About Rete Ambientalista Al
Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
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Ultima Generazione:
“Sull’ambiente il Governo
vuole mantenere uno status
quo che fa comodo a molti”
di LAURA TUSSI
Non si fermano le azioni di Ultima Generazione, con lo
scopo di creare fastidi - non danni permanenti a cose o
persone - che smuovano le coscienze, soprattutto
quelle degli esponenti del Governo. Alessandro Berti,
attivista del movimento, ci racconta le ultime novità
della lotta per la giustizia ambientale e climatica e non
solo.
Intervistiamo Alessandro Berti attivista del movimento
di azione nonviolenta e protesta Ultima Generazione per
sapere da quanto tempo è attivista di Ultima
Generazione e quali sono le loro azioni più eclatanti e
importanti e per quale motivo si sono costituiti e da
dove nasce la loro azione e presa di coscienza.
Quali obiettivi si propone Ultima Generazione?
Il vostro movimento vuole togliere ai pochi facoltosi per
ripartire i beni comuni alla massa degli indigenti.
Giusto?
"Ad aprile saranno due anni esatti da quando mi sono
seduto su una strada assieme ad altre persone per la prima
volta!" Ricorda Alessandro Berti, attivista del movimento di
azione nonviolenta e di protesta per
la giustizia
climatica Ultima Generazione. È l’inizio di una chiacchierata
che ha lo scopo di farci raccontare non solo le ultime novità
relative all’attività di UG, ma anche il punto di vista delle
persone che quotidianamente sono coinvolte nelle azioni per
chiedere la giustizia climatica e la giustizia sociale.
E continua Alessandro Berti.
Il dibattito interno è molto vivo e riguarda anche la forma
oltre che i contenuti. E nel corso di questi due anni le forme
di protesta nonviolenta si sono diversificate molto, questo
anche per far conoscere a più persone che i mezzi per
protestare in modo nonviolento sono infiniti: colorare sedi
del potere come il Senato un anno fa, incollarsi alla teca
protettiva della Primavera di Botticelli a Firenze, condurre
scioperi della fame portando richieste precise al Governo,
macchiare di arancione l’orrendo albero di Natale di Gucci
a Milano
per
portare
l’attenzione
sull’enorme
disuguaglianza tra chi è super ricco e il resto delle persone.
La sperequazione tra ceti e la disuguaglianza sociale:
anche contro tutto questo vuole
lottare Ultima
Generazione.
Questo cerca di portare in primo piano Ultima generazione:
l’interesse per pochissime persone e un disinteresse per
milioni di italiani, prima sedotti con slogan populisti in
campagna elettorale e poi dimenticati pensando a inutili
ponti sullo stretto, al rimangiarsi l’idea di tassare gli
extraprofitti delle banche, al partecipare a conferenza sul
clima che non spostano di un millimetro le politiche
energetiche del Paese (ancora e sempre petrolio e gas, siano
lodati l’Eni e Snam).
Siete anche e soprattutto attivi nella nonviolenza e nella
resistenza civile?
Ultima generazione è la campagna italiana della rete A22
che nasce formalmente nell’aprile del 2022 da persone
attive nella resistenza civile in diversi movimenti e realtà.
Presente in dodici Paesi condividiamo le stesse modalità di
protesta che portano effettivamente un disturbo, seppur
temporaneo, alla quotidianità delle persone perché la
situazione che stiamo vivendo è assurda e i governi sono
complici nel mantenere tale questa situazione.
Le azioni nonviolente di Ultima Generazione relative
alla giustizia sociale e climatica attirano molto
l'attenzione mediatica?
La protesta di questo tipo ha portato in Italia, per esempio, a
una copertura mediatica quattro volte maggiore a
movimenti come Extinction Rebellion e Fridays for Future
sommati, movimenti da cui tante di noi provengono.
Purtroppo cortei, raccolte firme e azioni autorizzate non
bastano più e per chiedere al governo italiano di agire
portiamo questo tipo di conflitto, sempre nonviolento.
Siete riusciti a parlare con esponenti di governo?
Ultima generazione sta dimostrando che la resistenza civile
funziona, in quanto è l’unico movimento che, anche grazie
alle azioni di questo tipo, è arrivato a parlare con entrambi i
ministri dell’ambiente degli ultimi due governi (prima
Cingolani nel 2022 e poi Pichetto Fratin nel 2023).
Quali sono le richieste attuali più importanti che
rivolgete al governo?
La richiesta attuale al governo è di essere presente con i
fatti e non solo con le parole alle necessità e esigenze delle
persone colpite da alluvioni, frane ed eventi naturali estremi
sempre più forti: Ultima chiede l’istituzione di un fondo di
riparazione di venti miliardi di euro sempre pronto per chi
vive nei territori colpiti.
I poteri forti proprio non vogliono risolvere le minacce
emergenziali che incombono sull'umanità intera?
Quello che stiamo attraversando è una crisi politica perché
questo governo, come i precedenti, non è in grado di attuare
politiche di emergenza per la situazione che a livello
globale è unilateralmente riconosciuta come emergenziale;
siamo in mano a politici dal passato e dal presente
imbarazzante a livello di reati, azioni e modo di
comunicare. Come trovare i soldi per i cittadini senza
togliere loro anche le briciole di cittadinanza?
Qual è il riscontro da parte della classe politica?
Il governo ha contribuito a tutelare i profitti di banche e
delle compagnie che lavorano con i combustibili fossili,
parliamo di miliardi di euro, nel periodo pandemico e non li
coinvolge in una ridistribuzione per chi ne ha urgentemente
bisogno,
andando
ad
aumentare
la
voragine di
disuguaglianza tra chi è colpevole di questa emergenza, chi
inquina e contribuisce a perpetuare questo status quo e chi
invece lavora e fatica a portare a casa lo stipendio al netto
delle spese da sostenere.
Quali sono le vostre maggiori rimostranze al governo?
Più persone prenderanno parte e supporteranno azioni di
disobbedienza civile nonviolenta, più il governo farà fatica
a
ignorare
le
nostre
richieste.
Richieste
che
paradossalmente dovrebbero arrivare da chi è al governo e
dovrebbe tutelare il futuro, e il presente, delle attuali
generazioni. Invece ancora una volta questo governo
dimostra di avere una visione ombelicale proiettata sul
presente, sulla ricchezza e sul potere “tutto e subito”,
indifferente di aver sedotto elettori con slogan populisti dei
quali non riesce nemmeno a mantenerne le promesse (vedi i
siparietti elettorali sulle accise della benzina, sul blocco
navale, sull’uscita dall’euro e così via).
Il governo vuole mantenere lo status quo e i propri
privilegi?
Ora si stanno vedendo i primi risultati della disobbedienza
perché il governo sta correndo per presentare disegni di
legge realizzati apposta per punire noi, i pericolosi eco-
terroristi! Il problema, Meloni & Co, è un altro: siete voi
che non siete in grado di stare vicino alle persone che non
hanno più una casa, un’attività, un lavoro. Ve la prendete
con chi sottolinea pubblicamente il problema e la vostra
assenza politica è imbarazzante. È lampante l’interesse a
mantenere lo status quo perché fa comodo a tanti, dalle
banche alle compagnie fossili alle lobby che portano voti,
incarichi e poltrone.
Cosa chiedete di tanto
impossibile al governo?
Ma di non sola protesta è composta Ultima generazione:
siamo consapevoli che la proposta politica al momento si
muove su più livelli.
Quali sono nel concreto le vostre richieste?
Ad agosto abbiamo messo in mano al ministro Pichetto
Fratin una proposta di legge per trovare rapidamente cinque
miliardi di euro togliendo soldi dei cittadini destinati ai
combustibili fossili
tramite i sussidi ambientalmente
dannosi per dirottarli su altro (un inizio di un fondo
riparazioni?).
Secondo te a cosa si deve questa linea politica?
La risposta? Niente, ignorate e rimbalzate. Un ministro
evasivo che non si prende alcuna responsabilità per
decisioni richieste a gran voce dall’ONU e decisioni di
buon senso; tutt’altro, un gioco di scaricabarile, di mezze
promesse, di accordi verso la direzione opposta.
La politica non è più al servizio delle persone?
E questo a ulteriore conferma che la politica non è più al
servizio dei cittadini ma serve tutt’altri interessi: questo è
già un motivo per iniziare a pensare a forme di democrazia
più legate al territorio e alle persone rispetto a un gregge di
politici schiavi di tornaconti personali, vincoli elettorali e di
potenti lobby con interessi militari e fossili.
“Sull’ambiente il Governo
vuole mantenere uno status
quo che fa comodo a molti”
di LAURA TUSSI
Non si fermano le azioni di Ultima Generazione, con lo
scopo di creare fastidi - non danni permanenti a cose o
persone - che smuovano le coscienze, soprattutto
quelle degli esponenti del Governo. Alessandro Berti,
attivista del movimento, ci racconta le ultime novità
della lotta per la giustizia ambientale e climatica e non
solo.
Intervistiamo Alessandro Berti attivista del movimento
di azione nonviolenta e protesta Ultima Generazione per
sapere da quanto tempo è attivista di Ultima
Generazione e quali sono le loro azioni più eclatanti e
importanti e per quale motivo si sono costituiti e da
dove nasce la loro azione e presa di coscienza.
Quali obiettivi si propone Ultima Generazione?
Il vostro movimento vuole togliere ai pochi facoltosi per
ripartire i beni comuni alla massa degli indigenti.
Giusto?
"Ad aprile saranno due anni esatti da quando mi sono
seduto su una strada assieme ad altre persone per la prima
volta!" Ricorda Alessandro Berti, attivista del movimento di
azione nonviolenta e di protesta per
la giustizia
climatica Ultima Generazione. È l’inizio di una chiacchierata
che ha lo scopo di farci raccontare non solo le ultime novità
relative all’attività di UG, ma anche il punto di vista delle
persone che quotidianamente sono coinvolte nelle azioni per
chiedere la giustizia climatica e la giustizia sociale.
E continua Alessandro Berti.
Il dibattito interno è molto vivo e riguarda anche la forma
oltre che i contenuti. E nel corso di questi due anni le forme
di protesta nonviolenta si sono diversificate molto, questo
anche per far conoscere a più persone che i mezzi per
protestare in modo nonviolento sono infiniti: colorare sedi
del potere come il Senato un anno fa, incollarsi alla teca
protettiva della Primavera di Botticelli a Firenze, condurre
scioperi della fame portando richieste precise al Governo,
macchiare di arancione l’orrendo albero di Natale di Gucci
a Milano
per
portare
l’attenzione
sull’enorme
disuguaglianza tra chi è super ricco e il resto delle persone.
La sperequazione tra ceti e la disuguaglianza sociale:
anche contro tutto questo vuole
lottare Ultima
Generazione.
Questo cerca di portare in primo piano Ultima generazione:
l’interesse per pochissime persone e un disinteresse per
milioni di italiani, prima sedotti con slogan populisti in
campagna elettorale e poi dimenticati pensando a inutili
ponti sullo stretto, al rimangiarsi l’idea di tassare gli
extraprofitti delle banche, al partecipare a conferenza sul
clima che non spostano di un millimetro le politiche
energetiche del Paese (ancora e sempre petrolio e gas, siano
lodati l’Eni e Snam).
Siete anche e soprattutto attivi nella nonviolenza e nella
resistenza civile?
Ultima generazione è la campagna italiana della rete A22
che nasce formalmente nell’aprile del 2022 da persone
attive nella resistenza civile in diversi movimenti e realtà.
Presente in dodici Paesi condividiamo le stesse modalità di
protesta che portano effettivamente un disturbo, seppur
temporaneo, alla quotidianità delle persone perché la
situazione che stiamo vivendo è assurda e i governi sono
complici nel mantenere tale questa situazione.
Le azioni nonviolente di Ultima Generazione relative
alla giustizia sociale e climatica attirano molto
l'attenzione mediatica?
La protesta di questo tipo ha portato in Italia, per esempio, a
una copertura mediatica quattro volte maggiore a
movimenti come Extinction Rebellion e Fridays for Future
sommati, movimenti da cui tante di noi provengono.
Purtroppo cortei, raccolte firme e azioni autorizzate non
bastano più e per chiedere al governo italiano di agire
portiamo questo tipo di conflitto, sempre nonviolento.
Siete riusciti a parlare con esponenti di governo?
Ultima generazione sta dimostrando che la resistenza civile
funziona, in quanto è l’unico movimento che, anche grazie
alle azioni di questo tipo, è arrivato a parlare con entrambi i
ministri dell’ambiente degli ultimi due governi (prima
Cingolani nel 2022 e poi Pichetto Fratin nel 2023).
Quali sono le richieste attuali più importanti che
rivolgete al governo?
La richiesta attuale al governo è di essere presente con i
fatti e non solo con le parole alle necessità e esigenze delle
persone colpite da alluvioni, frane ed eventi naturali estremi
sempre più forti: Ultima chiede l’istituzione di un fondo di
riparazione di venti miliardi di euro sempre pronto per chi
vive nei territori colpiti.
I poteri forti proprio non vogliono risolvere le minacce
emergenziali che incombono sull'umanità intera?
Quello che stiamo attraversando è una crisi politica perché
questo governo, come i precedenti, non è in grado di attuare
politiche di emergenza per la situazione che a livello
globale è unilateralmente riconosciuta come emergenziale;
siamo in mano a politici dal passato e dal presente
imbarazzante a livello di reati, azioni e modo di
comunicare. Come trovare i soldi per i cittadini senza
togliere loro anche le briciole di cittadinanza?
Qual è il riscontro da parte della classe politica?
Il governo ha contribuito a tutelare i profitti di banche e
delle compagnie che lavorano con i combustibili fossili,
parliamo di miliardi di euro, nel periodo pandemico e non li
coinvolge in una ridistribuzione per chi ne ha urgentemente
bisogno,
andando
ad
aumentare
la
voragine di
disuguaglianza tra chi è colpevole di questa emergenza, chi
inquina e contribuisce a perpetuare questo status quo e chi
invece lavora e fatica a portare a casa lo stipendio al netto
delle spese da sostenere.
Quali sono le vostre maggiori rimostranze al governo?
Più persone prenderanno parte e supporteranno azioni di
disobbedienza civile nonviolenta, più il governo farà fatica
a
ignorare
le
nostre
richieste.
Richieste
che
paradossalmente dovrebbero arrivare da chi è al governo e
dovrebbe tutelare il futuro, e il presente, delle attuali
generazioni. Invece ancora una volta questo governo
dimostra di avere una visione ombelicale proiettata sul
presente, sulla ricchezza e sul potere “tutto e subito”,
indifferente di aver sedotto elettori con slogan populisti dei
quali non riesce nemmeno a mantenerne le promesse (vedi i
siparietti elettorali sulle accise della benzina, sul blocco
navale, sull’uscita dall’euro e così via).
Il governo vuole mantenere lo status quo e i propri
privilegi?
Ora si stanno vedendo i primi risultati della disobbedienza
perché il governo sta correndo per presentare disegni di
legge realizzati apposta per punire noi, i pericolosi eco-
terroristi! Il problema, Meloni & Co, è un altro: siete voi
che non siete in grado di stare vicino alle persone che non
hanno più una casa, un’attività, un lavoro. Ve la prendete
con chi sottolinea pubblicamente il problema e la vostra
assenza politica è imbarazzante. È lampante l’interesse a
mantenere lo status quo perché fa comodo a tanti, dalle
banche alle compagnie fossili alle lobby che portano voti,
incarichi e poltrone.
Cosa chiedete di tanto
impossibile al governo?
Ma di non sola protesta è composta Ultima generazione:
siamo consapevoli che la proposta politica al momento si
muove su più livelli.
Quali sono nel concreto le vostre richieste?
Ad agosto abbiamo messo in mano al ministro Pichetto
Fratin una proposta di legge per trovare rapidamente cinque
miliardi di euro togliendo soldi dei cittadini destinati ai
combustibili fossili
tramite i sussidi ambientalmente
dannosi per dirottarli su altro (un inizio di un fondo
riparazioni?).
Secondo te a cosa si deve questa linea politica?
La risposta? Niente, ignorate e rimbalzate. Un ministro
evasivo che non si prende alcuna responsabilità per
decisioni richieste a gran voce dall’ONU e decisioni di
buon senso; tutt’altro, un gioco di scaricabarile, di mezze
promesse, di accordi verso la direzione opposta.
La politica non è più al servizio delle persone?
E questo a ulteriore conferma che la politica non è più al
servizio dei cittadini ma serve tutt’altri interessi: questo è
già un motivo per iniziare a pensare a forme di democrazia
più legate al territorio e alle persone rispetto a un gregge di
politici schiavi di tornaconti personali, vincoli elettorali e di
potenti lobby con interessi militari e fossili.