IL CNR escluso e il ricercatore Polesello

IL CNR escluso e il ricercatore Polesello, updated 12/12/24, 11:19 PM

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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza

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IL CNR escluso e il ricercatore Polesello, convocato per indagare, non riceve l’incarico. Il comitato acqua
sicura: “una presa in giro per tutti i Valsusini. Ora iniziative in tutti i comuni”. Martedì 10 dicembre si è
tenuto, presso la sede dell’Unione Montana Valle di Susa, il primo incontro della Commissione che avrebbe
dovuto occuparsi delle indagini sulle cause dell’inquinamento da PFAS delle acque potabili della Valle.
L’obiettivo era quello di scongiurare potenziali rischi futuri per la salute degli abitanti, dato che i nuovi dati
certificano che anche nel 2024 questi composti di origine industriale, non prodotti da alcuna industria
valsusina e dunque in questo territorio utilizzati impropriamente o smaltiti illegalmente, sono stati ritrovati
a concentrazioni vicine al limite di legge nelle acque di diversi comuni. Valori record per tutto il Piemonte di
composti cancerogeni, per di più registrati in una valle alpina. Il Comitato “L’Acqua SiCura” ha lavorato
affinché questa Commissione avesse luogo e avviasse i lavori in tempi rapidi e con la massima efficacia. I
Presidenti delle Unioni Montane, su mandato dei sindaci e di concerto con il Comitato, avevano deciso di
affidare al CNR (Consiglio nazionale delle Ricerche) un Piano di Monitoraggio degli acquiferi e delle acque
superficiali sul territorio per individuare le fonti inquinanti. A tale fine era stata concertata la presenza al
tavolo del Ricercatore CNR-IRSA, il Dr. Stefano Polesello, massimo esperto in Italia della problematica, per
l’attribuzione formale dell’incarico. Il Comitato, presente all’incontro, ha dovuto però registrare un
improvviso cambiamento di programma da parte dei rappresentanti delle Unioni Montane, che hanno
comunicato che nessun incarico per il piano di monitoraggio sarebbe stato affidato al Dr. Polesello,
presente in sala. In assenza di rappresentanti dell’Unione montana per l’Alta Valle, i rappresentanti di
SMAT, ASL, ATO, ARPA, si sono limitati a rassicurare riguardo il rientro dei valori di PFAS entro i futuri limiti
di legge, senza però dare spiegazioni sulla presenza del tutto anomala degli inquinanti né escludere, come
già avvenuto, che i PFAS tornino a inquinare le acque che escono dai rubinetti dei valsusini. Il Comitato ha
preso atto e ha potuto solo ricordare che in questo modo i valsusini non sono tutelati, dato che i futuri
limiti di legge sono stati decisi prima delle recenti scoperte riguardo la pericolosità dei PFAS e dunque non
garantiscono rispetto ai rischi per la salute. Il Dr. Polesello ha tra l’altro evidenziato la presenza del tutto
anomala del PFAS denominato C6O4 in aree montane dell’Alta Valle che necessita già di per sé di un
approfondimento di indagine. Si è registrata soltanto la generica dichiarazione di intenti per una maggior
collaborazione tra ARPA ed ASL che potrebbe migliorare il monitoraggio in futuro e la proposta di ATO di
attivazione di un Piano di Sicurezza che deve coinvolgere tutti gli attori. Ma nessuna iniziativa concreta per
risolvere il caso PFAS in Valsusa e solo un generico accordo per “riunire un gruppo di lavoro” nei mesi a
venire. Il Comitato si attendeva maggiore incisività dalle Unioni Montane. L’iniziativa del Piano di
Monitoraggio era peraltro auspicabile anche a tutela dei Sindaci quali responsabili sanitari del territorio di
competenza. Così non è stato e le Unioni Montane si assumeranno davanti ai cittadini le proprie
responsabilità. Per raccogliere sostegno il Comitato organizza domenica 15 dicembre un pomeriggio di festa
presso il Polivalente di Mompantero, frazione Grangia 2 a partire dalle ore 15. Sarà occasione per
aggiornare tutti i valsusini sul lavoro del comitato, sugli sviluppi e le prossime iniziative. Tutti i cittadini sono
invitati a portare il proprio sostegno e a partecipare attivamente. Zero Pfas nelle acque della valsusa.