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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza

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Fronte comune ligure






PIATTAFORMA PER LA DIFESA DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE PUBBLICO

Principi di fondo

1. Rilanciare il Servizio Sanitario Regionale come Servizio Pubblico universale gratuito, con
cessazione di tutte le forme dirette o indirette di incentivo alla sanità privata, incrementando il
finanziamento del SSN per i prossimi anni con risorse più vicine al livello medio europeo della
spesa sanitaria totale, destinando al Fondo Sanitario Nazionale almeno l’8% del PIL)
2.
Sostituire alla definizione di “Sistema Sanitario Regionale” quella di “Servizio Sanitario
Regionale”
3. Opposizione a qualsiasi tipo di autonomia differenziata


Presupposti indispensabili per tutelare la salute e il benessere di tutti/e

4.
non solo prestazioni ma presa in carico del paziente
5.
non solo diagnosi e cura ma promozione/produzione di salute (prevenzione, ambiente, lavoro,
nella logica di one health)
6.
riequilibrio dell’assetto territorio-ospedali, potenziando la Rete territoriale
(cure
primarie, medicina di base, case di comunità e ospedali di comunità concretamente funzionanti).


Rivendicazioni e proposte

(di rilievo nazionale ma sulle quali è necessario far sentire una voce anche locale):

7.
sbloccare il tetto delle assunzioni nella sanità pubblica, con un Piano straordinario di
assunzioni, stabilizzazioni ed internalizzazioni;
8.
togliere il numero chiuso nelle facoltà universitarie, favorire l’accesso alle scuole di
specializzazioni abolendo il limite di numero sia nelle scuole sia - in via temporanea - nei Corsi
abilitanti alla professione di MMG;
9. Contratto nazionale unico per tutti i lavoratori e lavoratrici della sanità pubblica, convenzionata
e privata, per superare le differenze giuridiche e contrattuali (in questo ambito ci si deve porre
anche l’obiettivo di ricomprendere i MMG nella dirigenza del SSN);





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(di rilievo locale):

10. Recuperare le strutture sanitarie inutilizzate e/o abbandonate in tutto il territorio regionale
(secondo il principio che - al netto di situazioni/sedi/strutture particolari e adeguatamente
motivate - “non dovrebbero essere accettate chiusure dove non si hanno garanzie di soluzioni
alternative/migliorative immediate/rapide, credibili e condivisibili”) e concretizzare un piano di
manutenzione per le strutture sanitarie, con gestione accessibile e trasparente della gestione
dei fondi del PNRR assegnati alla regione
11. Programma urgente per il progressivo azzeramento delle liste d’attesa (censimento e controllo
delle prestazioni) confrontando le diverse possibili proposte risolutive; i tempi di attesa non
devono comunque essere superiori ai tempi di una prestazione analoga intramoenia; dovrebbe
essere impedita la chiusura delle agende di prenotazioni (CUP), prevista peraltro dal Piano
Nazionale Governo Liste di attesa (PNGLA) 2019-2021;
12. Dotazione di posti letto ordinari e per riabilitazione secondo gli standard nazionali;
13. Mettere in atto risposte immediate “straordinarie” di natura pubblica, per le fasce più
svantaggiate (cronicità, fragilità, disabilità, problemi di salute mentale, non autosufficienza,
migranti, ecc.) nella prospettiva di una presa in carico da parte delle nuove strutture socio-
sanitarie delle cure primarie (*)
14. Ristrutturare la Medicina territoriale con implementazione concreta dei Distretti e
realizzazione delle Case di Comunità (*) e degli Ospedali di Comunità, previsti dal PNRR, con
personale medico-sanitario adeguato ai bisogni della cittadinanza (potenziamento e rilancio dei
consultori materno-infantili ** / salute neonatale / salute mentale *** / implementazione dei
Dipartimenti di Prevenzione, tutela ambientale ****)
15. Rendere il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) uno strumento funzionale alla tutela della
salute dei cittadini, concretamente e diffusamente fruibile, capace di includere e scambiare tutti i
dati di ciascun paziente, originati dai MMG/PLS, dagli specialisti, dai PS, Ospedali e RSA)


(*) Le case della comunità devono costituire la prima risposta ai bisogni di salute dei cittadini con
caratteristiche di competenza, qualità, interdisciplinarietà, prossimità, garanzia di assistenza domiciliare
quando necessaria e garanzia della “medicina di iniziativa”. Una possibile prospettiva: concretizzare
una proposta di realizzazione di 5-6 prototipi di “strutture verso Casa di comunità” pubbliche (uno
per Spezia, Chiavari, Savona, Imperia, due per Genova) su cui lavorare coinvolgendo le istituzioni
sanitarie (ASL), gli Ordini professionali, i Medici di medicina generale

(**) Riguardo ai Consultori familiari pubblici, occorre mantenerne e rilanciarne potenziare la
struttura portante e l’etica insita nelle leggi istitutive, a garanzia della tutela della salute delle
soggettività.

(***) Per quanto riguarda la salute mentale, opportuno tener anche conto del progetto “La città che
cura: un patto per la salute mentale”

(****) Valutare l’istituzione della figura del Medico Sentinella per l’Ambiente (RIMSA) con finalità di
“advocacy” nei riguardi dei cittadini e dei decisori politici (tale nuovo ruolo del MMG potrebbe essere
oggetto di sperimentazione in un’ASL ligure.

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