esposto 070423

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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza

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Movimento di Lotta per la Salute Giulio Alfredo Maccacaro
Via Dante 86 – 15121 Alessandria – Via Mario Preve 19/7 – 16136 Genova cell. 3470182679
lino.balza.2019@gmail.com - lino.balza@pec.it



7 aprile 2023 via PEC 16° esposto

Egr.
Procuratore capo Enrico Cieri

presso il tribunale di Alessandria


Il presente esposto è a complemento dei precedenti 8 con relativi allegati scientifici. Ad essi sono anteriori i
6 esposti depositati dal 2009 al 2017 con relativi allegati, e la testimonianza 2014 al processo
Ausimont/Solvay, e ancor prima i riferimenti al processo Montefluos negli anni ’90. Sono tutti cliccabili negli
esposti precedenti.


Oggetto: EMISSIONI INQUINANTI IN ATMOSFERA

Come conosciuto nei monitoraggi, dalle 72 ciminiere dello stabilimento e dai 15.000 punti di perdite
incontrollate fuoriescono sostanze inquinanti tossiche e cancerogene

• PFAS: PFOA, ADV, C6O4
• Acido Fluoridrico, Acido Cloridrico
• NH3,Alcoli,Anidride fosforica (P2O5),Composti Iodurati (C4F8I2), Zn, Idrossido di Potassio(KOH)
• NOx,CO2, SOx, Polveri


COMPOSTI FLUORURATI (C2F4, C3F6,C4F8): 107 Kg/giorno; 40 t/anno


In questo cocktail, appunto, il PFOA, l’ADV e il cC6O4 di produzione Solvay di Spinetta Marengo. Per i quali
richiamiamo l’attenzione su


1) Pubblicazione scientifica di ARPA e UNIVERSITA’ di Torino “Prevenzione in Corso”, fascicolo 9,
gennaio 2022. (clicca qui).

2) Studio ARPA Deposimetri a Spinetta Marengo: i risultati delle prime attività sperimentali gennaio
2023 (clicca qui)


1) Pubblicazione scientifica di ARPA e UNIVERSITA’ di Torino “Prevenzione in Corso”, fascicolo 9,
gennaio 2022.
Alla stessa, aggiungiamo un commento di Claudio Lombardi, già assessore Ambiente del Comune di
Alessandria:
<< Le misurazioni della ricaduta dei PFAS sul terreno di Spinetta Marengo sono state effettuate in via Genova
nei pressi dello stabilimento Solvay ma i risultati ottenuti potrebbero essere qualitativamente validi per una
ben più ampia area a causa del trasporto aereo.
Come media delle due campagne di analisi del 2019 e 2020 per ogni metro quadro ricadono ogni giorno a
terra 3840 (nanogr/m2gg) della somma di PFAS prodotti in Solvay (cC6O4 + ADV). Nelle aree non interessate
da insediamenti produttivi di tali sostanze (aree bianche) la somma di PFAS è inferiore a 91(nanogr/m2gg).
I risultati delle analisi sono estremamente allarmanti: i PFAS nell’aria di Spinetta sono di ben 42 volte
superiori a valori ammissibili!
Da tempo il Comitato Stop Solvay e Il Movimento di lotta per la salute Maccacaro formulano la tesi che le
patologie, le morti certificate dalle indagini sulla salute degli abitanti della Fraschetta in quantità assai
superiore ad Alessandria ed al resto del Piemonte siano causate dall’inquinamento dell’aria, oltre che
dell’acqua.
I risultati delle analisi ARPA la rendono l’ipotesi più probabile.
Abbiamo chiesto alle Autorità pubbliche i più urgenti approfondimenti della pericolosa situazione denunciata
dalla pubblicazione scientifica ed interventi radicali per porre termine a tale scempio ambientale. >>





Da parte nostra avevamo commentato:
<< Su Spinetta, dal cielo 5 microgrammi ogni giorno di Pfas per ogni metro quadrato. Nell’acqua 52
microgrammi per litro di C6O4.
Per quanto riguarda gli inquinamenti del polo chimico di Spinetta Marengo, la Regione Piemonte non si è
mai sprecata in monitoraggi sanitari e ambientali. Tant’è che la Regione aveva ignorato già nel 2009 la nostra
allarmata richiesta di controlli ematici di massa. Tant’è che, non la Regione, bensì nel 2022 è l’Università di
Liegi, con la nostra collaborazione, ad effettuare campionamenti pubblici riscontrando angoscianti livelli di
PFAS nel sangue della popolazione, soprattutto dei lavoratori Solvay. Neppure la Regione si è in tal senso
mossa di fronte ai rari ma preoccupanti monitoraggi di Pfas nelle matrici aria e acqua. Ad esempio quello
compiuto da Arpa e Università di Torino (Ilaria Marchisio, Tiziana Schilirò, Simona Possamai, Nicola
Santamaria).
Questo studio per la “Valutazione dell’impatto della Solvay sull’ambiente nelle matrici aria e acqua” è stato
effettuato tramite campionamenti di acqua a monte e a valle del polo chimico, mentre per la matrice aria è
stata sviluppata una sperimentazione su due diversi metodi di campionamento, attivo e passivo, entrambi
affidabili e ripetibili magari studiando l’effetto che pioggia e neve possono avere sui PFAS dispersi in aria,
oltre a valutare le eventuali differenze tra le deposizioni nei periodi invernali e quelle nei periodi estivi. Lo
studio non manca di notare che “In entrambe le matrici ambientali è stata riscontrata la presenza di molecole
non ancora normate”, ovvero coperte da segreto industriale Solvay.
Nelle Tabelle, i dati dell’inquinamento da PFAS del corpo idrico nel 2019 e 2020 evidenziano che nell’acqua
del Bormida il PFOA (ufficialmente dismesso nel 2013) supera gli standard di legge, fino a 0.21 µg/l
microgrammi litro. Il dato più eclatante è che tra i Pfas le concentrazioni maggiori, addirittura 52.5 µg/l, sono
del cC6O4: un Pfas prodotto ed utilizzato in Italia esclusivamente nel polo chimico di Spinetta Marengo, e
perfino riscontrato a monte del fiume. Al punto che i ricercatori sono costretti ad esclamare: “Alla luce di
questi dati, è quanto mai opportuno che vengano studiati gli effetti cancerogeni del cC6O4 sull’ecosistema e
sulla salute umana soprattutto”. In primo luogo sarebbe necessario intensificare la frequenza dei monitoraggi
per misurare durante i diversi episodi di sversamento una sostanza così solubile in acqua e facilmente
trasportabile.
Per quanto riguarda la matrice aria, ad oggi il metodo di campionamento di aria che risulta più facilmente
attuabile è quello relativo alle deposizioni ambientali. Le analisi dei campioni prelevati evidenziano la
presenza sia di PFOA che di cC6O4 e ADV. In particolare le ultime due sono sostanze caratterizzanti del polo
chimico di Spinetta Marengo in quanto prodotte e utilizzate esclusivamente in loco. Il dato più
preoccupante risulta quello relativo al cC6O4, riscontrato con valori di circa 5 µg/m2 gg (5 microgrammi ogni
giorno per ogni metro quadrato), se ci confrontiamo con uno studio realizzato nel nord della Germania: ad
Alessandria per il cC6O4 si hanno valori con ordine di grandezza di mille volte superiori a quelli tedeschi.
Al punto che i ricercatori tornano ad ammonire: “Considerando le nozioni in nostro possesso circa la sua
tossicità da inalazione, sarebbe assai opportuno un approfondimento su tale tematica”. Di grande rilievo è
l’annotazione che “la maggior parte dei PFAS si distribuisce principalmente nella fase gassosa e non nel
particolato, quindi avendo avuto la possibilità di campionare solamente il particolato con i filtri in fibra di
quarzo, sono andate perse gran parte delle concentrazioni realmente presenti nell’aria, concentrazioni assai
importanti”.
Come stigmatizzavamo, la Regione Piemonte non ha tenuto in minimo conto gli allarmi sanitari e gli inviti dei
ricercatori. Malgrado che essi in molte pagine si siano dilungati a riferire studi e indagini scientifiche
internazionali (l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro IARC, l’EFSA European Food Safety Authority,


le Direttive UE , la Convenzione di Stoccolma ecc.) circa le caratteristiche e la presenza dei Pfas, la
persistenza, l’(eco)tossicità, e gli effetti tossici e cancerogeni sulla salute umana per ingestione, inalazione e
assorbimento cutaneo che possono avvenire in maniera diretta o indiretta. Men che meno sono riusciti a
scuotere l’inerzia (la complicità con Solvay) della Regione sui provvedimenti da adottare piuttosto che
rilasciare nuove autorizzazioni AIA, e cioè a imitare gli Usa per indagini e chiusure impianti. >>.

2) Studio ARPA Deposimetri a Spinetta Marengo: i risultati delle prime attività sperimentali gennaio
2023

Avevamo commentato:
<< ARPA: i Pfas C6O4 e ADV in atmosfera ricadono sul Spinetta Marengo.
Si tratta di uno studio innovativo, definito da un approccio rigoroso e coerente secondo i principi della ricerca
scientifica universalmente riconosciuti dall’Agenzia piemontese. Il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR)
aveva evidenziato la presenza di Pfas nelle uova degli uccelli: i risultati odierni costituiscono un dato
oggettivo che unisce la sorgente dell’inquinamento -Solvay- e i suoi effetti su Spinetta Marengo, ovvero su
tutti i possibili anelli della catena alimentare.
Quali sono le sorgenti di queste emissioni atmosferiche inquinanti? Facili le risposte. Arrivano dai camini del
polo chimico. Dal risollevamento della terra vicino allo stabilimento. Dalle discariche.
Va da sé che C6O4 e ADV sono respirati dagli abitanti: disciolti nella nebbia, nella pioggia, nel pulviscolo
atmosferico, nelle famigerate polveri sottili. Il sindaco Giorgio Abonante lo sa ma fa finta di niente.


“L’attività - spiega Arpa, Dipartimento di Alessandria - è stata sviluppata attraverso il posizionamento di due
postazioni di monitoraggio, presso la stazione di qualità dell’aria di Via Genova e in strada Bolla. I deposimetri
sono stati esposti mensilmente ed inviati al laboratorio per le analisi”.
“I campioni analizzati hanno evidenziato la presenza di cC6O4 e ADV N2, con valori mediamente sempre
maggiori presso la postazione di via Genova. In alcuni campioni di via Genova è stata rilevata anche la


presenza di PFOA, PFBA e PFNA con valori prossimi al limite di quantificazione (LOQ). Da una prima
osservazione visiva dei dati le concentrazioni di PFAS nelle deposizioni paiono tendenzialmente compatibili
con le direzioni dei venti prevalenti della stazione di Alessandria-Lobbi indicate dalle rose dei venti. I grafici
evidenziano venti annuali prevalenti sull’asse SW-NE con frequenze maggiori da SW verso NE ed alcune
differenze di direzioni predominanti ed intensità nei mesi primaverili”. >>




Rispettosamente, in fede
Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro