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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
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Il Forum darà voce a richieste di pace e di negoziati di pace importanti ma tristemente
trascurate. Nella prima parte, i partecipanti saranno ascoltati dai rappresentanti dei movimenti
pacifisti dell'Ucraina, dell'UE e degli Stati Uniti, i cui messaggi stanno già risuonando a livello
internazionale. La seconda parte prevede una discussione con attivisti per la pace provenienti da
Italia, Croazia Austria e Slovenia su come pensare e sostenere la pace in tempo di guerra. Si
discuteranno le basi per un progetto di pace europeo e se tale progetto richieda coalizioni (non)
di principio tra diverse prospettive ideologiche. Offriranno una risposta alla domanda se, dopo
l'esperienza delle manifestazioni di massa per la pace, si possa già parlare del risveglio di un
movimento per la pace europeo o addirittura globale che si rivolga a tutti gli attori chiave della
guerra e contribuisca a porre fine al massacro in Ucraina.
A un anno dall'attacco all'Ucraina, non si intravede la fine della guerra in Europa orientale. I Paesi stanno aumentando i
bilanci militari, preparando le loro popolazioni a "difendere i valori europei" (U. von der Leyen) e a porre fine all'"opulenza e
alla negligenza" (E. Macron). Le forze politiche di destra e di sinistra sostengono e si alleano con l'industria delle armi. Paesi
che si erano dichiarati amanti della pace, come la Svezia e la Finlandia, si affrettano a entrare nella NATO. La narrazione
pubblica della guerra domina, bollando ogni iniziativa di pace come russofila, illiberale e totalitaria. Ma questa guerra ha fatto
nascere molte altre voci.
La propaganda non ha impedito le voci di pace che sono consapevoli della complessità sfaccettata di questa guerra. Il 18
marzo, la Coalizione statunitense per la pace in Ucraina ha organizzato manifestazioni a Washington e in altre città all'insegna
degli slogan "Pace in Ucraina - Dite NO alle guerre infinite degli Stati Uniti" e "Finanziate i bisogni del popolo, non la
macchina da guerra". La petizione tedesca per fermare le forniture di armi e negoziare la pace, Manifesto per la pace, ha già
raccolto 1.000.000 di firme. In occasione dell'anniversario dell'attacco russo, ci sono state proteste per la pace a Berlino e
altrove. In Slovenia, le associazioni Stop alla guerra in Ucraina! e l'Appello per un ruolo pacifico della Slovenia nel conflitto
militare tra Occidente e Russia.
Per i promotori, Alessandro Capuzzo
Per informazioni ulteriori in lingua slovena o inglese info@mirovni-institut.si
trascurate. Nella prima parte, i partecipanti saranno ascoltati dai rappresentanti dei movimenti
pacifisti dell'Ucraina, dell'UE e degli Stati Uniti, i cui messaggi stanno già risuonando a livello
internazionale. La seconda parte prevede una discussione con attivisti per la pace provenienti da
Italia, Croazia Austria e Slovenia su come pensare e sostenere la pace in tempo di guerra. Si
discuteranno le basi per un progetto di pace europeo e se tale progetto richieda coalizioni (non)
di principio tra diverse prospettive ideologiche. Offriranno una risposta alla domanda se, dopo
l'esperienza delle manifestazioni di massa per la pace, si possa già parlare del risveglio di un
movimento per la pace europeo o addirittura globale che si rivolga a tutti gli attori chiave della
guerra e contribuisca a porre fine al massacro in Ucraina.
A un anno dall'attacco all'Ucraina, non si intravede la fine della guerra in Europa orientale. I Paesi stanno aumentando i
bilanci militari, preparando le loro popolazioni a "difendere i valori europei" (U. von der Leyen) e a porre fine all'"opulenza e
alla negligenza" (E. Macron). Le forze politiche di destra e di sinistra sostengono e si alleano con l'industria delle armi. Paesi
che si erano dichiarati amanti della pace, come la Svezia e la Finlandia, si affrettano a entrare nella NATO. La narrazione
pubblica della guerra domina, bollando ogni iniziativa di pace come russofila, illiberale e totalitaria. Ma questa guerra ha fatto
nascere molte altre voci.
La propaganda non ha impedito le voci di pace che sono consapevoli della complessità sfaccettata di questa guerra. Il 18
marzo, la Coalizione statunitense per la pace in Ucraina ha organizzato manifestazioni a Washington e in altre città all'insegna
degli slogan "Pace in Ucraina - Dite NO alle guerre infinite degli Stati Uniti" e "Finanziate i bisogni del popolo, non la
macchina da guerra". La petizione tedesca per fermare le forniture di armi e negoziare la pace, Manifesto per la pace, ha già
raccolto 1.000.000 di firme. In occasione dell'anniversario dell'attacco russo, ci sono state proteste per la pace a Berlino e
altrove. In Slovenia, le associazioni Stop alla guerra in Ucraina! e l'Appello per un ruolo pacifico della Slovenia nel conflitto
militare tra Occidente e Russia.
Per i promotori, Alessandro Capuzzo
Per informazioni ulteriori in lingua slovena o inglese info@mirovni-institut.si