea sorvegli strettamente le sue strategie e i progetti commissionati per
includere sempre una componente scientifica e cittadina organica e solida così per evitare che, come è
accaduto di recente nell'ambito del rapporto “Buone pratiche per un turismo crocieristico sostenibile”
prodotto nell'ambito della Strategia costiera e marittima di DGMARE, i soldi spesi dai cittadini dell'UE non
siano mai più un rapporto i cui risultati e raccomandazioni stanno completamente fallendo un contesto
inclusivo e scientificamente rigoroso.
Cordiali saluti,
COMUNICATO STAMPA
Il buco nero della trasparenza dei controlli sui
carburanti delle navi
14 associazioni si appellano all’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima
perché i dati dei controlli sulla quantità di zolfo nei carburanti delle navi siano
resi accessibili e comprensibili
[NELLA CARTELLA STAMPA: LETTERA AL COMMISSARIO UE, FOTO]
Ogni anno nei porti europei situati spesso nel cuore delle città, traghetti, Ro-Ro, navi da
crociera e merci effettuano oltre 2 milioni di approdi.
I fumi che escono dai loro camini durante le manovre e i lunghi stazionamenti
determinano l’aumento delle concentrazioni di inquinanti atmosferici dannosi per la salute
umana e cancerogeni (lo zolfo soprattutto).
Ciononostante, le norme vigenti impongono un numero risibile di controlli sul contenuto di
zolfo dei carburanti: proprio a causa di questo sistema legislativo, ad esempio, nel 2021, a
fronte di oltre 500.000 scali all’anno di navi nei porti italiani, i controlli sono stati appena
180.
Non solo: i dati forniti dall’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima non sono
trasparenti. Non permettono cioè, di entrare nel dettaglio del singolo controllo (quale nave,
quando, esito del controllo…), ma dicono solo quanti controlli sono stati effettuati
sull’intero traffico marittimo.
A fronte di questa situazione, “Cittadini per l’aria” si è fatta promotrice di una duplice
iniziativa:
● Sottoscrizione dell’appello alla Direttrice dell’EMSA per ottenere trasparenza sui
controlli delle Capitanerie sul rispetto della normativa volta a ridurre le emissioni
delle navi.
● Lettera aperta di 14 associazioni - tra le quali il Comitato Tutela Ambientale
Genova Centro Ovest, We Are Here Venice, Associazione Livorno Porto Pulito APS
e altre - al Commissario Europeo all’Ambiente perché si aumentino i controlli
previsti dalla normativa UE.
Dopo tante richieste di trasparenza avanzate in passato da Cittadini per l’aria insieme alle
tante associazioni attive nei porti, le associazioni e i cittadini rivolgono oggi un appello
all’Agenzia Europea di Sicurezza Marittima - che detiene il registro Thetis EU che
raccoglie i dati dei controlli effettuati dalle autorità preposte in tutte le nazioni europee -
affinché i dati relativi ai controlli sui carburanti navali, oggi accessibili solo in forma
aggregata, siano resi del tutto trasparenti.
“La trasparenza sui controlli e l’adempimento alle norme disposte a tutela della salute
umana” ricorda la presidente di Cittadini per l’aria, Anna Gerometta, “è la base per una
efficace regolamentazione di un settore inquinante come quello dei trasporti marittimi. Una
base di cui oggi i cittadini europei sono privati".
Cittadini per l’aria, sul cui sito è pubblicato, invita a firmare l’appello tutti i cittadini che
hanno a cuore la trasparenza dei dati e l’ambiente.
Dal 2020 le navi non possono usare carburanti che abbiano una quantità di zolfo - una
sostanza cancerogena per l’uomo - superiore a 0,5% in navigazione e dello 0,1% durante
lo stazionamento in porto, ma come sapere se questo limite viene davvero rispettato e da
chi, stante il numero così esiguo di controlli privi di ogni trasparenza?
Cittadini per l’aria segue da anni, in rete con tante associazioni europee e italiane, il
processo volto all’adozione di un’Area ECA (Emission Control Area) nel Mediterraneo.
Un’area che diventerà realtà quanto al tenore di zolfo dal 2025 ma che, senza adeguati
controlli, potrebbe rimanere lettera morta. Un rischio acuito dai dati di recente pubblicati
nell’ambito del progetto europeo SCIPPER che nel Nord Europa, dove già è attiva
l’AREA NECA che prevede un limite per le emissioni di NOx, ha riscontrato che il 50%
delle navi viola il limite degli ossidi di azoto imposti dalla normativa.
Ci#adini per l’aria - Un gruppo di ci,adini che ha scelto di impegnarsi per difendere il diri,o di respirare aria pulita. La qualità
dell’aria non è un bene negoziabile, perché riguarda la nostra stessa vita. Il danno che oggi deriva nel nostro Paese alla
popolazione, all’ambiente, al patrimonio culturale, dall’inquinamento dell’aria è, di fa,o, incalcolabile. Lavoriamo per condividere
daB e informazioni, promuovere comportamenB virtuosi, proporre strategie e soluzioni efficaci, sollecitare amministrazioni
pubbliche e imprese a cambiare davvero.
Per info e approfondimen2:
Ma5eo Macuglia
responsabile ufficio stampa Ci#adini per l’aria onlus
3385791227
stampa@ci#adiniperlaria.org
.
April 26, 2023
Mr.
Virginijus Sinkevičius
cab-sinkevicius-contact@ec.europa.eu EU Commissioner
Environment, Oceans and Fisheries
More checks and transparency against the free flowing shipping fumes in port cities
Dear Commissioner Sinkevičius,
we are writing to you regarding the current rules on checks of shipping fumes.
While we appreciate the work that the Commission is carrying out on maritime fuels and cold ironing/
electrification of shipping in ports we are, nevertheless, aware that it will take years if not decades before
the EU and world shipping fleets stop using very polluting fossil fuels.
Still, in this lapse of time, our windows in Genova, Livorno, Venezia, La Spezia, Ancona, Civitavecchia, Naples
and in so many more European port cities will continue gathering the toxic fumes of ferries, cruise ships,
cargo vessels while they sail, maneuver and moor in front of the citizens’ homes.
As a recent EU project in Northern Europe recently showed1, EU citizens cannot expect shipowners to be
fully compliant with the environmental rules they are subject to, despite their weakness, until effective rules
on checks, controls and their transparency are set up at EU level.
This is the reason why we are, not only from Italy but from many other European countries, currently
appealing to EMSA for it to start a process in this direction by fully integrating the transparency of the checks
on fuels that are carried out in the EU at a detailed level in the Thetis Eu Registry that EMSA holds.
Citizens need to know who is cheating at the expense of their health, authorities need to gain the trust and
acknowledgement of the citizens for the environmental monitoring they carry out and, last but not least,
shipowners need to be visible both if they comply with the regulation, thus gaining the appreciation of their
clients and if they cheat, risking losing a portion of their market due to their environmental liability.
In addition to that, however, it is well clear to everyone that the prescribed number of checks on ships
currently foreseen by Directive EU 2016/802 is completely inconsistent with the need to make sure
that shipowners comply with the current regulation on the Sulphur content of the fuel they use.
1 https://www.chalmers.se/en/current/news/see-half-of-the-ships-well-above-emission-limits-for-nitrogen-
oxide/
CITTADINI PER L’ARIA ONLUS
Via Lentasio 9 – 20122 Milano
tel. +39 0258303206 - mob. +39 3442010260
www.cittadiniperlaria.org - info@cittadiniperlaria.org
C.F. 97716870155
Cittadini per l’aria
@citizensforair
The risk of being checked in EU ports is - according to the current rules that provide for controls on
3% of the ships counted not by the number of their calls but by single ship having called once in
each country - is negligible and prevents any sanction from being really “effective, proportionate
and dissuasive“ as the Directive indicates.
We are, therefore, writing to you to underline the importance of the issue of effective
implementation of the existing rules starting from that of the number and effectiveness of checks
on fuels and other environmental issues so that it be taken in consideration in the current flow of
directives revision. This, also considering the effectiveness of drones controls that are now well
available to us, in order to make sure that the environmental rules are not only adopted and
theoretically effective, but that Member states are obliged and committed to implementing them
efficaciously.
We wish to finally underline how crucial is the EU Commission work on shipping to protect the
citizens of our port cities from the impact of the toxic emissions of ships that, as it appeared from
a thorough study carried out in Civitavecchia2, determine a 31% increase in lung cancer and a 51%
increase in neurological premature deaths of citizens who reside with 500 meters from the port.
Finally, and in light of the dramatic impact of the shipping industry activity on citizens, we wish to
recommend that, in the future, the EU Commission tightly supervises its strategies and the projects
commissioned to always include an organic and sound scientific and citizens component so as to
avoid that, as it very recently happened within for the report “Good practices for sustainable cruise
tourism” produced within the Coastal and Maritime Strategy of DGMARE, the money spent by the
EU citizens never again be a report whose findings and recommendations are completely failing an
inclusive and scientifically rigorous context.
Yours sincerely,
Cittadini per l’aria onlus
Associazione Ambientalista Eugenio Rosmann
Ambiente Venezia
Associazione Forum Ambientalista - Civitavecchia
Comitato Tutela Ambientale Genova Centro Ovest
Comitato Tutela Ambientale Genova
Comitato Vivibilità Cittadina Napoli Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova
Associazione Livorno Porto Pulito APS
We Are Here Venice
Hub.Mat - Olbia
Italia Nostra Sezione di Ancona
Italia Nostra Sezione di Venezia
No Fumi Odv - Ancona
Savona Porto Elettrico
2 2 Effetti delle esposizioni ambientali ed occupazionali sulla mortalità della popolazione residente nell’area di
Civitavecchia, DEPLAZIO, 2016, https://www.deplazio.net/images/stories/files/rapporto-coorte-civitavecchia-
maggio2016.pdf
INQUINAMENTO NAVI
Il buco nero della trasparenza dei controlli sui carburanti delle navi
15 associazioni si appellano all’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima perché i dati dei
controlli sulla quantità di zolfo nei carburanti delle navi siano resi accessibili e comprensibili
Nell’allegato e di seguito trovate:
la lettera delle 15 associazioni
Comunicato dell’associazione Cittadini per l’aria
Ogni anno nei porti europei situati spesso nel cuore delle città, traghetti, Ro-Ro, navi da crociera e merci
effettuano oltre 2 milioni di approdi.
I fumi che escono dai loro camini durante le manovre e i lunghi stazionamenti determinano l’aumento delle
concentrazioni di inquinanti atmosferici dannosi per la salute umana e cancerogeni (lo zolfo soprattutto).
Ciononostante, le norme vigenti impongono un numero risibile di controlli sul contenuto di zolfo dei carburanti:
proprio a causa di questo sistema legislativo, ad esempio, nel 2021, a fronte di oltre 500.000 scali all’anno di navi
nei porti italiani, i controlli sono stati appena 180.
Non solo: i dati forniti dall’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima non sono trasparenti.
Non permettono cioè, di entrare nel dettaglio del singolo controllo (quale nave, quando, esito del controllo…),
ma dicono solo quanti controlli sono stati effettuati sull’intero traffico marittimo.
Lettera aperta al Commissario Europeo all’Ambiente perché si aumentino i controlli previsti dalla
normativa UE. Lettera di 15 associazioni di città portuali italiane – Venezia, Monfalcone, Ancona,
Genova, Livorno, Savona, Olbia, Civitavecchia, Napoli; con il prezioso coordinamento
dell’associazione “Cittadini per l’Aria”.
Venezia è presente con tre Associazioni : AmbienteVenezia, Whe Are Here Venice, Italia Nostra
le associazioni e i cittadini rivolgono oggi un appello all’Agenzia Europea di Sicurezza Marittima - che detiene
il registro Thetis EU che raccoglie i dati dei controlli effettuati dalle autorità preposte in tutte le nazioni
europee - affinché i dati relativi ai controlli sui carburanti navali, oggi accessibili solo in forma aggregata,
siano resi del tutto trasparenti.
Inoltre La rete di tante associazioni europee e italiane, chiede da anni che si avvii un processo volto all’adozione
di un’Area ECA (Emission Control Area) nel Mediterraneo.
Un’area che diventerà realtà quanto al tenore di zolfo dal 2025 ma che, senza adeguati controlli, potrebbe
rimanere lettera morta.
Un rischio acuito dai dati di recente pubblicati nell’ambito del progetto europeo SCIPPER che nel Nord Europa,
dove già è attiva l’AREA NECA che prevede un limite per le emissioni di NOx, ha riscontrato che il 50% delle navi
viola il limite degli ossidi di azoto imposti dalla normativa.
Luciano Mazzolin dell’Associazione AmbienteVenezia
26 Aprile 2023
Mr. Virginijus Sinkevičius
Commissario UE
Ambiente, Oceani e Pesca
Più controlli e trasparenza contro il libero flusso dei fumi delle navi nelle città portuali
Gentile Commissario Sinkevičius,
le scriviamo in merito alle norme vigenti sui controlli dei fumi delle navi.
Pur apprezzando il lavoro che la Commissione sta svolgendo in materia di combustibili marittimi e cold
ironing/elettrificazione della navigazione nei porti, siamo tuttavia consapevoli che ci vorranno anni se non
decenni prima che le flotte marittime dell'UE e del mondo smettano di utilizzare combustibili fossili molto
inquinanti .
Eppure, in questo lasso di tempo, le nostre finestre di Genova, Livorno, Venezia, La Spezia, Ancona,
Civitavecchia, Napoli e in tante altre città portuali europee continueranno a raccogliere i fumi tossici di
traghetti, navi da crociera, navi mercantili mentre navigano, manovrare e ormeggiare davanti alle abitazioni
dei cittadini.
Come ha mostrato di recente un recente progetto dell'UE nel Nord Europa, i cittadini dell'UE non possono
aspettarsi che gli armatori rispettino pienamente le norme ambientali a cui sono soggetti, nonostante la loro
debolezza, fino a quando a livello dell'UE non saranno stabilite regole efficaci in materia di verifiche, controlli
e relativa trasparenza.
Per questo motivo, non solo dall'Italia ma da molti altri paesi europei, stiamo lanciando un appello all'EMSA
perché avvii un processo in questa direzione integrando a pieno la trasparenza dei controlli sui carburanti
che vengono effettuati in UE a un livello dettagliato nel registro Thetis Eu detenuto dall'EMSA.
I cittadini devono sapere chi sta truffando a scapito della loro salute, le autorità devono ottenere la fiducia e
il riconoscimento dei cittadini per il monitoraggio ambientale che effettuano e, ultimo ma non meno
importante, gli armatori devono essere visibili sia se rispettano le regolamentazione, guadagnando così
l'apprezzamento dei loro clienti e se imbrogliano, rischiando di perdere una parte del loro mercato a causa
della loro responsabilità ambientale.
Oltre a ciò, però, è ben chiaro a tutti che il numero prescritto di controlli sulle navi attualmente previsto
dalla Direttiva UE 2016/802 è del tutto incoerente con la necessità di far rispettare agli armatori l'attuale
normativa sul Tenore di Zolfo delle il carburante che usano.
Il rischio di essere controllati nei porti comunitari è - secondo le norme vigenti che prevedono controlli sul
3% delle navi conteggiate non per numero di scali ma per singola nave che ha fatto scalo una volta in ogni
Paese - trascurabile e impedisce qualsiasi sanzione dall'essere veramente “efficaci, proporzionati e dissuasivi”
come indica la Direttiva.
Vi scriviamo, pertanto, per sottolineare l'importanza del tema dell'effettiva attuazione delle norme vigenti a
partire da quello del numero e dell'efficacia dei controlli sui carburanti e delle altre tematiche ambientali
affinché venga preso in considerazione nell'attuale flusso di revisione direttive.
Questo, anche in considerazione dell'efficacia dei controlli con i droni che ormai abbiamo ben a disposizione,
per fare in modo che le norme ambientali non solo siano adottate e teoricamente efficaci, ma che gli Stati
membri siano obbligati e impegnati ad attuarle efficacemente.
Desideriamo infine sottolineare quanto sia cruciale il lavoro della Commissione UE sullo shipping per tutelare
i cittadini delle nostre città portuali dall'impatto delle emissioni tossiche delle navi che, come è emerso da un
approfondito studio effettuato a Civitavecchia, determinano un aumento del 31% nel cancro ai polmoni e un
aumento del 51% nelle morti premature neurologiche di cittadini che risiedono a 500 metri dal porto.
Infine, e alla luce del drammatico impatto dell'attività dell'industria navale sui cittadini, raccomandiamo che,
in futuro, la Commissione europea sorvegli strettamente le sue strategie e i progetti commissionati per
includere sempre una componente scientifica e cittadina organica e solida così per evitare che, come è
accaduto di recente nell'ambito del rapporto “Buone pratiche per un turismo crocieristico sostenibile”
prodotto nell'ambito della Strategia costiera e marittima di DGMARE, i soldi spesi dai cittadini dell'UE non
siano mai più un rapporto i cui risultati e raccomandazioni stanno completamente fallendo un contesto
inclusivo e scientificamente rigoroso.
Cordiali saluti,
COMUNICATO STAMPA
Il buco nero della trasparenza dei controlli sui
carburanti delle navi
14 associazioni si appellano all’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima
perché i dati dei controlli sulla quantità di zolfo nei carburanti delle navi siano
resi accessibili e comprensibili
[NELLA CARTELLA STAMPA: LETTERA AL COMMISSARIO UE, FOTO]
Ogni anno nei porti europei situati spesso nel cuore delle città, traghetti, Ro-Ro, navi da
crociera e merci effettuano oltre 2 milioni di approdi.
I fumi che escono dai loro camini durante le manovre e i lunghi stazionamenti
determinano l’aumento delle concentrazioni di inquinanti atmosferici dannosi per la salute
umana e cancerogeni (lo zolfo soprattutto).
Ciononostante, le norme vigenti impongono un numero risibile di controlli sul contenuto di
zolfo dei carburanti: proprio a causa di questo sistema legislativo, ad esempio, nel 2021, a
fronte di oltre 500.000 scali all’anno di navi nei porti italiani, i controlli sono stati appena
180.
Non solo: i dati forniti dall’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima non sono
trasparenti. Non permettono cioè, di entrare nel dettaglio del singolo controllo (quale nave,
quando, esito del controllo…), ma dicono solo quanti controlli sono stati effettuati
sull’intero traffico marittimo.
A fronte di questa situazione, “Cittadini per l’aria” si è fatta promotrice di una duplice
iniziativa:
● Sottoscrizione dell’appello alla Direttrice dell’EMSA per ottenere trasparenza sui
controlli delle Capitanerie sul rispetto della normativa volta a ridurre le emissioni
delle navi.
● Lettera aperta di 14 associazioni - tra le quali il Comitato Tutela Ambientale
Genova Centro Ovest, We Are Here Venice, Associazione Livorno Porto Pulito APS
e altre - al Commissario Europeo all’Ambiente perché si aumentino i controlli
previsti dalla normativa UE.
Dopo tante richieste di trasparenza avanzate in passato da Cittadini per l’aria insieme alle
tante associazioni attive nei porti, le associazioni e i cittadini rivolgono oggi un appello
all’Agenzia Europea di Sicurezza Marittima - che detiene il registro Thetis EU che
raccoglie i dati dei controlli effettuati dalle autorità preposte in tutte le nazioni europee -
affinché i dati relativi ai controlli sui carburanti navali, oggi accessibili solo in forma
aggregata, siano resi del tutto trasparenti.
“La trasparenza sui controlli e l’adempimento alle norme disposte a tutela della salute
umana” ricorda la presidente di Cittadini per l’aria, Anna Gerometta, “è la base per una
efficace regolamentazione di un settore inquinante come quello dei trasporti marittimi. Una
base di cui oggi i cittadini europei sono privati".
Cittadini per l’aria, sul cui sito è pubblicato, invita a firmare l’appello tutti i cittadini che
hanno a cuore la trasparenza dei dati e l’ambiente.
Dal 2020 le navi non possono usare carburanti che abbiano una quantità di zolfo - una
sostanza cancerogena per l’uomo - superiore a 0,5% in navigazione e dello 0,1% durante
lo stazionamento in porto, ma come sapere se questo limite viene davvero rispettato e da
chi, stante il numero così esiguo di controlli privi di ogni trasparenza?
Cittadini per l’aria segue da anni, in rete con tante associazioni europee e italiane, il
processo volto all’adozione di un’Area ECA (Emission Control Area) nel Mediterraneo.
Un’area che diventerà realtà quanto al tenore di zolfo dal 2025 ma che, senza adeguati
controlli, potrebbe rimanere lettera morta. Un rischio acuito dai dati di recente pubblicati
nell’ambito del progetto europeo SCIPPER che nel Nord Europa, dove già è attiva
l’AREA NECA che prevede un limite per le emissioni di NOx, ha riscontrato che il 50%
delle navi viola il limite degli ossidi di azoto imposti dalla normativa.
Ci#adini per l’aria - Un gruppo di ci,adini che ha scelto di impegnarsi per difendere il diri,o di respirare aria pulita. La qualità
dell’aria non è un bene negoziabile, perché riguarda la nostra stessa vita. Il danno che oggi deriva nel nostro Paese alla
popolazione, all’ambiente, al patrimonio culturale, dall’inquinamento dell’aria è, di fa,o, incalcolabile. Lavoriamo per condividere
daB e informazioni, promuovere comportamenB virtuosi, proporre strategie e soluzioni efficaci, sollecitare amministrazioni
pubbliche e imprese a cambiare davvero.
Per info e approfondimen2:
Ma5eo Macuglia
responsabile ufficio stampa Ci#adini per l’aria onlus
3385791227
stampa@ci#adiniperlaria.org
.
April 26, 2023
Mr.
Virginijus Sinkevičius
cab-sinkevicius-contact@ec.europa.eu EU Commissioner
Environment, Oceans and Fisheries
More checks and transparency against the free flowing shipping fumes in port cities
Dear Commissioner Sinkevičius,
we are writing to you regarding the current rules on checks of shipping fumes.
While we appreciate the work that the Commission is carrying out on maritime fuels and cold ironing/
electrification of shipping in ports we are, nevertheless, aware that it will take years if not decades before
the EU and world shipping fleets stop using very polluting fossil fuels.
Still, in this lapse of time, our windows in Genova, Livorno, Venezia, La Spezia, Ancona, Civitavecchia, Naples
and in so many more European port cities will continue gathering the toxic fumes of ferries, cruise ships,
cargo vessels while they sail, maneuver and moor in front of the citizens’ homes.
As a recent EU project in Northern Europe recently showed1, EU citizens cannot expect shipowners to be
fully compliant with the environmental rules they are subject to, despite their weakness, until effective rules
on checks, controls and their transparency are set up at EU level.
This is the reason why we are, not only from Italy but from many other European countries, currently
appealing to EMSA for it to start a process in this direction by fully integrating the transparency of the checks
on fuels that are carried out in the EU at a detailed level in the Thetis Eu Registry that EMSA holds.
Citizens need to know who is cheating at the expense of their health, authorities need to gain the trust and
acknowledgement of the citizens for the environmental monitoring they carry out and, last but not least,
shipowners need to be visible both if they comply with the regulation, thus gaining the appreciation of their
clients and if they cheat, risking losing a portion of their market due to their environmental liability.
In addition to that, however, it is well clear to everyone that the prescribed number of checks on ships
currently foreseen by Directive EU 2016/802 is completely inconsistent with the need to make sure
that shipowners comply with the current regulation on the Sulphur content of the fuel they use.
1 https://www.chalmers.se/en/current/news/see-half-of-the-ships-well-above-emission-limits-for-nitrogen-
oxide/
CITTADINI PER L’ARIA ONLUS
Via Lentasio 9 – 20122 Milano
tel. +39 0258303206 - mob. +39 3442010260
www.cittadiniperlaria.org - info@cittadiniperlaria.org
C.F. 97716870155
Cittadini per l’aria
@citizensforair
The risk of being checked in EU ports is - according to the current rules that provide for controls on
3% of the ships counted not by the number of their calls but by single ship having called once in
each country - is negligible and prevents any sanction from being really “effective, proportionate
and dissuasive“ as the Directive indicates.
We are, therefore, writing to you to underline the importance of the issue of effective
implementation of the existing rules starting from that of the number and effectiveness of checks
on fuels and other environmental issues so that it be taken in consideration in the current flow of
directives revision. This, also considering the effectiveness of drones controls that are now well
available to us, in order to make sure that the environmental rules are not only adopted and
theoretically effective, but that Member states are obliged and committed to implementing them
efficaciously.
We wish to finally underline how crucial is the EU Commission work on shipping to protect the
citizens of our port cities from the impact of the toxic emissions of ships that, as it appeared from
a thorough study carried out in Civitavecchia2, determine a 31% increase in lung cancer and a 51%
increase in neurological premature deaths of citizens who reside with 500 meters from the port.
Finally, and in light of the dramatic impact of the shipping industry activity on citizens, we wish to
recommend that, in the future, the EU Commission tightly supervises its strategies and the projects
commissioned to always include an organic and sound scientific and citizens component so as to
avoid that, as it very recently happened within for the report “Good practices for sustainable cruise
tourism” produced within the Coastal and Maritime Strategy of DGMARE, the money spent by the
EU citizens never again be a report whose findings and recommendations are completely failing an
inclusive and scientifically rigorous context.
Yours sincerely,
Cittadini per l’aria onlus
Associazione Ambientalista Eugenio Rosmann
Ambiente Venezia
Associazione Forum Ambientalista - Civitavecchia
Comitato Tutela Ambientale Genova Centro Ovest
Comitato Tutela Ambientale Genova
Comitato Vivibilità Cittadina Napoli Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova
Associazione Livorno Porto Pulito APS
We Are Here Venice
Hub.Mat - Olbia
Italia Nostra Sezione di Ancona
Italia Nostra Sezione di Venezia
No Fumi Odv - Ancona
Savona Porto Elettrico
2 2 Effetti delle esposizioni ambientali ed occupazionali sulla mortalità della popolazione residente nell’area di
Civitavecchia, DEPLAZIO, 2016, https://www.deplazio.net/images/stories/files/rapporto-coorte-civitavecchia-
maggio2016.pdf