Da Vienna a Vilnius

Da Vienna a Vilnius, updated 6/23/23, 9:31 AM

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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza

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Da Vienna a Vilnius, il confronto a distanza fra
forze di pace e di guerra
di Laura Tussi
I movimenti per la pace europei si sono ritrovati a Vienna per fare quadrato in questo
delicatissimo momento storico e per analizzare la situazione e proporre una linea per
contrastare la deriva bellicista. Il momento scelto non è casuale: a luglio infatti i vertici
NATO si riuniranno a Vilnius per un incontro che potrebbe essere decisivo nell'ottica del
conflitto ucraino.
I partecipanti al vertice per la pace di Vienna che si è svolto il 10 e 11 giugno 2023
vengono da diverse parti del mondo e hanno esperienze, agende e posizioni diverse, ma
sono tutti uniti dalla lotta per la pace, per la democrazia e la giustizia sociale e per un
equilibrio ecologico in un mondo senza neocolonialismo, neonuclearismo, dominazione
patriarcale, razzismo e sfruttamento dell’essere umano. In sintesi: Vienna prima di Vilnius,
in Lituania, sede del prossimo vertice NATO. La pace prima della guerra.
A Vilnius, sul tavolo di discussione a cui siederanno l’11 e il 12 luglio i rappresentanti dei
Paesi NATO, vi saranno diverse questioni, tra cui lo status dell’Ucraina. È questo il motivo
per cui lo scorso fine settimana a Vienna il Movimento internazionale per la pace si è
incontrato, mentre il movimento pacifista femminile manifesterà davanti alla sede Nato a
Bruxelles l’8 e il 9 luglio. Siamo tutti, come umanità e come mondo pacifista,
profondamente preoccupati per la guerra tra Russia e Ucraina.
IL CONTESTO GEOPOLITICO
Non è affatto l’unica guerra: attualmente sono in corso molteplici conflitti armati e violenti.
Ma questa guerra è violenta in modo particolare poiché sono coinvolte tutte le maggiori
potenze ed è pericolosa poiché rischia di diventare una terza guerra mondiale e di
conseguenza nucleare. Questo è il motivo del vertice per la pace a Vienna che si è svolto
a giugno: rafforzare la cooperazione dei movimenti pacifisti e sensibilizzare l’opinione
pubblica mondiale per aiutare a porre fine a questa assurda e logorante guerra.
L’intervento della conferenza di Vienna è un urgente appello alla pace che rimane nella
storia dei tempi. Il mondo della nonviolenza e del disarmo ritiene che l’invasione russa
illegale dell’Ucraina debba essere condannata. Nessun paese ha il diritto di attaccare un
altro Stato, qualsiasi sia il pretesto, né di conquistarne e annetterne il territorio o parte di
esso. Questa guerra, come guerra in quanto tale, è un crimine contro l’umanità. Ma
dobbiamo anche noi condannare esplicitamente i crimini di guerra commessi in questo
conflitto violento, da entrambe le parti.
Queste violenze covano dal 2014 e sono state sottovalutate da un lato e dall’altro e
convogliate ed esasperate fino a portare al conflitto a cui assistiamo oggi. Di pari passo va
la distruzione della democrazia negli stessi paesi, che gli oppositori al regime e chi resiste
alla guerra sono i primi a sentire, come gli obiettori di coscienza alle armi in Ucraina e in
Russia. Non vanno dimenticate le responsabilità degli Stati Uniti, con la corresponsabilità
della NATO e dell’Unione Europea, per la mancanza di soluzione dei conflitti più profondi
che riguardano l’Europa – a partire dall’architettura di sicurezza dopo il 1989 – e che, in
particolare con l’allargamento dei confini della Nato, stanno contribuendo all’escalation di
questo conflitto a lungo termine.
LE CONCLUSIONI DEL VERTICE DI VIENNA
I movimenti per la pace si sono riuniti a Vienna anche per piangere i feriti e i morti e i
milioni di rifugiati e per entrare in empatia con le donne che soffrono, fornendo cure vitali,
lottando per il loro sostentamento e la pace, nonostante le violazioni dei diritti umani.
Hanno mostrato profonda preoccupazione per questa guerra che sta distruggendo
l’ambiente e le infrastrutture dell’Ucraina e causando disastri materiali, economici,
ambientali e psicologici.
Sul tavolo del vertice anche gli effetti globali devastanti del conflitto, che sta causando
l’aumento dei prezzi del cibo e dell’energia e una carenza di prodotti cerealicoli che sta
esacerbando la povertà e innescando carestie nel sud del mondo. Le crescenti tensioni
geopolitiche e la corsa agli armamenti, sulla scia di questa guerra, stanno destabilizzando
la politica mondiale e prosciugando vaste e preziose risorse: vi è un disperato bisogno di
alimentazione e salute e la lotta ai disastri ecologici. Il mondo pacifista ha invitato quindi
l’opinione pubblica a essere consapevole della storia di questa guerra e soprattutto della
sua complessità.
L’intervento della conferenza di Vienna è un urgente appello alla pace che rimane nella
storia dei tempi
VERSO UNA GUERRA MONDIALE NUCLEARE?
L’analisi ha portato alla conclusione che sono tre le situazioni di conflitto a cui stiamo
assistendo: la continuazione della guerra intestina in Ucraina tra il Governo e le province
separatiste, sostenuto e
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incitato dalla Russia. La volontà della NATO di finanziare militarmente e con ogni
espediente la guerra in Ucraina, atteggiamento percepito dalla Russia e anche da molti
Stati del sud del mondo come una guerra per procura. Infine un contesto storico e
giuridico che trascende l’Ucraina e la Russia e vede fronteggiarsi Russia e Stati Uniti per il
controllo dell’Europa centro-orientale.
È a causa di tutta questa complessa costellazione di eventi drammatici – è il timore
espresso dal popolo di Vienna –, che è sempre più concreta la minaccia che tutto ciò sfoci
in un’escalation incontrollabile fino a portare a una guerra mondiale, addirittura con il
rischio di un terribile epilogo nucleare. Per questo motivo la soglia dell’attenzione e
dell’attivismo non va abbassata, a maggior ragione in vista dell’imminente e decisivo
vertice NATO di Vilnius.
by Laura Tussi