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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza

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1

Alessandria 8 maggio 2024
I PFAS-sostanze tossiche e cancerogene- sono presenti nelle acque potabili
di Comuni alessandrini.
Claudio Lombardi


Si legge nel sito web di Solvay Specialty Polymers -ora Syensqo - “…realizza
nello stabilimento di Spinetta Marengo materie plastiche, gomme e lubrificanti
fluorurati indispensabili in tecnologie d’avanguardia che rispondono alle
particolari esigenze di diversi settori industriali nelle principali aree mercato
internazionali quali aerospaziale, elettronica, automotive, telefonia, energie
alternative, estrazioni petrolifere...1
Per produrre queste materie fa uso dei PFAS, sostanze perfluoroalchiliche di
varie formulazioni, indistruttibili e persistenti nel corpo umano ma tutte quante
tossiche ed alcune sicuramente cancerogene. È accertato che causano: malattie
della tiroide, aumento
colesterolo, danni al fegato,
cancro del rene, cancro
testicolare nel feto ritardo
dello sviluppo della
ghiandola mammaria,
riduzione della risposta ai
vaccini, minor peso alla
nascita 2.

L’impiego dei manufatti
contenenti PFAS è diffuso
capillarmente e
universalmente: tali sostanze
sono presenti negli esseri
umani e nelle matrici
ambientali. La loro nocività-
come per ogni sostanza tossica- dipende dalla quantità che gli esseri umani
introducono nel proprio corpo tramite le funzioni vitali (respirazione,

1 Solvay | A Pioneering Chemical Company
2 Agenzia europea dell’ambiente. Programma di tossicologia nazionale US (2016)




2

alimentazione, contatto cutaneo). Fondamentale quindi stabilirne adeguati limiti
con l’obiettivo finale di vietarne completamente la produzione e impedire che
siano sostituiti con sostanze altrettanto nocive. Le istituzioni UE hanno emesso
una direttiva in merito che riguarda l’acqua potabile, direttiva recepita dal
governo italiano3. Sono stati identificati 24 tipi di PFAS fra i quali figura il
cC6O4 attualmente prodotto a Spinetta Marengo. La somma delle quantità di
tali PFAS, detta “Somma di PFAS” non deve superare i 100 ng/l. Alcune
importanti osservazioni in merito al Decreto Legislativo:
- Le autorità ambientali devono adottare la normativa “con ogni
tempestività” e non oltre il 12 gennaio 2026. Potrà però essere applicata
prima di tale data e resa più restrittiva a discrezione degli enti regionali. 4
- Nella “Somma di PFAS” non figura inspiegabilmente ADV, un PFAS
che in varie formulazioni è da più di 30 anni utilizzato nello stabilimento
di a Spinetta Marengo. Si tratta di sostanza “a catena lunga” assai simile
al cancerogeno PFOA la cui produzione è vietata dal 2015.
- Più recenti studi condotti da centri di ricerca sia europei che USA hanno
mostrato che il limite di 100 ng/l è eccessivo ed hanno indotto la
Commissione Europea a valutare un disegno di legge che proponga con
decorrenza 2026 la drastica riduzione del limite del 95% (limite proposto
4,4 ng/l).5
- Negli Stati Uniti l’E.P.A. (l’ente per la protezione dell’ambiente)
raccomanda agli Stati di adottare un limite di 4 ng/l 6
Questi dati e informazioni relativi ai limiti di PFAS in vigore e prospettati per il
breve termine ci permettono di valutare correttamente i risultati delle recenti
analisi condotte sulle acque potabili dei comuni di pertinenza di ASL
Alessandria.7

3 Direttiva UE 2020 n° 2184 recepita con DLgl n°18/2023 in vigore dal 21 marzo 2023.
4 DECRETO LEGISLATIVO 23 febbraio 2023, n. 18 - Normattiva; art.24 comma1 “Le autorità ambientali e
sanitarie e i gestori idro-potabili adottano con ogni tempestività, e comunque non oltre il 12 gennaio 2026, le
misure necessarie a garantire che le acque destinate al consumo umano soddisfino i valori di parametro di cui
all'allegato I, Parte B, per quanto riguarda: bisfenolo-A, clorato, acidi aloacetici, microcistina-LR, PFAS-totale,
somma di PFAS e uranio”
5 Informazioni fornite dalle parlamentari europee Sabrina Pignedoli (5s), Maria Angela Danzi (5s) nell’incontro
on line del 21 ottobre 2023.
6 The Devil they Knew: Chemical Documents Analysis of Industry Influence on PFAS Science
Nadia Gaber,1 Lisa Bero,2 and Tracey J. Woodruff Published online 2023 Jun 1. doi: 10.5334/aogh.4013

7 IN EVIDENZA:
Monitoraggio della presenza di PFAS in alcune reti idriche del territorio della
Provincia di Alessandria dal 2019-2023 - ASL AL




3

Una rilevante critica delle analisi condotte da ASL riguarda i “limiti di
quantificazione” (LQ) dei PFAS ricercati. In termini comprensibili: LQ è il
valore più basso che la strumentazione adottata riesce a rilevare. Orbene per i
PFAS attualmente prodotti a Spinetta Marengo è stato adottato LQ = 40 ng/l,
valore troppo elevato nel momento che i limiti in vigore dal 2026 sono 100 ng/l
e quelli proposti sia in UE che in USA negli anni a seguire sono di 4 ng/l (Si
noti che valori di LQ= 0,5 ng/l sono tecnicamente adottabili). Coniando un
aforisma “alla Bersani” potremmo dire che impiegare LQ elevati- quali quelli
adottati da ASL e SOLVAY- è come voler ricercare i microbi con la lente
d’ingrandimento e non con il microscopio.
Per quanto riguarda i pozzi dell’acquedotto di Spinetta i valori rilevati sono
inferiori al LQ adottato. Si rammenti infatti che fin dalla metà del secolo scorso
era noto l’inquinamento, l’avvelenamento delle acque della prima falda causato
dal Polo Chimico. I pozzi degli acquedotti furono costruiti con l’avvertenza di
pescare a monte della Fabbrica, nelle falde più profonda e comunque all’esterno
della direzione di avanzamento delle falde acquifere. Ma avvalendosi delle
considerazioni fatte in merito ai LQ si può solamente affermare che ADV e
cC6O4 sono inferiori a 40 ng/l e non si può escludere che la Somma dei 24
PFAS-pur singolarmente inferiori ai 40 ng/l superino di gran lunga i 100 ng/l.
A riprova di quanto asserito il pozzo dell’acquedotto di Montecastello, che
pesca nella falda superficiale, nei pressi del fiume Bormida a valle dello scarico
dell’impianto di depurazione del Polo Chimico e nella direzione di avanzamento
della falda che proviene dalla Fabbrica ha valori assai elevati dei PFAS prodotti
da Solvay, come si può desumere dalla tabella riportata. Per tale motivo il
Sindaco ne ha decretato la chiusura.













4



LOCALITA’
DATA
PRELIEVO
PFOA
cC6O4 ADV N2 Sommatoria
di PFAS
LIMITE
sommatoria
di PFAS
(Dlg
18/2023)
LIMITE
UE
proposto
per
2026
Alzano
Scrivia
Agosto
2020
180


190
100
4,4

Dicembre
2022
190


190
Castelnuovo
Scrivia
Luglio
2020
110


670

Febbraio
2023
70


70
Guazzora
Aprile
2023
90


130
Isola
Sant’Antonio
Dicembre
2022
50


50
Montecastello Giugno
2020
250 670

940

Gennaio
2022
100 230
120
500
Spinetta
Marengo
Giugno
2023
<10 < 40 <40
?
Piovera
Aprile
2023
130


130
Tortona
Dicembre
2022
30



TABELLA 1 Dati in ng/l tratti dal monitoraggio ASL citato nella nota 7 a piè di pagina)





5


ISTOGRAMMA 2: Concentrazioni di PFAS misurate nella falda acquifera superficiale
all’interno ed all’esterno dello stabilimento

I dati di tabella mostrano il superamento dei limiti vigenti per il PFOA e dei
limiti che entreranno in vigore nel 2026 per la sommatoria di PFAS nei Comuni
di Piovera, Guazzora ed Alzano Scrivia (da 140 a 190 ng/l). Da notare che nella
relazione ASL che riporta i dati del monitoraggio eseguito nelle reti idriche dei
comuni alessandrini non figurano inspiegabilmente i dati relativi all’ acqua
potabile distribuita nel capoluogo, quella cioè che utilizzano l’80% degli
abitanti del Comune di Alessandria 8.
L’indagine condotta, basata su dati ufficiali resi pubblici da ARPA e ASL
acquisiti dal sito web del Comune di Alessandria, dell’ARPA Piemonte e
tramite procedura di “accesso agli atti”, è da intendersi come stimolo alle
pubbliche amministrazioni, ai comuni interessati dalla presenza di PFAS nelle
acque potabili, affinché richiedano studi ed indagini approfondite dagli enti
tecnici pubblici regionali e nazionali. Non devono accettare che ARPA, ASL
forniscano semplicemente un elenco di dati asettici. Devono pretendere
considerazioni relative alle quantità di sostanze misurate confrontandole con
quelle rilevate in zone non interessate da inquinamenti rilevanti e pretendere un
parere sulla pericolosità di dette sostanze.
Concludo elencando le più importanti azioni che l’analisi condotta induce ad
eseguire e gli interrogativi che pone:

8 IN EVIDENZA:
Monitoraggio della presenza di PFAS in alcune reti idriche del territorio della
Provincia di Alessandria dal 2019-2023 - ASL AL)




6

- La valutazione dell’estensione delle falde acquifere inquinate dal Polo
Chimico dalle quali potrebbero attingere, i pozzi utilizzati da aziende
agricole e da privati. L’istogramma 2 riporta, a titolo di esempio, le
concentrazioni massime di PFAS rilevate nell’area esterna adiacente allo
stabilimento.
- L’individuazione dell’origine degli inquinamenti da PFAS dei Comuni
della Valle Scrivia
- Le motivazioni della mancata chiusura dei pozzi dei Comuni di Piovera,
Alzano Scrivia, Castelnuovo Scrivia e Guazzora che superano i limiti
attualmente vigenti per PFOA. Chiusura viceversa encomiabilmente
imposta dal Sindaco di Montecastello.
- Le cause della presenza del composto cC6O4 in luoghi assai distanti da
Spinetta Marengo dove ha sede l’unico sito di produzione di tale PFAS
Il Survey condotto e reso pubblico da Greenpeace Italia mostra l’estensione
della presenza dei PFAS nelle acque potabili di gran parte del Piemonte e
suggerisce correttamente che oltre agli interventi di bonifica ed alla riduzione
immediata dei limiti di accettabilità sia vietato di produrre queste tossiche e
cancerogene sostanze.” Chiedi al Governo italiano la messa al bando dei PFAS”
è lo slogan della raccolta firme lanciata da Greenpeace alla quale hanno aderito i
comitati Stop Solvay, Anemos, ed associazioni ambientaliste alessandrine
partecipando alle iniziative ed alle pubbliche assemblee in corso in Piemonte.