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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza

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COMUNICATO STAMPA
Pubblicato il primo position paper italiano sui possibili effetti ambientali e sanitari della
realizzazione di forni crematori in aree urbane
Sul territorio nazionale oggi ci sono ottantasette forni crematori, soprattutto nel centro-nord Italia,
mentre il fenomeno è meno diffuso al Sud. La moltiplicazione delle richieste di nuovi forni
crematori, spesso sovradimensionati rispetto al fabbisogno del territorio su cui dovrebbero
installarsi, ha allertato il mondo scientifico medico, preoccupato del possibile impatto che un
numero rapidamente in crescita di cremazioni e quindi di punti di emissioni da combustione,
possa avere sull’ambiente e sulla salute.
Per questo ISDE, l’associazione italiana dei medici per l’ambiente, ha deciso di pubblicare un
approfondimento scientifico sugli accorgimenti necessari affinché la cremazione non
costituisca un ulteriore fonte di inquinamento con conseguente impatto sulla salute dell’uomo.
“In Italia, come in molte altri Paesi, il dibattito sull'inquinamento atmosferico è sempre più al centro
dell'attenzione dell’opinione pubblica e scientifica – dichiarano Di Ciaula, Ghirga, Petronio, Laghi e
Romizi, i curatori del documento - per le notevoli implicazioni di tipo sanitario ed economico. I forni
crematori sono impianti destinati alla cremazione dei defunti e/o di carcasse animali. Tale processo
comporta l'incenerimento attraverso trattamento termico a temperature elevatissime. Questo rende
indispensabile considerare il rischio ambientale e sanitario correlato alle emissioni di questi impianti.
Tale rischio è aggravato dall’assenza di una specifica normativa di settore, e dalla carenza di efficienti e
adeguate misure di monitoraggio per numerosi degli inquinanti emessi. Questi due aspetti, normativo e
tecnico, vanno necessariamente colmati. Gli agenti inquinanti, derivanti dalla combustione ad
elevate temperature, si diffondono nell'aria anche per lunghe distanze, e nel corso del tempo si
depositano sul suolo, accumulandosi in questa matrice e causando un’alterazione dell'equilibrio
chimico-fisico e biologico del terreno. Le particolari caratteristiche di alcune sostanze non facilmente
biodegradabili, possono determinare contaminazione di un terreno per periodi variabili, con possibile
passaggio degli inquinanti nelle falde acquifere e nella catena alimentare.”
Il position paper, oltre ad analizzare le problematiche ambientali e sanitarie, fornisce anche le
indicazioni basilari, facendo proprie anche quelle già suggerite da esperti dell’ISPRA, per la
realizzazione dei forni crematori affinché siano il meno impattanti possibile. Si tratta di un
documento che potrà essere utile a tutti i cittadini e, soprattutto, agli amministratori locali per poter
prendere decisioni consapevoli basate sulla conoscenza dei problemi e per far pressione sul
parlamento affinché stabilisca regole adeguate.

Clicca qua per leggere l’intero position paper: Position Paper ISDE su forni crematori

Arezzo, 23 gennaio 2024

Contatti per la stampa:
Uff. Stampa ISDE ( associazione medici per l'ambiente)
francesco.romizi@isde.it
Tel +39 3491919426