AMIANTO KILLER SUI FILI DEL TELEFONO -INAIL CONDANNATA DAL TRIBUN. DI ROMA A RICONOSCERE RENDITA ALLA VEDOVA DEL DIPENDENTE TELECOM DEFENDINI

AMIANTO KILLER SUI FILI DEL TELEFONO -INAIL CONDANNATA DAL TRIBUN. DI ROMA A RICONOSCERE RENDITA ALLA VEDOVA DEL DIPENDENTE TELECOM DEFENDINI, updated 1/10/24, 4:35 PM

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Responsabile Ufficio Stampa ONA – Osservatorio Nazionale Amianto
Donatella Gimigliano
Giornalista – Relazioni Pubbliche & Comunicazione
Cellulare: +39 3287310171 - Email: d.gimigliano@bixpromotion.it


OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO

Amianto killer sui fili del telefono: il tribunale di Roma condanna INAIL a riconoscere rendita alla
vedova del dipendente Telecom Gian Piero Defendini
L’uomo è morto di mesotelioma a causa dell’esposizione professionale alla fibra cancerogena nelle
centrali romane, rischio riconosciuto per tutti i lavoratori dell’azienda telefonica

Roma, 10 gennaio 2024 - Il Tribunale di Roma ha condannato INAIL alla costituzione in rendita di
reversibilità in favore di Riccardina Loconte, vedova di Gian Piero Defendini, romano, classe 1949,
deceduto per aver contratto un mesotelioma pleurico a causa dell’esposizione professionale a
polveri e fibre di amianto mentre era alle dipendenze di Telecom Italia (già S.I.P, S.p.a).
L’uomo aveva prestato servizio in azienda per 20 anni, dal luglio del 1973 al marzo del 2003, come
“addetto ad attività tecniche, specializzato in centrali telefoniche e ponti radio” svolgendo mansioni
nelle centrali romane di Appia (Via Sannio), Esquilino, Cinecittà e Colombo manipolando
costantemente le sottilissime fibre di amianto durante la verifica dei materiali e della
componentistica delle parti elettriche, e durante la sostituzione delle parti elettroniche usurate
collocate negli isolatori, nei trasformatori e negli interruttori. L’azienda utilizzava anche teli di
amianto che venivano spesso tagliati e maneggiati e trasportati senza appositi dispositivi di
protezione. Esposizioni proseguite anche alla luce dei ritardi delle bonifiche.
Ad attestare gli effetti dell’esposizione la perizia del CTU medico legale, anche il COR Lazio, che dal
2001 svolge attività di sorveglianza dei mesoteliomi maligni incidenti nel Lazio, nel 2020, post
mortem, aveva rilasciato un certificato di esposizione certa ad amianto.
L’INAIL aveva originariamente sostenuto l’assenza dell’esposizione all’amianto della vittima
costringendo i familiari ad affidarsi all’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale
Amianto, il quale ha impugnato il provvedimento e ha chiesto che il Tribunale di Roma accertasse la
verità. Le tesi dell’ente si sono rivelate fallaci e il Tribunale ha accolto le istanze del legale
condannando l’INAIL a riconoscere la malattia professionale, e quindi a costituire la rendita di
reversibilità in favore della vedova del lavoratore che, solo di arretrati fino al 2020, ha maturato
un risarcimento di 100mila euro. Nella sentenza viene certificata inoltre l’abnorme esposizione ad
amianto anche degli altri dipendenti, infatti si legge che: “i lavoratori addetti all’installazione e
manutenzione delle linee telefoniche potevano essere esposti per la presenza di materiali
contenenti amianto all’interno delle canaline di posa dei cavi telefonici e/o per aver operato in
edifici civili o industriali contaminati con presenza di materiali friabili, tipo rivestimenti in
amianto nei pavimenti (linoleum), nei soffitti o anche spruzzato nelle pareti in edifici prefabbricati
realizzati negli anni ’70 e fino alla messa al bando dell’amianto e dei prodotti che lo contengono
(con legge 257/92) per documentata oncogenicità”. Una storia, quella di Defendini, che
rappresenta un simbolo della lotta contro la fibra killer annidata nell’industria delle
telecomunicazioni e che ha pagato con la vita un prezzo troppo alto che nessun risarcimento potrà
colmare.
L’ONA è a disposizione per la tutela dei diritti di tutti i soggetti esposti con un servizio di consulenza
tramite il sito https://www.osservatorioamianto.it o il numero verde 800 034 294.


Responsabile Ufficio Stampa ONA – Osservatorio Nazionale Amianto
Donatella Gimigliano
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