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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza

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Il forum dei movimenti per l’acqua
pubblica ricorre alla Corte Europea dei
Diritti dell’Uomo
– Fabrizio Geremicca, NAPOLI, 21.04.2024
Ambiente e diritti Starsburgo dovrà decidere se condannare l’Italia per la violazione
dell’esito referendario del 2011. Zanotelli: «La grande adduzione nel Mezzogiorno sta
andando ai privati»
Il forum dei movimenti per l’acqua pubblica ricorrerà alla Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo, che ha sede a Starsburgo, affinché l’Italia sia condannata per violazione
dell’esito referendario del 2011 (quello che sancì la volontà degli italiani che l’acqua fosse
gestita dal pubblico) per l’aumento delle tariffe che tale violazione ha determinato e per il
conseguente peggioramento della qualità della vita personale e familiare. Tutelata,
quest’ultima, dall’articolo 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti
dell’uomo e delle libertà fondamentali.
L’iniziativa è stata lanciata ieri a Napoli, in occasione dell’assemblea nazionale dei
movimenti per l’acqua pubblica, su proposta di Alberto Lucarelli, docente di Diritto
costituzionale alla Federico II. «Poiché viviamo nella illegalità dello Stato, il quale non
rispetta le leggi, la Costituzione e l’esito referendario – ha detto il giurista – conviene si
vada direttamente alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Il tradimento del referendum ha
fatto sì che lo Stato non ponesse freni alle privatizzazioni e ciò ha determinato incrementi
medi delle tariffe pari al 18%».
Nel corso dell’assemblea Alex Zanotelli, il comboniano di origini trentine che si è trasferito a
Napoli da alcuni anni, dopo aver svolto l’attività di missionario in Africa, ha sollevato il caso
di Acque del Sud spa: «E’ la grande società di adduzione con un capitale d 5 miliardi di
euro, nata a seguito della conversione in legge del decreto legge 44/2023 su iniziativa del
governo Meloni. Sostituisce l’Eipli(Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e Trasformazione
Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia). Le azioni sono del ministero dell’Economia e delle
Finanze, che le trasferirà fino al 30% a soggetti privati. E’ chiaro il disegno di privatizzare il
settore della grande adduzione nel Mezzogiorno d’Italia. Un progetto che che va perfino
oltre quello di Draghi, il quale voleva affidare la gestione dell’acqua al Sud alle multiservizi
del nord: Hera, Acea, A2A».
L’acqua intanto in Italia, come in tante altre zone del mondo, rischia di divetare senpre più
una risorsa limitata nei prossimi decenni a seguito dei cambiamenti climatici. Durante
l’assemblea sono state proiettate diapositive relative allo stress idrico dei territori, che è il
rapporto tra risorse idriche utilizzate e disponibili in una certa area. In Italia tale rapporto è
particolarmente sfavorevole oggi nel delta del Po.
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