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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Cari amici,
l'interpretazione ufficiale americana dei rapporti internazionali come di una "competizione
strategica" per il dominio mondiale, la determinazione degli Stati Uniti a vincerla debellando tanto
per cominciare la Russia e la Cina, il "fai da te" di Putin mediante la guerra per mettere in
sicurezza i confini con l'Ucraina, la prima reazione di Zelensky che ha chiesto lo scioglimento
dell'ONU, la perversa azione terroristica di Hamas del 7 ottobre e la vendetta dello Stato d' Israele
contro tutta la popolazione palestinese e l'intero territorio di Gaza, hanno fatto a pezzi l'ordine
internazionale, esacerbando la "guerra mondiale a pezzi" gia' denunciata dal Papa.
La prima e piu' importante vittima di questa catastrofe e' l'ONU, la cui demolizione rovescia il corso
storico che sembrava potesse essere condotto addirittura fino a una Costituzione della Terra o a
un costituzionalismo mondiale. L'impotenza in cui l'ONU e' precipitata, nonostante la buona
volonta' del suo segretario generale, e' stata addebitata alla paralisi del Consiglio di Sicurezza.
L'ultima esplosione della crisi si e' avuta con lo scontro tra il governo di Israele e il segretario
generale, per tre verita' enunciate da quest'ultimo, che Israele non puo' ammettere e che sono
generalmente occultate.
La prima verita' e' stata detta da Guterres nella riunione del Consiglio di Sicurezza del 24 ottobre.
Egli ha condannato chiaramente gli "atti di terrore indiscriminato compiuti di Hamas, che niente
puo' giustificare". Ma ha aggiunto.: "E' importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono
avvenuti nel vuoto. Il popolo palestinese e' stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione.
Hanno visto la loro terra costantemente divorata dagli insediamenti e tormentata dalla violenza; la
loro economia soffocata; la loro gente sfollata e le loro case demolite. Le speranze di una
soluzione politica alla loro situazione sono svanite". Per questa ovvia constatazione l'ambasciatore
israeliano all'ONU ha chiesto che Guterres si dimettesse "immediately", immediatamente.
La seconda verita' il segretario dell'ONU l'ha denunciata il 20 ottobre al valico di Rafah: "E'
impossibile essere qui e non avere il cuore spezzato. Dietro queste mura abbiamo due milioni di
persone che soffrono enormemente. Che non hanno acqua, ne' cibo, ne' medicine, ne' carburante.
E che sono sotto il fuoco e hanno bisogno di tutto per sopravvivere".
La terza verita' l'ha gridata in un appello umanitario lanciato al mondo il 4 novembre scorso in cui
ha chiesto di "aiutare 2,7 milioni di persone, ovvero l'intera popolazione della Striscia di Gaza e
mezzo milione di palestinesi in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est": "Gaza sta diventando
un cimitero per i bambini - ha detto - In quattro settimane sono stati uccisi piu' giornalisti che in
qualsiasi conflitto in almeno tre decenni. E sono stati uccisi piu' operatori umanitari delle Nazioni
Unite che in qualsiasi periodo paragonabile nella storia della nostra organizzazione". A questo
appello il ministro degli esteri israeliano Eli Cohen ha reagito dicendo: "Si vergogni!" ("Shame on
you"); e il giorno dopo il ministro Amichal Eliahu ha detto che per Gaza ci vorrebbe la bomba
atomica.
Contro gli orrori denunciati da queste tre verita', si possono citare tre verita' opposte enunciate da
tre grandi testimoni dell'ebraismo contemporaneo, che non si capisce perche' non debbano essere
ascoltati come lo erano i grandi Profeti di Israele e la Torah su cui l'ebraismo e' fondato.
La prima verita' e' che lo Stato di Israele non puo' appellarsi alla immane tragedia della Shoa' per
giustificare qualsiasi crimine di guerra, conquista o rappresaglia come "difesa" per impedire che
essa possa ripetersi. Sarebbe "una catastrofe", come scrisse Yehuda Elkana, filosofo della scienza
e professore della Universita' ebraica di Gerusalemme: "Due nazioni, emerse dalle ceneri di
Auschwitz: una minoranza che afferma che 'questo non deve accadere mai piu'' e una
maggioranza spaventata e tormentata che dice 'questo non deve accaderci mai piu''. E' evidente
che, se queste sono le uniche lezioni possibili, io ho sempre creduto nella prima e considerato
l'altra una catastrofe".
La seconda verita' dice che tutti gli esseri umani, di qualunque etnia, devono essere non decimati,
ma amati. Lo spiego' il rabbino Arthur Green di Boston rievocando una controversia tra i due
famosi rabbini Akiva e Ben Azzai su quale fosse il principio fondamentale della Torah. Il primo
disse che era il precetto di amare il prossimo come se stessi. Ma chi e' il prossimo? Gli altri Ebrei?
Il secondo percio' disse che il principio ancora piu' grande sta nella Genesi, per la quale tutti gli
esseri umani sono creati ad immagine di Dio, e che "ogni forma del giudaismo che se ne allontani
e' 'una deformazione della religione'" e "la lotta contro l'esclusivismo" (lo Stato d'Israele sopra tutto)
e' "la grande sfida dell'ebraismo oggi".
La terza verita' e' che non si dovrebbe far penetrare l'Olocausto, come determinante di ogni
comportamento, nella coscienza ebraica fin da bambini. Lo ha scritto su "Haaretz" ancora Yehuda
Elkana: "Cosa dovrebbe fare un bambino con queste memorie? Molte delle fotografie di questi
orrori vengono interpretate come un appello all'odio. 'Zechor!' puo' facilmente essere inteso come
un appello all'odio cieco e continuato".
E lo ha scritto anche, in Italia, Bruno Segre ("Che razza di ebreo sono io"): "Se il ricordo dell'orrore
non si salda a un'interrogazione lucida circa il nostro orrido presente, e non suggerisce ai giovani
l'idea di un futuro meno indecente del passato che abbiamo dietro le spalle, la rituale invocazione
'cio' non deve accadere mai piu'' cade nel vuoto, non serve a nulla. Trasmettere la memoria della
Shoah a settant'anni di distanza, ha un senso soltanto se riusciamo a educare le giovani
generazioni a leggere la storia e a comprenderne criticamente la complessita', inducendole a
mostrarsi pronte, in ogni evenienza, a prevenire e a impedire derive distruttive e criminali. Affinche'
la Giornata della memoria 'funzioni' e significhi qualcosa per i nostri giovani, occorre che favorisca
in loro la progettazione di un avvenire vivibile, da condividere fraternamente con tutti i figli degli
uomini".
Dunque c'e' un'alternativa per la convivenza di ambedue i popoli, con le loro religioni e tradizioni, e
una speranza di pace, passando attraverso una trasformazione dello Stato d'Israele in una vera
democrazia del Medio Oriente.
E quanto all'ONU e' vero che il diritto di veto paralizza il Consiglio di Sicurezza, ma e' anche vero
che quando esso non e' stato esercitato l'ONU ha promosso la guerra alla Jugoslavia, mentre e'
giusto che i Paesi piu' fortunati sul piano economico e piu' forti sul piano politico si prendano la
responsabilita' e garantiscano la pace nel mondo, per dovere di umanita' e non solo perche' hanno
vinto la seconda guerra mondiale. Altrimenti centinaia di migliaia di persone moriranno per
l'impotenza dell'ONU, ma molti altri sentiranno il dovere di lottare fino a dare la vita perche' essa
sia resa capace di operare per la salvezza della Terra e di tutti i suoi abitanti, fino a morire per
essa.
Nel sito pubblichiamo un articolo di Gustavo Zagrebelsky sulla controriforma costituzionale Meloni.
Con i piu' cordiali saluti,
Costituente Terra (Raniero La Valle)
l'interpretazione ufficiale americana dei rapporti internazionali come di una "competizione
strategica" per il dominio mondiale, la determinazione degli Stati Uniti a vincerla debellando tanto
per cominciare la Russia e la Cina, il "fai da te" di Putin mediante la guerra per mettere in
sicurezza i confini con l'Ucraina, la prima reazione di Zelensky che ha chiesto lo scioglimento
dell'ONU, la perversa azione terroristica di Hamas del 7 ottobre e la vendetta dello Stato d' Israele
contro tutta la popolazione palestinese e l'intero territorio di Gaza, hanno fatto a pezzi l'ordine
internazionale, esacerbando la "guerra mondiale a pezzi" gia' denunciata dal Papa.
La prima e piu' importante vittima di questa catastrofe e' l'ONU, la cui demolizione rovescia il corso
storico che sembrava potesse essere condotto addirittura fino a una Costituzione della Terra o a
un costituzionalismo mondiale. L'impotenza in cui l'ONU e' precipitata, nonostante la buona
volonta' del suo segretario generale, e' stata addebitata alla paralisi del Consiglio di Sicurezza.
L'ultima esplosione della crisi si e' avuta con lo scontro tra il governo di Israele e il segretario
generale, per tre verita' enunciate da quest'ultimo, che Israele non puo' ammettere e che sono
generalmente occultate.
La prima verita' e' stata detta da Guterres nella riunione del Consiglio di Sicurezza del 24 ottobre.
Egli ha condannato chiaramente gli "atti di terrore indiscriminato compiuti di Hamas, che niente
puo' giustificare". Ma ha aggiunto.: "E' importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono
avvenuti nel vuoto. Il popolo palestinese e' stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione.
Hanno visto la loro terra costantemente divorata dagli insediamenti e tormentata dalla violenza; la
loro economia soffocata; la loro gente sfollata e le loro case demolite. Le speranze di una
soluzione politica alla loro situazione sono svanite". Per questa ovvia constatazione l'ambasciatore
israeliano all'ONU ha chiesto che Guterres si dimettesse "immediately", immediatamente.
La seconda verita' il segretario dell'ONU l'ha denunciata il 20 ottobre al valico di Rafah: "E'
impossibile essere qui e non avere il cuore spezzato. Dietro queste mura abbiamo due milioni di
persone che soffrono enormemente. Che non hanno acqua, ne' cibo, ne' medicine, ne' carburante.
E che sono sotto il fuoco e hanno bisogno di tutto per sopravvivere".
La terza verita' l'ha gridata in un appello umanitario lanciato al mondo il 4 novembre scorso in cui
ha chiesto di "aiutare 2,7 milioni di persone, ovvero l'intera popolazione della Striscia di Gaza e
mezzo milione di palestinesi in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est": "Gaza sta diventando
un cimitero per i bambini - ha detto - In quattro settimane sono stati uccisi piu' giornalisti che in
qualsiasi conflitto in almeno tre decenni. E sono stati uccisi piu' operatori umanitari delle Nazioni
Unite che in qualsiasi periodo paragonabile nella storia della nostra organizzazione". A questo
appello il ministro degli esteri israeliano Eli Cohen ha reagito dicendo: "Si vergogni!" ("Shame on
you"); e il giorno dopo il ministro Amichal Eliahu ha detto che per Gaza ci vorrebbe la bomba
atomica.
Contro gli orrori denunciati da queste tre verita', si possono citare tre verita' opposte enunciate da
tre grandi testimoni dell'ebraismo contemporaneo, che non si capisce perche' non debbano essere
ascoltati come lo erano i grandi Profeti di Israele e la Torah su cui l'ebraismo e' fondato.
La prima verita' e' che lo Stato di Israele non puo' appellarsi alla immane tragedia della Shoa' per
giustificare qualsiasi crimine di guerra, conquista o rappresaglia come "difesa" per impedire che
essa possa ripetersi. Sarebbe "una catastrofe", come scrisse Yehuda Elkana, filosofo della scienza
e professore della Universita' ebraica di Gerusalemme: "Due nazioni, emerse dalle ceneri di
Auschwitz: una minoranza che afferma che 'questo non deve accadere mai piu'' e una
maggioranza spaventata e tormentata che dice 'questo non deve accaderci mai piu''. E' evidente
che, se queste sono le uniche lezioni possibili, io ho sempre creduto nella prima e considerato
l'altra una catastrofe".
La seconda verita' dice che tutti gli esseri umani, di qualunque etnia, devono essere non decimati,
ma amati. Lo spiego' il rabbino Arthur Green di Boston rievocando una controversia tra i due
famosi rabbini Akiva e Ben Azzai su quale fosse il principio fondamentale della Torah. Il primo
disse che era il precetto di amare il prossimo come se stessi. Ma chi e' il prossimo? Gli altri Ebrei?
Il secondo percio' disse che il principio ancora piu' grande sta nella Genesi, per la quale tutti gli
esseri umani sono creati ad immagine di Dio, e che "ogni forma del giudaismo che se ne allontani
e' 'una deformazione della religione'" e "la lotta contro l'esclusivismo" (lo Stato d'Israele sopra tutto)
e' "la grande sfida dell'ebraismo oggi".
La terza verita' e' che non si dovrebbe far penetrare l'Olocausto, come determinante di ogni
comportamento, nella coscienza ebraica fin da bambini. Lo ha scritto su "Haaretz" ancora Yehuda
Elkana: "Cosa dovrebbe fare un bambino con queste memorie? Molte delle fotografie di questi
orrori vengono interpretate come un appello all'odio. 'Zechor!' puo' facilmente essere inteso come
un appello all'odio cieco e continuato".
E lo ha scritto anche, in Italia, Bruno Segre ("Che razza di ebreo sono io"): "Se il ricordo dell'orrore
non si salda a un'interrogazione lucida circa il nostro orrido presente, e non suggerisce ai giovani
l'idea di un futuro meno indecente del passato che abbiamo dietro le spalle, la rituale invocazione
'cio' non deve accadere mai piu'' cade nel vuoto, non serve a nulla. Trasmettere la memoria della
Shoah a settant'anni di distanza, ha un senso soltanto se riusciamo a educare le giovani
generazioni a leggere la storia e a comprenderne criticamente la complessita', inducendole a
mostrarsi pronte, in ogni evenienza, a prevenire e a impedire derive distruttive e criminali. Affinche'
la Giornata della memoria 'funzioni' e significhi qualcosa per i nostri giovani, occorre che favorisca
in loro la progettazione di un avvenire vivibile, da condividere fraternamente con tutti i figli degli
uomini".
Dunque c'e' un'alternativa per la convivenza di ambedue i popoli, con le loro religioni e tradizioni, e
una speranza di pace, passando attraverso una trasformazione dello Stato d'Israele in una vera
democrazia del Medio Oriente.
E quanto all'ONU e' vero che il diritto di veto paralizza il Consiglio di Sicurezza, ma e' anche vero
che quando esso non e' stato esercitato l'ONU ha promosso la guerra alla Jugoslavia, mentre e'
giusto che i Paesi piu' fortunati sul piano economico e piu' forti sul piano politico si prendano la
responsabilita' e garantiscano la pace nel mondo, per dovere di umanita' e non solo perche' hanno
vinto la seconda guerra mondiale. Altrimenti centinaia di migliaia di persone moriranno per
l'impotenza dell'ONU, ma molti altri sentiranno il dovere di lottare fino a dare la vita perche' essa
sia resa capace di operare per la salvezza della Terra e di tutti i suoi abitanti, fino a morire per
essa.
Nel sito pubblichiamo un articolo di Gustavo Zagrebelsky sulla controriforma costituzionale Meloni.
Con i piu' cordiali saluti,
Costituente Terra (Raniero La Valle)