In merito a quanto recentemente affermato dai rappresentati di ISDE

In merito a quanto recentemente affermato dai rappresentati di ISDE, updated 2/12/19, 7:36 AM

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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza

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In merito a quanto recentemente affermato dai rappresentati di ISDE, in particolare dal Dott.
Vincenzo Cordiano, Presidente di ISDE Veneto, sul quotidiano L'Arena di Verona, nell'edizione di
mercoled 6 febbraio 2019, l'Area sanit e sociale della Regione Veneto puntualizza quanto segue:
A tutela del benessere fisico e psicologico delle popolazioni esposte, occorre innanzitutto ribadire
l'assoluta priorit della trasparente divulgazione dei dati disponibili. Non ammissibile, infatti,
come fa l'ISDE, attribuire a "caso" l'aumento di patologie quali l'incrementato rischio di tumori
ematologici (leucemie) che, allo stato attuale, non risultano correlate a tale sostanze. In
ottemperanza a tale principio, la Regione del Veneto assicura la pi ampia diffusione dei dati
disponibili in occasioni pubbliche o dedicate al tema dell'inquinamento. scientificamente corretto
attenersi a quanto fornito dai flussi corretti di dati provenienti dalle strutture istituzionali preposte
sui temi che, come in questo caso, sconfessano le affermazioni recenti e passate di rappresentanti
dell'ISDE sulle malattie di cui le sostanze perfuoroalchiliche sarebbero causa di qualsiasi tipologia
di patologia quali le leucemie, linfomi non Hodgkin, ecc.
La Regione del Veneto attivamente impegnata nella sorveglianza clinico-epidemiologica della
popolazione esposta a PFAS avvalendosi delle strutture competenti, quali il Servizio
Epidemiologico Regionale e il Registro Tumori del Veneto. Da quando si venuti a conoscenza del
problema, la sanit Pfas
regionale ha condotto studi epidemiologici sulla popolazione dell'Area Rossa, recentemente
aggiornati. Tali studi hanno rilevato quanto gi affermato in precedenti report per patologie
correlate all'esposizione a tali sostanze, secondo quanto riportato in letteratura, ed evidenziano che
la popolazione dell'Area Rossa presenta un modesto ma statisticamente significativo eccesso
di prevalenza per alcune condizioni e malattie di tipo cardiovascolare e presenta per entrambi
i sessi un aumento moderato ma significativo della prevalenza standardizzata di dislipidemie
(ipercolesterolemie e/o ipertrigliceridemie).
Per quanto riguarda la mortalit si rileva un modesto ma significativo eccesso di mortalit per
cardiopatie ischemiche, per malattie cerebrovascolari e, limitatamente al sesso femminile, per
diabete. L'incidenza di patologia neoplastica (recentemente aggiornata al 31 12 2015 e comparata
con la restante popolazione regionale) per gli organi "target" (rene, testicolo) non documenta
incidenze significativamente diverse da quelle della popolazione generale. Per tumori non segnalati
come connessi all'inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche, si osservano alcuni scostamenti
dei tassi incidenza in difetto o in eccesso (tumori con eziologia prevalentemente associata a fattori
comportamentali o alla pressione diagnostica locale). Come noto, in corso il Piano di sorveglianza
sanitaria sulla popolazione esposta che prevede la chiamata attiva dei soggetti eleggibili e la
determinazione di vari parametri antropometrici e bioumorali. I soggetti con PFAS elevati e
parametri anomali vengono presi in carico da un ambulatorio specialistico di secondo livello
(DGRV n. 2133/2016 e 851/2017).
Si precisa che i parametri monitorati, stabiliti dal Gruppo di lavoro regionale per la predisposizione
e gestione del piano della presa in carico degli esposti alle sostanze perfluoroalchiliche, sono attivi
secondo programma e agiscono (secondo prefissati protocolli) al manifestarsi di segni o sintomi
(anche solo) potenzialmente riferibili a patologie PFAS-correlate.
La Regione inoltre, nel corso della gestione dell'emergenza, ha affrontato approfondimenti specifici
su sottogruppi di popolazione considerati dal punto di vista sanitario pi fragili rispetto alla
popolazione generale dell'area di interesse. In particolare, sui lavoratori ed ex-lavoratori della
ditta Miteni stato incentrato un progetto di ricerca "Valutazione della biopersistenza e
dell'associazione con indicatori dello stato di salute di sostanze fluorurate (benzotrifloruri,
perfluorurati, fluoroammine) in addetti alla loro produzione" (DGR Veneto n. 1191 del
01.08.2017). Da tale relazione emerge che i lavoratori della Ditta Miteni risultano avere
concentrazioni sieriche di PFOA molto elevate, anche in confronto con altri contesti di esposizione
occupazionale documentati nella letteratura scientifica (concentrazione di molti ordini di grandezza
rispetto alla popolazione generale).
Si osserva che le concentrazioni sieriche di PFOA e PFOS raggiungono i valori pi elevati tra gli
addetti alla produzione di fluoropolimeri. Si evince dalla relazione che la popolazione dei lavoratori
indagata ha subito un bioaccumulo molto significativo di composti PFAS nell'arco degli anni. E'
stata documentata una aumentata mortalit connessa a neoplasie epatiche, diabete mellito e
ipertensione arteriosa.
Per quanto attiene agli alimenti, alla luce della recente scientific opinion (EFSA Journal
2018;16(12):5194), la Regione del Veneto ha richiesto all'Istituto Superiore di Sanit di rivalutare
criticamente i dati emersi dal monitoraggio Pfas degli alimenti in argomento, al fine ottenere una
second opinion ritenuta cautelativa della salute e della informazione dei cittadini.
I risultati di tale valutazione esterna saranno tra breve trasmessi alla Regione. Si precisa infine che
tutta la documentazione citata pubblicata sul sito della Regione del Veneto ed stata oggetto di
presentazione in occasioni pubbliche o appositamente organizzate