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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
MARX ED ENGELS AVEVANO BEN PRESENTI I RAPPORTI FRA GLI ESSERI UMANI
E LE RISORSE NATURALI e nei loro scritti avevano anticipato e descritto il
meccanismo con cui il capitalismo aveva e avrebbe asservito all’universo dei
consumi tutti i popoli e tutta la natura.
20 febbr 23 Marxismo.net:
“MARX, ENGELS E IL RAPPORTO TRA UOMO E NATURA
NOTE PER UNA DISCUSSIONE
di Claudio Bellotti
“……Marx Il capitale, vol. I, (1867) pagg. 617-19
“Con la preponderanza sempre crescente della popolazione urbana che la
produzione capitalistica accumula in grandi centri, essa accumula da un lato la forza
motrice della società [ossia la grande industria e il proletariato, la classe rivoluzionaria –
Ndr], dall’altro turba il ricambio organico fra uomo e terra, ossia il ritorno alla terra
degli elementi costitutivi della terra consumati dall’uomo sotto forma di mezzi
alimentari e di vestiario, turba dunque l’eterna condizione naturale di una durevole fertilità
del suolo.
Così distrugge insieme la salute fisica degli operai urbani e la vita intellettuale
dell’operaio rurale.
Ma insieme essa costringe mediante la distruzione delle circostanze di quel
ricambio organico, sorte per semplice spontaneità naturale, a produrre tale ricambio in
via sistematica, come legge regolatrice della produzione sociale, in una forma
adeguata al pieno sviluppo dell’uomo. (…)
E ogni progresso dell’agricoltura capitalistica costituisce un progresso non solo
nell’arte di rapinare l’operaio, ma anche nell’arte di rapinare il suolo. (…)
La produzione capitalistica sviluppa quindi la tecnica e la combinazione del processo
di produzione sociale solo minando al contempo le due fonti da cui sgorga ogni
ricchezza: la terra e l’operaio.” …..
Marx nel Il capitale, vol. III pag. 1045:
“Dal punto di vista di una più elevata formazione economica della società, la
proprietà privata del globo terrestre da parte di singoli individui apparirà così assurda
come la proprietà privata di un uomo da parte di un altro uomo. Anche un’intera società,
una nazione, e anche tutte le società di una stessa epoca prese complessivamente,
non sono proprietarie della terra. Sono soltanto i suoi possessori, i suoi usufruttuari
e hanno il dovere di tramandarla migliorata, come boni patres familias, alle
generazioni successive.”
Engels nella Dialettica della natura, (1882) pagg. 467-8: “Non aduliamoci troppo
tuttavia per la nostra vittoria umana sulla natura. La natura si vendica di ogni nostra
vittoria. Ogni vittoria ha, infatti, in prima istanza, le conseguenze sulle quali avevamo fatto
assegnamento; ma in seconda e terza istanza ha effetti del tutto diversi, impreveduti, che
troppo speso annullano a loro volta le prime conseguenze. (…)
Ad ogni passo ci vien ricordato che noi non dominiamo la natura come un
conquistatore domina un popolo straniero soggiogato, che non la dominiamo come
chi è estraneo ad essa, ma che noi le apparteniamo con carne e sangue e cervello e
viviamo nel suo grembo: tutto il nostro dominio sulla natura consiste nella capacità,
che ci eleva al di sopra delle altre creature, di conoscere le sue leggi e di impiegarle
nel modo appropriato.” …”
https://www.marxismo.net/index.php/teoria-e-prassi/filosofia-e-scienza/561-marx-engels-e-
il-rapporto-tra-uomo-e-natura-note-per-una-discussione
Questa breve nota sugli scritti di Marx e Engels fa capire molto meglio la loro
concezione di quanto scritto da Peter Boyle in "Antropocene Il comunismo della
decrescita: l'ultima svolta di Marx" perchè per intanto non è stata frutto di una
"svolta" ma già presenti nei Manoscritti economico filosofici del 44 (aveva 26 anni) e
che compaiono in forma più compiuta nel Capitale (come da nota aggiunta che
riporto sotto):
Dovrebbe essere interessante invece l'opere di Kohei Saito che Boyle recensisce
penso malamente da socialista australiano!
19 Ott 22 Antropocene.org:
(VEDI: "Lo sviluppo sostenibile è il nuovo oppio delle masse
By Justin McCurry
https://www.antropocene.org/index.php?option=com_content&view=article&id=321:
saito&catid=12&Itemid=148
E LE RISORSE NATURALI e nei loro scritti avevano anticipato e descritto il
meccanismo con cui il capitalismo aveva e avrebbe asservito all’universo dei
consumi tutti i popoli e tutta la natura.
20 febbr 23 Marxismo.net:
“MARX, ENGELS E IL RAPPORTO TRA UOMO E NATURA
NOTE PER UNA DISCUSSIONE
di Claudio Bellotti
“……Marx Il capitale, vol. I, (1867) pagg. 617-19
“Con la preponderanza sempre crescente della popolazione urbana che la
produzione capitalistica accumula in grandi centri, essa accumula da un lato la forza
motrice della società [ossia la grande industria e il proletariato, la classe rivoluzionaria –
Ndr], dall’altro turba il ricambio organico fra uomo e terra, ossia il ritorno alla terra
degli elementi costitutivi della terra consumati dall’uomo sotto forma di mezzi
alimentari e di vestiario, turba dunque l’eterna condizione naturale di una durevole fertilità
del suolo.
Così distrugge insieme la salute fisica degli operai urbani e la vita intellettuale
dell’operaio rurale.
Ma insieme essa costringe mediante la distruzione delle circostanze di quel
ricambio organico, sorte per semplice spontaneità naturale, a produrre tale ricambio in
via sistematica, come legge regolatrice della produzione sociale, in una forma
adeguata al pieno sviluppo dell’uomo. (…)
E ogni progresso dell’agricoltura capitalistica costituisce un progresso non solo
nell’arte di rapinare l’operaio, ma anche nell’arte di rapinare il suolo. (…)
La produzione capitalistica sviluppa quindi la tecnica e la combinazione del processo
di produzione sociale solo minando al contempo le due fonti da cui sgorga ogni
ricchezza: la terra e l’operaio.” …..
Marx nel Il capitale, vol. III pag. 1045:
“Dal punto di vista di una più elevata formazione economica della società, la
proprietà privata del globo terrestre da parte di singoli individui apparirà così assurda
come la proprietà privata di un uomo da parte di un altro uomo. Anche un’intera società,
una nazione, e anche tutte le società di una stessa epoca prese complessivamente,
non sono proprietarie della terra. Sono soltanto i suoi possessori, i suoi usufruttuari
e hanno il dovere di tramandarla migliorata, come boni patres familias, alle
generazioni successive.”
Engels nella Dialettica della natura, (1882) pagg. 467-8: “Non aduliamoci troppo
tuttavia per la nostra vittoria umana sulla natura. La natura si vendica di ogni nostra
vittoria. Ogni vittoria ha, infatti, in prima istanza, le conseguenze sulle quali avevamo fatto
assegnamento; ma in seconda e terza istanza ha effetti del tutto diversi, impreveduti, che
troppo speso annullano a loro volta le prime conseguenze. (…)
Ad ogni passo ci vien ricordato che noi non dominiamo la natura come un
conquistatore domina un popolo straniero soggiogato, che non la dominiamo come
chi è estraneo ad essa, ma che noi le apparteniamo con carne e sangue e cervello e
viviamo nel suo grembo: tutto il nostro dominio sulla natura consiste nella capacità,
che ci eleva al di sopra delle altre creature, di conoscere le sue leggi e di impiegarle
nel modo appropriato.” …”
https://www.marxismo.net/index.php/teoria-e-prassi/filosofia-e-scienza/561-marx-engels-e-
il-rapporto-tra-uomo-e-natura-note-per-una-discussione
Questa breve nota sugli scritti di Marx e Engels fa capire molto meglio la loro
concezione di quanto scritto da Peter Boyle in "Antropocene Il comunismo della
decrescita: l'ultima svolta di Marx" perchè per intanto non è stata frutto di una
"svolta" ma già presenti nei Manoscritti economico filosofici del 44 (aveva 26 anni) e
che compaiono in forma più compiuta nel Capitale (come da nota aggiunta che
riporto sotto):
Dovrebbe essere interessante invece l'opere di Kohei Saito che Boyle recensisce
penso malamente da socialista australiano!
19 Ott 22 Antropocene.org:
(VEDI: "Lo sviluppo sostenibile è il nuovo oppio delle masse
By Justin McCurry
https://www.antropocene.org/index.php?option=com_content&view=article&id=321:
saito&catid=12&Itemid=148