Appello di padre Alex Zanotelli

Appello di padre Alex Zanotelli, updated 7/27/23, 11:50 AM

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Appello di padre Alex Zanotelli* ai giornalisti italiani:

«Rompiamo il silenzio sull’Africa.
Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per
aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo

Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più
poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso
la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-
media italiani, come in quelli di tutto il mondo del resto.

Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali,
così superficiali, così ben integrati nel mercato globale.

So che i mass-media , purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari,
per cui ognuno di voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che veramente sta
accadendo in Africa.

Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio
mediatico che grava soprattutto sull’Africa.

È inaccettabile per me il silenzio sulla drammatica situazione nel Sud Sudan (il più giovane
stato dell’Africa) ingarbugliato in una paurosa guerra civile che ha già causato almeno
trecentomila morti e milioni di persone in fuga.

È inaccettabile il silenzio sul Sudan, retto da un regime dittatoriale in guerra contro il
popolo sui monti del Kordofan, i Nuba, il popolo martire dell’Africa e contro le etnie del
Darfur.

È inaccettabile il silenzio sulla Somalia in guerra civile da oltre trent’anni con milioni di
rifugiati interni ed esterni.

È inaccettabile il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo, con
centinaia di migliaia di giovani in fuga verso l’Europa.

È inaccettabile il silenzio sul Centrafrica che continua ad essere dilaniato da una guerra
civile che non sembra finire mai.

È inaccettabile il silenzio sulla grave situazione della zona saheliana dal Ciad al Mali dove
i potenti gruppi jihadisti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato dell’Africa nera.

È inaccettabile il silenzio sulla situazione caotica in Libia dove è in atto uno scontro di tutti
contro tutti, causato da quella nostra maledetta guerra contro Gheddafi.

È inaccettabile il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa , soprattutto in Congo, da
dove arrivano i nostri minerali più preziosi.

È inaccettabile il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia ,
Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare degli ultimi
50 anni secondo l’ONU.

È inaccettabile il silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che rischia a fine secolo di
avere tre quarti del suo territorio non abitabile.

È inaccettabile il silenzio sulla vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi paesi che
non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni
di profughi. (Lo scorso anno l’Italia ha esportato armi per un valore di 14 miliardi di euro!).

Non conoscendo tutto questo è chiaro che il popolo italiano non può capire perché così
tanta gente stia fuggendo dalle loro terre rischiando la propria vita per arrivare da noi.

Questo crea la paranoia dell’“invasione”, furbescamente alimentata anche da partiti
xenofobi.

Questo forza i governi europei a tentare di bloccare i migranti provenienti dal continente
nero con l’Africa Compact , contratti fatti con i governi africani per bloccare i migranti.

Ma i disperati della storia nessuno li fermerà.

Questa non è una questione emergenziale, ma strutturale al sistema economico-
finanziario. L’ONU si aspetta già entro il 2050 circa cinquanta milioni di profughi climatici
solo dall’Africa. Ed ora i nostri politici gridano: «Aiutiamoli a casa loro», dopo che per
secoli li abbiamo saccheggiati e continuiamo a farlo con una politica economica che va a
beneficio delle nostre banche e delle nostre imprese, dall’ENI a Finmeccanica.

E così ci troviamo con un Mare Nostrum che è diventato Cimiterium Nostrum dove sono
naufragati decine di migliaia di profughi e con loro sta naufragando anche l’Europa come
patria dei diritti. Davanti a tutto questo non possiamo rimanere in silenzio. (I nostri nipoti
non diranno forse quello che noi oggi diciamo dei nazisti?).

Per questo vi prego di rompere questo silenzio-stampa sull’Africa, forzando i vostri media
a parlarne. Per realizzare questo, non sarebbe possibile una lettera firmata da migliaia di
voi da inviare alla Commissione di Sorveglianza della RAI e alla grandi testate nazionali?
E se fosse proprio la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) a fare questo gesto?
Non potrebbe essere questo un’Africa Compact giornalistico, molto più utile al Continente
che non i vari Trattati firmati dai governi per bloccare i migranti?

Non possiamo rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i
nostri occhi. Diamoci tutti/e da fare perché si rompa questo maledetto silenzio sull’Africa.

*Alex Zanotelli è missionario italiano della comunità dei Comboniani, profondo conoscitore
dell'Africa e direttore della rivista Mosaico di Pace


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