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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
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Ultima Generazione, Extinction Rebellion e i movimenti a loro vicini si trovano in tutta
Europa ad affrontare un’ondata di repressione. Dalla Francia alla Gran Bretagna all’
Austria alla Germania, i governi stanno guardando con sempre più sospetto alle azioni dei
nuovi ambientalisti che bloccano strade, si incatenano davanti ai cantieri o imbrattano
simbolicamente monumenti e opere d’arte. Ma in Italia il governo va oltre.
In Francia: scioglimento con decreto del collettivo ecologista Les Soulèvements de la
Terre (LST), che si mobilita contro i progetti di infrastrutture considerati “ecocidi”. Già due
volte le Nazioni Unite hanno ripreso la Francia per “l’uso eccessivo della forza” da parte
della polizia contro i manifestanti e di una “retorica criminalizzante” nei confronti degli
attivisti ecologisti
L’Austria non ha leggi che sanzionano penalmente i manifestanti, contro Ultima
Generazione Austria la polizia usa perquisizioni e intimidazioni.
In Germania contro Letzte Generation gli inquirenti ipotizzano i reati di associazione a
delinquere e favoreggiamento. I magistrati hanno fatto perquisire 15 locali, tra uffici e
abitazioni, collegati agli attivisti e sequestrato 1,4 milioni di euro le donazioni.
In Inghilterra una ulteriore criminalizzazione del diritto di manifestazione si traduce
nell’attuale Public Order Bill, che contempla l’arresto perfino per i singoli e per le slow
march, una strategia non violenta che porta i manifestanti a bloccare il traffico
camminando lentamente per le strade cittadine. Extinction Rebellion mettono in crisi le
forze di polizia. Gli arrestati sono migliaia, a volte anche persone anziane che non oppongono
resistenza.
In Italia gli ambientalisti di Ultima generazione che si sono incollati alle opere d’arte o
hanno imbrattato con vernice lavabile monumenti o lanciato una zuppa contro la copertura
in vetro di un quadro di Van Gogh, o i sei che hanno bloccato il ponte della Libertà a
Venezia, vengono perseguiti per lo più per danneggiamento di beni culturali. Ma se c’è
l’aggravante del danneggiamento durante una manifestazione pubblica i decreti sicurezza
del 2019 prevedono una pena fino a 5 anni di reclusione. Per l’imbrattamento la pena
massima è un anno. In alcune occasioni le procure chiedono misure di prevenzione tipiche
nei confronti dell’attivismo politico come la sorveglianza speciale o l’obbligo di dimora.
Se l’ipotesi è associazione a delinquere finalizzata al deturpamento dei beni culturali,
interruzione di pubblico servizio e ostacolo alla libera circolazione, il rischio è fino a sette
anni di carcere. Attualmente l’articolo 518 duoecies del Codice penale prevede la reclusione
da due a cinque anni e multe da 2.500 a 15 mila euro per chi “distrugge, disperde,
deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici
propri o altrui”. Il governo ha approvato in Consiglio dei ministri un disegno di legge per
inasprire le sanzioni.
Europa ad affrontare un’ondata di repressione. Dalla Francia alla Gran Bretagna all’
Austria alla Germania, i governi stanno guardando con sempre più sospetto alle azioni dei
nuovi ambientalisti che bloccano strade, si incatenano davanti ai cantieri o imbrattano
simbolicamente monumenti e opere d’arte. Ma in Italia il governo va oltre.
In Francia: scioglimento con decreto del collettivo ecologista Les Soulèvements de la
Terre (LST), che si mobilita contro i progetti di infrastrutture considerati “ecocidi”. Già due
volte le Nazioni Unite hanno ripreso la Francia per “l’uso eccessivo della forza” da parte
della polizia contro i manifestanti e di una “retorica criminalizzante” nei confronti degli
attivisti ecologisti
L’Austria non ha leggi che sanzionano penalmente i manifestanti, contro Ultima
Generazione Austria la polizia usa perquisizioni e intimidazioni.
In Germania contro Letzte Generation gli inquirenti ipotizzano i reati di associazione a
delinquere e favoreggiamento. I magistrati hanno fatto perquisire 15 locali, tra uffici e
abitazioni, collegati agli attivisti e sequestrato 1,4 milioni di euro le donazioni.
In Inghilterra una ulteriore criminalizzazione del diritto di manifestazione si traduce
nell’attuale Public Order Bill, che contempla l’arresto perfino per i singoli e per le slow
march, una strategia non violenta che porta i manifestanti a bloccare il traffico
camminando lentamente per le strade cittadine. Extinction Rebellion mettono in crisi le
forze di polizia. Gli arrestati sono migliaia, a volte anche persone anziane che non oppongono
resistenza.
In Italia gli ambientalisti di Ultima generazione che si sono incollati alle opere d’arte o
hanno imbrattato con vernice lavabile monumenti o lanciato una zuppa contro la copertura
in vetro di un quadro di Van Gogh, o i sei che hanno bloccato il ponte della Libertà a
Venezia, vengono perseguiti per lo più per danneggiamento di beni culturali. Ma se c’è
l’aggravante del danneggiamento durante una manifestazione pubblica i decreti sicurezza
del 2019 prevedono una pena fino a 5 anni di reclusione. Per l’imbrattamento la pena
massima è un anno. In alcune occasioni le procure chiedono misure di prevenzione tipiche
nei confronti dell’attivismo politico come la sorveglianza speciale o l’obbligo di dimora.
Se l’ipotesi è associazione a delinquere finalizzata al deturpamento dei beni culturali,
interruzione di pubblico servizio e ostacolo alla libera circolazione, il rischio è fino a sette
anni di carcere. Attualmente l’articolo 518 duoecies del Codice penale prevede la reclusione
da due a cinque anni e multe da 2.500 a 15 mila euro per chi “distrugge, disperde,
deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici
propri o altrui”. Il governo ha approvato in Consiglio dei ministri un disegno di legge per
inasprire le sanzioni.