About Rete Ambientalista Al
Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Robert Billot, l’avvocato americano che per primo ha sconfitto le multinazionali produttrici
dei Pfas ha testimoniato al processo in corso a Vicenza contro Miteni, i cui capi di
imputazione non riguardano le conseguenze sanitarie dell’ecocidio, cioè i risarcimenti agli
ammalati e ai morti tra la popolazione coinvolta. Pur significativa in sede penale, la
testimonianza di Billot sarà determinante in sede civile ad Alessandria per inchiodare le
responsabilità di Solvay a Spinetta Marengo.
Infatti, negli Stati Uniti, fin dal 1976 le università della Florida avevano documentato le
prime tracce di Pfoa nel sangue della popolazione. Dagli esiti delle analisi sui ratti,
effettuate nel 1999 da DuPont, erano emerse patologie di tumori ai testicoli e gravi
difficoltà nella crescita. DuPont decise di verificare i livelli di Pfoa nell’acqua per monitorare
il rischio tumori. Nel frattempo i controlli dell’Agenzia federale sull’ambiente (Epa) avevano
agitato 3M, DuPont e Miteni che erano corsi ai ripari creando un gruppo di lavoro, che
allargò le indagini sugli effetti dei PFAS sulle scimmie, con alta incidenza di cancro sempre
ai testicoli. Così nel 2000 la 3M decise di sospendere la produzione di PFAS e DuPont
chiuse la filiale in Olanda. Ma a questo punto Miteni si offrì di raddoppiare la fornitura delle
sostanze perfluoroalchiliche, assumendo il monopolio nel mercato. Beneficiario di Miteni in
Italia fu Solvay subentrata, per pochi euro, ad Ausimont. Tutte e tre le aziende
conoscevano i gravissimi rischi per la salute dei Pfas, a maggior ragione perché Miteni
partecipava da vent’anni ai meeting scientifici
La class action avviata nel 2001 da Billot si chiuse nel 2004 con un accordo tra le parti
civili: «DuPont e 3M hanno accettato una commissione di esperti indipendenti che ha
valutato i rischi per la salute umana. In pochi mesi 70 mila persone hanno effettuato le
analisi del sangue grazie ai 70 milioni di dollari erogati da DuPont. Poi è iniziato
uno screening sulla popolazione a rischio dal 2005 al 2012 e ora possiamo affermare
senza smentite che il Pfoa può causare tumore ai testicoli, tumore ai reni, colite ulcerose,
gravi problemi alla tiroide, alti livelli di colesterolo compromettere la fertilità nei maschi
eccetera».
A sua volta il governo americano ha fissato i valori massimi di Pfas nelle acque fino allo
zero assoluto con le ultime direttive varate dall’Epa. L’America è corsa ai ripari, come la
Danimarca e la Norvegia, mentre in Italia Il Disegno di legge del senatore Crucioli per la
messa al bando di Pfas giace sepolto, mentre Solvay a Spinetta Marengo continua a
immettere Pfas in aria acqua e sangue.
dei Pfas ha testimoniato al processo in corso a Vicenza contro Miteni, i cui capi di
imputazione non riguardano le conseguenze sanitarie dell’ecocidio, cioè i risarcimenti agli
ammalati e ai morti tra la popolazione coinvolta. Pur significativa in sede penale, la
testimonianza di Billot sarà determinante in sede civile ad Alessandria per inchiodare le
responsabilità di Solvay a Spinetta Marengo.
Infatti, negli Stati Uniti, fin dal 1976 le università della Florida avevano documentato le
prime tracce di Pfoa nel sangue della popolazione. Dagli esiti delle analisi sui ratti,
effettuate nel 1999 da DuPont, erano emerse patologie di tumori ai testicoli e gravi
difficoltà nella crescita. DuPont decise di verificare i livelli di Pfoa nell’acqua per monitorare
il rischio tumori. Nel frattempo i controlli dell’Agenzia federale sull’ambiente (Epa) avevano
agitato 3M, DuPont e Miteni che erano corsi ai ripari creando un gruppo di lavoro, che
allargò le indagini sugli effetti dei PFAS sulle scimmie, con alta incidenza di cancro sempre
ai testicoli. Così nel 2000 la 3M decise di sospendere la produzione di PFAS e DuPont
chiuse la filiale in Olanda. Ma a questo punto Miteni si offrì di raddoppiare la fornitura delle
sostanze perfluoroalchiliche, assumendo il monopolio nel mercato. Beneficiario di Miteni in
Italia fu Solvay subentrata, per pochi euro, ad Ausimont. Tutte e tre le aziende
conoscevano i gravissimi rischi per la salute dei Pfas, a maggior ragione perché Miteni
partecipava da vent’anni ai meeting scientifici
La class action avviata nel 2001 da Billot si chiuse nel 2004 con un accordo tra le parti
civili: «DuPont e 3M hanno accettato una commissione di esperti indipendenti che ha
valutato i rischi per la salute umana. In pochi mesi 70 mila persone hanno effettuato le
analisi del sangue grazie ai 70 milioni di dollari erogati da DuPont. Poi è iniziato
uno screening sulla popolazione a rischio dal 2005 al 2012 e ora possiamo affermare
senza smentite che il Pfoa può causare tumore ai testicoli, tumore ai reni, colite ulcerose,
gravi problemi alla tiroide, alti livelli di colesterolo compromettere la fertilità nei maschi
eccetera».
A sua volta il governo americano ha fissato i valori massimi di Pfas nelle acque fino allo
zero assoluto con le ultime direttive varate dall’Epa. L’America è corsa ai ripari, come la
Danimarca e la Norvegia, mentre in Italia Il Disegno di legge del senatore Crucioli per la
messa al bando di Pfas giace sepolto, mentre Solvay a Spinetta Marengo continua a
immettere Pfas in aria acqua e sangue.