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2bislombardi, updated 3/1/25, 4:41 PM

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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza

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Nella notte del 16 febbraio si è verificato un incidente in un reparto della Solvay di Spinetta Marengo che ha
causato la fuoriuscita in atmosfera della sostanza più pericolosa prodotta nel sito, il perfluoroisobutene, PFIB
(C4F8). Tale sostanza è considerata da almeno 60 anni arma chimica in quanto, se inalata, causa letali
problemi respiratori. Trattasi di sottoprodotto industriale del processo di sintesi del tetrafluoroetilene,
prodotto base per la produzione degli elastomeri fluorurati. Essendone nota la pericolosità per i lavoratori e
per gli abitanti dell’area circostante al polo chimico, la Fraschetta, ed essendo l’analisi dell’aria delegata alla
Solvay (il controllato che si controlla), richiedemmo ed ottenemmo come prescrizione AIA che venisse
allestita una centralina in grado di controllare in tempo reale la qualità dell’aria ed in particolare degli acidi
cloridrico, fluoridrico e dei fluorurati, in particolare del perfluoroisobutene .
La centralina non fu realizzata per il PFIB ma solo per gli acidi, nonostante le pressanti richiese del Comune di
AL nel periodo 2012-2017. La tecnologia per effettuare i controlli richiesti e l’acquisizione in tempo reale dei
dati per poter operare interventi tempestivi è stata mesa a punto da tempo, ma a distanza di più di mezzo
secolo la pericolosità dell’impianto di produzione non è cambiata. Lo stabilimento Solvay di Spinetta
Marengo è un SITO SEVESO a rischio di incidente rilevante, che sorge ed opera nel cuore di un centro
abitato. Un incidente simile a quello della notte del 16 febbraio potrebbe provocare il decesso e gravi
patologie di un elevato numero di lavoratori ed abitanti.
Si ricorda infine che giornalmente dalle 70 ciminiere e dalle perdite diffuse in vari punti dello stabilimento,
fuoriescono quantità di sostanze nocive, tossiche e anche cancerogene, ivi inclusi i pfas.
A questo proposito è vero che i PFAS sono presenti ovunque, ma solo nelle matrici ambientali della Fraschetta,
di Spinetta in particolare, raggiungono quantità assai elevate. E ciò dipende dalla presenza a Spinetta
dell’unica fabbrica italiana che li produce. A titolo esemplificativo: nelle aree bianche, quelle assai distanti dai
siti di produzione e utilizzo, i PFAS totali hanno un valore massimo di 0,015 ng/m3 mentre a Spinetta la somma
dei pfas attualmente prodotti ha valori massimi di 6,59 ng/l. I PFAS sono peraltro presenti in tutta la
Fraschetta: la centralina posizionata nel centro di Alessandria, nei pressi della scuola Volta, ha misurato 0,644
mg/l.
A Spinetta Marengo in alcune giornate invernali si registrano concentrazioni di PFAS nell’aria di 1000 volte
superiori come ordine di grandezza ai valori assunti come riferimento.
Inoltre, nel settembre 2023 si è rilevata la presenza dei PFAS PFOA e PFNA il primo dismesso nel 2013. Ci si
chiede se Solvay li stia utilizzando contravvenendo alle prescrizioni dell’AIA (autorizzazione integrata
ambientale).
Claudio Lombardi