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Comunicato stampa
Roma, 15 aprile 2024
Un ponte già bocciato nel 2021, inutile, costoso e impattante sul paesaggio e sull’ambiente
In merito al Ponte sulla Stretto, Italia Nostra ribadisce le proprie motivate e articolate perplessità sulla sua
realizzazione, dopo aver presentato insieme ad altre associazioni le proprie osservazioni alla “Commissione
VIA”.
La prima e più rilevante obiezione riguarda l’impatto sul paesaggio e l’ambiente dello Stretto di Messina: un
contesto culturale e paesaggistico tra i più significativi ed espressivi al mondo e punto focale di un
importantissimo sistema naturale oggi costituito da riserve e parchi naturali, ricchissimo di siti delle Rete
Natura 2000 come i Nebrodi, l’Aspromonte, l’Etna e le Eolie patrimonio UNESCO, l’Isola Bella, le lagune di
Marinello, gli ambienti umidi del litorale con gli acquitrini salmastri di Faro e Ganzirri, la zona costiera di
Capo Peloro. Inoltre, le alture che si affacciano sulle due sponde dello Stretto sono i luoghi di sosta delle
avifaune migratorie. Aspetti questi che, richiamando l’art. 9 della Costituzione ed il Decreto Assessoriale
8410/2009 che istituisce la carta regionale dei luoghi dell'identità e della memoria, difficilmente possono
essere ignorati. Infatti, importanti aree interessate dall'opera sono sottoposte a tutela 3 dal Piano
Paesaggistico Territoriale Ambito 9: aree che nelle Norme di Adozione sono dichiarate "invarianti" del
paesaggio.
Sull’utilità dell’opera per la mobilità, tutti gli studi e le più accreditate valutazioni ritengono che il traffico
marittimo tra la Sicilia e i porti del Nord non sia dirottabile sul Ponte, visto l’incontrastabile convenienza dei
trasporti via mare; potendone quindi usufruire solo la tratta destinata all’Italia Centrale. Anche il traffico
passeggeri risponde allo stesso principio, non essendo concorrenziale con i collegamenti aerei di lunga
distanza tra Sicilia e nord Italia o Europa (l’aeroporto di Catania è il terzo d’Italia). Vi è inoltre ancora
necessità di ricordare che le inesistenti infrastrutture stradali e ferroviarie non permettono oggi i normali
spostamenti tra le varie città dell’isola.
I costi di realizzazione del ponte sono enormemente superiori a opere comparabili (il ponte Sultan Selim sul
Bosforo, con una campata principale di 1,41 km e una lunghezza totale di 2,2 km, è costato € 2,3 miliardi; il
ponte di Akashi Kaikyō, con una campata centrale di oltre 1,9 km è costato € 3,38 miliardi), l’area di
influenza del ponte ha una significatività economica relativamente modesta e il volume di pedaggi non
sarebbe in grado di ripagarne le spese, che sarebbero invece a carico dello Stato (al contrario, per esempio,
dell’Eurotunnel, totalmente a carico del traffico).
Il progetto presentato alla Commissione VIA non supera le obiezioni mosse dal Ministero delle
Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (lo stesso MIT sotto altro nome) nello studio pubblicato
nell’aprile del 2021 e redatto da un Gruppo di Lavoro di 16 tecnici (professori universitari, funzionari del
ministero e responsabili di aziende di infrastrutture), che esprimeva importanti dubbi sul progetto, sulla sua
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concezione costruttiva, sui danni ambientali e sulla sua utilità. In particolare, devono essere superate le
criticità che suggerivano la realizzazione di un ponte a più campate. E infine, a rigor di logica, la VIA
dovrebbe essere rifatta da capo, visto che sono passati molti anni dal parere del 2013.
Alla luce di tali considerazioni e dei molti indicatori critici rilevati nel corso delle verifiche, l’associazione
Italia Nostra intende convocare un incontro internazionale di tecnici esperti in questa infrastruttura, per
contribuire ad un necessario approfondimento delle conoscenze che oggi – nonostante il numero rilevante
degli elaborati tecnici del progetto non esecutivo - appaiono assai limitate.
Antonella Caroli
Presidente nazionale Italia Nostra