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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza

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COMUNICATO STAMPA

FILCTEM CGIL FEMCA CISL FLAEI-CISL - UILTEC UIL contro la legge sull'acqua
pubblica?
Forum Movimenti per l'acqua: "La proposta di legge restituisce il servizio idrico ai
cittadini, garantendo i diritti dei lavoratori"


Abbiamo letto con stupore la nota con cui FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, FLAEI-CISL e
UILTEC UIL hanno avviato la procedura e poi indetto lo sciopero il 17 dicembre per
contrastare la legge per l'acqua pubblica in discussione alla Camera dei Deputati.
Provvedimento, come noto, che nasce dalla legge di iniziativa popolare presentata nel
2007 dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua col sostegno di oltre 400mila cittadini e
poi nuovamente depositato nella scorsa legislatura con il l'intergruppo per l'acqua bene
comune composto da 200 parlamentari di diversa estrazione politica.

Siamo convinti che questa legge rappresenti una radicale inversione di tendenza, lo
strumento pi adatto per realizzare una gestione del servizio idrico integrato interamente
pubblica, partecipativa, ambientalmente sostenibile, con tariffe eque per tutti i cittadini, che
garantisca davvero i diritti dei lavoratori e gli investimenti sulle infrastrutture, fuori da
qualsiasi logica di profitto.

Stupisce che anche la FILCTEM CGIL abbia espresso invece un giudizio capzioso e
approssimativo, visto che la CGIL ha convintamente sostenuto la campagna referendaria
del 2011 di cui questa proposta di legge la coerente, reale e concreta attuazione,
rispondendo all'urgenza di dotare il nostro Paese di un quadro legislativo unitario rispetto
al governo delle risorse idriche, introducendo modelli di gestione pubblica e partecipativa
del servizio idrico, procedendo da subito alla ripubblicizzazione.
Segnando, inoltre, una svolta radicale rispetto alle politiche che hanno fatto dell'acqua una
merce e del mercato il punto di riferimento per la sua gestione.
In questa direzione ci sono state diverse prese di posizione della CGIL, come la nota
diffusa nel febbraio 2016 in cui si ribadiva che per accogliere appieno, non solo il risultato
giuridico ma soprattutto il valore politico-culturale dell'esito referendario, fosse necessaria
una legge di recepimento di quell'espressione popolare e che la confederazione sindacale
si sarebbe attivata per sostenerne l'approvazione.
Pi nel dettaglio si sottolineava che il servizio idrico dovesse essere posto nelle condizioni
per cui le comunit locali, appartenenti allo stesso bacino idrografico, avessero la
possibilit di poter disporre anche di una gestione pubblica del bene comune acqua.

D'altra parte ci teniamo a evidenziare la gravit degli effetti che deriveranno
dall'applicazione della norma inserita nel cosiddetto Codice degli Appalti con cui si
stabilisce che i soggetti gestori, che abbiano ricevuto l'affidamento "senza gara", dovranno
affidare una quota pari a l'80% dei propri contratti mediante procedura ad evidenza
pubblica. Il rischio reale che questo tipo di aziende, che gestiscono anche l'acqua, si
trasformino in scatole vuote vanificando gli auspicabili processi di ripubblicizzazione,
ledendo i diritti dei lavoratori e penalizzando le professionalit.

Non possibile, in ultimo, tacere sul fatto che le argomentazioni riportate nella nota delle
quattro federazioni sindacali coincidono con quelle utilizzate dai gestori e dalla loro
associazione Utilitalia, dimostrando subalternit alle posizioni di quelli che una volta si
usava definire "padroni", assenza di approfondimento ed estrema superficialit nell'analisi
della situazione reale.
Ci ci preoccupa fortemente, perch da sempre siamo convinti di quanto sia
indispensabile il ruolo delle organizzazioni dei lavoratori.

Inoltre, i dati sugli investimenti e sulle perdite delle reti rendono evidente quanto sia
capziosa la nota e si allineano nel solco della strategia di falsificazione mediatica che
stata messa in campo dalle grandi societ del settore e da alcune forze politiche.
I dati terroristici sull'avvio della gestione pubblica non hanno alcun fondamento, sono solo
il frutto di un'elaborazione fantasiosa che tende a coprire gli enormi interessi di
multinazionali e speculatori, mentre chiaro che la gestione attraverso aziende speciali
proposta nella legge aumenterebbe il carattere professionale ed efficiente della gestione
del servizio, oltre ad avere il pregio della democraticit e della partecipazione dei cittadini.

Siamo consapevoli delle difficolt che riserver il percorso di approvazione della legge
sull'acqua e a questo scopo intendiamo approfondire il confronto con quella amplia
coalizione che ha condiviso la campagna referendaria tra cui le organizzazioni sindacali
confederali, di categoria e di base. Su questa base nostra intenzione chiedere di fissare
un incontro a breve con la Segreteria Nazionale CGIL.

Roma, 7 Dicembre 2018.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua