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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Da tempo avrei voluto invitare uno di voi a parlare ai miei ragazzi della vostra vita. Una vita che i
ragazzi e io non capiamo.
Avremmo pero' voluto fare uno sforzo per capire e soprattutto domandarvi come avete affrontato
alcuni problemi pratici della vita militare. Non ho fatto in tempo a organizzare questo incontro tra
voi e la mia scuola.
Io l'avrei voluto privato, ma ora che avete rotto il silenzio voi, e su un giornale, non posso fare a
meno di farvi quelle stesse domande pubblicamente.
Primo, perche' avete insultato dei cittadini che noi e molti altri ammiriamo. E nessuno, ch'io sappia,
vi aveva chiamati in causa. A meno di pensare che il solo esempio di quella loro eroica coerenza
cristiana bruci dentro di voi una qualche vostra incertezza interiore.
Secondo, perche' avete usato, con estrema leggerezza e senza chiarirne la portata, vocaboli che
sono piu' grandi di voi.
Nel rispondermi badate che l'opinione pubblica e' oggi piu' matura che in altri tempi e non si
contentera' ne' d'un vostro silenzio, ne' d'una risposta generica che sfugga alle singole domande.
Paroloni sentimentali o volgari insulti agli obiettori o a me non sono argomenti. Se avete argomenti
saro' ben lieto di darvene atto e di ricredermi se nella fretta di scrivere mi fossero sfuggite cose
non giuste.
Non discutero' qui l'idea di Patria in se'. Non mi piacciono queste divisioni.
Se voi pero' avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi diro' che, nel vostro
senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato,
privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri. E se voi avete il
diritto, senza essere richiamati dalla Curia, di insegnare che italiani e stranieri possono lecitamente
anzi eroicamente squartarsi a vicenda, allora io reclamo il diritto di dire che anche i poveri possono
e debbono combattere i ricchi. E almeno nella scelta dei mezzi sono migliore di voi: le armi che voi
approvate sono orribili macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove. Le uniche
armi che approvo io sono nobili e incruente: lo sciopero e il voto.
Abbiamo dunque idee molto diverse. Posso rispettare le vostre se le giustificherete alla luce del
Vangelo o della Costituzione. Ma rispettate anche voi le idee degli altri. Soprattutto se son uomini
che per le loro idee pagano di persona.
Certo ammetterete che la parola Patria e' stata usata male molte volte. Spesso essa non e' che
una scusa per credersi dispensati dal pensare, dallo studiare la storia, dallo scegliere, quando
occorra, tra la Patria e valori ben piu' alti di lei.
Non voglio in questa lettera riferirmi al Vangelo. E' troppo facile dimostrare che Gesu' era contrario
alla violenza e che per se' non accetto' nemmeno la legittima difesa.
Mi riferiro' piuttosto alla Costituzione.
Articolo 11 "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli...".
Articolo 52 "La difesa della Patria e' sacro dovere del cittadino".
Misuriamo con questo metro le guerre cui e' stato chiamato il popolo italiano in un secolo di storia.
Se vedremo che la storia del nostro esercito e' tutta intessuta di offese alle Patrie degli altri dovrete
chiarirci se in quei casi i soldati dovevano obbedire o obiettare quel che dettava la loro coscienza.
E poi dovrete spiegarci chi difese piu' la Patria e l'onore della Patria: quelli che obiettarono o quelli
che obbedendo resero odiosa la nostra Patria a tutto il mondo civile? Basta coi discorsi altisonanti
e generici. Scendete nel pratico. Diteci esattamente cosa avete insegnato ai soldati. L'obbedienza
a ogni costo? E se l'ordine era il bombardamento dei civili, un'azione di rappresaglia su un villaggio
inerme, l'esecuzione sommaria dei partigiani, l'uso delle armi atomiche, batteriologiche, chimiche,
la tortura, l'esecuzione d'ostaggi, i processi sommari per semplici sospetti, le decimazioni
(scegliere a sorte qualche soldato della Patria e fucilarlo per incutere terrore negli altri soldati della
Patria), una guerra di evidente aggressione, l'ordine d'un ufficiale ribelle al popolo sovrano, la
repressione di manifestazioni popolari?
Eppure queste cose e molte altre sono il pane quotidiano di ogni guerra. Quando ve ne sono
capitate davanti agli occhi o avete mentito o avete taciuto. O volete farci credere che avete volta
volta detto la verita' in faccia ai vostri "superiori" sfidando la prigione o la morte? se siete ancora
vivi e graduati e' segno che non avete mai obiettato a nulla. Del resto ce ne avete dato la prova
mostrando nel vostro comunicato di non avere la piu' elementare nozione del concetto di obiezione
di coscienza.
Non potete non pronunciarvi sulla storia di ieri se volete essere, come dovete essere, le guide
morali dei nostri soldati. Oltre a tutto la Patria, cioe' noi, vi paghiamo o vi abbiamo pagato anche
per questo. E se manteniamo a caro prezzo (1.000 miliardi l'anno) l'esercito, e' solo perche'
difenda colla Patria gli alti valori che questo concetto contiene: la sovranita' popolare, la liberta', la
giustizia. E allora (esperienza della storia alla mano) urgeva piu' che educaste i nostri soldati
all'obiezione che all'obbedienza.
L'obiezione in questi 100 anni di storia l'han conosciuta troppo poco. L'obbedienza, per disgrazia
loro e del mondo, l'han conosciuta anche troppo.
Scorriamo insieme la storia. Volta volta ci direte da che parte era la Patria, da che parte bisognava
sparare, quando occorreva obbedire e quando occorreva obiettare.
1860. Un esercito di napoletani, imbottiti dell'idea di Patria, tento' di buttare a mare un pugno di
briganti che assaliva la sua Patria. Fra quei briganti c'erano diversi ufficiali napoletani disertori
della loro Patria. Per l'appunto furono i briganti a vincere. Ora ognuno di loro ha in qualche piazza
d'Italia un monumento come eroe della Patria.
A 100 anni di distanza la storia si ripete: l'Europa e' alle porte.
La Costituzione e' pronta a riceverla: "L'Italia consente alle limitazioni di sovranita' necessarie...". I
nostri figli rideranno del vostro concetto di Patria, cosi' come tutti ridiamo della Patria Borbonica. I
nostri nipoti rideranno dell'Europa. Le divise dei soldati e dei cappellani militari le vedranno solo nei
musei.
La guerra seguente 1866 fu un'altra aggressione. Anzi c'era stato un accordo con il popolo piu'
attaccabrighe e guerrafondaio del mondo per aggredire l'Austria insieme.
Furono aggressioni certo le guerre (1867-1870) contro i Romani i quali non amavano molto la loro
secolare Patria, tant'e' vero che non la difesero. Ma non amavano molto neanche la loro nuova
Patria che li stava aggredendo, tant'e' vero che non insorsero per facilitarle la vittoria. Il
Gregorovius spiega nel suo diario: "L'insurrezione annunciata per oggi, e' stata rinviata a causa
della pioggia".
Nel 1898 il Re "Buono" onoro' della Gran Croce Militare il generale Bava Beccaris per i suoi meriti
in una guerra che e' bene ricordare. L'avversario era una folla di mendicanti che aspettavano la
minestra davanti a un convento a Milano. Il Generale li prese a colpi di cannone e di mortaio solo
perche' i ricchi (allora come oggi) esigevano il privilegio di non pagare tasse. Volevano sostituire la
tassa sulla polenta con qualcosa di peggio per i poveri e di meglio per loro. Ebbero quel che
volevano. I morti furono 80, i feriti innumerevoli. Fra i soldati non ci fu ne' un ferito ne' un obiettore.
Finito il servizio militare tornarono a casa a mangiar polenta. Poca perche' era rincarata.
Eppure gli ufficiali seguitarono a farli gridare "Savoia" anche quando li portarono a aggredire due
volte (1896 e 1935) un popolo pacifico e lontano che certo non minacciava i confini della nostra
Patria. Era l'unico popolo nero che non fosse ancora appestato dalla peste del colonialismo
europeo.
Quando si battono bianchi e neri siete coi bianchi? Non vi basta di imporci la Patria Italia? Volete
imporci anche la Patria Razza Bianca? Siete di quei preti che leggono la Nazione? Stateci attenti
perche' quel giornale considera la vita d'un bianco piu' che quella di 100 neri. Avete visto come ha
messo in risalto l'uccisione di 60 bianchi nel Congo, dimenticando di descrivere la contemporanea
immane strage di neri e di cercarne i mandanti qui in Europa?
Idem per la guerra di Libia.
Poi siamo al '14. L'Italia aggredi' l'Austria con cui questa volta era alleata.
Battisti era un Patriota o un disertore? E' un piccolo particolare che va chiarito se volete parlare di
Patria. Avete detto ai vostri ragazzi che quella guerra si poteva evitare? Che Giolitti aveva la
certezza di poter ottenere gratis quello che poi fu ottenuto con 600.000 morti?
Che la stragrande maggioranza della Camera era con lui (450 su 508)? Era dunque la Patria che
chiamava alle armi? E se anche chiamava, non chiamava forse a una "inutile strage"?
(l'espressione non e' d'un vile obiettore di coscienza ma d'un Papa canonizzato).
Era nel '22 che bisognava difendere la Patria aggredita. Ma l'esercito non la difese. Stette a
aspettare gli ordini che non vennero. Se i suoi preti l'avessero educato a guidarsi con la Coscienza
invece che con l'Obbedienza "cieca, pronta, assoluta" quanti mali sarebbero stati evitati alla Patria
e al mondo (50.000.000 di morti). Cosi' la Patria ando' in mano a un pugno di criminali che violo'
ogni legge umana e divina e riempiendosi la bocca della parola Patria, condusse la Patria allo
sfacelo. In quei tragici anni quei sacerdoti che non avevano in mente e sulla bocca che la parola
sacra "Patria", quelli che di quella parola non avevano mai voluto approfondire il significato, quelli
che parlavano come parlate voi, fecero un male immenso proprio alla Patria (e, sia detto
incidentalmente, disonorarono anche la Chiesa).
Nel '36 50.000 soldati italiani si trovarono imbarcati verso una nuova infame aggressione: Avevano
avuto la cartolina di precetto per andar "volontari" a aggredire l'infelice popolo spagnolo.
Erano corsi in aiuto d'un generale traditore della sua Patria, ribelle al suo legittimo governo e al
popolo suo sovrano. Coll'aiuto italiano e al prezzo d'un milione e mezzo di morti riusci' a ottenere
quello che volevano i ricchi: blocco dei salari e non dei prezzi, abolizione dello sciopero, del
sindacato, dei partiti, d'ogni liberta' civile e religiosa.
Ancor oggi, in sfida al resto del mondo, quel generale ribelle imprigiona, tortura, uccide (anzi
garrota) chiunque sia reo d'aver difeso allora la Patria o di tentare di salvarla oggi. Senza
l'obbedienza dei "volontari" italiani tutto questo non sarebbe successo.
Se in quei tristi giorni non ci fossero stati degli italiani anche dall'altra parte, non potremmo alzar gli
occhi davanti a uno spagnolo. Per l'appunto questi ultimi erano italiani ribelli e esuli dalla loro
Patria. Gente che aveva obiettato.
Avete detto ai vostri soldati cosa devono fare se gli capita un generale tipo Franco? Gli avete detto
che agli ufficiali disobbedienti al popolo loro sovrano non si deve obbedire?
Poi dal '39 in la' fu una frana: i soldati italiani aggredirono una dopo l'altra altre sei Patrie che non
avevano certo attentato alla loro (Albania, Francia, Grecia, Egitto, Jugoslavia, Russia).
Era una guerra che aveva per l'Italia due fronti. L'uno contro il sistema democratico. L'altro contro il
sistema socialista. Erano e sono per ora i due sistemi politici piu' nobili che l'umanita' si sia data.
L'uno rappresenta il piu' alto tentativo dell'umanita' di dare, anche su questa terra, liberta' e dignita'
umana ai poveri.
L'altro il piu' alto tentativo dell'umanita' di dare, anche su questa terra, giustizia e eguaglianza ai
poveri.
Non vi affannate a rispondere accusando l'uno o l'altro sistema dei loro vistosi difetti e errori.
Sappiamo che son cose umane. Dite piuttosto cosa c'era di qua dal fronte. Senza dubbio il peggior
sistema politico che oppressori senza scrupoli abbiano mai potuto escogitare. Negazione d'ogni
valore morale, di ogni liberta' se non per i ricchi e per i malvagi. Negazione d'ogni giustizia e d'ogni
religione. Propaganda dell'odio e sterminio d'innocenti. Fra gli altri lo sterminio degli ebrei (la Patria
del Signore dispersa nel mondo e sofferente).
Che c'entrava la Patria con tutto questo? e che significato possono piu' avere le Patrie in guerra da
che l'ultima guerra e' stata un confronto di ideologie e non di patrie?
Ma in questi cento anni di storia italiana c'e' stata anche una guerra "giusta" (se guerra giusta
esiste). L'unica che non fosse offesa delle altrui Patrie, ma difesa della nostra: la guerra partigiana.
Da un lato c'erano dei civili, dall'altra dei militari. Da un lato soldati che avevano obbedito, dall'altra
soldati che avevano obiettato.
Quali dei due contendenti erano, secondo voi, i "ribelli", quali i "regolari"?
E' una nozione che urge chiarire quando si parla di Patria. Nel Congo p. es. quali sono i "ribelli"?
Poi per grazia di Dio la nostra Patria perse l'ingiusta guerra che aveva scatenato. Le Patrie
aggredite dalla nostra Patria riuscirono a ricacciare i nostri soldati.
Certo dobbiamo rispettarli. Erano infelici contadini o operai trasformati in aggressori
dall'obbedienza militare. Quell'obbedienza militare che voi cappellani esaltate senza nemmeno un
"distinguo" che vi riallacci alla parola di San Pietro: "Si deve obbedire agli uomini o a Dio?". E
intanto ingiuriate alcuni pochi coraggiosi che son finiti in carcere per fare come ha fatto San Pietro.
In molti paesi civili (in questo piu' civili del nostro) la legge li onora permettendo loro di servir la
Patria in altra maniera. Chiedono di sacrificarsi per la Patria piu' degli altri, non meno. Non e' colpa
loro se in Italia non hanno altra scelta che di servirla oziando in prigione.
Del resto anche in Italia c'e' una legge che riconosce un'obiezione di coscienza. E' proprio quel
Concordato che voi volevate celebrare. Il suo terzo articolo consacra la fondamentale obiezione di
coscienza dei Vescovi e dei Preti.
In quanto agli altri obiettori, la Chiesa non si e' ancora pronunziata ne' contro di loro ne' contro di
voi. La sentenza umana che li ha condannati dice solo che hanno disobbedito alla legge degli
uomini, non che son vili. Chi vi autorizza a rincarare la dose? E poi a chiamarli vili non vi viene in
mente che non s'e' mai sentito dire che la vilta' sia patrimonio di pochi, l'eroismo patrimonio dei
piu'?
Aspettate a insultarli. Domani forse scoprirete che sono dei profeti. Certo il luogo dei profeti e' la
prigione, ma non e' bello star dalla parte di chi ce li tiene.
Se ci dite che avete scelto la missione di cappellani per assistere feriti e moribondi, possiamo
rispettare la vostra idea. Perfino Gandhi da giovane l'ha fatto. Piu' maturo condanno' duramente
questo suo errore giovanile. Avete letto la sua vita?
Ma se ci dite che il rifiuto di difendere se stesso e i suoi secondo l'esempio e il comandamento del
Signore e' "estraneo al comandamento cristiano dell'amore" allora non sapete di che Spirito siete!
che lingua parlate? come potremo intendervi se usate le parole senza pesarle? se non volete
onorare la sofferenza degli obiettori, almeno tacete!
Auspichiamo dunque tutto il contrario di quel che voi auspicate: Auspichiamo che abbia termine
finalmente ogni discriminazione e ogni divisione di Patria di fronte ai soldati di tutti i fronti e di tutte
le divise che morendo si son sacrificati per i sacri ideali di Giustizia, Liberta', Verita'.
Rispettiamo la sofferenza e la morte, ma davanti ai giovani che ci guardano non facciamo
pericolose confusioni fra il bene e il male, fra la verita' e l'errore, fra la morte di un aggressore e
quella della sua vittima.
Se volete diciamo: preghiamo per quegli infelici che, avvelenati senza loro colpa da una
propaganda d'odio, si son sacrificati per il solo malinteso ideale di Patria calpestando senza
avvedersene ogni altro nobile ideale umano.
Lorenzo Milani sac.
ragazzi e io non capiamo.
Avremmo pero' voluto fare uno sforzo per capire e soprattutto domandarvi come avete affrontato
alcuni problemi pratici della vita militare. Non ho fatto in tempo a organizzare questo incontro tra
voi e la mia scuola.
Io l'avrei voluto privato, ma ora che avete rotto il silenzio voi, e su un giornale, non posso fare a
meno di farvi quelle stesse domande pubblicamente.
Primo, perche' avete insultato dei cittadini che noi e molti altri ammiriamo. E nessuno, ch'io sappia,
vi aveva chiamati in causa. A meno di pensare che il solo esempio di quella loro eroica coerenza
cristiana bruci dentro di voi una qualche vostra incertezza interiore.
Secondo, perche' avete usato, con estrema leggerezza e senza chiarirne la portata, vocaboli che
sono piu' grandi di voi.
Nel rispondermi badate che l'opinione pubblica e' oggi piu' matura che in altri tempi e non si
contentera' ne' d'un vostro silenzio, ne' d'una risposta generica che sfugga alle singole domande.
Paroloni sentimentali o volgari insulti agli obiettori o a me non sono argomenti. Se avete argomenti
saro' ben lieto di darvene atto e di ricredermi se nella fretta di scrivere mi fossero sfuggite cose
non giuste.
Non discutero' qui l'idea di Patria in se'. Non mi piacciono queste divisioni.
Se voi pero' avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi diro' che, nel vostro
senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato,
privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri. E se voi avete il
diritto, senza essere richiamati dalla Curia, di insegnare che italiani e stranieri possono lecitamente
anzi eroicamente squartarsi a vicenda, allora io reclamo il diritto di dire che anche i poveri possono
e debbono combattere i ricchi. E almeno nella scelta dei mezzi sono migliore di voi: le armi che voi
approvate sono orribili macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove. Le uniche
armi che approvo io sono nobili e incruente: lo sciopero e il voto.
Abbiamo dunque idee molto diverse. Posso rispettare le vostre se le giustificherete alla luce del
Vangelo o della Costituzione. Ma rispettate anche voi le idee degli altri. Soprattutto se son uomini
che per le loro idee pagano di persona.
Certo ammetterete che la parola Patria e' stata usata male molte volte. Spesso essa non e' che
una scusa per credersi dispensati dal pensare, dallo studiare la storia, dallo scegliere, quando
occorra, tra la Patria e valori ben piu' alti di lei.
Non voglio in questa lettera riferirmi al Vangelo. E' troppo facile dimostrare che Gesu' era contrario
alla violenza e che per se' non accetto' nemmeno la legittima difesa.
Mi riferiro' piuttosto alla Costituzione.
Articolo 11 "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli...".
Articolo 52 "La difesa della Patria e' sacro dovere del cittadino".
Misuriamo con questo metro le guerre cui e' stato chiamato il popolo italiano in un secolo di storia.
Se vedremo che la storia del nostro esercito e' tutta intessuta di offese alle Patrie degli altri dovrete
chiarirci se in quei casi i soldati dovevano obbedire o obiettare quel che dettava la loro coscienza.
E poi dovrete spiegarci chi difese piu' la Patria e l'onore della Patria: quelli che obiettarono o quelli
che obbedendo resero odiosa la nostra Patria a tutto il mondo civile? Basta coi discorsi altisonanti
e generici. Scendete nel pratico. Diteci esattamente cosa avete insegnato ai soldati. L'obbedienza
a ogni costo? E se l'ordine era il bombardamento dei civili, un'azione di rappresaglia su un villaggio
inerme, l'esecuzione sommaria dei partigiani, l'uso delle armi atomiche, batteriologiche, chimiche,
la tortura, l'esecuzione d'ostaggi, i processi sommari per semplici sospetti, le decimazioni
(scegliere a sorte qualche soldato della Patria e fucilarlo per incutere terrore negli altri soldati della
Patria), una guerra di evidente aggressione, l'ordine d'un ufficiale ribelle al popolo sovrano, la
repressione di manifestazioni popolari?
Eppure queste cose e molte altre sono il pane quotidiano di ogni guerra. Quando ve ne sono
capitate davanti agli occhi o avete mentito o avete taciuto. O volete farci credere che avete volta
volta detto la verita' in faccia ai vostri "superiori" sfidando la prigione o la morte? se siete ancora
vivi e graduati e' segno che non avete mai obiettato a nulla. Del resto ce ne avete dato la prova
mostrando nel vostro comunicato di non avere la piu' elementare nozione del concetto di obiezione
di coscienza.
Non potete non pronunciarvi sulla storia di ieri se volete essere, come dovete essere, le guide
morali dei nostri soldati. Oltre a tutto la Patria, cioe' noi, vi paghiamo o vi abbiamo pagato anche
per questo. E se manteniamo a caro prezzo (1.000 miliardi l'anno) l'esercito, e' solo perche'
difenda colla Patria gli alti valori che questo concetto contiene: la sovranita' popolare, la liberta', la
giustizia. E allora (esperienza della storia alla mano) urgeva piu' che educaste i nostri soldati
all'obiezione che all'obbedienza.
L'obiezione in questi 100 anni di storia l'han conosciuta troppo poco. L'obbedienza, per disgrazia
loro e del mondo, l'han conosciuta anche troppo.
Scorriamo insieme la storia. Volta volta ci direte da che parte era la Patria, da che parte bisognava
sparare, quando occorreva obbedire e quando occorreva obiettare.
1860. Un esercito di napoletani, imbottiti dell'idea di Patria, tento' di buttare a mare un pugno di
briganti che assaliva la sua Patria. Fra quei briganti c'erano diversi ufficiali napoletani disertori
della loro Patria. Per l'appunto furono i briganti a vincere. Ora ognuno di loro ha in qualche piazza
d'Italia un monumento come eroe della Patria.
A 100 anni di distanza la storia si ripete: l'Europa e' alle porte.
La Costituzione e' pronta a riceverla: "L'Italia consente alle limitazioni di sovranita' necessarie...". I
nostri figli rideranno del vostro concetto di Patria, cosi' come tutti ridiamo della Patria Borbonica. I
nostri nipoti rideranno dell'Europa. Le divise dei soldati e dei cappellani militari le vedranno solo nei
musei.
La guerra seguente 1866 fu un'altra aggressione. Anzi c'era stato un accordo con il popolo piu'
attaccabrighe e guerrafondaio del mondo per aggredire l'Austria insieme.
Furono aggressioni certo le guerre (1867-1870) contro i Romani i quali non amavano molto la loro
secolare Patria, tant'e' vero che non la difesero. Ma non amavano molto neanche la loro nuova
Patria che li stava aggredendo, tant'e' vero che non insorsero per facilitarle la vittoria. Il
Gregorovius spiega nel suo diario: "L'insurrezione annunciata per oggi, e' stata rinviata a causa
della pioggia".
Nel 1898 il Re "Buono" onoro' della Gran Croce Militare il generale Bava Beccaris per i suoi meriti
in una guerra che e' bene ricordare. L'avversario era una folla di mendicanti che aspettavano la
minestra davanti a un convento a Milano. Il Generale li prese a colpi di cannone e di mortaio solo
perche' i ricchi (allora come oggi) esigevano il privilegio di non pagare tasse. Volevano sostituire la
tassa sulla polenta con qualcosa di peggio per i poveri e di meglio per loro. Ebbero quel che
volevano. I morti furono 80, i feriti innumerevoli. Fra i soldati non ci fu ne' un ferito ne' un obiettore.
Finito il servizio militare tornarono a casa a mangiar polenta. Poca perche' era rincarata.
Eppure gli ufficiali seguitarono a farli gridare "Savoia" anche quando li portarono a aggredire due
volte (1896 e 1935) un popolo pacifico e lontano che certo non minacciava i confini della nostra
Patria. Era l'unico popolo nero che non fosse ancora appestato dalla peste del colonialismo
europeo.
Quando si battono bianchi e neri siete coi bianchi? Non vi basta di imporci la Patria Italia? Volete
imporci anche la Patria Razza Bianca? Siete di quei preti che leggono la Nazione? Stateci attenti
perche' quel giornale considera la vita d'un bianco piu' che quella di 100 neri. Avete visto come ha
messo in risalto l'uccisione di 60 bianchi nel Congo, dimenticando di descrivere la contemporanea
immane strage di neri e di cercarne i mandanti qui in Europa?
Idem per la guerra di Libia.
Poi siamo al '14. L'Italia aggredi' l'Austria con cui questa volta era alleata.
Battisti era un Patriota o un disertore? E' un piccolo particolare che va chiarito se volete parlare di
Patria. Avete detto ai vostri ragazzi che quella guerra si poteva evitare? Che Giolitti aveva la
certezza di poter ottenere gratis quello che poi fu ottenuto con 600.000 morti?
Che la stragrande maggioranza della Camera era con lui (450 su 508)? Era dunque la Patria che
chiamava alle armi? E se anche chiamava, non chiamava forse a una "inutile strage"?
(l'espressione non e' d'un vile obiettore di coscienza ma d'un Papa canonizzato).
Era nel '22 che bisognava difendere la Patria aggredita. Ma l'esercito non la difese. Stette a
aspettare gli ordini che non vennero. Se i suoi preti l'avessero educato a guidarsi con la Coscienza
invece che con l'Obbedienza "cieca, pronta, assoluta" quanti mali sarebbero stati evitati alla Patria
e al mondo (50.000.000 di morti). Cosi' la Patria ando' in mano a un pugno di criminali che violo'
ogni legge umana e divina e riempiendosi la bocca della parola Patria, condusse la Patria allo
sfacelo. In quei tragici anni quei sacerdoti che non avevano in mente e sulla bocca che la parola
sacra "Patria", quelli che di quella parola non avevano mai voluto approfondire il significato, quelli
che parlavano come parlate voi, fecero un male immenso proprio alla Patria (e, sia detto
incidentalmente, disonorarono anche la Chiesa).
Nel '36 50.000 soldati italiani si trovarono imbarcati verso una nuova infame aggressione: Avevano
avuto la cartolina di precetto per andar "volontari" a aggredire l'infelice popolo spagnolo.
Erano corsi in aiuto d'un generale traditore della sua Patria, ribelle al suo legittimo governo e al
popolo suo sovrano. Coll'aiuto italiano e al prezzo d'un milione e mezzo di morti riusci' a ottenere
quello che volevano i ricchi: blocco dei salari e non dei prezzi, abolizione dello sciopero, del
sindacato, dei partiti, d'ogni liberta' civile e religiosa.
Ancor oggi, in sfida al resto del mondo, quel generale ribelle imprigiona, tortura, uccide (anzi
garrota) chiunque sia reo d'aver difeso allora la Patria o di tentare di salvarla oggi. Senza
l'obbedienza dei "volontari" italiani tutto questo non sarebbe successo.
Se in quei tristi giorni non ci fossero stati degli italiani anche dall'altra parte, non potremmo alzar gli
occhi davanti a uno spagnolo. Per l'appunto questi ultimi erano italiani ribelli e esuli dalla loro
Patria. Gente che aveva obiettato.
Avete detto ai vostri soldati cosa devono fare se gli capita un generale tipo Franco? Gli avete detto
che agli ufficiali disobbedienti al popolo loro sovrano non si deve obbedire?
Poi dal '39 in la' fu una frana: i soldati italiani aggredirono una dopo l'altra altre sei Patrie che non
avevano certo attentato alla loro (Albania, Francia, Grecia, Egitto, Jugoslavia, Russia).
Era una guerra che aveva per l'Italia due fronti. L'uno contro il sistema democratico. L'altro contro il
sistema socialista. Erano e sono per ora i due sistemi politici piu' nobili che l'umanita' si sia data.
L'uno rappresenta il piu' alto tentativo dell'umanita' di dare, anche su questa terra, liberta' e dignita'
umana ai poveri.
L'altro il piu' alto tentativo dell'umanita' di dare, anche su questa terra, giustizia e eguaglianza ai
poveri.
Non vi affannate a rispondere accusando l'uno o l'altro sistema dei loro vistosi difetti e errori.
Sappiamo che son cose umane. Dite piuttosto cosa c'era di qua dal fronte. Senza dubbio il peggior
sistema politico che oppressori senza scrupoli abbiano mai potuto escogitare. Negazione d'ogni
valore morale, di ogni liberta' se non per i ricchi e per i malvagi. Negazione d'ogni giustizia e d'ogni
religione. Propaganda dell'odio e sterminio d'innocenti. Fra gli altri lo sterminio degli ebrei (la Patria
del Signore dispersa nel mondo e sofferente).
Che c'entrava la Patria con tutto questo? e che significato possono piu' avere le Patrie in guerra da
che l'ultima guerra e' stata un confronto di ideologie e non di patrie?
Ma in questi cento anni di storia italiana c'e' stata anche una guerra "giusta" (se guerra giusta
esiste). L'unica che non fosse offesa delle altrui Patrie, ma difesa della nostra: la guerra partigiana.
Da un lato c'erano dei civili, dall'altra dei militari. Da un lato soldati che avevano obbedito, dall'altra
soldati che avevano obiettato.
Quali dei due contendenti erano, secondo voi, i "ribelli", quali i "regolari"?
E' una nozione che urge chiarire quando si parla di Patria. Nel Congo p. es. quali sono i "ribelli"?
Poi per grazia di Dio la nostra Patria perse l'ingiusta guerra che aveva scatenato. Le Patrie
aggredite dalla nostra Patria riuscirono a ricacciare i nostri soldati.
Certo dobbiamo rispettarli. Erano infelici contadini o operai trasformati in aggressori
dall'obbedienza militare. Quell'obbedienza militare che voi cappellani esaltate senza nemmeno un
"distinguo" che vi riallacci alla parola di San Pietro: "Si deve obbedire agli uomini o a Dio?". E
intanto ingiuriate alcuni pochi coraggiosi che son finiti in carcere per fare come ha fatto San Pietro.
In molti paesi civili (in questo piu' civili del nostro) la legge li onora permettendo loro di servir la
Patria in altra maniera. Chiedono di sacrificarsi per la Patria piu' degli altri, non meno. Non e' colpa
loro se in Italia non hanno altra scelta che di servirla oziando in prigione.
Del resto anche in Italia c'e' una legge che riconosce un'obiezione di coscienza. E' proprio quel
Concordato che voi volevate celebrare. Il suo terzo articolo consacra la fondamentale obiezione di
coscienza dei Vescovi e dei Preti.
In quanto agli altri obiettori, la Chiesa non si e' ancora pronunziata ne' contro di loro ne' contro di
voi. La sentenza umana che li ha condannati dice solo che hanno disobbedito alla legge degli
uomini, non che son vili. Chi vi autorizza a rincarare la dose? E poi a chiamarli vili non vi viene in
mente che non s'e' mai sentito dire che la vilta' sia patrimonio di pochi, l'eroismo patrimonio dei
piu'?
Aspettate a insultarli. Domani forse scoprirete che sono dei profeti. Certo il luogo dei profeti e' la
prigione, ma non e' bello star dalla parte di chi ce li tiene.
Se ci dite che avete scelto la missione di cappellani per assistere feriti e moribondi, possiamo
rispettare la vostra idea. Perfino Gandhi da giovane l'ha fatto. Piu' maturo condanno' duramente
questo suo errore giovanile. Avete letto la sua vita?
Ma se ci dite che il rifiuto di difendere se stesso e i suoi secondo l'esempio e il comandamento del
Signore e' "estraneo al comandamento cristiano dell'amore" allora non sapete di che Spirito siete!
che lingua parlate? come potremo intendervi se usate le parole senza pesarle? se non volete
onorare la sofferenza degli obiettori, almeno tacete!
Auspichiamo dunque tutto il contrario di quel che voi auspicate: Auspichiamo che abbia termine
finalmente ogni discriminazione e ogni divisione di Patria di fronte ai soldati di tutti i fronti e di tutte
le divise che morendo si son sacrificati per i sacri ideali di Giustizia, Liberta', Verita'.
Rispettiamo la sofferenza e la morte, ma davanti ai giovani che ci guardano non facciamo
pericolose confusioni fra il bene e il male, fra la verita' e l'errore, fra la morte di un aggressore e
quella della sua vittima.
Se volete diciamo: preghiamo per quegli infelici che, avvelenati senza loro colpa da una
propaganda d'odio, si son sacrificati per il solo malinteso ideale di Patria calpestando senza
avvedersene ogni altro nobile ideale umano.
Lorenzo Milani sac.