About Rete Ambientalista Al
Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
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IL CODICE DI GESTIONE DELLA PANDEMIA
PREMESSA
ATTAC-Roma ha sentito la necessità di ricomporre nei suoi tratti essenziali il quadro della
gestione della crisi sanitaria e sociale; le responsabilità, la subordinazione alle logiche del
mercato, le conseguenza sulla tenuta democratica del paese. Lo fa con un documento di
contro-narrazione aperto ed evolutivo.
In pieno quarto ciclo di pandemia Covid 19, abbiamo appreso dal Presidente del Consiglio
Draghi che nel nostro paese “gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci
sono delle persone non vaccinate”.
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La crisi sanitaria globale denuncia, prima di tutto, lo scellerato sfruttamento ambientale, umano, animale
determinato dal capitalismo fossile e finanziario ed impone di avviare il superamento del modello di società
fondato sull’economia del profitto.
La pubblica dichiarazione di Draghi indica, invece, uno strumentale “nemico-bersaglio”(non vaccinati-
circa 10%popolazione) su cui distogliere l’attenzione pubblica; svela nel contempo l’ uso politico della crisi
sanitaria per consolidare il paradigma economico neoliberale, alimentando le consuete logiche di divisione
del corpo sociale : l’immigrato, il povero….il non vaccinato… fino al dissenziente per qualsivoglia
tematica.
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1. LA GESTIONE GLOBALE DELLA PANDEMIA
La gestione globale della pandemia risponde alle dinamiche del profitto, costituisce leva di
concentrazione economico-finanziaria e di consolidamento delle pratiche di governo neoliberista.
Le multinazionali, in particolare i colossi tecnologici, farmaceutici e del commercio online, conseguono
in pandemia super-profitti
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: nel corso del 2020 Microsoft e Facebook hanno realizzato un aumento
rispettivamente del 44% e del 53%, Amazon dell'84% con ricavi che hanno raggiunto i 386 miliardi di
dollari.
I giganti farmaceutici realizzano in media un margine di profitto del 21%, con una media di circa tre
miliardi di dollari di extra –profitti per ciascuna società. Le multinazionali hanno inoltre:
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Conferenza stampa 10 gennaio 2022
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cfr Ministro degli Interni 10 novembre 2021 “Direttiva recante indicazioni sullo svolgimento di manifestazioni di
protesta contro le misure sanitarie in atto” che stabilisce “ ….le presenti indicazioni, per la loro valenza generale,
potranno trovare applicazione per manifestazioni pubbliche scaturenti da ogni altra tematica “
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Oxfam Potere, profitti, pandemia
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trasformato l'evasione fiscale in un modello di business;
distribuito ingenti dividendi ai propri azionisti, arricchendo chi è già ricco a discapito dello
sviluppo dei livelli occupazionali e retributivi dei dipendenti e di ogni generale interesse economico-
sociale.
Nel nostro Paese le 30 persone più ricche hanno incrementato, durante la pandemia, la propria ricchezza di
46 miliardi di euro, mentre le persone in povertà assoluta sono aumentate di 1 milione.
A distanza di due anni, il sistema capitalistico dimostra la propria strutturale impossibilità e non volontà
politica di fermare gli effetti sindemici del virus, intrinseco ai suoi stessi meccanismi predatori della natura
ed al modo di produzione capitalistico.
E’ così anche preconizzato il permanere nel tempo di crisi pandemiche cui fare l’abitudine, con il sotteso
invito a sviluppare “resilienza” ovvero silenziosa rassegnazione impotente.
2. LA GUERRA DEI VACCINI
Allo stato delle conoscenze e nonostante gli aspetti d’incertezza sulla loro effettiva portata, i vaccini sono
uno strumento essenziale, sebbene non l’unico, per contrastare la pandemia in termini di riduzione di casi
gravi e mortalità; è ora riconosciuto che non bloccano, invece, la trasmissione dell'infezione.
Mentre i paesi ricchi vedono avviata la somministrazione delle terze dosi, la maggior parte del restante
mondo è priva di vaccino: circa l’85% delle vaccinazioni sono state somministrate a Paesi a reddito alto o
medio-alto, mentre solo lo 0,3% è giunto ai Paesi a basso reddito.
l’Oms ha segnalato l’insostenibilità di un sistema nel quale 10 nazioni hanno acquistato il 75% delle dosi
di vaccino disponibile a livello mondiale, con il risultato che nei Paesi a basso e medio-basso reddito la
percentuale delle persone vaccinate varia dal 1,9 al 4%.
Viene così favorita l’evoluzione di nuove varianti, rendendo incerta la copertura fornita dai vaccini
attualmente disponibili. E’ infatti evidente che ogni parziale strategia vaccinale, per quanto rapida ed estesa,
sarebbe comunque vanificata da miliardi di persone non immunizzate nei paesi poveri, da cui il mondo
globalizzato non consente separatezza.
Ancora quante varianti e quanti rinnovati cicli epidemici in attesa che l’Organizzazione mondiale del
commercio decida sulla sospensione dei brevetti dei vaccini ?
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Sulla questione sono in campo enormi interessi economici, commerciali e finanziari che vedono
la Commissione europea, il nostro e gli altri governi, acquiescenti agli interessi di Big Pharma
e corresponsabili dell’ “apartheid vaccinale”.
Stessi interessi e connivenze che hanno sottratto trasparenza alla trattativa sui vaccini; nei pochi contratti
resi pubblici sono rimaste coperte informazioni rilevanti come il prezzo, il programma di consegna e i
dettagli delle clausole di responsabilità contrattuali.
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https://noprofitonpandemic.eu/it/ per rendere i vaccini e le cure anti-pandemiche un bene pubblico globale,
accessibile gratuitamente a tutti e tutte.
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Cfr contratti secretati - intervento della deputata del Parlamento europeo Manon Aubry
https://www.la7.it/omnibus/video/vaccini-il-duro-attacco-delleuroparlamentare-manon-aubry-ad-ursula-von-der-
leyen-05-03-2021-368495
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Mentre i vaccini sono stati resi possibili grazie all’investimento di miliardi di euro di denaro pubblico, i
brevetti rimangono tutt’oggi proprietà esclusiva di Big Pharma che, con la gestione rispondente ai propri
interessi di mercato, accumula profitti.
Con il loro monopolio le imprese farmaceutiche hanno fatto pagare agli Stati fino a 24 volte il costo di
produzione che varia da 1,18 a 2,85 dollari a dose.
La sospensione dei brevetti dei vaccini non sembra sciogliersi, ma stanno emergendo nuove
opportunità che ATTAC Italia e la Società della Cura potrebbero assumere come propria lotta: “UN
VACCINO PER IL MONDO, LIBERO DA BREVETTI, EFFICACE, A BASSO COSTO:
“….c'è una scienziata che ha creato un nuovo vaccino, che ha liberato da ogni brevetto, e che ha
già ottenuto una prima approvazione emergenziale in India. Si tratta della microbiologa
honduregna María Elena Bottazzi, nata a Genova e che ha anche passaporto italiano nonché
statunitense, vivendo negli Usa da anni dove co-dirige il Vaccine Development Center presso il
Texas Children's Hospital e la Baylor School of Medicine, due istituzioni private senza scopo di
lucro a Houston. La scienziata 56enne afferma che il suo è "un vaccino per il mondo", e spera che
dopo l'India venga presto approvato anche in altri Paesi, come Indonesia, Bangladesh e
Botswana…...” - https://europa.today.it/attualita/italiana-vaccino-senza-brevetto.html
3. SOLO DOSI NESSUN INVESTIMENTO
Nonostante il lungo tempo trascorso, a due anni dall’impatto della pandemia i governi non hanno
finanziato aspetti essenziali per il contrasto al Covid, né il potenziamento del servizio sanitario
pubblico in rapporto alle complessive esigenze di salute; nessun investimento per:
tracciamento della catena di trasmissione del virus;
disponibilità gratuita di tamponi e mascherine;
terapie efficaci e tempestiva assistenza domiciliare oltre “la vigile attesa”;
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sorveglianza attiva, protratta nel tempo, sugli effetti avversi dei vaccini: la trasparente disponibilità
di dati completi è la premessa indispensabile per la più larga condivisione della strategia nonché per l’
orientamento delle singole persone investite da gravi incertezze;
interventi nel sistema scolastico per eliminare il sovraffollamento delle classi (c.d classi pollaio) e
potenziare l’organico con assunzioni stabili, risanare gli edifici scolastici e dotare le strutture di sistemi
di areazione e sanificazione delle aule;
potenziamento e messa in sicurezza sanitaria del trasporto pubblico urbano ed interurbano;
piani sanitari e di generale sicurezza dei luoghi di lavoro pubblici e privati ,rafforzamento dei
controlli ispettivi ; oltre la tutela dal contagio covid è preminente anche la recrudescenza dei morti
sul lavoro connessa alla riapertura generalizzata delle attività con più intenso sfruttamento del
lavoro (nel 2021 oltre 1000 morti, più 15%)
6 la sentenza della sezione terza del Tar Lazio n. 419 pubblicata il 15/01/2022 ha annullato la Circolare del Ministero
della Salute che dispone la vigile attesa poiché contrasta con” la richiesta professionalità del medico e con la sua
deontologia professione, imponendo, anzi impedendo l’utilizzo di terapie da questi ultimi eventualmente ritenute idonee
ed efficaci al contrasto con la malattia COVI 19 come avviene per ogni attività terapeutica; l’intervenuta sospensiva del
Consiglio di Stato in data 19/01/2022 attesta comunque che “ non emerge alcun vincolo circa l’esercizio del diritto-
dovere del medico di scegliere in scienza e coscienza la terapia migliore….”
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filiera sanitaria-assistenziale integrata fra aree di prevenzione, assistenza nel territorio, ospedali: ogni
risposta di cura tardiva concorre alla crisi del già carente sistema ospedaliero; stabilizzazioni ed
assunzioni del personale sanitario.
4. OBBLIGO VACCINALE E GREEN PASS –
Nel corpo sociale la gestione pandemica è oggi essenzialmente affidata agli strumenti della vaccinazione
obbligatoria - solo per alcune categorie di lavoratori e per tutta la popolazione over 50- nonché della
certificazione verde nei suoi diversi livelli,: green pass base ( tampone negativo), super green pass
(vaccinati o guariti), super green pass booster (vaccinati con booster). Ad ogni livello corrisponde la
minore o maggiore estensione delle attività sociali ed economiche consentite, secondo una dettagliata
elencazione di luoghi accessibili. Ogni certificazione è soggetta a scadenze diversificate,rinnovi, revoche ,
ripristini , a seconda delle temporanee situazioni soggettive, in forza di procedimenti burocratizzati non
esenti da rilevanti criticità nei rapporti con il cittadino.
Sono subordinate alle certificazioni autorizzative anche le attività lavorative nel pubblico e nel privato,
l’accesso ai mezzi di trasporto pubblico è ora consentito solo a fronte di super green pass.
Un imponente e farraginoso corpo normativo e dispositivo, soggetto a continue modifiche e
contraddizioni frutto di mediazioni politiche, incide forzatamente sui molteplici aspetti della vita delle
persone, con paventati sviluppi sanzionatori nei casi di trasgressione.
Il sistema green pass non muove tanto da ragioni di prevenzione del contagio, quanto dall’intenzione
dichiarata di persuadere indirettamente alla vaccinazione, in assenza di obbligo generalizzato. Infatti,
sotto il profilo strettamente sanitario ne resta opaca la portata, poiché la trasmissibilità del virus concerne
anche i soggetti vaccinati.
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Il provvedimento della “certificazione sanitaria” poggia sul vuoto di attività dei governi in settori
determinanti per la prevenzione e cura del contagio, come già precisato, sul piano del sistema
sanitario, scolastico, della mobilità, della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Lo strumento riveste quindi prevalente aspetto politico soprattutto per gli effetti di disciplinamento
sociale.
Di portata regressiva le norme che demandano ai datori di lavoro (ovvero utilizzatori per i lavoratori in
somministrazione) la verifica del rispetto delle prescrizioni di legge in ambito lavorativo privato, come
ai dirigenti scolastici e dirigenti pubblici; nei casi di mancanza del green pass conseguono sospensioni
dal lavoro a titolo di “assenza ingiustificata” e dalla retribuzione, nonché sanzioni amministrative da
euro 600 a 1.500 nel caso di accesso nel luogo di lavoro in assenza di certificazione.
L’impianto iper-burocratico e sanzionatorio del sistema di autorizzazione:
realizza una scorciatoia per non investire sulla sanità pubblica e su tutte le misure di prevenzione
e cura, comprese le altre patologie in grave difficoltà di accesso alle terapie;
apporta un’ ulteriore divisione nel corpo sociale, con conseguenze politiche e ricadute generali in
termini di disciplinamento del conflitto;
opera una divisione mirata nel corpo dei lavoratori dipendenti, procurando ulteriore
frammentazione del mondo del lavoro e nuova condizionalità/negazione del diritto al lavoro;
l’obbligo connesso con la sospensione dal lavoro e l’azzeramento del reddito (fino al licenziamento
7 Cfr appello del British Medical Journa Vaccini e trattamenti Covid-19: bisogna avere dati grezzi, ora
https://www.bmj.com/content/376/bmj.o102
Sui vaccini servono dati pubblici
https://ilmanifesto.it/sui-vaccini-servono-dati-pubblici/
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per le categorie precarie) apre contraddizioni gravi con i diritti dei lavoratori e con le norme in
materia di sicurezza sul lavoro (il green pass non garantisce la sicurezza dei luoghi di lavoro);.
scarica in via generale sulle singole persone il costo della “ripresa”, lasciate sole nel vortice
pandemico in assenza di un sistema di assistenza e cura rispondente alle necessità della vita ;
contrasta con il Regolamento UE 953/2021, che stabilisce : “è necessario evitare la discriminazione
diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate per diversi motivi o che hanno scelto di
non essere vaccinate”
5. QUALE DEMOCRAZIA
Per il profilo istituzionale e politico –sociale, il perdurante shock pandemico stabilizza e rafforza lo stato
di democrazia emergenziale, connotato dai processi di personalizzazione della politica, decretazione di
urgenza ed ordinanze/decreti extra-ordinem, strumenti di assicurata speditezza decisionale ad alto impatto
mediatico.
I confini tra democrazia e autoritarismo sono incerti, in una logica sempre alimentata, nel corso del tempo
fino ad oggi, da rinnovati e successivi allarmi emergenziali ( terrorismo, immigrazione, crisi del debito-
spread…..fino al covid ) che rimuovono la “normalità democratica”, in particolare l’obbligo dello Stato di
garantire i diritti sociali ed economici, quali il diritto alla salute attraverso la sanità pubblica, il diritto ad un
lavoro dignitoso, il diritto alla casa, al welfare sociale.
Nella ormai lunga storia emergenziale del paese la pandemia covid segna un passo più marcato,
strutturato e pervasivo nell’ alterazione dell’assetto democratico; l’emergenza sanitaria conduce
all’emergenza democratica, al distanziamento della democrazia sociale e partecipata.
Situazione tanto più erosiva dell’ordinamento proprio in considerazione che la Costituzione italiana non
prevede lo “stato di emergenza” e quindi la temporanea sospensione – regolamentata- delle normali
procedure.
Da due anni il sistema democratico è di conseguenza strutturalmente sbilanciato verso l’autorità
esecutiva che , oltre lo specifico ambito della pandemia, permea ogni contesto istituzionale, derubrica le
ordinarie procedure legislative e politiche.
Assume prevalente rilievo nel discorso pubblico la competenza tecnica schermata dalla politica, che
non risponderebbe alle esigenze del Paese. I processi di erosione democratica sono modellizzati ed
introitati nei rapporti tra Stato e cittadini.
Resta peraltro inesplorato il confine fra stato di emergenza (ulteriormente prorogato fino al 31 marzo
2022 , che non può assumere carattere permanente) e stato di prevenzione, per il quale l’ordinamento
dispone di strumenti “ordinariamente” precauzionali.
La nascita del governo dei “competenti” poggia, in ultima analisi, sulla sovrapposizione tra crisi
istituzionale ormai lunga venti anni, crisi sociale ed economica almeno dal 2008, crisi pandemica in
corso, con l’obiettivo- ormai evidente- di riavviare e stabilizzare il sistema secondo i canoni del
pensiero unico neoliberista, conseguendo speditezza decisionale, negazione del conflitto, potere
esecutivo concentrato.
6. IL PRIMA e IL DOPO
La dogmatica neoliberista ha mostrato la propria insensatezza: il mito dell’autosufficienza del mercato, della
flessibilità del lavoro, dell’ interventismo pubblico come fattore residuale o di servizio, dell’autonoma
capacità di fare fronte ad ogni «shock», del regime di austerità per ridurre il debito.
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Tuttavia la gestione della crisi pandemica è improntata alle linee guida della “ripresa” incentrate sulla
“difesa del PIL” quale unica ragione sociale, contando sui percorsi sempre più speditivi del crepuscolo
democratico. Già sono di nuovo all’opera in Europa i sacerdoti dell’ austerità, dello spreed, del gas e
del nucleare da includere nella tassonomia verde.
Pertanto, anche nel contesto politico- economico di lungo corso del paese, nessuna soluzione di continuità
fra il prima e il dopo pandemia. Come prima più di prima:
nel prima, il Servizio Sanitario Nazionale è stato travolto dalla pandemia per le responsabilità delle
politiche governative dell’ultimo ventennio
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:riduzione degli investimenti a favore della sanità
pubblica, chiusura degli ospedali e riduzione di posti letto e personale, finanziamenti e convenzioni
con il privato, smantellamento della medicina territoriale, assenza del Piano Pandemico; il regime di
austerità con la riduzione degli investimenti pubblici ha prodotto povertà e precarietà, crescita
insostenibile delle diseguaglianze economiche e sociali;
nel dopo, l’impiego delle risorse ora stanziate nella legge di Bilancio 2022 ( 30 miliardi)
continua a non dare risposte alla questione sociale ed anzi aumenta le diseguaglianze:
l’ulteriore “deforma” fiscale trascura i redditi più bassi per premiare quelli superiori; sono
introdotti elementi regressivi e punitivi per il reddito di cittadinanza e la riduzione
dell’indennità alle persone con disabilità; nessun dispositivo è introdotto per arginare la
precarietà e strutturare un sistema universalistico di ammortizzatori sociali;
Nonostante persista la pandemia, per la sanità l’aumento previsto in bilancio (2 miliardi) è
appena dello 1,6% rispetto l’anno precedente (123 miliardi), mentre la spesa militare lievita
alla cifra record di 26 miliardi : saranno comprate nuove armi per ben 8 miliardi;
A seguire, il Governo Draghi prevede una riduzione di fatto della spesa sanitaria dal 7,5% del
Pil del 2020 al 6,1% nel 2024, ad un livello addirittura inferiore al 2019 (6,5 %): un livello fra i
più bassi tra i paesi OCSE, sotto la soglia che l’OMS considera appena sufficiente per il
funzionamento di un sistema sanitario.
Da ultimo, la legge delega di riforma fiscale prevede la soppressione dell’IRAP, principale
tributo di finanziamento delle spesa sanitaria;
nel contempo, il ddl concorrenza 2021 rimuove ulteriormente gli ostacoli all’apertura dei
mercati… con un inquietante salto di qualità: la privatizzazione dei servizi pubblici locali e lo
snaturamento del ruolo dei comuni;
la partita dell’autonomia differenziata, blindata al confronto pubblico, è in fase di silenziosa
realizzazione, quale disegno di legge collegato al NADEF: materie essenziali –scuola, salute,
istruzione, ambiente e lavoro – rischiano di essere completamente sottratte alla potestà legislativa
statale con prevalenza della sola legislazione regionale, aumentando esponenzialmente le
diseguaglianze.
7. CONCLUSIONI EVOLUTIVE
Sono questi “gran parte dei problemi “ che abbiamo oggi: ancora più armi e sempre meno
sanità, scuola, lavoro, reddito……meno democrazia. Diciamolo al paese tutto, questo è il
problema.
RIFERIMENTI
A seguire alcuni link di interventi sui temi trattati
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Negli ultimi dieci anni tagliati 200 ospedali, 45 mila letti, 10 mila medici, 11 mila infermieri ; 37 miliardi di tagli
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Alessandra Algostino
https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2022/01/03/dietro-le-proteste-no-green-pass/
Guido Viale
https://comune-info.net/sottrarre-alle-destre-la-protesta-contro-il-gp/
https://comune-info.net/quelle-manifestazioni-no-vax/
Paolo Cacciari
https://comune-info.net/non-in-mio-nome/
Marco Bersani
https://www.attac-italia.org/draghi-allassalto-della-democrazia/
Salvatore Cannavo’
https://jacobinitalia.it/il-buio-oltre-il-vaccino/
IL CODICE DI GESTIONE DELLA PANDEMIA
PREMESSA
ATTAC-Roma ha sentito la necessità di ricomporre nei suoi tratti essenziali il quadro della
gestione della crisi sanitaria e sociale; le responsabilità, la subordinazione alle logiche del
mercato, le conseguenza sulla tenuta democratica del paese. Lo fa con un documento di
contro-narrazione aperto ed evolutivo.
In pieno quarto ciclo di pandemia Covid 19, abbiamo appreso dal Presidente del Consiglio
Draghi che nel nostro paese “gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci
sono delle persone non vaccinate”.
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La crisi sanitaria globale denuncia, prima di tutto, lo scellerato sfruttamento ambientale, umano, animale
determinato dal capitalismo fossile e finanziario ed impone di avviare il superamento del modello di società
fondato sull’economia del profitto.
La pubblica dichiarazione di Draghi indica, invece, uno strumentale “nemico-bersaglio”(non vaccinati-
circa 10%popolazione) su cui distogliere l’attenzione pubblica; svela nel contempo l’ uso politico della crisi
sanitaria per consolidare il paradigma economico neoliberale, alimentando le consuete logiche di divisione
del corpo sociale : l’immigrato, il povero….il non vaccinato… fino al dissenziente per qualsivoglia
tematica.
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1. LA GESTIONE GLOBALE DELLA PANDEMIA
La gestione globale della pandemia risponde alle dinamiche del profitto, costituisce leva di
concentrazione economico-finanziaria e di consolidamento delle pratiche di governo neoliberista.
Le multinazionali, in particolare i colossi tecnologici, farmaceutici e del commercio online, conseguono
in pandemia super-profitti
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: nel corso del 2020 Microsoft e Facebook hanno realizzato un aumento
rispettivamente del 44% e del 53%, Amazon dell'84% con ricavi che hanno raggiunto i 386 miliardi di
dollari.
I giganti farmaceutici realizzano in media un margine di profitto del 21%, con una media di circa tre
miliardi di dollari di extra –profitti per ciascuna società. Le multinazionali hanno inoltre:
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Conferenza stampa 10 gennaio 2022
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cfr Ministro degli Interni 10 novembre 2021 “Direttiva recante indicazioni sullo svolgimento di manifestazioni di
protesta contro le misure sanitarie in atto” che stabilisce “ ….le presenti indicazioni, per la loro valenza generale,
potranno trovare applicazione per manifestazioni pubbliche scaturenti da ogni altra tematica “
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Oxfam Potere, profitti, pandemia
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trasformato l'evasione fiscale in un modello di business;
distribuito ingenti dividendi ai propri azionisti, arricchendo chi è già ricco a discapito dello
sviluppo dei livelli occupazionali e retributivi dei dipendenti e di ogni generale interesse economico-
sociale.
Nel nostro Paese le 30 persone più ricche hanno incrementato, durante la pandemia, la propria ricchezza di
46 miliardi di euro, mentre le persone in povertà assoluta sono aumentate di 1 milione.
A distanza di due anni, il sistema capitalistico dimostra la propria strutturale impossibilità e non volontà
politica di fermare gli effetti sindemici del virus, intrinseco ai suoi stessi meccanismi predatori della natura
ed al modo di produzione capitalistico.
E’ così anche preconizzato il permanere nel tempo di crisi pandemiche cui fare l’abitudine, con il sotteso
invito a sviluppare “resilienza” ovvero silenziosa rassegnazione impotente.
2. LA GUERRA DEI VACCINI
Allo stato delle conoscenze e nonostante gli aspetti d’incertezza sulla loro effettiva portata, i vaccini sono
uno strumento essenziale, sebbene non l’unico, per contrastare la pandemia in termini di riduzione di casi
gravi e mortalità; è ora riconosciuto che non bloccano, invece, la trasmissione dell'infezione.
Mentre i paesi ricchi vedono avviata la somministrazione delle terze dosi, la maggior parte del restante
mondo è priva di vaccino: circa l’85% delle vaccinazioni sono state somministrate a Paesi a reddito alto o
medio-alto, mentre solo lo 0,3% è giunto ai Paesi a basso reddito.
l’Oms ha segnalato l’insostenibilità di un sistema nel quale 10 nazioni hanno acquistato il 75% delle dosi
di vaccino disponibile a livello mondiale, con il risultato che nei Paesi a basso e medio-basso reddito la
percentuale delle persone vaccinate varia dal 1,9 al 4%.
Viene così favorita l’evoluzione di nuove varianti, rendendo incerta la copertura fornita dai vaccini
attualmente disponibili. E’ infatti evidente che ogni parziale strategia vaccinale, per quanto rapida ed estesa,
sarebbe comunque vanificata da miliardi di persone non immunizzate nei paesi poveri, da cui il mondo
globalizzato non consente separatezza.
Ancora quante varianti e quanti rinnovati cicli epidemici in attesa che l’Organizzazione mondiale del
commercio decida sulla sospensione dei brevetti dei vaccini ?
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Sulla questione sono in campo enormi interessi economici, commerciali e finanziari che vedono
la Commissione europea, il nostro e gli altri governi, acquiescenti agli interessi di Big Pharma
e corresponsabili dell’ “apartheid vaccinale”.
Stessi interessi e connivenze che hanno sottratto trasparenza alla trattativa sui vaccini; nei pochi contratti
resi pubblici sono rimaste coperte informazioni rilevanti come il prezzo, il programma di consegna e i
dettagli delle clausole di responsabilità contrattuali.
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https://noprofitonpandemic.eu/it/ per rendere i vaccini e le cure anti-pandemiche un bene pubblico globale,
accessibile gratuitamente a tutti e tutte.
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Cfr contratti secretati - intervento della deputata del Parlamento europeo Manon Aubry
https://www.la7.it/omnibus/video/vaccini-il-duro-attacco-delleuroparlamentare-manon-aubry-ad-ursula-von-der-
leyen-05-03-2021-368495
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Mentre i vaccini sono stati resi possibili grazie all’investimento di miliardi di euro di denaro pubblico, i
brevetti rimangono tutt’oggi proprietà esclusiva di Big Pharma che, con la gestione rispondente ai propri
interessi di mercato, accumula profitti.
Con il loro monopolio le imprese farmaceutiche hanno fatto pagare agli Stati fino a 24 volte il costo di
produzione che varia da 1,18 a 2,85 dollari a dose.
La sospensione dei brevetti dei vaccini non sembra sciogliersi, ma stanno emergendo nuove
opportunità che ATTAC Italia e la Società della Cura potrebbero assumere come propria lotta: “UN
VACCINO PER IL MONDO, LIBERO DA BREVETTI, EFFICACE, A BASSO COSTO:
“….c'è una scienziata che ha creato un nuovo vaccino, che ha liberato da ogni brevetto, e che ha
già ottenuto una prima approvazione emergenziale in India. Si tratta della microbiologa
honduregna María Elena Bottazzi, nata a Genova e che ha anche passaporto italiano nonché
statunitense, vivendo negli Usa da anni dove co-dirige il Vaccine Development Center presso il
Texas Children's Hospital e la Baylor School of Medicine, due istituzioni private senza scopo di
lucro a Houston. La scienziata 56enne afferma che il suo è "un vaccino per il mondo", e spera che
dopo l'India venga presto approvato anche in altri Paesi, come Indonesia, Bangladesh e
Botswana…...” - https://europa.today.it/attualita/italiana-vaccino-senza-brevetto.html
3. SOLO DOSI NESSUN INVESTIMENTO
Nonostante il lungo tempo trascorso, a due anni dall’impatto della pandemia i governi non hanno
finanziato aspetti essenziali per il contrasto al Covid, né il potenziamento del servizio sanitario
pubblico in rapporto alle complessive esigenze di salute; nessun investimento per:
tracciamento della catena di trasmissione del virus;
disponibilità gratuita di tamponi e mascherine;
terapie efficaci e tempestiva assistenza domiciliare oltre “la vigile attesa”;
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sorveglianza attiva, protratta nel tempo, sugli effetti avversi dei vaccini: la trasparente disponibilità
di dati completi è la premessa indispensabile per la più larga condivisione della strategia nonché per l’
orientamento delle singole persone investite da gravi incertezze;
interventi nel sistema scolastico per eliminare il sovraffollamento delle classi (c.d classi pollaio) e
potenziare l’organico con assunzioni stabili, risanare gli edifici scolastici e dotare le strutture di sistemi
di areazione e sanificazione delle aule;
potenziamento e messa in sicurezza sanitaria del trasporto pubblico urbano ed interurbano;
piani sanitari e di generale sicurezza dei luoghi di lavoro pubblici e privati ,rafforzamento dei
controlli ispettivi ; oltre la tutela dal contagio covid è preminente anche la recrudescenza dei morti
sul lavoro connessa alla riapertura generalizzata delle attività con più intenso sfruttamento del
lavoro (nel 2021 oltre 1000 morti, più 15%)
6 la sentenza della sezione terza del Tar Lazio n. 419 pubblicata il 15/01/2022 ha annullato la Circolare del Ministero
della Salute che dispone la vigile attesa poiché contrasta con” la richiesta professionalità del medico e con la sua
deontologia professione, imponendo, anzi impedendo l’utilizzo di terapie da questi ultimi eventualmente ritenute idonee
ed efficaci al contrasto con la malattia COVI 19 come avviene per ogni attività terapeutica; l’intervenuta sospensiva del
Consiglio di Stato in data 19/01/2022 attesta comunque che “ non emerge alcun vincolo circa l’esercizio del diritto-
dovere del medico di scegliere in scienza e coscienza la terapia migliore….”
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filiera sanitaria-assistenziale integrata fra aree di prevenzione, assistenza nel territorio, ospedali: ogni
risposta di cura tardiva concorre alla crisi del già carente sistema ospedaliero; stabilizzazioni ed
assunzioni del personale sanitario.
4. OBBLIGO VACCINALE E GREEN PASS –
Nel corpo sociale la gestione pandemica è oggi essenzialmente affidata agli strumenti della vaccinazione
obbligatoria - solo per alcune categorie di lavoratori e per tutta la popolazione over 50- nonché della
certificazione verde nei suoi diversi livelli,: green pass base ( tampone negativo), super green pass
(vaccinati o guariti), super green pass booster (vaccinati con booster). Ad ogni livello corrisponde la
minore o maggiore estensione delle attività sociali ed economiche consentite, secondo una dettagliata
elencazione di luoghi accessibili. Ogni certificazione è soggetta a scadenze diversificate,rinnovi, revoche ,
ripristini , a seconda delle temporanee situazioni soggettive, in forza di procedimenti burocratizzati non
esenti da rilevanti criticità nei rapporti con il cittadino.
Sono subordinate alle certificazioni autorizzative anche le attività lavorative nel pubblico e nel privato,
l’accesso ai mezzi di trasporto pubblico è ora consentito solo a fronte di super green pass.
Un imponente e farraginoso corpo normativo e dispositivo, soggetto a continue modifiche e
contraddizioni frutto di mediazioni politiche, incide forzatamente sui molteplici aspetti della vita delle
persone, con paventati sviluppi sanzionatori nei casi di trasgressione.
Il sistema green pass non muove tanto da ragioni di prevenzione del contagio, quanto dall’intenzione
dichiarata di persuadere indirettamente alla vaccinazione, in assenza di obbligo generalizzato. Infatti,
sotto il profilo strettamente sanitario ne resta opaca la portata, poiché la trasmissibilità del virus concerne
anche i soggetti vaccinati.
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Il provvedimento della “certificazione sanitaria” poggia sul vuoto di attività dei governi in settori
determinanti per la prevenzione e cura del contagio, come già precisato, sul piano del sistema
sanitario, scolastico, della mobilità, della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Lo strumento riveste quindi prevalente aspetto politico soprattutto per gli effetti di disciplinamento
sociale.
Di portata regressiva le norme che demandano ai datori di lavoro (ovvero utilizzatori per i lavoratori in
somministrazione) la verifica del rispetto delle prescrizioni di legge in ambito lavorativo privato, come
ai dirigenti scolastici e dirigenti pubblici; nei casi di mancanza del green pass conseguono sospensioni
dal lavoro a titolo di “assenza ingiustificata” e dalla retribuzione, nonché sanzioni amministrative da
euro 600 a 1.500 nel caso di accesso nel luogo di lavoro in assenza di certificazione.
L’impianto iper-burocratico e sanzionatorio del sistema di autorizzazione:
realizza una scorciatoia per non investire sulla sanità pubblica e su tutte le misure di prevenzione
e cura, comprese le altre patologie in grave difficoltà di accesso alle terapie;
apporta un’ ulteriore divisione nel corpo sociale, con conseguenze politiche e ricadute generali in
termini di disciplinamento del conflitto;
opera una divisione mirata nel corpo dei lavoratori dipendenti, procurando ulteriore
frammentazione del mondo del lavoro e nuova condizionalità/negazione del diritto al lavoro;
l’obbligo connesso con la sospensione dal lavoro e l’azzeramento del reddito (fino al licenziamento
7 Cfr appello del British Medical Journa Vaccini e trattamenti Covid-19: bisogna avere dati grezzi, ora
https://www.bmj.com/content/376/bmj.o102
Sui vaccini servono dati pubblici
https://ilmanifesto.it/sui-vaccini-servono-dati-pubblici/
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per le categorie precarie) apre contraddizioni gravi con i diritti dei lavoratori e con le norme in
materia di sicurezza sul lavoro (il green pass non garantisce la sicurezza dei luoghi di lavoro);.
scarica in via generale sulle singole persone il costo della “ripresa”, lasciate sole nel vortice
pandemico in assenza di un sistema di assistenza e cura rispondente alle necessità della vita ;
contrasta con il Regolamento UE 953/2021, che stabilisce : “è necessario evitare la discriminazione
diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate per diversi motivi o che hanno scelto di
non essere vaccinate”
5. QUALE DEMOCRAZIA
Per il profilo istituzionale e politico –sociale, il perdurante shock pandemico stabilizza e rafforza lo stato
di democrazia emergenziale, connotato dai processi di personalizzazione della politica, decretazione di
urgenza ed ordinanze/decreti extra-ordinem, strumenti di assicurata speditezza decisionale ad alto impatto
mediatico.
I confini tra democrazia e autoritarismo sono incerti, in una logica sempre alimentata, nel corso del tempo
fino ad oggi, da rinnovati e successivi allarmi emergenziali ( terrorismo, immigrazione, crisi del debito-
spread…..fino al covid ) che rimuovono la “normalità democratica”, in particolare l’obbligo dello Stato di
garantire i diritti sociali ed economici, quali il diritto alla salute attraverso la sanità pubblica, il diritto ad un
lavoro dignitoso, il diritto alla casa, al welfare sociale.
Nella ormai lunga storia emergenziale del paese la pandemia covid segna un passo più marcato,
strutturato e pervasivo nell’ alterazione dell’assetto democratico; l’emergenza sanitaria conduce
all’emergenza democratica, al distanziamento della democrazia sociale e partecipata.
Situazione tanto più erosiva dell’ordinamento proprio in considerazione che la Costituzione italiana non
prevede lo “stato di emergenza” e quindi la temporanea sospensione – regolamentata- delle normali
procedure.
Da due anni il sistema democratico è di conseguenza strutturalmente sbilanciato verso l’autorità
esecutiva che , oltre lo specifico ambito della pandemia, permea ogni contesto istituzionale, derubrica le
ordinarie procedure legislative e politiche.
Assume prevalente rilievo nel discorso pubblico la competenza tecnica schermata dalla politica, che
non risponderebbe alle esigenze del Paese. I processi di erosione democratica sono modellizzati ed
introitati nei rapporti tra Stato e cittadini.
Resta peraltro inesplorato il confine fra stato di emergenza (ulteriormente prorogato fino al 31 marzo
2022 , che non può assumere carattere permanente) e stato di prevenzione, per il quale l’ordinamento
dispone di strumenti “ordinariamente” precauzionali.
La nascita del governo dei “competenti” poggia, in ultima analisi, sulla sovrapposizione tra crisi
istituzionale ormai lunga venti anni, crisi sociale ed economica almeno dal 2008, crisi pandemica in
corso, con l’obiettivo- ormai evidente- di riavviare e stabilizzare il sistema secondo i canoni del
pensiero unico neoliberista, conseguendo speditezza decisionale, negazione del conflitto, potere
esecutivo concentrato.
6. IL PRIMA e IL DOPO
La dogmatica neoliberista ha mostrato la propria insensatezza: il mito dell’autosufficienza del mercato, della
flessibilità del lavoro, dell’ interventismo pubblico come fattore residuale o di servizio, dell’autonoma
capacità di fare fronte ad ogni «shock», del regime di austerità per ridurre il debito.
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Tuttavia la gestione della crisi pandemica è improntata alle linee guida della “ripresa” incentrate sulla
“difesa del PIL” quale unica ragione sociale, contando sui percorsi sempre più speditivi del crepuscolo
democratico. Già sono di nuovo all’opera in Europa i sacerdoti dell’ austerità, dello spreed, del gas e
del nucleare da includere nella tassonomia verde.
Pertanto, anche nel contesto politico- economico di lungo corso del paese, nessuna soluzione di continuità
fra il prima e il dopo pandemia. Come prima più di prima:
nel prima, il Servizio Sanitario Nazionale è stato travolto dalla pandemia per le responsabilità delle
politiche governative dell’ultimo ventennio
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:riduzione degli investimenti a favore della sanità
pubblica, chiusura degli ospedali e riduzione di posti letto e personale, finanziamenti e convenzioni
con il privato, smantellamento della medicina territoriale, assenza del Piano Pandemico; il regime di
austerità con la riduzione degli investimenti pubblici ha prodotto povertà e precarietà, crescita
insostenibile delle diseguaglianze economiche e sociali;
nel dopo, l’impiego delle risorse ora stanziate nella legge di Bilancio 2022 ( 30 miliardi)
continua a non dare risposte alla questione sociale ed anzi aumenta le diseguaglianze:
l’ulteriore “deforma” fiscale trascura i redditi più bassi per premiare quelli superiori; sono
introdotti elementi regressivi e punitivi per il reddito di cittadinanza e la riduzione
dell’indennità alle persone con disabilità; nessun dispositivo è introdotto per arginare la
precarietà e strutturare un sistema universalistico di ammortizzatori sociali;
Nonostante persista la pandemia, per la sanità l’aumento previsto in bilancio (2 miliardi) è
appena dello 1,6% rispetto l’anno precedente (123 miliardi), mentre la spesa militare lievita
alla cifra record di 26 miliardi : saranno comprate nuove armi per ben 8 miliardi;
A seguire, il Governo Draghi prevede una riduzione di fatto della spesa sanitaria dal 7,5% del
Pil del 2020 al 6,1% nel 2024, ad un livello addirittura inferiore al 2019 (6,5 %): un livello fra i
più bassi tra i paesi OCSE, sotto la soglia che l’OMS considera appena sufficiente per il
funzionamento di un sistema sanitario.
Da ultimo, la legge delega di riforma fiscale prevede la soppressione dell’IRAP, principale
tributo di finanziamento delle spesa sanitaria;
nel contempo, il ddl concorrenza 2021 rimuove ulteriormente gli ostacoli all’apertura dei
mercati… con un inquietante salto di qualità: la privatizzazione dei servizi pubblici locali e lo
snaturamento del ruolo dei comuni;
la partita dell’autonomia differenziata, blindata al confronto pubblico, è in fase di silenziosa
realizzazione, quale disegno di legge collegato al NADEF: materie essenziali –scuola, salute,
istruzione, ambiente e lavoro – rischiano di essere completamente sottratte alla potestà legislativa
statale con prevalenza della sola legislazione regionale, aumentando esponenzialmente le
diseguaglianze.
7. CONCLUSIONI EVOLUTIVE
Sono questi “gran parte dei problemi “ che abbiamo oggi: ancora più armi e sempre meno
sanità, scuola, lavoro, reddito……meno democrazia. Diciamolo al paese tutto, questo è il
problema.
RIFERIMENTI
A seguire alcuni link di interventi sui temi trattati
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Negli ultimi dieci anni tagliati 200 ospedali, 45 mila letti, 10 mila medici, 11 mila infermieri ; 37 miliardi di tagli
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Alessandra Algostino
https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2022/01/03/dietro-le-proteste-no-green-pass/
Guido Viale
https://comune-info.net/sottrarre-alle-destre-la-protesta-contro-il-gp/
https://comune-info.net/quelle-manifestazioni-no-vax/
Paolo Cacciari
https://comune-info.net/non-in-mio-nome/
Marco Bersani
https://www.attac-italia.org/draghi-allassalto-della-democrazia/
Salvatore Cannavo’
https://jacobinitalia.it/il-buio-oltre-il-vaccino/