È una lotta difficile

È una lotta difficile, updated 10/7/23, 3:39 PM

categoryOther
visibility108
  verified

About Rete Ambientalista Al

Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza

Tag Cloud

È una lotta difficile, ma ad Acerra, in provincia di Napoli, non c’è molta scelta. Si continua
a morire di patologie tumorali, cardiovascolari, che colpiscono anche i giovani, basta girare
per la città e dare un occhio ai manifesti funebri.
Eppure, quello che si direbbe lo Stato, risposte in tanti anni ai cittadini di Acerra così come
nelle località limitrofe, dette Terra dei fuochi, sono state date ben poche. Anzi, sono stati
incrementati i siti di raccolta di rifiuti pericolosi, di bonifiche, prevenzione, neanche a
parlarne.
Le istituzioni latitano, sorde anche sulla semplice richiesta di spiegazione sull’aumento
esponenziale delle polveri sottili Pm10 che superano anche quelle principali città italiane.

Alla fine di agosto vi parlammo di quella che è stata la lotta di Acerra contro l’inceneritore.
Siccome tra lottare o morire di cancro non c’è molta scelta, si sta cercando con uno sforzo
titanico di riprendere la lotta. L’impulso ultimo è la quarta linea dell’inceneritore che, in
pratica, sancisce che Acerra debba diventare il polo della spazzatura, di ogni genere di
rifiuto.

Ieri, nella biblioteca diocesi di Acerra, ieri, si è tenuta un’assemblea in vista del corteo
contro la quarta linea dell'inceneritore che si terrà il 14 ottobre.

Un’assemblea partecipata, mancava la politica, o farne le veci la mobilitazione dei
comitati, degli ambientalisti e del Vescovo di Acerra Antonio Di Donna che non ha
risparmiato in questi anni veri e proprio atti di accusa contro le istituzioni, assenti sulla
problematica sanitaria e ambientale.
Oltre al rilancio della mobilitazione, la parola d’ordine dell’assemblea è stata Unità.
Nel suo intervento, Giovanni De Laurentiis del ‘Comitato Unitario No 4° Linea, ha
evidenziato che seppure le ragioni della lotta all’inceneritore nel 2004 furono fermate manu
militari, restano fondate ancora di più.
“Se si vuole gestire la problematica dei rifiuti bisogna creare gli strumenti per fare una
raccolta differenziata che riduca a monte i rifiuti. Se si incentra tutto sull’incenerimento dei
rifiuti la raccolta differenziata ce la possiamo dimenticare. Perché questi impianti hanno
l’obiettivo alla base di bruciare quanta più materia è possibile”, ha ricordato.
Il rappresentante del Comitato, con questa mobilitazione, apre ad una prospettiva di lotta
più grande: “Noi siamo la nuova resistenza. Questa città ha dimostrato di essere
resistente, spesso perdendo, per questo riteniamo che il valore dell’unità sia
fondamentale. Questa volta l’obiettivo è ancora più importante, fino all’ultimo secondo
saremo impegnati a ricercare l’unità della città. A partire dalla manifestazione del 14
vogliamo che la Regione Campania metta per iscritto che non ci sarà nessuna quarta
linea, nessun ampliamento dell’inceneritore.”
Il Vescovo di Acerra, Di Donna tra i fautori di questa mobilitazione ha chiamato a raccolta
anche tutte le parrocchie della città affinché ci sia una partecipazione che lui stesso ha
definito “corale”.
Secondo il presule “nonostante le rassicurazioni della Regione sul non voler fare quarta
linea, dicendo che è solo manutenzione, noi non ci crediamo più. Non ci ascoltano. L’unica
cosa civile, democratica è un No corale di tutta la città che possa avere una forza di
pressione. Non si tratta di fare la rivoluzione. Nella Laudato Deum anche Papa Francesco
dice chiaramente che i cittadini devono controllare sul potere, comunale, regionale,
nazionale altrimenti la battaglia contro l’inquinamento non andrà avanti.”
Inoltre, ha avvertito: “Se questa manifestazione non avrà una massiccia partecipazione si
darà un segnale di una città rassegnata. Il NO deve essere corale contro qualcosa che è
già grande come l’inceneritore che ormai non ha futuro. Non è solo l’inceneritore il
problema di Acerra, ma si inserisce in quella somma di fattori inquinanti. C’è il sospetto
che si continua ad infierire in una sorta di accanimento terapeutico contro un malato.
Quasi a dire siccome è già un territorio perduto finiamolo di inquinare. Nessuno lo dirà
mai, ma i fatti parlano chiaro: perché qui e solo qui?”
Durante l’assemblea è intervenuto anche Antonio Marfella, oncologo e presidente dei
Medici per l'Ambiente, intervenuto di recente sul suo profilo Facebook con
un video sull’ampliamento dell’inceneritore.
Marfella ha ricordato che “nei nostri territori con dati aggiornati nel 2019 è stato certificato
che ci sono morti per cancro al di sotto dei 50 anni, in età pre screening.” L’oncologo ha
insistito su quella che dovrebbe essere la tempestività nella raccolta dei dati ed ha fatto un
esempio: “E’ la metafora del tachimetro. Il tachimetro della macchina deve essere fuori
tara dal 4 all’8%. Così come i dati [quelli dei medici di base NDR] sono fuori tara da un
punto di vista epidemiologico, lo dico da epidemiologo, tra il 4 e l’8%. A me interessa la
tempestività dei dati. Immaginate se in auto state facendo una curva e il vostro tachimetro
vi dà la velocità dopo 10 anni! Che senso ha? si fa Storia, ma non la tutela. Mi occupo dei
tumori, i dati sono relativi, perché ormai è tardi. Noi stiamo vivendo sul problema
ambientale e dobbiamo ottenere dati in tempo reale visto che abbiamo un inceneritore
troppo grande. Oggi la legge ci consente di avere i dati in tempo reale grazie ad
una sentenza del Tar Piemonte. L’inceneritore di Acerra rende all’A2A 400 mila euro al
giorno. Non vogliono avere una linea in meno perché hanno paura di perderne 200 mila.”
Marfella ha citato dei dati, riguardante non solo, patologie tumorali: “c’è un dato sugli
insegnanti di sostegno. Bisogna sapere anche ad Acerra quanti ce ne erano nel 2009 con
l’apertura dell’inceneritore e quanti adesso. A Casoria sono passati da 10 a 24. Quando io
mi sono laureato [ 1980 ndr] i bambini autistici erano 1 ogni 1500 nativi, adesso il dato
ufficiale è 1 ogni 75, siamo arrivati ad 1 ogni 51. Vogliamo sapere adesso ad Acerra qual è
la situazione? Non c’è bisogno di chiedere i dati all’Asl, basta andare nelle segreterie delle
scuole. Per il 14 voglio i dati di Acerra, i ragazzi si sono impegnati in tal senso.”
Sui rifiuti urbani, il medico ha precisato che dal 2009 “i rifiuti speciali con i quali si alimenta
l’inceneritore erano 4 milioni di tonnellate. Nel 2019 sono diventato 8 milioni, nel 2023 9,1
milioni. Stanno crescendo in maniera infinita. Con il super bonus è tornata la Terra dei
Fuochi, con il 52% di questi rifiuti speciali che provengono dall’edilizia.”
Il quadro è drammatico, ma il 14 ottobre c’è ancora una possibilità per ribaltare la
situazione.
 Francesco Guadagni