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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Niger. Cos’è il Movimento M62 che porta in piazza migliaia di nigerini contro
l’occupazione francese e di sostegno al CNSP, per il cambiamento nel paese.
A cura di Enrico Vigna, 3 agosto 2023
Mentre Francia, UE, USA e l'ECOWAS, sostenuto dall'Occidente, minacciano l'intervento
militare se il presidente deposto Bazoum non sarà reintegrato, ogni giorno migliaia di cittadini
scendono in piazza organizzati dal Movimento M62, che da anni si batte contro la presenza
francese e per una reale indipendenza del paese.
Migliaia di persone sono mobilitate nelle strade per sostenere il Consiglio Nazionale di
Salvaguardia della Patria, il gruppo di ufficiali che ha preso le redini del paese, con parole
d’ordine e slogan contro il loro ex colonizzatore: "Abbasso la Francia", "Fuori le basi straniere",
“Per un nuovo ordine”, “Il Niger ai nigerini”.
Sin dalle elezioni dell'aprile 2021 in seguito alla vittoria, Bazoum, supportato dalla Francia, ha
istituito blocchi di Internet, dei media e attacchi ai movimenti popolari. Le forze di sicurezza hanno
represso le proteste e arrestato centinaia di oppositori.
Nel novembre dello stesso anno, con proteste di massa, i manifestanti cercarono di fermare il
transito di un convoglio dell'esercito francese attraverso il paese, i soldati francesi e i gendarmi
nigerini che scortavano il convoglio, spararono, uccidendo 2 nigerini e ferendone 18.
Annunciando il ritiro di 2.400 soldati dal Mali nel febbraio 2022, il presidente francese Macron
aveva detto all'epoca che il "cuore" delle operazioni militari francesi nel Sahel "non sarà più in
Mali ma in Niger".
Indifferente al sentimento popolare antifrancese in Niger e nelle altre ex colonie dell'Africa
occidentale, il “democratico” Bazoum, reclamizzato dalla BBC come " un alleato occidentale
chiave", ha subito accolto in Niger le truppe francesi cacciate dal Mali.
“…È inaccettabile e intollerabile accettare questo ridispiegamento sul nostro territorio”, aveva
detto Maïkol Zodi, uno dei leader del movimento di protesta che chiedeva il ritiro delle truppe
francesi, avvertendo che “li tratteremo come una forza di occupazione".
Obiettivo difesa della “democrazia” o dell’uranio?
Va sottolineato che il Niger è il terzo fornitore di uranio della Francia ed al settimo posto a
livello mondiale.
La crisi in Niger si è impennata improvvisamente quando la Giunta militare ha vietato
l’esportazione di uranio verso la Francia. Il metallo è fondamentale per Parigi, in quanto serve per
alimentare le centrali nucleari, che producono circa il 60% dell’elettricità nel Paese europeo,oltre
che per l'industria marittima e degli armamenti. Inoltre la stessa UE importa il 24% di uranio dalla
Nazione africana.
Il Niger, che ha i minerali di uranio di più alta qualità, l’anno scorso ha prodotto 2.020 tonnellate di
uranio l'anno scorso, produce circa il 5% della produzione mondiale e ha una riserva di 311.110
tonnellate in totale, secondo la World Nuclear Association (WNA),
La Francia ha bisogno di circa 7.800 tonnellate di uranio in media all'anno, per far funzionare 56
reattori in 18 centrali nucleari. Questo è il motivo per cui Parigi importa uranio dalla sua ex colonia
da 50 anni e perché lo occupa da sempre.
Il Niger è anche il secondo fornitore di uranio dell'Unione Europea.
Il 4 luglio 2022, una coalizione di circa 20 associazioni, alcuni sindacati di varie categorie e
comitati popolari, forma M62, che riunisce le maggiori realtà di lotta contro la presenza militare
straniera. Questo movimento è impegnato da anni nel tentativo di espellere i soldati stranieri dal
Niger e oggi è diventato protagonista delle manifestazioni popolari. Abdourhamane Ide è un
membro del consiglio generale e una delle anime delle manifestazioni che attraversano Niamey e
altre città. Così si è espresso in questi giorni a nome del Movimento: “…Il nostro è un movimento
radicato nel territorio e cerchiamo di rappresentare le diverse anime della società nigerina. Da
anni stiamo lottando duramente per cacciare tutti i militari stranieri dal nostro Paese, non
abbiamo bisogno di balie internazionali, l'esercito del Niger può benissimo difendere la sua
gente… I francesi non sono qui per aiutarci, solo per sfruttarci. Appoggiamo con tutto il cuore il
colpo di stato dei nostri soldati che si sono ripresi la dignità che le truppe straniere avevano loro
tolto. L'ex presidente Bazoum era al servizio di Parigi e Washington e non ha servito gli interessi
del popolo nigerino, ma solo quelli degli stranieri che vengono qui a rubare il nostro uranio…
Vogliamo lavorare con il Mali e il Burkina Faso, i nostri vicini, che hanno migliorato le loro
condizioni di vita da quando hanno cacciato i francesi e operano con i russi. Parigi ha solo finto
di combattere il jihadismo, usandolo come scusa per avere basi militari qui e sfruttare la nostra
ricchezza. Con Mosca possiamo lavorare diversamente, è finito il tempo dei francesi in Africa…”.
Una presa di posizione forte e decisa che vede nella Russia il partner migliore per il Niger.
L'obiettivo principale del programma politico di M62 e di tutte le proteste è la matrigna Francia,
che, se perde anche il Niger e il suo uranio, subirebbe quasi un colpo di grazia per l'impero morente
della Francafrique.
Coordinatore del movimento M62, è Abdoulaye Seydou, uno dei militanti antifrancesi più noti nel
paese, il quale ha denunciato che le truppe francesi, schierate come parte dell'operazione Barkhane,
hanno "ucciso più civili che terroristi”. Indossando una maglietta con l'immagine di Thomas
Sankara alla protesta guidata dall'M62 nel settembre 2022, ha detto all'AFP "ci sono slogan
antifrancesi perché chiediamo l'immediata partenza della forza Barkhane in Niger, che sta
alienando la nostra sovranità e destabilizzando il Sahel”.
Il 23 gennaio 2023, Bazoum ha fatto arrestare Seydou, una detenzione arbitraria direttamente
collegata al suo lavoro politico ed a una posizione fortemente patriottica, ad aprile, è stato
condannato a nove mesi di reclusione per "diffusione di notizie suscettibili di turbare l'ordine
pubblico e complicità in incendio doloso". In questi giorni è stato liberato dalle nuove autorità.
Durante il colpo di stato di luglio il gruppo ha marciato a sostegno del colpo di stato. Su richiesta di
Omar Tchiani, migliaia di nigerini si sono riuniti in Place de la Concertation a Niamey, davanti
all'Assemblea nazionale, e hanno marciato verso l'ambasciata francese sventolando bandiere
nigerine e russe, con slogan come "Abbasso la Francia, fuori Barkhane, non ci interessa
l'ECOWAS, l'Unione Europea e l'Unione Africana!", "Arrestare gli ex dignitari per recuperare i
milioni rubati", “Viva la Russia” e "Abbasso la Francia, lunga vita a Putin!". I manifestanti hanno
anche chiesto un intervento immediato del gruppo paramilitare russo Wagner. Durante la marcia
sono stati chiusi gli ingressi alle ambasciate francese e americana. Le mura e i cancelli
dell'ambasciata francese sono stati incendiati e danneggiati mentre i soldati nigerini e il generale
Salifou Modi sono stati visti invitare la folla a disperdersi pacificamente.
Minacciando un intervento militare la Francia e gli Stati Uniti, con Macron e Blinken, attraverso
la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS), hanno chiesto al presidente
del Ciad, Mahamat Idriss Déby, di attivarsi per “…aiutare a pianificare/guidare una possibile forza
di intervento in Niger, essendo la forza più operativa nelle immediate vicinanze".
Solo per chiarezza, va ricordato che anche il generale Deby ha preso il potere con un colpo di stato,
dopo che suo padre ed ex presidente Idriss Deby è morto in uno scontro delle sue forze armate
contro un gruppo ribelle nel nord del Ciad nell'aprile 2021. Ma, a differenza del caso del Mali, del
Burkina Faso o del Niger, dove i colpi di stato sono stati accolti da manifestazioni popolari di
massa, il leader del golpe ciadiano ha dovuto affrontare proteste di massa, tra cui una importante il
20 ottobre 2022, che ha incontrato una violenta repressione.
ForeignPolicy la definì come "una delle peggiori repressioni nella storia del Paese". Centinaia
furono imprigionati e le organizzazioni civili e partiti politici locali hanno affermato che fino a 200
persone sono state uccise. …Ma siccome Deby non ha chiesto il ritiro delle truppe francesi, egli
rimane nella lista dei buoni, per i suoi sostenitori occidentali.
Il portavoce delle nuove autorità, Abdramane ha detto che l’obiettivo è “approvare un piano di
aggressione contro il Niger attraverso un imminente intervento militare in collaborazione con
alcuni paesi occidentali. Vogliamo ricordare ancora una volta all'ECOWAS o a qualsiasi altro
avventuriero, la nostra ferma determinazione a difendere la nostra patria con tutti mezzi…".
Il noto giornalista televisivo camerunense Gilles-Claude Mbong Etoundi, in una intervista al
giornale francese “Le Parisiene”, ha così spiegato il programma della giunta militare “… L'esercito
ha compiuto il suo putsch, ma allo stesso tempo i militari si stanno organizzando e coordinando
con una spirale di gruppi della società civile e politici patriottici, come alleati dell'esercito. Questi
gruppi, raggruppati sotto l’ombrello del movimento M62, danno forza e sostegno popolare al
rovesciamento militare…”.
Tra questi vi è il Partito Panafricano del Niger che si è schierato al fianco della posizione di M62.
Per Abdourahamane Oumarou, presidente del partito, è una questione prioritaria di sovranità e
indipendenza.
01:36
In una intervista del 1 agosto all’agenzia di stampa “Ria Novosti”, Oumarou ha dichiarato che:
“…il Niger vede la Russia come un partner serio e affidabile che può sostituire quelli da sempre
presenti, che hanno solo sfruttato il popolo nigerino. Con essa si potranno attuare progetti
congiunti reciprocamente vantaggiosi e sviluppare i depositi di uranio e petrolio nel
Paese…Abbiamo uranio, petrolio e molto altro nel nostro Paese, ma dobbiamo vedere come
lavorare e come svilupparli e condividerli, perché finora gli scambi con i paesi occidentali e con la
Francia in particolare, non sono stati fruttuosi per il Paese, quindi l'Africa ora deve lavorare con
la Russia, perché la Russia è seria e ci aiuterà a condividere tutto ciò che facciamo insieme…Il
rafforzamento delle relazioni andrà a beneficio non solo dei popoli dell'Africa, ma anche dei
cittadini russi. I russi non hanno molte aziende nel mio Paese, ma spero e penso che questo dovrà
essere fatto. E penso che servirà a rafforzare la loro presenza reciprocamente vantaggiosa in
Africa"…", ha affermato il leader panafricanista nigerino.
Abdourahamane Oumarou ritiene che "…Noi come partito panafricanista che sostiene la sovranità
di ogni paese e popolo, siamo fermamente contrari alla presenza delle forze militari straniere
dell’operazione Barkhane in Niger. E facciamo appello al popolo del Niger affinché si alzi come
un solo uomo per bloccare tutto questo. Continueremo a denunciare e manifesteremo per
riconquistare la nostra sovranità…".
VIDEO della TV Francese dalle piazze di Niamey :
https://www.tf1.fr/tf1/jt-we/videos/putsch-au-niger-quelles-consequences-
pour-la-france-35492247.html
https://www.tf1.fr/tf1/jt-we/videos/niger-les-francais-indesirables-
23182458.html
Enrico Vigna, IniziativaMondoMultipolare/CIVG – agosto 2023
l’occupazione francese e di sostegno al CNSP, per il cambiamento nel paese.
A cura di Enrico Vigna, 3 agosto 2023
Mentre Francia, UE, USA e l'ECOWAS, sostenuto dall'Occidente, minacciano l'intervento
militare se il presidente deposto Bazoum non sarà reintegrato, ogni giorno migliaia di cittadini
scendono in piazza organizzati dal Movimento M62, che da anni si batte contro la presenza
francese e per una reale indipendenza del paese.
Migliaia di persone sono mobilitate nelle strade per sostenere il Consiglio Nazionale di
Salvaguardia della Patria, il gruppo di ufficiali che ha preso le redini del paese, con parole
d’ordine e slogan contro il loro ex colonizzatore: "Abbasso la Francia", "Fuori le basi straniere",
“Per un nuovo ordine”, “Il Niger ai nigerini”.
Sin dalle elezioni dell'aprile 2021 in seguito alla vittoria, Bazoum, supportato dalla Francia, ha
istituito blocchi di Internet, dei media e attacchi ai movimenti popolari. Le forze di sicurezza hanno
represso le proteste e arrestato centinaia di oppositori.
Nel novembre dello stesso anno, con proteste di massa, i manifestanti cercarono di fermare il
transito di un convoglio dell'esercito francese attraverso il paese, i soldati francesi e i gendarmi
nigerini che scortavano il convoglio, spararono, uccidendo 2 nigerini e ferendone 18.
Annunciando il ritiro di 2.400 soldati dal Mali nel febbraio 2022, il presidente francese Macron
aveva detto all'epoca che il "cuore" delle operazioni militari francesi nel Sahel "non sarà più in
Mali ma in Niger".
Indifferente al sentimento popolare antifrancese in Niger e nelle altre ex colonie dell'Africa
occidentale, il “democratico” Bazoum, reclamizzato dalla BBC come " un alleato occidentale
chiave", ha subito accolto in Niger le truppe francesi cacciate dal Mali.
“…È inaccettabile e intollerabile accettare questo ridispiegamento sul nostro territorio”, aveva
detto Maïkol Zodi, uno dei leader del movimento di protesta che chiedeva il ritiro delle truppe
francesi, avvertendo che “li tratteremo come una forza di occupazione".
Obiettivo difesa della “democrazia” o dell’uranio?
Va sottolineato che il Niger è il terzo fornitore di uranio della Francia ed al settimo posto a
livello mondiale.
La crisi in Niger si è impennata improvvisamente quando la Giunta militare ha vietato
l’esportazione di uranio verso la Francia. Il metallo è fondamentale per Parigi, in quanto serve per
alimentare le centrali nucleari, che producono circa il 60% dell’elettricità nel Paese europeo,oltre
che per l'industria marittima e degli armamenti. Inoltre la stessa UE importa il 24% di uranio dalla
Nazione africana.
Il Niger, che ha i minerali di uranio di più alta qualità, l’anno scorso ha prodotto 2.020 tonnellate di
uranio l'anno scorso, produce circa il 5% della produzione mondiale e ha una riserva di 311.110
tonnellate in totale, secondo la World Nuclear Association (WNA),
La Francia ha bisogno di circa 7.800 tonnellate di uranio in media all'anno, per far funzionare 56
reattori in 18 centrali nucleari. Questo è il motivo per cui Parigi importa uranio dalla sua ex colonia
da 50 anni e perché lo occupa da sempre.
Il Niger è anche il secondo fornitore di uranio dell'Unione Europea.
Il 4 luglio 2022, una coalizione di circa 20 associazioni, alcuni sindacati di varie categorie e
comitati popolari, forma M62, che riunisce le maggiori realtà di lotta contro la presenza militare
straniera. Questo movimento è impegnato da anni nel tentativo di espellere i soldati stranieri dal
Niger e oggi è diventato protagonista delle manifestazioni popolari. Abdourhamane Ide è un
membro del consiglio generale e una delle anime delle manifestazioni che attraversano Niamey e
altre città. Così si è espresso in questi giorni a nome del Movimento: “…Il nostro è un movimento
radicato nel territorio e cerchiamo di rappresentare le diverse anime della società nigerina. Da
anni stiamo lottando duramente per cacciare tutti i militari stranieri dal nostro Paese, non
abbiamo bisogno di balie internazionali, l'esercito del Niger può benissimo difendere la sua
gente… I francesi non sono qui per aiutarci, solo per sfruttarci. Appoggiamo con tutto il cuore il
colpo di stato dei nostri soldati che si sono ripresi la dignità che le truppe straniere avevano loro
tolto. L'ex presidente Bazoum era al servizio di Parigi e Washington e non ha servito gli interessi
del popolo nigerino, ma solo quelli degli stranieri che vengono qui a rubare il nostro uranio…
Vogliamo lavorare con il Mali e il Burkina Faso, i nostri vicini, che hanno migliorato le loro
condizioni di vita da quando hanno cacciato i francesi e operano con i russi. Parigi ha solo finto
di combattere il jihadismo, usandolo come scusa per avere basi militari qui e sfruttare la nostra
ricchezza. Con Mosca possiamo lavorare diversamente, è finito il tempo dei francesi in Africa…”.
Una presa di posizione forte e decisa che vede nella Russia il partner migliore per il Niger.
L'obiettivo principale del programma politico di M62 e di tutte le proteste è la matrigna Francia,
che, se perde anche il Niger e il suo uranio, subirebbe quasi un colpo di grazia per l'impero morente
della Francafrique.
Coordinatore del movimento M62, è Abdoulaye Seydou, uno dei militanti antifrancesi più noti nel
paese, il quale ha denunciato che le truppe francesi, schierate come parte dell'operazione Barkhane,
hanno "ucciso più civili che terroristi”. Indossando una maglietta con l'immagine di Thomas
Sankara alla protesta guidata dall'M62 nel settembre 2022, ha detto all'AFP "ci sono slogan
antifrancesi perché chiediamo l'immediata partenza della forza Barkhane in Niger, che sta
alienando la nostra sovranità e destabilizzando il Sahel”.
Il 23 gennaio 2023, Bazoum ha fatto arrestare Seydou, una detenzione arbitraria direttamente
collegata al suo lavoro politico ed a una posizione fortemente patriottica, ad aprile, è stato
condannato a nove mesi di reclusione per "diffusione di notizie suscettibili di turbare l'ordine
pubblico e complicità in incendio doloso". In questi giorni è stato liberato dalle nuove autorità.
Durante il colpo di stato di luglio il gruppo ha marciato a sostegno del colpo di stato. Su richiesta di
Omar Tchiani, migliaia di nigerini si sono riuniti in Place de la Concertation a Niamey, davanti
all'Assemblea nazionale, e hanno marciato verso l'ambasciata francese sventolando bandiere
nigerine e russe, con slogan come "Abbasso la Francia, fuori Barkhane, non ci interessa
l'ECOWAS, l'Unione Europea e l'Unione Africana!", "Arrestare gli ex dignitari per recuperare i
milioni rubati", “Viva la Russia” e "Abbasso la Francia, lunga vita a Putin!". I manifestanti hanno
anche chiesto un intervento immediato del gruppo paramilitare russo Wagner. Durante la marcia
sono stati chiusi gli ingressi alle ambasciate francese e americana. Le mura e i cancelli
dell'ambasciata francese sono stati incendiati e danneggiati mentre i soldati nigerini e il generale
Salifou Modi sono stati visti invitare la folla a disperdersi pacificamente.
Minacciando un intervento militare la Francia e gli Stati Uniti, con Macron e Blinken, attraverso
la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS), hanno chiesto al presidente
del Ciad, Mahamat Idriss Déby, di attivarsi per “…aiutare a pianificare/guidare una possibile forza
di intervento in Niger, essendo la forza più operativa nelle immediate vicinanze".
Solo per chiarezza, va ricordato che anche il generale Deby ha preso il potere con un colpo di stato,
dopo che suo padre ed ex presidente Idriss Deby è morto in uno scontro delle sue forze armate
contro un gruppo ribelle nel nord del Ciad nell'aprile 2021. Ma, a differenza del caso del Mali, del
Burkina Faso o del Niger, dove i colpi di stato sono stati accolti da manifestazioni popolari di
massa, il leader del golpe ciadiano ha dovuto affrontare proteste di massa, tra cui una importante il
20 ottobre 2022, che ha incontrato una violenta repressione.
ForeignPolicy la definì come "una delle peggiori repressioni nella storia del Paese". Centinaia
furono imprigionati e le organizzazioni civili e partiti politici locali hanno affermato che fino a 200
persone sono state uccise. …Ma siccome Deby non ha chiesto il ritiro delle truppe francesi, egli
rimane nella lista dei buoni, per i suoi sostenitori occidentali.
Il portavoce delle nuove autorità, Abdramane ha detto che l’obiettivo è “approvare un piano di
aggressione contro il Niger attraverso un imminente intervento militare in collaborazione con
alcuni paesi occidentali. Vogliamo ricordare ancora una volta all'ECOWAS o a qualsiasi altro
avventuriero, la nostra ferma determinazione a difendere la nostra patria con tutti mezzi…".
Il noto giornalista televisivo camerunense Gilles-Claude Mbong Etoundi, in una intervista al
giornale francese “Le Parisiene”, ha così spiegato il programma della giunta militare “… L'esercito
ha compiuto il suo putsch, ma allo stesso tempo i militari si stanno organizzando e coordinando
con una spirale di gruppi della società civile e politici patriottici, come alleati dell'esercito. Questi
gruppi, raggruppati sotto l’ombrello del movimento M62, danno forza e sostegno popolare al
rovesciamento militare…”.
Tra questi vi è il Partito Panafricano del Niger che si è schierato al fianco della posizione di M62.
Per Abdourahamane Oumarou, presidente del partito, è una questione prioritaria di sovranità e
indipendenza.
01:36
In una intervista del 1 agosto all’agenzia di stampa “Ria Novosti”, Oumarou ha dichiarato che:
“…il Niger vede la Russia come un partner serio e affidabile che può sostituire quelli da sempre
presenti, che hanno solo sfruttato il popolo nigerino. Con essa si potranno attuare progetti
congiunti reciprocamente vantaggiosi e sviluppare i depositi di uranio e petrolio nel
Paese…Abbiamo uranio, petrolio e molto altro nel nostro Paese, ma dobbiamo vedere come
lavorare e come svilupparli e condividerli, perché finora gli scambi con i paesi occidentali e con la
Francia in particolare, non sono stati fruttuosi per il Paese, quindi l'Africa ora deve lavorare con
la Russia, perché la Russia è seria e ci aiuterà a condividere tutto ciò che facciamo insieme…Il
rafforzamento delle relazioni andrà a beneficio non solo dei popoli dell'Africa, ma anche dei
cittadini russi. I russi non hanno molte aziende nel mio Paese, ma spero e penso che questo dovrà
essere fatto. E penso che servirà a rafforzare la loro presenza reciprocamente vantaggiosa in
Africa"…", ha affermato il leader panafricanista nigerino.
Abdourahamane Oumarou ritiene che "…Noi come partito panafricanista che sostiene la sovranità
di ogni paese e popolo, siamo fermamente contrari alla presenza delle forze militari straniere
dell’operazione Barkhane in Niger. E facciamo appello al popolo del Niger affinché si alzi come
un solo uomo per bloccare tutto questo. Continueremo a denunciare e manifesteremo per
riconquistare la nostra sovranità…".
VIDEO della TV Francese dalle piazze di Niamey :
https://www.tf1.fr/tf1/jt-we/videos/putsch-au-niger-quelles-consequences-
pour-la-france-35492247.html
https://www.tf1.fr/tf1/jt-we/videos/niger-les-francais-indesirables-
23182458.html
Enrico Vigna, IniziativaMondoMultipolare/CIVG – agosto 2023