About Rete Ambientalista Al
Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
15 nov 23 NOTAV, Palestina, Capitalocene, Precarietà, Contro la guerra, Barocchio, Comune,
Capitale, Ambiente, Alberi, XR
DA METÀ GENNAIO 2020 LA NEWSLETTER È POSTATA ANCHE OGNI GIOVEDÌ, SU
TRANCEMEDIA.EU NELLA SEZIONE "SOTTO IL MOLOCH":
https://www.trancemedia.eu/sotto-il-moloch/
VEDI INFRA:
- PROSSIME INIZIATIVE PROGRAMMATE
- AGGIORNAMENTI IN EVIDENZA: I REPORT DELLE INIZIATIVE PASSATE
- ALCUNI ALTRI SERVIZI TV, TG, QUOTIDIANI
- APPELLI E PETIZIONI
SCRIVIAMO A STEFANO!
LUNEDÌ 28 FEBBRAIO 2022 È STATO ARRESTATO IL NOTAV STEFANO MANGIONE e
portato nel carcere delle Vallette, condannato a 1 anno e 6 mesi per resistenza aggravata per i fatti
accaduti il 26 luglio 2013 durante un presidio davanti al Tribunale di Torino in solidarietà con una
compagna NO TAV pisana, Marta Camposano.
A OTTOBRE 2022 STEFANO È STATO TRASFERITO AL CARCERE DI CUNEO, struttura
detentiva ignobile al cui interno è presente anche una sezione destinata al regime di 41 bis.
Non facciamolo sentire solo, continuiamo a scrivergli e a fargli sentire la nostra vicinanza e
solidarietà!
PER SCRIVERE A STEFANO MANGIONE:
Casa Circondariale di Cuneo
Via Roncata, 75, 12100 Cuneo CN
https://www.facebook.com/100063995045494/posts/pfbid0et83tLPLkikaX4YEvhMKKGo64yiEuiP4bbQ
Hv4ZsPREG753TZGLrudwBb1yK2BKZl/
PROSSIME INIZIATIVE PROGRAMMATE
PROSEGUONO DA MERCOLEDÌ 6 SETTEMBRE
BANCHETTI PER LA RACCOLTA FIRME PER LA DELLA CAMPAGNA "SALVARE
L'ACQUA, SALVARE IL FUTURO"
DAL 27 SETTEMBRE 2023 È ANCHE POSSIBILE FIRMARE ON-LINE.
Leggi le istruzioni qui oppure vai al sito del comune di Torino per FIRMARE ONLINE,
accettati SPID, CIE (carta d’Identità elettronica), TS-CNS (tessera sanitaria e carta nazionale dei
servizi).
ATTENZIONE: La proposta di deliberazione è destinata al Consiglio Comunale di Torino e
vale SOLO la firma di residenti con diritto di voto a Torino.
26 luglio 23 COMUNICATO STAMPA:
“DEPOSITATO IN COMUNE LA PROPOSTA DI DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE”
E TESTO DELLA DELIBERA
https://www.acquabenecomunetorino.org/index.php/campagne/delibera-di-indirizzo-a-smat/1738-salvare-
lacqua-per-salvare-il-futuro
A questo link:
https://docs.google.com/spreadsheets/d/1HOmnmRpPrsERF8pamWBg4WnG5sm2PMIs/edit#gid=18544
29609 trovate un foglio condiviso dove siete invitati/e a inserire le vostre disponibilità per dare una
mano ai banchetti.
GUARDA LE FOTO DEI BANCHETTI:
https://www.acquabenecomunetorino.org/index.php/campagne/delibera-di-indirizzo-a-smat/1739-
banchetti-di-raccolta-firme-per-la-delibera-di-indirizzo-a-smat
GIOVEDI’ 16 NOVEMBRE
CONTINUA LA MOBILITAZIONE CONTRO L'OCCUPAZIONE DELLE TERRE DEL
PRESIDIO EX-AUTOPORTO A SAN DIDERO, per contrastare la preparazione del cantiere
per costruire UN NUOVO AUTOPORTO per spostare quello attuale a Susa per lasciare il posto a
opere per la Nuova Linea Torino Lione
131° SETTIMANA DI INIZIATIVE AL NUOVO PRESIDIO A SAN DIDERO!
(VEDI INFRA le iniziative in programma e nell’allegato AGGIORNAMENTI IN EVIDENZA i
report della resistenza NOTAV)
CONTROLLATE LE INIZIATIVE IN PROGRAMMA PRIMA DI PARTECIPARE E SEGUITE
GLI AGGIORNAMENTI SU:
https://www.facebook.com/notav.info
ORE 12: Nuovo Presidio No Tav Leonard Peltier SS25, loc. Baraccone, San Didero
APERIPRANZO NO TAV A CURA DEL GRUPPO “FOGLI DI VIA”
ORE 13 -14.30 sulle frequenze radiofoniche torinesi dei 105:250 FM di #radioblackout
ed in STREAMING http://stream.radioblackout.org/
RADIO NO TAV
“Va in onda ogni giovedì. Il programma ha origine come Radio Maddalena Libera, radio pirata che
emetteva dalla Libera Repubblica della Maddalena, Val Susa, pianeta Terra.
Stralci dell’epoca potete sentirli nella sigla iniziale….
Ogni settimana approfondiamo avvenimenti di attualità sulla lotta e cerchiamo di socializzare tutte le
informazioni utili a chi si batte contro il treno veloce, in Valsusa e altrove.
Sul sito potete trovare un buon archivio, ordinato tramite tag, con le registrazioni delle trasmissioni di
questi ultimi anni….
Potete contattare la redazione al nostro numero 3770862441 attivo durante il programma.”.
radioblackout.org/shows/radionotav/
ORE 17.30 Piazzale Redaelli 3 Marghera (VE)
“RESISTENZA IN PALESTINA, TRA PASSATO E FUTURO”
Conferenza organizzate dal Comitato permanente contro le guerre e il razzismo di Marghera
https://pungolorosso.wordpress.com/2023/11/08/comitato-permanente-contro-le-guerre-e-il-razzismo-di-
marghera-le-prossime-iniziative-sulla-palestina/
ORE 18.30 Circolo Arci “Kontiki” Via Cigliano 7, Torino
(Sede di Fridays For Future Torino)
“CAPITALOCENE - READING E CACCIA A LIBRO”
“Prendi un giovedì d’autunno, uno scrittore e un nuovo spazio ecco pronta una bella serata di
Pagina37 per parlare di uomini e natura!
Un appuntamento con Silvio Valpreda, a partire dalla pagina37 del suo libro “CAPITALOCENE
Appunti da una nuova era. Serengeti, Scozia, Norvegia, Miami, Tokyo, Lavezzi” …..
Tranquilli! Non mancherà la Caccia al libro, e con lei il buono libro da trovare!”
Evento di Pagina37 e Kontiki Torino
https://www.facebook.com/events/2353077958222389/?acontext=%7B%22event_action_history%22%3
A[]%7D&locale=it_IT
ORE 19:30 all'Associazione Culturale COMALA in Corso Ferrucci 65°, Torino
“CAMPAGNA CONTRO PRECARIETÀ, DISOCCUPAZIONE E BASSI SALARI”
per un sostegno al reddito adeguato al costo della vita!
“Non una semplice raccolta firme ma un'insieme di iniziative che da diverse settimane si stanno
svolgendo in città, per coinvolgere lavoratori, disoccupati e precari in una mobilitazione più grande
dopo il vergognoso taglio del reddito di cittadinanza: lavoro o non lavoro.. dobbiamo vivere!”
Dopo la presentazione della campagna:
CENA CONDIVISA, ognuno portando qualcosa da casa e con l'aiuto del Comala.
CONCERTO DI INDIEPENDENCE,
MERCY AND LONGING | Federico SIRIANNI e Cristina MESCHIA @Comala // War is over
Evento di Indiependence
https://www.facebook.com/events/891915202306346/891915208973012/?active_tab=about
PER LA RASSEGNA "MUSICA CONTRO LA GUERRA".
26 ott, 9, 16 e 23 nov 23 Comala
Evento di Indiependence
https://www.facebook.com/events/891915202306346/891915208973012/?acontext=%7B%22
event_action_history%22%3A[]%7D
Presentazione di “Dobbiamo Vivere - Lavoratori Disoccupati e Precari”
https://www.facebook.com/100070029546934/posts/733060935704885/?mibextid=rS40aB7S9Ucbxw6v
ORE 20 Piazza del Comune di Bussoleno
FIACCOLATA IN SOLIDARIETÀ AL POPOLO PALESTINESE
“La guerra a senso unico che sta sterminando vite, case, risorse naturali a Gaza ci riguarda tutte e tutti
perché sotto quelle bombe perisce anche la possibilità di un mondo più giusto e vivibile.
Per questo non possiamo stare a guardare.
Le donne e gli uomini della Valle di Susa antifascista è solidale sono da sempre dalla parte del popolo
Palestinese.
Da decenni questa nostra Valle ha accolto i figli esuli di una terra a cui l’occidente imperialista e
coloniale non solo ha sottratto il diritto all’autodeterminazione, ma, per favorire la nascita di uno stato
artificiale quale lo stato sionista di Israele, gendarme del capitalismo occidentale nelle terre del
petrolio, ha derubricato la Palestina alla condizione di terra di nessuno, senza radici culturali, senza
tradizioni di popolo.
Quella che era una realtà multietnica e multiculturale si è visti via via ridotti confini e diritti, il suo
popolo chiuso in campi profughi, i suoi figli dispersi per le vie del mondo….
La Valle di Susa che resiste, che nel suo piccolo sperimenta da anni la militarizzazione del proprio
territorio e la precarietà di “popolo di troppo”, si schiera convintamente dalla parte della Palestina e
della sua Resistenza.
Basta con l’orrore delle devastazioni, basta con le morti innocenti!
Palestina libera! Libera subito! (Nicoletta Dosio)”
https://www.notav.info/post/16-11-ore-20-bussoleno-fiaccolata-in-solidarieta-al-popolo-palestinese/
https://www.facebook.com/photo/?fbid=768758175267344&set=a.399553932187772
VENERDI’ 17 NOVEMBRE
DALLE ORE 24 DI GIOVEDI 16 NOVEMBRE
al CAAT (Mercati generali) di Str. del Portone 10, Grugliasco (TO)
PRESIDIO CONTRO LA GUERRA E L’ECONOMIA DI GUERRA
https://www.facebook.com/photo/?fbid=831995325592288&set=a.395041402621018
SCIOPERO NAZIONALE A SOSTEGNO DEL POPOLO PALESTINESE
DI 4 ORE NELL'INTERO SETTORE PRIVATO
DALLE ORE 6.00 DI VENERDÌ 17.11.2023 ALLE ORE 6.00 DI SABATO 18.11.2023
Proclamato da SI Cobas:
“- a seguito del genocidio in atto da oltre un mese nella Striscia di Gaza ad opera dell'esercito
israeliano, degli omicidi indiscriminati di migliaia di bambini, donne e anziani palestinesi, e
dei massacri compiuti nella stessa Cisgiordania dall'esercito e dai coloni sionisti;
- nel ritenere che sui territori palestinesi sia attualmente in corso una vera e propria pulizia
etnica contro i cittadini di nazionalità araba;
- nel denunciare il silenzio complice di tutti i governi occidentali, ivi compreso quello
italiano, con i crimini di guerra compiuti dal governo Netanyahu,…
CHIEDE
- IL CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO e il ritiro dell'esercito israeliano dalla Striscia di Gaza
- IL BLOCCO IMMEDIATO DEI TRAFFICI DI ARMI dirette ad Israele
- LA FINE DELL'APARTHEID E DELL'OCCUPAZIONE COLONIALE di tutti i territori
palestinesi….”
https://acrobat.adobe.com/id/urn:aaid:sc:EU:08ae30d2-0e7f-4829-bc7f-3e89e15f1804
NE CHIEDIAMO LA RAGIONE AL COMPAGNO ALDO MILANI, coordinatore nazionale del SI
Cobas…
“…..Il nostro sindacato è composto da lavoratori e lavoratrici di più di 35 diverse nazionalità. Molti di
loro provengono dai paesi arabi e di tradizione islamica. Perciò posso affermare che il SI Cobas ha
l’internazionalismo proletario nel suo dna.
Da più di un anno, poi, siamo impegnati, con i compagni della Tendenza internazionalista
rivoluzionaria (TIR) ed altri, in una serie di iniziative contro la guerra in Ucraina che ci hanno portato
il 21 ottobre ad un grosso corteo davanti alla base militare italiana di Ghedi, dove sono depositate
decine di bombe atomiche della Nato……”
https://sicobas.org/2023/11/10/italia-sciopero-venerdi-17-novembre-a-sostegno-del-popolo-palestinese-
per-fermare-la-guerra-di-genocidio-a-gaza/
SABATO 18 NOVEMBRE
ORE 9.30 al campo sportivo di Giaglione per salire insieme al presidio dei Mulini.
“WEEKEND AI MULINI!”
ORE 12 ci rifocilleremo con un bel PRANZETTO: maaa porta quel che vorresti mangiare!
“….Per non farci mancare nulla prima e dopo pranzo SCALEREMO LA ROCCIA DELLA VAL
CLAREA, con la Palestra Popolare Dante di Nanni e sistemeremo un po’ il sentiero (quindi anche se
non vuoi arrampicare di roba da fare ce n’è sempre!).
La giornata di sport e lavoretti si concluderà verso le 16.00-16.30 (quando cala il sole) ritornando
collettivamente a GIAGLIONE PER UN VIN BRULÉ….”
Ecologia Politica Torino
https://www.notav.info/agenda/18-e-19-novembre-weekend-ai-mulini/
ORE 10 presso Nuovo presidio NOTAV, loc. Baraccone, s.s.25, San Didero
MERCATO CONTADINO
A seguire al presidio NOTAV
APERIPRANZO CONDIVISO
ORE 11 Piazza Carignano, Torino
90° PRESENZA: “ABOLIAMO LA GUERRA!”
“Facciamo sentire la voce della maggioranza delle persone che è per la pace e non vuole la guerra.
La guerra è distruzione di ogni forma di vita.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà per le vittime della guerra.
Condanniamo le violenze e gli stupri sulle donne.
Facciamo nostro l’appello del movimento pacifista ucraino contro la guerra e per una soluzione
pacifica del conflitto.
Esprimiamo pieno sostegno ai pacifisti russi che, con grande coraggio (oltre 15.000 arresti),
manifestano contro la guerra….
. Condanniamo l'aggressione della Russia di Putin all'Ucraina
. Fermiamo la corsa al riarmo
. Chiediamo con forza un urgente negoziato diplomatico
. Sì al cessate il fuoco immediato e al ritiro dei soldati occupanti dall’Ucraina….
*Firma anche tu contro l’aumento delle spese militari
https://secure.avaaz.org/.../governo_italiano_e.../”
Evento di Mir-Mn Piemonte, Acli Torino e altri 4
https://www.facebook.com/AGiTEPiemonte
ORE 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis, Torino
CORTEO ANTIMILITARISTA
In occasione della nona edizione dell'aerospace and defence meetings - mostra-mercato
dell'industria aerospaziale di guerra che si terrà a Torino a fine novembre
VIA I MERCANTI D’ARMI!
DISERTIAMO LA GUERRA!
- No all'aerospace and defence meetings!
- No all’industria bellica
- No alla Città dell’aerospazio!
- No alla Nato a Torino!
- No alla guerra e all'economia di guerra
- Siamo e saremo ovunque a fianco delle popolazioni vittime delle guerra
- Contro tutti gli imperialismi: né con la Russia né con la NATO.
- Sosteniamo chi si oppone alla guerra in Russia e in Ucraina!
Apriamo le frontiere ad obiettori e disertori
- No all’invio di armi!
- Contro la guerra a profughi e migranti in mare e in montagna.
- Distruggiamo le frontiere!
- No alle missioni militari all’estero
- No alle spese militari e alla militarizzazione delle nostre città
- Contestiamo la propaganda militarista, la retorica patriottica, la guerra e chi la a(r)ma
- Contro tutti gli eserciti per un mondo senza frontiere.
Assemblea Antimilitarista
https://www.facebook.com/photo?fbid=710770251074995&set=a.444305231054833
ORE 15 Piazza XX Settembre a Bologna
CORTEO: “CONTRO LA GUERRA E IL GENOCIDIO A GAZA”
“I Giovani Palestinesi d'Italia (GPI), l'Unione Democratica arabo-palestinese (UDAP), l'Associazione
palestinesi in Italia e il Movimento degli studenti palestinesi in Italia hanno dato il loro sostegno
esplicito allo sciopero del 17, e co-promuovono la manifestazione lanciata dal SI Cobas il 18 novembre
a Bologna assieme a SGB e Plat…..”
https://www.facebook.com/sicobasbolo/posts/pfbid025cvmEHHcxNa8QQHbYHvkwz5KThZfSUJdDF8u
bHHfqnsMdFfZjUzW4sr5WsGFjUKQl
DOMENICA 19 NOVEMBRE
ORE 9,30 al campo sportivo di Giaglione per salire insieme al presidio dei Mulini.
WEEKEND AI MULINI!
“……ci dedicheremo al TREE CLIMBING PER TUTTA LA GIORNATA, rientro previsto prima del
calar delle tenebre.
In caso di pioggia o tempo brutto il programma potrebbe cambiare per cui resta aggiornat@ sui nostri
canali.
Per qualsiasi informazione o chiarimento scrivici alle pagine Instagram e Facebook oppure passa a
trovarci in assemblea, ci TROVI TUTTI I MARTEDÌ DALLE 18 AL CAMPUS!”
Ecologia Politica Torino
https://www.notav.info/agenda/18-e-19-novembre-weekend-ai-mulini/
ORE 14 al Barocchio Squat in Strada del Barocchio 27, Grugliasco (Bus 17 17/ 55 56 66 44)
“IL BAROCCHIO NON CHIUDE
….La domenica pomeriggio, dalle 14 in poi, le porte saranno aperte al confronto, alle nuove proposte
di attività, iniziative in città, alla condivisione degli spazi di autoproduzioni e laboratori (serigrafia,
officina, falegnameria, palestra, forgia), alla cura del luogo attraverso azioni di manutenzione della
casa e dell'orto, o anche solo allo svago e ai momenti di convivialità, per praticare insieme la realtà
libertaria”.
ORE 20: PIZZA BELLAVITA
https://barocchio.squat.net/11/11/il-barocchio-non-
chiude/?fbclid=IwAR0ml0bltfeiS5KyVpBWcNTa8uts-8LY0bi0uUcJ3-5OUhr8y1WeTyVgWlA
LUNEDÌ 20 E 27 NOVEMBRE
LUNEDÌ 4 E 11 DICEMBRE
ORE 18- 20 on line
INCONTRI DI AUTOFORMAZIONE CAMPAGNA “RIPRENDIAMOCI IL COMUNE”
APERTI A TUTTE E TUTTI
VEDERE CALENDARIO CON ARGOMENTI E LINK ZOOM
https://attac-italia.org/calendario-incontri-di-autoformazione-campagna-riprendiamoci-il-comune/
LUNEDI’ 20 NOVEMBRE
ORE 18 al SI Cobas in C. Palermo 60, Torino
“SEMINARIO DI AUTOFORMAZIONE SUL “CAPITALE” DI K. MARX”
Il seminario di autoformazione richiederà una partecipazione attiva nel senso che ogni partecipante, a
rotazione relazionerà su capitoli affidati in ogni riunione che si terrà
Il seminario è organizzato dal Sicobas in collaborazione con la Tendenza Internazionalista, oltre che
dal contributo di alcuni compagni di Torino, coscienti che senza la conoscenza della teoria
rivoluzionaria, non può esserci movimento rivoluzionario…
Di seguito i capitoli del 1° libro: PROCESSO DI PRODUZIONE DEL CAPITALE
PROGRAMMA DI MASSIMA DEGLI 8 SEMINARI PREVISTI OGNI LUNEDÌ ORE 18:
https://www.facebook.com/100063454848255/posts/799521745506313/?mibextid=rS40aB7S9Ucbxw6v
ORE 18.15 presso Csoa Gabrio Via Francesco Millio 42, Torino
RIUNIONE COORDINAMENTO SUL NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE
DI TORINO
per discutere la realizzazione entro dicembre di una iniziativa pubblica, l’organizzazione di
incontri pubblici di formazione e autoformazione e le modalità di funzionamento interne.
https://debitorino.wordpress.com/2023/11/15/coordinamento-nuovo-prg-riunione-lunedi-20-novembre/
MARTEDÌ 21 NOVEMBRE
ORE 9-17.30 Al Tribunale di Torino, corso Vittorio Emanuele 2°130, Torino
27° UDIENZA PROCESSO PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE nei confronti di
compagni e compagne del Centro Sociale Askatasuna, Spazio Popolare Neruda e Movimento No
Tav.
E’ possibile seguire l’udienza nell’aula 3 nel seminterrato per essere vicini e dare solidarietà agli
imputati.
Per seguire i vari passaggi della vicenda leggere gli articoli passati sul sito:
https://associazionearesistere.org/
ORE 17.30 all'Unione Industriali di Torino, Sala Pininfarina, via Fanti 17, Torino
“IL PIEMONTE E L'AMBIENTE, IMPATTO GRANDI OPERE, SMALTIMENTO
RIFIUTI, ABUSIVISMO, INQUINAMENTO. A CHE PUNTO SIAMO?”
Introduce: Giuseppe Russo, Direttore Centro Einaudi.
- Paolo Migliavacca, già giornalista del Sole-24Ore, ne discute con Jacopo Marin, Comandante del
Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Torino.
È indispensabile comunicare la propria presenza in sala entro venerdì 17 novembre a:
segreteria@centroeinaudi.it
L’incontro sarà accessibile anche tramite Zoom con le seguenti credenziali:
https://us02web.zoom.us/j/81215914754?pwd=UStQem02SlhBVGRWN0luNEtDaTNFZz09#success
ID riunione: 81215914754 - Passcode: 212737
https://www.centroeinaudi.it/notizie-in-evidenza/6921-il-piemonte-e-l-ambiente-impatto-grandi-opere,-
smaltimento-rifiuti,-abusivismo,-inquinamento-a-che-punto-siamo.
ORE 19.30 al nuovo presidio NOTAV"Leonard Peltier", loc. Baraccone, s.s.25, San Didero
APERICENA a cura dei Comitati No Tav Bassa Valle
portate (se potete) qualcosa da mangiare e bere insieme e soprattutto i vostri piatti, posate e
bicchieri in modo da non fare troppi rifiuti
A seguire
ORE 20.30 SOCIALITA’ NO TAV
Essere in tanti di fronte alla polizia che presidia il NULLA è un bel segnale per fargli capire che
A SARA' DURA ... PER LORO
Evento di Presidio ex-autoporto di San Didero
https://www.facebook.com/Presidio-ex-autoporto-di-San-Didero-
106691468062035/events/?ref=page_internal
ORE 21al Manituana, Laboratorio Culturale Autogestito Largo Maurizio Vitale 113, Torino
ASSEMBLEA NOTAV organizzata da NOTAV Torino e Cintura, aperta a tutti, per discutere le
prossime iniziative a Torino e in Val Susa
Come sempre l’odg verrà deciso all’inizio della riunione
ORE 16 – 18.30 Aula C2, Campus Einaudi, Lungo Dora Siena 100, Torino
"LE NATURE URBANE COME ARENA DI CONFLITTO: ATTORI, DISCORSI E
PRATICHE"
Seminario e dibattito
Introduce e modera prof. Vittorio Martone, dell'Università di Torino.
Con la partecipazione dei comitati cittadini di Resistenza Verde Torino.
I posti a sedere sono limitati.
ORE 19 al Cinema Fratelli Marx di corso Belgio 53,Torino
"L'UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI"
di Frédéric Back (1987), proiezione e dibattito a cura del Comitato Salviamo gli Alberi di corso
Belgio, con presentazione e commento di Andrea Beretta, agrotecnico e guida naturalistica.
Ingresso libero.
“NELLA GIORNATA NAZIONALE DEGLI ALBERI approfondiamo alcune tematiche inerenti
l'ecologia e proporre un'idea nuova e diversa della gestione del verde e del suolo pubblico in cui i
cittadini siano coinvolti e compartecipi”.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=10161019848587645&set=g.622141396251622&locale=it_IT
ORE 21.30 Circolo Arci “Kontiki” Via Cigliano 7, Torino
(Sede di Fridays For Future Torino)
ASSEMBLEA APERTA DI EXTINCTION REBELLION
“Vieni a conoscere i progetti in corso nel gruppo locale, unisciti al dibattito e scopri come puoi
contribuire nei gruppi di lavoro …
Non fai parte di XR? Non preoccuparti: puoi partecipare anche se non fai parte di nessun gruppo.
PER INFORMAZIONI: Scrivici privatamente su Facebook o su Instagram
Contattaci a piemonte.xritaly@protonmail.com
Evento di Extinction Rebellion Torino
https://extinctionrebellion.it/eventi/?slug=assemblee-di-novembre-torino
MERCOLEDI’ 22 NOVEMBRE
ORE 18.45 Nuovo Presidio No Tav Leonard Peltier, SS25, loc. Baraccone, San Didero
APERICENA NO TAV A CURA DEL “NUCLEO PINTONI ATTIVI”
GIOVEDÌ 23 NOVEMBRE
GIOVEDI’ 7 E 14 DICEMBRE
ORE 19.30 Bocciofila Vanchiglietta, Lungo Dora Colletta 39/A, Torino
APERICENA CONVIVIALE
ORE 20.30: “GAZE ON GAZA”
RASSEGNA DI CINEMA PALESTINESE
In collaborazione con Nazra Palestine Short Film Festival e Bds Torino
a seguire DIBATTITO
“In solidarietà con il Palestine Cinema Days - la cui decima edizione avrebbe dovuto svolgersi in
diverse città della Cisgiordania e di Gaza dal 24 ottobre al 2 novembre - e in collaborazione con Nazra
Palestine Short Film e Bds Torino, siamo felici di presentare una rassegna di cinema da e sulla
Palestina.
L'intento è quello di restituire frammenti di resistenza culturale palestinese attraverso l'obiettivo
cinematografico e creare uno spazio di dibattito e dialogo”.
https://www.instagram.com/p/Czct7N2I_X3/
DA VENERDÌ 24 A DOMENICA 26 NOVEMBRE
Alla Certosa 1515, Via Sacra di San Michele 51, Avigliana TO
“SIAMOTERRAVIVA: COME CAMBIARE IL CLIMA E IL SISTEMA”
CORSO IN PRESENZA E IN DIRETTA ONLINE
“Seminario di approfondimento sulle questioni più importanti sul tappeto oggi, tra esperti di crisi
climatica e ricadute ambientali, sociali ed economiche e esponenti di movimenti, associazioni o anche
singoli attivisti che, a diverso titolo, sono impegnati in azioni di conversione ecologica.
Di cosa parleremo:
Le tematiche affrontate sono molteplici, come molteplici sono gli aspetti della crisi ambientale e sociale
dei nostri tempi: ecomafie, agricoltura, migrazioni ambientali, lavoro, sanità pubblica, qualità della
vita, ruolo dei movimenti e delle ONG, ecofemminismo, economia e spiritualità.
Relatori:
Lino Balza, Movimento di Lotta per la salute Maccacaro
Michele Boato, Ecoistituto Alex Langer di Mestre
Lucio Cavazzoni, Good Land
Luigi Ciotti, presidente Gruppo Abele, Libera e Casacomune
Raffaele Crocco, direttore dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti nel mondo
Fabrizio Dardo, formatore
Marica Di Pierri, Associazione A Sud
Lorenzo Fioramonti, economista, professore ordinario di Sostenibilità e direttore dell’istituto per la
Sostenibilità, Università di Surrey (UK), membro del Club di Roma-Fondazione Aurelio Peccei
Enrico Fontana, Legambiente e Libera
Benedetta Peyron, formatrice
Ermis Segatti, teologo e storico delle religioni
Marina Turi, giornalista e ricercatrice indipendente
Gael Giraud, economista e gesuita
INFORMAZIONI SUL CORSO:
IL COSTO DEL CORSO IN PRESENZA È € 90.
Il costo del corso per under 26 è € 50.
Sono esclusi dalla quota di iscrizione al corso pasti e pernottamento, da prenotare direttamente
presso Certosa 1515, Via Sacra di San Michele, 51, Avigliana TO (tel: 011 9313638 mail:
info@certosa1515.org) (Posti limitati). Tariffe agevolate per i “Corsi Casacomune”.
https://casacomuneaps.org/iscrizione-corso-siamoterraviva-24-25-26-novembre-2023/
IL COSTO DEL CORSO IN DIRETTA ONLINE È € 50.
https://casacomuneaps.org/iscrizione-siamoterraviva-online/
https://casacomuneaps.org/siamoterraviva-come-cambiare-il-clima-e-il-sistema/
PROGRAMMA:
https://www.edocr.com/v/xbb7evvx/bajamatase/programma-siamoterraviva-24-26-novembre-1
SABATO 25 NOVEMBRE
ORE 9.15- 12 c/o Università di Torino DISAFA aula Samev 1 Largo Paolo Braccini 44,
Grugliasco (TO)
SEMINARIO CONCLUSIVO DEL “PROGETTO FRUMATICA”
Verranno presentati i risultati del progetto Frumatica su 14 varietà di grano tenero storicamente
coltivate in Piemonte e 4 varietà di pomodori storicamente coltivate in Piemonte.
Se reputate utile, fate girare l'info; l'evento è aperto a tutti previa iscrizione scrivendo a
frumatica@gmail.com
Seguiranno aggiornamenti.
PROGRAMMA IN FASE ORGANIZZATIVA:
https://sitoasci.wixsite.com/frumatica/frumento
ORE 14 presso la salle des fêtes di Sainte-Marie de Cuines (a 10 minuti da St Jean de Maurienne,
in direzione Chambéry).
“LOTO NO TAV” IN MAURIENNE
“Dopo il weekend No-Tav dello scorso giugno, VAM e CCLT Maurienne organizzano un pomeriggio di
giochi (tombola, giochi per bambini, laboratori, ecc.) sabato 25 novembre, seguito da una zuppa
autunnale e da una danza tradizionale.
L’idea è quella di giocare, chiacchierare e ballare insieme….”
Bal folk più concerto di sera!
No Tavaran!
Stop au Lyon – Turin
https://www.facebook.com/stoplyonturin/posts/pfbid02FpX5KNKsmno22cbDQqpyS3EcYjW1XW3jyqX
xYoTNe9ztfbtxaFqWf1C7dvGWzwzil
https://www.notav.info/post/25-11-ore-14-loto-no-tav-in-maurienne/
ORE 18 – 3 (di DOMENICA 26) Ex Lavatoio Occupato - Corso Benedetto Brin 21, Torino
“LOTTERIOT”, SERATA BENEFIT INGUAIATX
ESTRAZIONE DEI PREMI DELLA LOTTERIA
Chi lotta non è mai solo perché
SI VINCE E SI PERDE INSIEME!
A seguire APERITIVO
DALLE 22.30: DJ SET
DOVE TROVARE I BIGLIETTI:
-Radio Blackout Torino (Via Cecchi 12/a)
-Centro di documentazione Porfido Torino (Via Tarino 12/c) ...e in tanti altri posti
“Questi tempi sono una riffa, un lotto, una tombola. Si estrae e si danno numeri e guardacaso quasi
sempre si perde.
Alla ricerca di vecchi minerali per nuove tecnologie si scava e si trafora, ma si estraggono solo veleni e
miseria. Non solo, si raccolgono ed elaborano dati che alimentano algoritmi: il premio è maggior
controllo e più pubblicità.
Dati e numeri su numeri per nutrire qualche intelligenza artificiale, così da non dover neanche piu
prendersi la briga di pensare, di sperimentare, di sognare.
Cercano di trasferire la vita in un'app, mentre la realtà si modella a misura di prigione, con libertà
risicate al minimo, sotto il giogo di una perpetua sorveglianza.
Eppure tra tante estrazioni ce n'è solo una che fa vincere tutti: la LottAria.
Ricchi premi autoprodotti per i numeri vincenti e benefit per chi ha rischiato ed è finito impigliato tra
le maglie della repressione”.
Evento di Edera Ovunque e Alessandra Ferri
https://www.facebook.com/events/s/lotteriot-serata-benefit-ingua/1101316267551324/
ORE 21 Circolo Arci “Kontiki” Via Cigliano 7, Torino
(Sede di Fridays For Future Torino)
“OLTRE I MURI”
Spettacolo teatrale che si ispira al romanzo “Il ballo delle pazze” di Victoria Mas, ambientato
nell'ospedale psichiatrico femminile Salpêtrière di Parigi.
A seguire DIALOGO CON LA COMPAGNIA
Ingresso gratuito con tessera Arci e biglietto Up To You (consigliato a 5€)
Info e prenotazioni +39 3426302467
“…..La struttura era diretta dal Dott. Charcot, accanito teorico dell'isteria, malattia inventata per
patologizzare la condizione femminile.
Potente e provocatoria ma anche onirica e poetica, la pièce denuncia il maschilismo etero-patriarcale
dell'800, strizzando l'occhio alle oppressioni odierne.
"Oltre i muri" è un alternarsi di luce e ombra, un coro che si libera tra i corridoi asettici dell'ospedale
scuotendo le coscienze di ognun* di noi.
La compagnia Chāndrama nasce a Torino nel 2022 dal forte desiderio di diffondere messaggi di lotta e
rivendicazione femminile attraverso l'atto teatrale….”
Evento di Kontiki Torino
https://www.facebook.com/events/1488690141970363/?acontext=%7B%22event_action_history%22%3
A[]%7D
MARTEDÌ 28 NOVEMBRE
ORE 12 in via Matté Trucco 70, Torino
PRESIDIO ALL'OVAL
“DAL 28 AL 30 NOVEMBRE SI TERRÀ ALL’OVAL DI TORINO “AEROSPACE & DEFENCE
MEETINGS”, mostra-mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra.
La mostra-mercato è riservata agli addetti ai lavori: fabbriche del settore, governi e organizzazioni
internazionali, esponenti delle forze armate, rappresentanti dei governi e compagnie di contractor.
Alla scorsa edizione parteciparono 600 aziende, 1300 tra acquirenti, venditori e rappresentanti di 30
governi.
Settima nel mondo e quarta in Europa, con un giro d’affari di oltre 16.4 miliardi di euro, l’industria
aerospaziale è un enorme business di morte.
In Piemonte ci sono: Leonardo, Avio Aero, Collins Aerospace, Thales Alenia Space, ALTEC e tutte le
imprese dell'indotto.
Producono cacciabombardieri, missili balistici, sistemi di controllo satellitare, elicotteri da
combattimento, droni armati per azioni a distanza…”
Coordinamento contro la guerra e chi la arma
https://gancio.cisti.org/event/4-novembre-nessuna-festa-per-un-massacro
ALTRE INIZIATIVE SU :
https://gancio.cisti.org/
https://radioblackout.org/eventi/
https://www.facebook.com/radioblackout105250fm/
https://gabrio.noblogs.org/;
https://www.facebook.com/csoa.gabrio
https://www.facebook.com/ManituanaTorino/
https://www.facebook.com/csa.murazzi89/?locale=it_IT
https://serenoregis.org/appuntamenti/
https://www.facebook.com/serenoregis/?locale=it_IT
https://www.facebook.com/kontiki.torino
AGGIORNAMENTI IN EVIDENZA
(VEDI AGGIORNAMENTI anche su:
TG Vallesusa : https://tgvallesusa.it/
Facebook Festival Alta Felicità : https://www.facebook.com/festivalaltafelicita/
Maverick. Opinioni senza marchio: https://sitofsalmoni.wixsite.com/website
Centro di documentazione Invicta Palestina : https://www.invictapalestina.org/
RETE Ambientalista - Movimenti di Lotta per la Salute, l"Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
https://www.rete-ambientalista.it/
A FINE OTTOBRE, INIZIO NOVEMBRE, DECINE DI MIGLIAIA DI LAVORATRICI/i
BENGALESI DEL TESSILE-ABBIGLIAMENTO SONO SCESI IN STRADA nei
distretti tessili attorno alla capitale Dhaka – Gazipur, Savar, Ashulia, Hemayetpur … – per
manifestare la loro rabbia.
Hanno fermato l’attività in 500 fabbriche, hanno eretto barricate per le vie di Dhaka, bloccato
arterie stradali tra cui l’autostrada Dhaka-Mymensingh; si sono scontrati con la polizia, 3000 i
poliziotti dispiegati, difendendosi dai loro attacchi con lanci di mattoni, due le vittime e decine di feriti.
8 nov 23 Pungolo rosso:
“BANGLADESH. LA DURISSIMA LOTTA DELLE OPERAIE E DEGLI OPERAI DEL
TESSILE-ABBIGLIAMENTO PER SALARI “GIUSTI ED EQUI” E CONTRO LA
REPRESSIONE
Giulia Luzzi
Due le principali rivendicazioni: un salario minimo garantito e NO alla repressione contro il
movimento di lotta, riassunte su questo striscione:
“Le nostre richieste devono essere accettate, salario minimo. No all’attacco ai nostri fratelli e sorelle
lavoratori … Gli aggressori siano immediatamente assicurati alla giustizia …”
Sono oltre 4 milioni i lavoratori del settore tessile-abbigliamento distribuiti in circa 3500
stabilimenti, il cosiddetto Ready Made Garment (RMG), e sono per l’85% donne.
Producono circa l’83% delle entrate derivanti dalle esportazioni, per un valore di 47miliardi di $
nel 2022-23 – un raddoppio rispetto allo scorso decennio che permette al Bangladesh di contendere
alla Cina la posizione di maggiore esportatore globale del settore (2).
Il loro lavoro, retribuito con bassissimi salari, arricchisce gli imprenditori locali e ancor più i loro
committenti esteri, per lo più americani ed europei, grandi marchi come Aldi, Asda, Asos, Bestseller,
Gap, H&M, Inditex, Levi’s, Lulumond, Marks & Spencer, Next, Primark, Puma, Tesco, Uniqlo,
WalMart, Zalando, Zara… e gli italiani Valentino, IT Holding, La Perla, Armani, Mariella Burani,
Laura Biagiotti, Roberto Cavalli, YesZee, Manifattura Corona, Pellegrini, Benetton.
Come vivono?
I salari. Il salario minimo ufficiale attuale è di 74$ al mese (8000 taka), conquistato con forti lotte nel
2019, raddoppiando quello precedente.
Un salario che ora copre meno di un terzo del costo della vita di una famiglia di 4 membri a Dhaka
(3).
Un salario molto inferiore a quello dei loro compagni di classe cinesi, cambogiani e pakistani, che li
costringe a innumerevoli ore di straordinario (4) per potersi pagare vitto e alloggio, il cui costo nei
sobborghi di Dhaka è fortemente aumentato, mediamente del 16% tra il 2019 e il 2021.
Per avere un’idea del livello di sfruttamento della forza lavoro, cioè quale quota del lavoro vada a chi
lavora e quale al Capitale, (padrone della fabbrica, commerciante, appaltatore, banche…) basta un
esempio. Come sottolineava alcuni anni fa’ Clean Clothes Campaign (5) al lavoratore va solo lo
0,6% del prezzo al dettaglio di una t-shirt, 6 millesimi!....”
https://pungolorosso.wordpress.com/2023/11/08/bangladesh-la-durissima-lotta-delle-operaie-e-degli-
operai-del-tessile-abbigliamento-per-salari-giusti-ed-equi-e-contro-la-repressione-giulia-luzzi/
IL 2 OTTOBRE È STATA DEPOSITATA ALLA PROCURA DEL TRIBUNALE DI
ROMA UNA DENUNCIA PER ACCERTARE LA PRESENZA DI ARMI NUCLEARI
IN ITALIA, verificarne la illegittimità ed individuare i responsabil da Abbasso la guerra e altre
associazioni
ihttps://www.peacelink.it/disarmo/a/49724.html
5 nov 23 DICHIARAZIONE DI ADESIONE/CONDIVISIONE ALLA DENUNCIA contro la
presenza di armi nucleari in Italia
“…..In particolare mi sembrano significative le seguenti norme riportate nel testo della denuncia.
“In data 24 aprile 1975 l’Italia ha sottoscritto il Trattato di non Proliferazione Nucleare (TNP),
trattato internazionale incentrato, in particolare su: a) la c.d. “non proliferazione” del nucleare, in
base alla quale gli Stati in possesso di armi nucleari (c.d. “Paesi nucleari”) si impegnano a non
trasferire armi di tale natura a quelli che ne sono privi (c.d. “Paesi non nucleari”), mentre questi ultimi
si obbligano a non ricevere e/o acquisire il controllo diretto o indiretto di ordigni nucleari
(artt. I, II, III); b) il disarmo nucleare, che impone il ricorso a trattative finalizzate alla definitiva
cessazione della prassi di armamento nucleare (art. VI).
Il diritto bellico internazionale vieta l’uso e la minaccia dell’uso delle armi nucleari in qualsiasi
circostanza.
La L. 185/1990 vieta la fabbricazione, l’importazione, l’esportazione, il transito, il trasferimento
intracomunitario e l’intermediazione di materiale di armamento senza l’autorizzazione dell’autorità e, in
ogni caso, di armi nucleari.
Ciononostante, la presenza di armi nucleari sul suolo nazionale può ormai considerarsi certa.”…”
Compilare modulo online che raccoglie le adesioni di coloro che approvano l’iniziativa.
https://www.peacelink.it/campagne/index.php?id=108&id_topic=2
DAL 7 OTTOBRE AL 14 NOVEMBRE GLI ATTACCHI ISRAELIANI A GAZA
HANNO UCCISO 11.320 PALESTINESI DI CUI 4.650 SONO BAMBINI E 3.145
DONNE, oltre 2.600 studenti di vario ordine e grado, 198 operatori sanitari, 20 membri della
protezione civile e 51 giornalisti, mentre più di 29.200 sono i feriti.
Sotto le macerie risultano ancora scomparse 3.600 persone, tra cui 1.755 bambini.
Lo ha dichiarato martedì sera l’addetto stampa dell’Ufficio media governativo (GMO) in una
conferenza stampa.
15 nov 23 Infopal:
“40° GIORNO DI GENOCIDIO ISRAELO-OCCIDENTALE A GAZA: CONTINUANO I
BOMBARDAMENTI ISRAELIANI.
….25 ospedali e 52 centri sanitari hanno cessato le operazioni a Gaza a causa degli attacchi israeliani
e della carenza di carburante necessario per far funzionare i generatori di energia.
Nel mirino sono state prese di mira anche 55 ambulanze.
42.000 unità abitative sono state completamente distrutte, 223.000 parzialmente danneggiate; 95
strutture governative e 255 scuole sono state prese di mira; 71 moschee sono state completamente
distrutte, 156 parzialmente, e tre chiese sono state prese di mira….”
https://www.infopal.it/40-giorno-di-genocidio-israelo-occidentale-a-gaza-continuano-i-bombardamenti-
israeliani-bilancio-attuale-11-320-morti-4-650-bambini-e-29-200-feriti/
24 ott 23 Comunicato stampa dell’European Water Movement (EWM – Movimento Europeo per
l’Acqua):
“L’EUROPEAN WATER MOVEMENT CONDANNA L’ASSEDIO DI GAZA E CHIEDE CON
URGENZA IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI E DELLA LEGGE INTERNAZIONALE
….Da lungo tempo la popolazione di Gaza deve sopportare tremende privazioni, tra cui il limitato
accesso ad acqua potabile sicura e pulita ed ai servizi sanitari e la mancanza di una adeguata assistenza
sanitaria.
Queste condizioni non sono solo disumane ma costituiscono anche una violazione di diritti umani
fondamentali.
Le già terribili conseguenze umanitarie causate dal prolungato assedio di Gaza in corso da 16 anni si
sono rapidamente deteriorate a partire da lunedì 9 ottobre 2023, allorché Israele ha interrotto il flusso
di beni essenziali, tra cui acqua pulita e forniture mediche, ed ha intensificato i bombardamenti aerei
nel corso della settimana.
Ora che il combustibile necessario per mantenere in esercizio l’infrastruttura idrica si sta esaurendo,
l’Agenzia ONU per I Rifugiati Palestinesi avverte che due milioni di persone sono a rischio
imminente….
A partire dalla firma degli Accordi di Oslo del 1995, Israele ha rapidamente consolidato il proprio
controllo sulle forniture di acqua nella regione.
Attualmente esso controlla l’87% delle risorse idriche della Palestina ed ha instaurato una condizione
di “apartheid idrico” in cui ai palestinesi è negato il controllo e l’accesso alle risorse idriche e viene
limitato il consumo di acqua a livelli molto al di sotto degli standard minimi fissati dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità….
La legge internazionale, tra cui la Convenzione di Ginevra, stabilisce ufficialmente l’obbligo di tutte le
parti in conflitto ad assicurare il benessere dei civili e ad assicurare loro l’accesso ai beni di prima
necessità.
Ci appelliamo al governo israeliano e a tutte le parti coinvolte nella regione a rispettare questi obblighi
legali e a dare priorità al benessere della popolazione civile di Gaza.
Inoltre l’AWJN sollecita urgentemente la comunità internazionale, incluse le Nazioni Unite e gli stati
membri, ad intraprendere azioni immediate e concertate per alleviare le sofferenze della popolazione di
Gaza….”
http://europeanwater.org/it/notizie/1127-l-european-water-movement-condanna-l-assedio-di-gaza-e-
chiede-con-urgenza-il-rispetto-dei-diritti-umani-e-della-legge-internazionale
3 nov 23 MintPress News:
“LA REALTÀ DELL'ESODO FORZATO DI GAZA: SVELARE IL PIANO SEGRETO DI ISRAELE
Lo scorso fine settimana, il quotidiano israeliano Local Call ha fatto trapelare un documento ufficiale
del governo israeliano che raccomanda ciò che i palestinesi dicono che Israele sta già cercando di
realizzare con la sua guerra a Gaza: il trasferimento forzato dei 2,3 milioni di palestinesi di Gaza nella
penisola egiziana del Sinai.
L'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha riconosciuto l'esistenza della proposta del
ministero dell'Intelligence.
Tuttavia, in una dichiarazione al Times of Israel lo ha liquidato come un “documento concettuale,
simile a quello preparato a tutti i livelli del governo e delle sue agenzie di sicurezza”.
Eppure le azioni israeliane, la circolazione delle informazioni e il sostegno internazionale segnalano che
questa politica sulla carta si sta rapidamente trasformando in una politica sul campo.
DAL PROGETTO DI POLITICA ALLA REALTÀ
Il documento datato 13 ottobre chiede a Israele di “evacuare la popolazione civile [di Gaza] nel Sinai”
prima creando tendopoli e poi costruendo nuove città nel nord del Sinai.
Dopo il reinsediamento, il documento raccomanda di “creare una zona sterile di diversi chilometri
all’interno dell’Egitto e di non consentire alla popolazione di tornare alle attività o alla residenza vicino
al confine israeliano”.
Netanyahu sta già tentando di mettere in atto questo piano.
La settimana scorsa, secondo il Financial Times , il primo ministro israeliano ha cercato di convincere
i leader europei a fare pressione sull’Egitto affinché accettasse i rifugiati provenienti da Gaza . I
diplomatici di Francia, Germania e Regno Unito, tuttavia, hanno respinto l’idea, citando il forte rifiuto
dell’Egitto allo sfollamento dei palestinesi da Gaza.
Avendo fallito questa strada, Netanyahu sta ora proponendo di cancellare una grossa fetta del debito
dell’Egitto attraverso la Banca Mondiale per incentivare il paese ad accogliere la popolazione di
Gaza…..”
https://www.mintpressnews.com/the-reality-of-gazas-forced-exodus-unveiling-israel-secret-forced-
relocation-plan/286212/
4 nov 23 Invictapalestina:
“LA SOLUZIONE FINALE DI ISRAELE PER I PALESTINESI
Quando estremisti ebrei, fanatici sionisti, invasati religiosi, ultranazionalisti e cripto-fascisti nello Stato
di Apartheid di Israele dicono di voler cancellare Gaza dalla faccia della terra: potete crederci.
Di Chris Hedges
Fonte: https://chrishedges.substack.com/p/israels-final-solution-for-the-
palestinians?r=1f3liy&utm_medium=emai Traduzione di Beniamino Rocchetto
Ho documentato la nascita del fascismo ebraico in Israele….
C’è sempre stata una vena ebreo-fascista all’interno del Progetto Sionista.
Ora ha preso il controllo dello Stato israeliano.
“La sinistra non è più in grado di superare il tossico ultranazionalismo che si è sviluppato qui”, ha
avvertito nel 2018 Zeev Sternhell, sopravvissuto all’Olocausto e principale autorità israeliana in materia
di fascismo, “il tipo di ultranazionalismo il cui ceppo europeo ha quasi spazzato via la maggioranza del
popolo ebraico”. Sternhell ha aggiunto: “Noi vediamo non solo un crescente fascismo israeliano, ma
un razzismo simile al nazismo nelle sue fasi iniziali”.
La decisione di cancellare Gaza è stata a lungo il sogno dei cripto-fascisti israeliani, eredi del
movimento di Kahane.
Questi estremisti ebrei, che compongono la coalizione di governo al potere, stanno orchestrando il
Genocidio a Gaza, dove centinaia di palestinesi muoiono ogni giorno.
Difendono l’iconografia e il linguaggio del loro fascismo. L’identità ebraica e il nazionalismo ebraico
sono la versione sionista del sangue e della terra. La supremazia ebraica è santificata da Dio, così come
lo è il massacro dei palestinesi, che Netanyahu paragonò agli Ammoniti biblici, massacrati dagli
israeliti.
I nemici, di solito musulmani, destinati all’estinzione sono subumani che incarnano il male.
La violenza e la minaccia della violenza sono le uniche forme di comunicazione che coloro che sono al
di fuori del cerchio magico del nazionalismo ebraico comprendono.
Milioni di musulmani e cristiani, compresi quelli con cittadinanza israeliana, devono essere epurati.
Un documento di 10 pagine trapelato dal Ministero dell’Informazione e della Sicurezza Nazionale
Israeliano datato 13 ottobre 2023 raccomanda il trasferimento forzato e permanente dei 2,3 milioni di
residenti palestinesi della Striscia di Gaza nella penisola egiziana del Sinai…..
Secondo l’Ufficio Umanitario delle Nazioni Unite, nelle prime due settimane di attacco hanno sganciato
12.000 tonnellate di bombe su Gaza per distruggere almeno il 45% delle unità abitative di Gaza. Non
hanno intenzione di farsi dissuadere, nemmeno da Washington….”
https://www.invictapalestina.org/archives/49700
8 nov 23 Appello dei Giovani Palestinesi:
“IL 17 NOVEMBRE BLOCCHIAMO SCUOLE E UNIVERSITÀ! BLOCCHIAMO LA GUERRA!
APPELLO ALLA MOBILITAZIONE STUDENTESCA NAZIONALE PER LA PALESTINA
……..Ormai non bastano più le manifestazioni, le azioni dimostrative, occorre una mobilitazione
totale, UNA LOTTA SENZA TREGUA CONTRO LA GUERRA.
È necessario che noi studenti, insieme ai lavoratori, riprendiamo il nostro posto nella storia, cessando
di giocare la parte dei nati vecchi, già arresi alle ingiustizie del mondo.
Per inceppare la macchina della guerra, è fondamentale restituire dignità all’organizzazione dal basso,
alla solidarietà tra studenti e lavoratori.
Dobbiamo bloccare insieme sia le fabbriche della cultura che forniscono alla guerra la giustificazione
ideologica e gli strumenti scientifici, sia le vere fabbriche, che sfruttano il nostro tempo e la nostra forza
per alimentare la macchina economica del capitalismo imperialista e della guerra.
Chiediamo ad ogni studente, ad ogni classe, a tutti gli ordini e i gradi dell’istruzione, di
PROCLAMARE OCCUPAZIONI E SCIOPERI AD OLTRANZA IN OGNI SCUOLA E
UNIVERSITÀ FINCHÈ L’ITALIA NON SI RITIRERÀ DALLA GUERRA IN PALESTINA.
Il ritiro consiste in:
– Rescissione di ogni accordo accademico con l’Entità coloniale sionista, ovvero con lo Stato di Israele;
– Fermare la vendita e l’invio di armi all’Entità coloniale sionista;
– Impedire ai cittadini italiani di andare in Palestina e arruolarsi nell’esercito israeliano;
– Rescissione di ogni accordo militare con l’Entità coloniale sionista;
– Sospendere la propaganda di guerra attuata in ogni canale d’informazione e nei luoghi della
formazione;
– Ritirare ogni provvedimento repressivo e di censura a cui viene sottoposto chi si schiera al fianco del
popolo palestinese”.
https://pungolorosso.wordpress.com/2023/11/08/appello-dei-giovani-palestinesi-il-17-novembre-
blocchiamo-scuole-e-universita-blocchiamo-la-guerra/
https://www.instagram.com/p/CzWT0l7MWp_/?img_index=1
10 nov 23 Volere la luna:
“CENTINAIA DI INTELLETTUALI EBREI AMERICANI: «LA CRITICA A ISRAELE NON È
ANTISEMITISMO»
Siamo scrittori, artisti e attivisti ebrei che desiderano contestare la narrazione diffusa secondo cui
qualsiasi critica a Israele è intrinsecamente antisemita.
Israele e i suoi difensori hanno a lungo usato questo espediente retorico per mettere Israele al riparo
dalle sue responsabilità, per dare copertura morale agli investimenti miliardari degli Stati Uniti a
sostegno dell’esercito israeliano, per oscurare la realtà mortale dell’occupazione e per negare la
sovranità palestinese.
Ora questo insidioso bavaglio alla libertà di parola viene utilizzato per giustificare i bombardamenti
dell’esercito israeliano su Gaza e per delegittimare le critiche della comunità internazionale.
Noi condanniamo tutti i recenti attacchi contro i civili israeliani e palestinesi e piangiamo la perdita di
vite umane.
E siamo addolorati e inorriditi nel vedere la lotta all’antisemitismo usata come pretesto per crimini di
guerra dal dichiarato intento genocida.
L’antisemitismo è una parte dolorosa del passato e del presente della nostra comunità.
Le nostre famiglie sono sfuggite a guerre, molestie, pogrom e campi di concentramento….
Per ciascuno di noi, l’identità ebraica non è un’arma da brandire nella lotta per il potere dello Stato,
ma una fonte di saggezza che dice: “Giustizia, giustizia, perseguirai” (Tzedek, tzedek, tirdof). Ci
opponiamo allo sfruttamento del nostro dolore e al silenzio dei nostri alleati.
Chiediamo un cessate il fuoco a Gaza, una soluzione per il ritorno sicuro degli ostaggi trattenuti a
Gaza e dei prigionieri palestinesi in Israele e la fine dell’occupazione israeliana.
Chiediamo inoltre ai governi e alla società civile degli Stati Uniti e dell’Occidente di opporsi alla
repressione del sostegno alla Palestina.
E ci rifiutiamo di permettere che tale sostegno, urgente e necessario, vengano represso in nostro nome.
Quando diciamo “mai più”, lo diciamo sul serio”.
https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2023/11/10/centinaia-di-intellettuali-ebrei-americani-la-critica-a-
israele-non-e-antisemitismo/
GIOVEDÌ 9 NOVEMBRE IL CONSIGLIO DI STATO FRANCESE HA ANNULLATO
IL DECRETO DI SCIOGLIMENTO DEI SOULÈVEMENTS DE LA TERRE
Decisione del Consiglio di Stato
9 nov 23 Comunicato stampa di Les Soulèvements de la terre:
“NON SI PUÒ (DAVVERO) DISSOLVERE UNA RIVOLTA!
Il Consiglio di Stato ha annullato il decreto di scioglimento dei Soulèvements de la terre. Si tratta di
una grave battuta d’arresto per il Ministero dell’Interno.
Dobbiamo a voi questa vittoria.
Ai 210 comitati locali sorti dopo l’annuncio di Darmanin,
Alle 150.000 persone che hanno detto: “Siamo tutti la Rivolta della Terra”,
Alle 5.000 persone che si sono unite a noi per presentare un ricorso legale contro questa decisione,
Al rapporto di forza senza precedenti che abbiamo costruito contro questo scioglimento negli ultimi 6
mesi.
La decisione del Consiglio di Stato è alla base di ciò che il movimento ha dimostrato sul campo da 3
anni: le nostre azioni dirette di disobbedienza sono in grado di esercitare tutto il loro peso sul corso
degli eventi; possiamo difenderci e prevalere di fronte alla repressione dello Stato; saremo in grado di
fermare progetti devastanti e respingere le multinazionali ecocide.
Utilizzando l’argomento della mancanza di proporzionalità tra le azioni del movimento e la violenza di
uno scioglimento, il Consiglio di Stato conferma, a nostro avviso, l’idea che di fronte alle devastazioni
degli attori privati, dell’agricoltura intensiva e dell’accaparramento dell’acqua, i nostri metodi di
azione possono e devono essere considerati legittimi.
Questa decisione è una fonte di speranza per il proseguimento della necessaria lotta che dobbiamo
condurre di fronte alle distruzioni in corso.
Ma non ci facciamo ingannare. Questa decisione riconosce anche l’equilibrio di potere che abbiamo
stabilito e l’incredibile sostegno che abbiamo ricevuto.
In sostanza, sapevano che questo scioglimento sarebbe stato impraticabile a causa dell’enorme
solidarietà che stava per provocare. Il Consiglio di Stato ha stabilito che una rivolta non può essere
sciolta.
Tuttavia, la giurisprudenza stabilita dalla decisione odierna del Consiglio di Stato è profondamente
liberticida sotto altri aspetti.
Lo scioglimento del Groupe Antifasciste de Lyon et Environs (GALE) e della Coordination Contre le
Racisme et l’Islamophobie (CRI) costituisce un pericoloso precedente…..”
https://lessoulevementsdelaterre.org/blog/on-ne-dissout-vraiment-pas-un-soulevement
(Traduzione a cura di PresidioEuropa No TAV)
http://www.presidioeuropa.net/blog/comunicato-stampa-seguito-della-decisione-del-consiglio-di-stato-di-
annullare-il-decreto-di-scioglimento-dei-soulevements-de-la-terre/
8 Nov 23 Comunicato Pro Natura Piemonte:
“VAL DI SUSA O VAL GAVIO?
LA SITAF ENTRA NELLA TORINO LIONE
Mario Cavargna
Val di Susa o Val di Sitaf?
….Il primo ingresso della SITAF nella storia recente della Torino Lione era stato con la vicenda del
nuovo autoporto; perché quello attuale non è della SITAF ma della CONSUSA, però è la SITAF che lo
ha ricevuto gratis da TELT.
Per fare questo regalo, TELT ha fatto una cosa che in qualsiasi altro contesto sarebbe stata perseguita:
ha definito illegittimamente l’autoporto con il termine di “interferenza” come si fa per le linee
elettriche, i canali e le “parti di reti” che il costruttore di un’opera pubblica, trattandosi di cose poco
rilevanti, ha diritto di spostare a proprie spese per liberare il terreno, e così ha letteralmente regalato
49 milioni di euro alla società del Frejus che poi, non paga di questo favore, ha cancellato la gara di
appalto europea che era obbligata a fare ed ha affidato i lavori a se stessa !!
Cosa non impossibile ma che si potrebbe fare solo in casi eccezionali, che non sono questi.
Ed è della SITAF anche l’appalto del nuovo svincolo del cantiere di Chiomonte che significativamente,
ha entrambi gli accessi rivolti verso Susa e non verso Salbertrand come dovrebbe essere, cosa che
qualche sospetto lo crea.
Ma la SITAF è per due terzi di proprietà della holding del gruppo Gavio che controlla anche la
ITINERA che ha preso l’appalto miliardario dello scavo del tunnel di base del versante italiano.
Su come ha fatto a prenderlo, a Chiomonte corrono voci di un ribasso d’asta di 150 milioni, che
avrebbe messo fuori gioco tutti gli altri concorrenti ed in particolare la Webuilt ex Salini Impregilo che
stava già lavorando nella galleria della Maddalena: un colosso con 11.000 dipendenti in Italia e 70.000
nel mondo.
E’ vero questo scontro di titani e l’abissale ribasso d’asta?
E’ una informazione cruciale: i sindaci dovrebbero chiederla e la Regione dovrebbe dargliela perché i
ribassi d’asta che spiazzano tutti gli avversari sono sempre sospetti: è troppo facile andare in perdita
sopratutto in un lavoro come questo in cui i possibili ritrovamenti di uranio, amianto e venute d’acqua
si sommano l’uno con l’altro, e lo sconsiglierebbero nel modo più assoluto…..
Un ribasso del genere vorrebbe dire che il gruppo Gavio che controlla SITAF ed ITINERA ha qualche
asso segreto nella manica, che potrebbe essere la possibilità di cancellare il cantiere di Salbertrand ed
iniziare direttamente da Susa, o viceversa, ma anche la certezza di poter trovare comprensione politica
quando dovesse chiedere molti più soldi per aver trovato degli imprevisti, magari forzando la decisione
lasciando fermi i cantieri per qualche anno….”
https://www.notav.info/top/val-di-susa-o-val-gavio/
VENERDÌ 10 NOVEMBRE SI È SVOLTO UN PRESIDIO DAVANTI AL VARCO
SAN BENIGNO DEL PORTO DI GENOVA, in centinaia tra lavoratori di diversi settori,
studenti, militanti politici e sindacali, in risposta all’appello dei sindacati palestinesi, in sostegno
alla resistenza del popolo palestinese e contro il massacro portato avanti da Israele
10 nov 23 VIDEO FQ "STOP AL TRANSITO DI ARMI", 500 PERSONE BLOCCANO IL PORTO
DI GENOVA. "NON SI PUÒ STARE IN SILENZIO"
https://www.youtube.com/watch?v=lP7Uyog0yg8&t=17s
11 nov 23 Comunicato SI Cobas Genova:
“PORTO DI GENOVA: UNA BELLA GIORNATA DI LOTTA!
ADESSO COSTRUIRE LO SCIOPERO NAZIONALE DEL 17 NOVEMBRE: IL NEMICO È IN
CASA NOSTRA!
….La guerra parte da qui: l’abbiamo detto e ribadito piú volte.
Bloccare e presidiare i porti, le fabbriche e i magazzini dove passano le principali direttrici della
logistica di guerra che alimenta e sostiene quegli stessi scenari di conflitto che denunciamo con forza,
diventa la pratica che con sempre piú forza dobbiamo provare a costruire, collegandoci a tutte quelle
iniziative e lotte che internazionalmente (dall’Australia agli Stati Uniti, dalla Spagna al Belgio) stanno
emergendo denunciando e bloccando l’invio di merci e armi verso Israele!
A partire dalla lotta senza quartiere al nostro governo e al nostro imperialismo, in prima fila nel
sostegno politico e materiale alla mattanza sionista!
Nell’iniziativa di ieri tanti nostri lavoratori hanno risposto all’appello, cogliendo l’importanza di questa
giornata di lotta che, a partire dal boicottaggio dell’attracco al Porto di Genova di una delle navi della
compagnia israeliana ZIM, parla della necessitá di rilanciare con pratiche concrete la battaglia
internazionalista contro guerra e colonialismo, come ribadito piú volte in numerosi interventi al
presidio!....
Facciamo della giornata del 17 Novembre, una grande giornata nazionale di lotta e di sciopero di
lavoratori, studenti, comunità palestinese e realtà di classe!
Non lasciamo in pace chi arma e sostiene il massacro del popolo palestinese!”
https://pungolorosso.wordpress.com/2023/11/13/porto-di-genova-una-bella-giornata-di-lotta-e-ora-verso-
lo-sciopero-nazionale-del-17-novembre-si-cobas-genova/
https://www.facebook.com/search/top?q=si%20cobas%20genova
11 nov 23 Comunicato di RETE Ambientalista Movimenti di Lotta per la Salute, l"Ambiente, la
Pace e la Nonviolenza:
“GENOVA. PORTO BLOCCATO CONTRO L’ATTRACCO DI UNA NAVE ISRAELIANA”.
https://www.rete-ambientalista.it/2023/11/11/genova-porto-bloccato-contro-lattracco-di-una-nave-
israeliana/
“…..MANIFESTAZIONI IN ALTRI PORTI INTERNAZIONALI:
Anche i lavoratori del porto australiano di Sidney, stanno protestando contro l’attracco di
una nave della compagnia israeliana Zim.
All’appello dei sindacati palestinesi hanno aderito ieri anche i portuali dello scalo di Barcellona,
annunciando che impediranno “le attività delle navi che portano materiale bellico”.
In Belgio già da alcune settimane a rifiutarsi di caricare armi sono i lavoratori aeroportuali
che nel comunicato spiegano “caricare e scaricare ordigni bellici contribuisce all’uccisione
di innocenti“.
Solidarietà con i lavoratori palestinesi è arrivata inoltre dal sindacato francese Cgt, così dal sindacato
greco Pame che il 2 novembre ha bloccato l’aeroporto di Atene per protesta contro i bombardamenti
israeliani.
Negli Stati Uniti, nei pressi di Seattle, sono invece stati un centinaio di attivisti a bloccare
il porto di Tacoma, mossi dal sospetto che la Cape Orlando, nave statunitense alla fonda,
trasportasse munizioni ed armamenti per Israele.
La nave era già stata fermata alcuni giorni prima nello scalo di Oakland, nella baia di San Francisco.
Iniziative di questo genere si stanno moltiplicando.
Nei giorni scorsi gli attivisti avevano bloccato tutte le entrate di un impianto della statunitense Boeing
destinato alla fabbricazione di armamenti nei pressi di St Louis.
Manifestazioni si sono svolte alla sede londinese di Leonardo, gruppo italiano che ad
Israele fornisce gli elicotteri Apache.
Il 26 ottobre scorso un centinaio di persone avevano invece bloccato l’accesso alla filiale britannica
dell’azienda di armi israeliana Elbit Systems”
https://www.edocr.com/v/gezwryml/bajamatase/anche-i-lavoratori-del
13 nov 23 Tutta la newslettera del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”:
“COME CAMBIARE IL CLIMA E IL SISTEMA”.
https://groups.google.com/g/acqua-bene-comune-fano/c/qg1dZ9JFoj4
VENERDÌ 11 E SABATO 12 NOVEMBRE SI È SVOLTO A RIAD IL VERTICE
CONGIUNTO FRA LEGA ARABA E OCI (Organizzazione per la cooperazione islamica, 57
paesi inclusi quelli arabi)
Nel comunicato finale i partecipanti hanno chiesto il cessate il fuoco immediato a Gaza e al Consiglio
di Sicurezza Onu di approvare una risoluzione “vincolante” per porre fine “all’aggressione
israeliana”.
Nel testo, in cui manca la condanna dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, si chiede a tutti gli stati di
attuare un embargo sulla vendita di armi e munizioni a Israele, nonché alla Corte Penale
Internazionale di indagare sui “crimini di guerra commessi da Israele ”.
13 nov 23 Pungolo rosso:
“RIYAD, I FALSI AMICI DELLA CAUSA PALESTINESE
……Una riunione “d’emergenza” che si è tenuta dopo ben 35 giorni di massicci bombardamenti sulla
Striscia e che l’Arabia Saudita avrebbe voluto posporre di altre settimane, senza tuttavia riuscirvi…
A quanto si può comprendere dai resoconti dei media, la montagna ha partorito il topolino. Anzi,
neanche quello, ma solo una carrellata di roboanti dichiarazioni contro Israele, seguite da un nulla di
fatto concreto……
La situazione, comunque, è ancora troppo in movimento per dire che nessuno Stato arabo muoverà un
dito contro il genocidio di Gaza.
Ognuno di questi stati, infatti, deve fare i conti – nonostante tutto – con la propria popolazione.
Il protrarsi dei massacri mette i governi reazionari dei paesi arabi e di tradizione islamica sempre più in
difficoltà.
Il mondo degli sfruttati e degli oppressi in Medioriente ribolle di rabbia e volontà di lotta, e ovunque
nel mondo si susseguono quasi quotidianamente enormi manifestazioni contro Israele e la sua opera di
sterminio, come avvenuto due giorni fa a Londra…..
E’ troppo presto anche per affermare che l’indignazione delle masse mediorientali metterà capo ad
una nuova grande Intifadah di area, più potente e carica di effetti destabilizzanti dell’ordine mondiale
di quelle del 2011-2012 e del 2018-2020.
Di certo, però, la pulizia etnica in corso a Gaza, l’evidente volontà di Israele di arrivare ad una
“soluzione finale” del problema palestinese, con una seconda Nakba dopo quella del 1948, hanno
avviato un nuovo processo di radicalizzazione degli sfruttati arabi, un processo che allarga ancora di
più il fossato fra i milioni di diseredati che riempiono le piazze e i regimi reazionari del Medio Oriente
(non solo arabo) che hanno margini molto ristretti per mostrare una qualche reazione ai crimini
israeliani.
Alcuni fra questi Stati (Iran in testa) tentano di utilizzare l’aggressione israeliana per allargare i
propri spazi di manovra nell’area.
Essi propugnano la tesi che il rafforzamento di uno schieramento imperialistico, rivale dell’Occidente
e inevitabilmente egemonizzato da Cina e Russia, facendo da levatrice ad un “mondo multipolare”,
rappresenterebbe il quadro in cui l’autodeterminazione palestinese potrebbe trovare soddisfazione….
I regimi reazionari arabi e medio-orientali temono come la peste ogni mobilitazione di massa nei loro
paesi e non hanno alcuna intenzione di mettere in pericolo i loro interessi e le loro relazioni di potere
lasciando troppo spazio all’iniziativa popolare.
Se la resistenza palestinese ha oggettivamente imposto uno stop al nuovo round degli accordi di
Abramo, la normalizzazione dei rapporti con Israele rimane la prospettiva verso la quale sono
incamminati i regimi arabi e islamici…..”
https://pungolorosso.wordpress.com/2023/11/13/riyad-i-falsi-amici-della-causa-palestinese/
SABATO 11 NOVEMBRE UN DIALOGO FRA GAD LERNER E MONI OVADIA: “LA
STRAGE DI HAMAS E L'INVASIONE DI NETANYAHU: QUALE PACE È
POSSIBILE?”
organizzato da Micromega
VIDEO IN DIRETTA:
https://www.youtube.com/watch?v=cWDBqleUumM
12 Nov 23 Comune info:
“CONFINI
Guido Viale
…..All’origine di quelle, come di molte altre vicende atroci belliche e non, passate, presenti e purtroppo
future, ci sono la sacralizzazione, il culto e l’ossessione dei confini.
L’irredentismo islamista di Hamas li vorrebbe estendere “dal fiume al mare”, liquidando la presenza di
Israele e forse anche quella di tutti gli ebrei; e lo proclama pubblicamente.
Ma la premessa della fondazione di Israele come Stato etnico e non solo come presenza di una comunità
di esuli profughi e autoctoni in cerca di sicurezza e di riscatto – “una terra senza popolo per un popolo
senza terra” – allude allo stesso obiettivo: senza dichiararlo, ma praticandolo dilazionato nel tempo e
nello spazio e, proprio per questo, con molta più efficacia.
Israele non ha costituzione né confini definiti: li considera entrambi provvisori, in attesa di un loro
compimento… Ma questo è un problema che ritroviamo sempre più spesso anche altrove….
Per esempio in Ucraina: decine, forse centinaia di migliaia di soldati e di civili, donne, bambini e vecchi
compresi, mandati o esposti al massacro da entrambe le parti per contendersi un territorio che la guerra
continua a martellare, a devastare e forse a distruggere per sempre: per spostare in avanti o fare
arretrare i confini della Nato e per disconoscere diritti e affinità di una minoranza a cui i governi
ucraini del dopo-Maidan hanno continuato a negare dignità e uguaglianza….
Il globalismo sembrava averli aboliti, i confini; ma solo per far circolare liberamente merci, capitali e
informazioni.
Ma è agli Stati, e dunque ai loro confini e alle loro leggi che ha affidato la realizzazione e
l’articolazione territoriale del suo progetto.
D’altronde anche la crisi climatica e ambientale, che non ha confini, ci sta insegnando che non si può
affidare agli Stati e ai loro accordi fasulli il suo contenimento e una forse ancora possibile inversione
di rotta; ma che a fornire indicazioni valide sulla strada da seguire per non soccombere c’è solo
l’iniziativa dal basso di quelle comunità resilienti, per ora molto poche e isolate, che si attrezzano per
perseguire non solo la mitigazione (la riduzione delle cause), ma soprattutto l’adattamento alle
condizioni di vita ben più difficili del clima che ci aspetta.
Sempre più i confini si manifestano dunque come ostacolo alla ricostruzione di una vera
convivenza…..”
https://comune-
info.net/confini/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=Se+si+guardasse+il+mon
do+con+gli+occhi+dei+bambini
13 nov 23 Pungolo rosso:
“VERSO LE ESECUZIONI DI MASSA A GAZA CON MEZZI DIVERSI DALLE BOMBE
…L’immondo massacro compiuto da Israele e dai suoi protettori non è fatto solo di bombardamenti e
di decine di migliaia di case distrutte e di altrettanti morti, di molte decine di migliaia di feriti (che
sempre meno possono essere curati), è realizzato anche attraverso l’affamamento deliberato, la sete, il
taglio dell’elettricità (che dura da un mese), la mancanza di medicinali, di carburante, l’attacco ai
servizi di emergenza attraverso il blocco delle attrezzature salvavita e il bombardamento delle
ambulanze, l’impossibilità di seppellire migliaia e migliaia di morti ancora sotto le macerie, e centinaia
di cadaveri di morti negli ospedali, ed infine – ma non è finita – l’ordine di portare via dagli ospedali i
malati e accatastarli per le strade (restanti) senza cure.
Anche da parte di organismi “umanitari” la cui umanità noi francamente non apprezziamo, non è più
possibile evitare di parlare, ormai, di “esecuzioni di massa” delle persone che hanno urgente, o
urgentissimo, bisogno di cure – a cominciare dai bambini nelle incubatrici……
Lunedì 13 novembre 2023
Gaza – Quds News: L’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani ha affermato che
l’occupazione israeliana sta deliberatamente bloccando tutti i servizi di emergenza a Gaza, il che
“minaccia l’esecuzione di massa di civili impedendo loro le vie di fuga”….
L’Osservatorio ha affermato che il continuo divieto delle autorità di occupazione all’ingresso di
carburante – sebbene soggetto a monitoraggio – a Gaza, sia attraverso il suo territorio che attraverso
l’Egitto, sembra mirare deliberatamente a fermare tutti i servizi di emergenza vitali…..
23 ospedali su 35 hanno smesso completamente di funzionare e le forze di occupazione stanno ancora
assediando molti ospedali, impedendo l’ingresso o l’uscita al personale medico, ai paramedici e ai
pazienti.
Gli aerei da guerra dell’occupazione hanno anche distrutto una fabbrica di blocchi (pietra) e
bombardato il vicino cimitero di Bani Suhaila, a est del governatorato di Khan Yunis, a sud della
Striscia di Gaza…..
https://pungolorosso.wordpress.com/2023/11/13/verso-le-esecuzioni-di-massa-a-gaza-con-mezzi-diversi-
dalle-bombe/
LUNEDÌ 13 NOVEMBRE SI È CONCLUSO IL PROCESSO DI 1° GRADO CHE
VEDEVA IMPUTATI 11 GIOVANI PER GLI SCONTRI DAVANTI ALL’UNIONE
INDUSTRIALE nel febbraio 2022, durante una manifestazione contro l’alternanza scuola-lavoro
e per protestare contro le morti di 2 giovani studenti vittime nello svolgimento dei loro stage.
14 nov 23 Pressenza:
“PROCESSO AGLI STUDENTI PER I FATTI DELL’UNIONE INDUSTRIALE: EMESSA LA
SENTENZA
Mamme in piazza per la libertà di dissenso
…..La sentenza condanna 5 giovani a nove mesi di reclusione e altri 3 a cinque mesi, tutti potranno
usufruire della condizionale e della “non menzione nel casellario giudiziario”.
I tre student3 imputati per aver parlato al megafono o gridato incitazioni, sono stati assolti.
Pene lievi dunque. E’ stata fatta giustizia?
Ce lo chiediamo come “comitato delle mamme in piazza” dopo aver seguito attentamente tutte le
vicende che hanno portato al processo: gli arresti del maggio 22, la traduzione in carcere di 3 giovani
studenti, le lunghe settimane in carcere e poi ai domiciliari con restrizioni molto vincolanti, fino a
dicembre ’22…..
E’ stata violenza inaudita la carcerazione preventiva di tre giovani, di 20 e 22 anni, 3 settimane per
qualcuno, 2 mesi e mezzo per il più giovane.
Misure cautelari prive di ragioni e sconfessate dalla lievità della pena (in Italia la misura cautelare non
potrebbe essere comminata se la pena prevista è inferiore a 3 anni). Chi ripagherà a quei giovani
l’orrore della reclusione in uno dei peggiori carceri d’Italia?
Sono stati mesi di violenza la reclusione ai domiciliari, il non poter lavorare, studiare, vedere gli amici,
uscire a respirare, il braccialetto elettronico e i carabinieri che ti svegliano tutte le notti per “il
controllo”. Una di loro adesso è assolta, i suoi giorni verranno risarciti? E in che modo esattamente si
risarciscono i giorni perduti della giovinezza?...”
https://www.pressenza.com/it/2023/11/processo-agli-studenti-per-i-fatti-dellunione-industriale-emessa-la-
sentenza/
AL NUOVO COME AL VECCHIO GOVERNO: ECCO COME REPERIRE LE
RISORSE PER AFFRONTARE L’EMERGNZA SANITARIA E SOCIALE
Da maggio 2020 Assemblea NOTAV Torino e cintura ha prodotto questo VOLANTINO:
“ANDRA’ TUTTO BENE SE...
NON PAGHEREMO LA CRISI …
- SE SI FERMANO LE GRANDI OPERE INUTILI E DANNOSE…..
- SE SI RISPARMIANO I SOLDI CHE LO STATO DA' A CHI INQUINA…
- SE SI ABOLISCONO LE SPESE MILITARI…..
- SE SI TASSERA’ CON UNA PATRIMONIALE DEL 10% IL 10% PIÙ RICCO DEGLI ITALIANI
Vuol dire tassare circa 2 milioni di famiglie su 20 milioni (1 famiglia su dieci).
COSÌ SI POSSONO OTTENERE CIRCA i 470 MILIARDI che servirebbero per ripagarci di tutto quello
che abbiamo perso, e perderemo, stando fermi con il Virus.
Quel 10% di italiani da solo ha un patrimonio di 4.700 miliardi, il 44% di tutta la ricchezza nazionale
immobiliare e finanziaria.
Quindi il patrimonio medio di queste famiglie è 2.350 milioni.
Possiamo chiedere loro di pagare il 10%?
Gli restano circa 2.115 milioni circa, non ci pare un grande sacrificio!
Con questa “Patrimoniale 10% sul 10%” (chiamiamola così) non si dovrà:
- TAGLIARE I SERVIZI PUBBLICI (in 10 anni tagliati 37 miliardi alla sanità pubblica)
- AUMENTARE LE TASSE A TUTTI, SUI CONTI CORRENTI E SULLE SECONDE CASE
STAI DALLA PARTE DI QUEL 10% DEGLI ITALIANI O DALLA PARTE DEL 90%?
PENSIAMOCI!
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=3530505903642889&set=a.198573540169492&type=3&thea
ter
8 dic 20 Pungolo rosso:
“MILLION TAX 10% PER 10%: I POST DEL PUNGOLO DA NOVEMBRE 2019 AD OGGI
https://pungolorosso.wordpress.com/2020/12/08/million-tax-10-x-10-i-nostri-post-da-novembre-2019-ad-
oggi/
31 dic 20 Pungolo rosso:
“A COLLOQUIO CON MARX, ROSA L. E ALTRI MAESTRI SULLA QUESTIONE FISCALE: II.
La rivendicazione di lotta della million tax 10% sul 10%
https://pungolorosso.wordpress.com/2020/12/31/a-colloquio-con-marx-rosa-l-e-altri-maestri-sulla-
questione-fiscale-ii-la-rivendicazione-di-lotta-della-million-tax-10-sul-10/
DOCUMENTAZIONE NOTAV: www.notav.info - www.notavtorino.org -
http://www.autistici.org/spintadalbass/?cat=2- www.notav.eu - www.notav-valsangone.eu-
http://www.presidioeuropa.net/blog/?lan=2 - https://www.notavterzovalico.info/- -
www.ambientevalsusa.it - https://www.facebook.com/notavtorino.org/-
https://www.facebook.com/controsservatoriovalsusa/
ARCHIVI FOTOGRAFICI LUCA PERINO : http://lucaxino.altervista.org/
TRACCE NOTAV: www.traccenotav.org
(archivio online di eventi, documenti, testimonianze che riguardano il movimento notav, del centro
di documentazione Emilio Tornior Curato dal Controsservatorio Valsusa
Da febbraio 2022 è consultabile una versione ampiamente rinnovata)
ALCUNI ALTRI SERVIZI TV, TG E QUOTIDIANI
28 ott 23 Pressenza:
“L’INDUSTRIA BELLICA ITALIANA LEADER MONDIALE
Renato Franzitta
…..L’Italia è il sesto esportatore mondiale di armi dopo Stati Uniti, Russia, Francia, Cina, Germania.
Stando ai dati governativi ufficiali sui movimenti economici nel campo delle spese militari, l’Italia ha
esportato sistemi bellici nei Paesi coinvolti nei vari conflitti.
Infatti nel 2021 – fonte:economy magazine – ha concluso affari per la vendita di armi con 92 Paesi, in
particolar modo con quelli della Nato (il 52% delle transazioni), ma non solo.
Tra i clienti più importanti dell’Alleanza Atlantica troviamo gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada,
la Norvegia, la Turchia, l’Albania e la Macedonia del Nord.
Fra i maggiori partner dell’export del comparto bellico italiano v’è l’Egitto di Al Sisi (anche se dal 2021
l’aumento di vendite più significativo registrato è col Qatar) e a seguire Turchia e Kuwait.
Già dall’inizio delle guerra in Ucraina è tornato al centro del dibattito pubblico il tema della spesa
militare e dei proventi delle industrie belliche.
In questo settore produttivo di morte il ns. paese vanta un ruolo di spicco.
In sostanza, con il conflitto in Europa si è solo contribuito alla produzione di armi in giro per il mondo e
ad incrementare i profitti della fabbrica bellica.
Secondo fonti dell’Università di Padova, il primo Paese destinatario delle “nostre” forniture di
armamenti è l’Egitto, al secondo posto ci sono gli Stati Uniti, seguiti dal Regno Unito e dal Qatar.
Anche le esportazioni intra-Ue hanno un valore non di poco conto.
L’Africa settentrionale ed il Medio Oriente raccolgono il 38,57% delle esportazioni (Egitto in primis); i
Paesi UE e membri europei della NATO il 32,1%; l’America settentrionale, quindi di fatto gli Stati
Uniti, l’11,77%; mentre l’intera Asia solo il 9,48%. …”
https://www.pressenza.com/it/2023/10/lindustria-bellica-italiana-leader-mondiale/
21 ott 23 Adnkronos:
“NOTIZIE DALL'UCRAINA: ISRAELE CANCELLA DAI MEDIA L’UCRAINA, I TIMORI DI
KIEV
Pochi secondi sui telegiornali internazionali e articoli sui quotidiani sempre più rari, uno degli effetti
del conflitto in Israele è stato quello di oscurare sui media la guerra in Ucraina.
Una realtà, che assieme all’esito fin qui poco incisivo della controffensiva, aumenta i timori di Kiev di
uno ‘smarcamento’, seppur parziale, degli alleati nel fornire aiuti economici e militari.
Sullo sfondo il pericolo di un calo di interesse da parte dell’opinione pubblica internazionale”.
PODCAST: https://www.youtube.com/watch?v=EuUrTyObQvs
9 nov 23 FQ:
“SALVARE ISRAELE DA SE STESSO
LA REAZIONE AL POGROM - Il governo, sfiorando il crimine di genocidio e attirandosi lo sdegno
internazionale, è caduto nella sindrome post-11 Settembre. Il “parallelo” Hamas-al Qaeda e la pace
coi palestinesi unica via d’uscita
Di Jeffrey D. Sachs
Israele sta finendo il tempo per riuscire a salvarsi – non da Hamas, che non ha i mezzi per sconfiggere
militarmente Israele, ma da se stesso.
I crimini di guerra di Israele a Gaza, che secondo il Center for Constitutional Rights sfiorano il crimine
di genocidio, minacciano di distruggere le relazioni civili, politiche, economiche e culturali di Israele
con il resto del mondo……
Netanyahu sta portando Israele nella stessa trappola in cui sono caduti gli Stati Uniti dopo l’11
settembre.
L’obiettivo di Hamas, con l’atroce attacco terroristico del 7 ottobre, è stato quello di spingere Israele a
una guerra lunga e sanguinosa e di indurlo a commettere crimini di guerra per attirarlo nel disprezzo
mondiale.
Questo è un classico uso politico del terrore: non solo per uccidere, ma per spaventare, provocare,
svilire e infine indebolire il nemico.
Al Qaeda, l’autore dell’attacco dell’11 settembre, ha spinto la classe politica americana a lanciare
guerre disastrose in Afghanistan, Iraq e oltre.
Il risultato è stata una carneficina, la tortura da parte dei servizi e delle forze militari statunitensi, 8.000
miliardi di dollari di debito e il crollo del prestigio e del potere degli Stati Uniti nel mondo.
Hamas sta spingendo Israele verso crimini di guerra e potenzialmente verso una guerra a livello
regionale.
Le azioni di Israele stanno spingendo anche i suoi amici a rivoltarglisi contro….”
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/11/09/salvare-israele-da-se-stesso/7347790/
9 nov 23 Domani:
“L’APPELLO DEGLI INTELLETTUALI ITALIANI VICINI ALLA COMUNITÀ EBRAICA:
«È ORA DI UN CESSATE IL FUOCO»
La richiesta è per l'immediato cessate il fuoco, il rispetto del diritto internazionale, urgenti misure
umanitarie e di tutela della popolazione civile in Israele e Palestina, e la liberazione degli ostaggi
israeliani rapiti da Hamas
Un gruppo di intellettuali legati in vario modo alla comunità ebraica italiana ha promosso un
appello per il cessate il fuoco, nel conflitto fra Israele e Hamas, e per la ripresa del dialogo.
Fra i firmatari ci sono Roberta Ascarelli, Bruno Contini, Roberto Della Seta, Donatella Di Cesare, Anna
Foa, Ivan Gottlieb, Carlo Ginzburg, Helena Janeczek, Gad Lerner, Giovanni Levi, Stefano Levi Della
Torre, Simon Levis Sullam, Valentina Pisanty, Roberto Saviano e Sandro Ventura.
IL TESTO
A un mese dall’eccidio di massa di israeliani perpetrato dall’organizzazione armata di Hamas, di fronte
alle dimensioni della tragedia che colpisce israeliani e palestinesi, consci delle gravissime responsabilità
dei soggetti coinvolti, chiediamo:
l’immediato cessate il fuoco, il rispetto del diritto internazionale, urgenti misure umanitarie e di tutela
della popolazione civile in Israele e Palestina, e la liberazione degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas.
Lo Stato di Israele ha il diritto a un’esistenza legittima e sicura e i palestinesi hanno ugualmente diritto a
uno Stato sicuro: entrambi devono poter vivere in pace e in una condizione di reciproco rispetto.
Chiediamo l’avvio di un negoziato di pace tra israeliani e palestinesi, da troppo tempo interrotto, basato
sul reciproco riconoscimento del diritto dei due popoli all’autodeterminazione e sulla fine
dell’occupazione della Cisgiordania da parte di Israele.
Chiediamo, infine, all’opinione pubblica italiana e internazionale un atteggiamento che sia
legittimamente preoccupato e critico, ma rispettoso della storia e della memoria di entrambe le parti
coinvolte.
Condanniamo con fermezza il risorgere in Europa e nel mondo dell’antisemitismo e dell’islamofobia,
che minano il tessuto civile delle nostre società”.
https://www.editorialedomani.it/politica/mondo/lappello-degli-intellettuali-italiani-vicini-alla-comunita-
ebraica-e-ora-di-un-cessate-il-fuoco-jzav45do
9 nov 23 Stampa:
“SPAGNA, SPARI AL VOLTO DI VIDAL-QUADRAS: IL FONDATORE DI VOX È RICOVERATO,
CACCIA A UN UOMO IN MOTO
L’attentato in pieno centro a Madrid.
L’ex leader del Pp catalano stava camminando da solo per strada
Quadras, di 78 anni, è stato colpito al viso da un colpo di pistola in via Núñez de Balboa, in pieno
centro di Madrid.
…..Fonti del pronto soccorso hanno riferito che Vidal-Quadras presenta un'unica ferita nella zona
mascellare e che è stabile e non sarebbe in pericolo di vita.
Ha riferito alla polizia che l'aggressione di cui è stato vittima a Madrid potrebbe essere legata ai suoi
rapporti con l'opposizione iraniana….
Vidal-Quadras era appena uscito da una chiesa e si stava dirigendo verso una manifestazione presso
gli uffici del parlamento europeo.
Dalle prime indagini risulta che il politico è stato aggredito da due individui che erano a bordo di una
moto nera.
L'autore dell'aggressione indossava un casco da motociclista e, dopo aver fatto fuoco, è salito sul
veicolo, sul quale lo aspettava l'altra persona, e ha lasciato la scena….”
https://www.lastampa.it/esteri/2023/11/09/news/attentato_vidal-quadras_vox_pp-13848322/
12 nov 23 FQ:
“PAX UCRAINA: SI PREPARA (MA ANCORA NON SI DICE)
Dallo stallo allo stop Le ammissioni di Kiev, la volontà Usa: dopo l’inverno si cercherà l’intesa
L’aggressione russa in Ucraina risale ormai a più di un anno e mezzo fa
Quasi nessuno li conta più, ma sono trascorsi 627 giorni di guerra in Ucraina…..
Il fuoco sul campo ucraino non si è esaurito ex abrupto, ma è diminuito, si affievolisce. “I nostri dati
suggeriscono che la grande spinta della controffensiva è finita, la guerra no”, “la tanto attesa
controffensiva è svanita con pochi guadagni e perdite territoriali da entrambe le parti” ha scritto
qualche giorno fa l’economist. a cui Valery Zaluzhny, comandante in capo dei gialloblu, ha concesso
un’intervista.
“Come nelle Prima guerra mondiale abbiamo raggiunto un livello di stallo” ha dichiarato confessando
uno stato di “torpore” condiviso col nemico, e riconoscendo la sostanziale mancanza di strumenti
necessari per sbloccare la situazione sul campo: armi, potenti, che ora più che mai il blocco occidentale
è riluttante a concedere.
Ma senza, ha ammesso Zaluzhny, “non ci sarà una svolta profonda”. Se “nella controffensiva dello
scorso autunno la Russia ha perso il 13% del territorio che occupava”, le operazioni di quest’anno
“non hanno portato a nessun guadagno duraturo dal 4 giugno” scrive l’economist. (È stata proprio la
lentezza nell’incedere che però ha evitato agli ucraini le stesse perdite del nemico).
L’ucraina in cinque mesi è avanzata solo 17 chilometri, mentre se si guardano i manuali Nato, ha
dichiarato ironico il capo dell’esercito di Zelensky, quattro mesi bastavano per raggiungere la Crimea.
Ma davanti agli occhi per mesi gli ucraini hanno avuto mine, i loro morti, imboscate.
E i russi. Ammette Zaluzhny: “Questo è stato il mio errore. La Russia ha perso 150 mila soldati e in un
altro paese queste vittime avrebbero fermato la guerra” ma la Federazione ha alle spalle conflitti in cui
di figli ne ha sacrificati milioni senza rimpianti…..”
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/11/12/pax-ucraina-si-prepara-ma-ancora-non-si-
dice/7350894/
12 nov 23 FQ:
“NORD STREAM: “IL SABOTATORE È CHERVINSKY, AGENTE DI KIEV”
Di Cosimo Caridi
A coordinare il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 è stato un colonnello ucraino: Roman
Chervinsky.
Con un’inchiesta congiunta Washington Post e Der Spiegel sono riusciti a verificare l’informazione
attraverso fonti in Ucraina ed Europa.
Chervinsky è un ufficiale delle forze operative speciali: una spia…..
Nelle ricostruzioni più accreditate il sabotaggio è opera di un team di sei persone, che, con un piccolo
yacht a noleggio avrebbero piazzato sul gasdotto le cariche.
Passaporti falsi, imbarcazione, indirizzi IP di mail e telefonate tutto portava a Kiev….
Da quanto scrive il Washington Post l’agente riportava direttamente al capo di stato maggiore Valery
Zaluzhny. ….
Nord Stream è sempre stato considerato dagli ucraini un’infrastruttura fastidiosa, ma la proprietà era
russa solo al 51%. Germania, Francia e Olanda hanno investito miliardi nel gasdotto.
La conferma di un diretto coinvolgimento ucraino nel sabotaggio avrà ripercussioni importanti nel
sostegno a Kiev. Chervinsky ha smentito ogni suo coinvolgimento: “propaganda russa”.
Il colonnello si trova in carcere da aprile.
Ha tentato di convincere un pilota russo a unirsi alle truppe ucraine e inviato al militare di Mosca le
coordinate dove atterrare per consegnarsi.
Il russo ha invece bombardato l’aeroporto segnalato da Chervinsky.
L’accusa è che abbia fatto tutto senza autorizzazione”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/11/12/nord-stream-il-sabotatore-e-chervinsky-
agente-di-kiev/7350896/
12 nov 23 FQ:
“LONDRA, MAREA PER IL CESSATE IL FUOCO: ARRESTI TRA GLI HOOLIGAN
RIVALSA - La ministra dell’interno: “Marcia dell’odio”
Di Sab. Prov.
Ottocentomila per gli organizzatori: 300mila per la polizia: è stata comunque imponente la
partecipazione alla manifestazione per la Palestina sfilata ieri per il centro di Londra, in contemporanea
con le celebrazioni nazionali del Remembrance Day, che commemora la fine della Prima Guerra
mondiale. I
l corteo, che chiedeva un immediato cessate il fuoco, è sfilato da Park Lane alla ambasciata Usa a
Vauxhall: è la mobilitazione più partecipata dall’inizio della guerra a Gaza.
Fra gli organizzatori, i pacifisti di Stop the War e la Palestine Solidarity Campaign: a manifestare sono
state famiglie, persone comuni, pacifisti e una ampia rappresentanza della comunità musulmana che,
con circa 4 milioni di persone, rappresenta quasi il 7% della popolazione di Inghilterra e Galles.
In testa al corteo, l’ex segretario del Labour Jeremy Corbyn e il suo ex braccio destro John Mc
Donnell. Molti politici locali laburisti, musulmani e non, si sono dimessi negli ultimi giorni per protesta
contro la decisione dell’attuale segretario laburista Keir Starmer di chiedere pause umanitarie ma non
un cessate il fuoco.
Il Met era presente con almeno 2.000 agenti, ma la manifestazione è stata pacifica: gli arresti, un
centinaio, sono in maggioranza di esponenti dell’estrema destra e hooligans, alcuni armati di bastoni e
mazze, che avevano organizzato una contro-protesta autorizzata intorno al Cenotafio, il monumento ai
caduti a Whitehall, a un passo da Downing St.
La tensione con la polizia è esplosa poco prima dei due minuti di silenzio che sono il cuore della
giornata, quando i contro-manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone di protezione del
monumento e accusato gli agenti di “non essere più inglesi”….”
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/11/12/londra-marea-per-il-cessate-il-fuoco-
arresti-tra-gli-hooligan/7350983/
13 nov 23 Affari internazionali:
“NEL MEDIO ORIENTE DIVISO SU ISRAELE, PREVALE LA CAUTELA SAUDITA
Eleonora Ardemagni
Diviso, dunque impotente.
Il super vertice arabo-islamico di Riyadh (Lega Araba e Organizzazione per la Cooperazione Islamica
insieme) ha messo a nudo la frammentazione del Medio Oriente di fronte alla dura offensiva militare
di Israele nella Striscia di Gaza.
Un’offensiva seguita al 7 ottobre, ovvero all’attacco, con modalità terroristiche, di Hamas contro
Israele. Dal summit d’emergenza organizzato dall’Arabia Saudita non è emersa alcuna azione
concreta, né proposta nuova: soltanto un simbolico invito all’embargo sulla vendita di armi a Israele.
Occorre ricordare però che le armi comprate da Israele provengono per tre quarti da Stati Uniti e
Germania, dunque non da partner mediorientali.
Chiedendo una risoluzione vincolante che blocchi le azioni militari israeliane, i paesi arabi e islamici
ributtano poi, per mascherare le loro divisioni, la ´palla della politica` nel campo del Consiglio di
Sicurezza Onu, anch’esso più che mai diviso e bloccato.
Di certo, l’offensiva israeliana su Gaza ha offuscato le divergenze arabe su Hamas, in particolare tra
le monarchie del Golfo.
La notizia, però, sta proprio in ciò che il vertice organizzato dal principe ereditario saudita Mohammed
bin Salman Al Saud non ha deciso: nessuna rottura delle relazioni diplomatiche con Tel Aviv (per chi
ha normalizzato i rapporti), né embarghi petroliferi. Insomma, i proclami del presidente
iraniano Ebrahim Raisi, presente al summit, hanno ottenuto un palco mediatico ma nessun consenso
politico sufficiente a orientare la politica delle principali istituzioni arabo-islamiche….”
https://www.affarinternazionali.it/nel-medio-oriente-diviso-su-israele-prevale-la-cautela-saudita/
15 nov 23 FQ:
“GIOCO DI SPONDA TERRIBILE TRA NETANYAHU E HAMAS
Di Elena Basile
…Rende perplessi osservare come tra una organizzazione terroristica che ricomprende la lotta di
liberazione di un popolo in un quadro religioso, Hamas, e la destra religiosa oscurantista, il
revisionismo militarista del sionismo, esista una sorta di complicità.
L’azione violenta di Hamas sulla indifesa gioventù ebraica (è molto strano che un concerto ai confini
di Gaza fosse senza difese) appare soltanto un’azione barbarica priva di strategia.
Possibile che dopo i razzi sparati a vuoto, dopo le innumerevoli provocazioni senza sbocco e le ricorrenti
atroci reazioni, anch’esse barbariche, del governo di Israele, che attua punizioni collettive, sanzionate
dall’Onu, commettendo crimini di guerra, Hamas ancora non abbia imparato che questa strategia è
perdente?
La tattica di Hamas, come avevano ben previsto Rabin e lo stesso Netanyahu, sostenendo
l’organizzazione d’intesa con la Cia, porta carburante alla destra israeliana.
Il governo di Israele, e purtroppo non solo quello di Nethanyau, ha utilizzato il terrorismo palestinese
per giustificare il blocco illegale di Gaza, i continui soprusi nella limitazione delle forniture, le attese
ingiustificate ai check point che colpiscono le ambulanze, gli insediamenti illegali e l’apartheid in
Cisgiordania.
Solo un cieco potrebbe non vedere questo gioco di sponda…..
Se secondo un formalismo giuridico, peraltro tutto da dimostrare, non si volesse definire genocidio la
strage di Gaza e non si volesse definire potenza occupante Israele, la sostanza delle violazioni dei
diritti, delle punizioni collettive, del regime di apartheid resta.
Se Gaza è una prigione a cielo aperto c’è uno Stato che imprigiona….
Di fatto la Russia ha reagito con una violazione del diritto internazionale a una politica aggressiva
occidentale che stava armando l’esercito ucraino per renderlo interoperabile con quello della Nato. Ha
utilizzato una minima parte della sua forza militare, non l’aeronautica, non ha operato massacri
indiscriminati di civili e la Corte penale internazionale considera Putin un criminale di guerra.
La violenza della cosiddetta unica democrazia dell’Occidente contro Gaza è incomparabile con l’azione
russa….”
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/11/15/gioco-di-sponda-terribile-tra-netanyahu-e-
hamas/7353647/
7 nov 23 Francebleu :
«SAVOIA, UN OPERAIO MUORE NEL CANTIERE DELLA LYON-TURIN A SAINT-
MARTIN-LA-PORTE
Un operaio è morto martedì nel cantiere della Lyon-Turin a Saint-Martin-la-Porte, nella Maurienne
(Savoia).
Le cause dell'incidente non sono ancora state accertate. Sono in corso indagini e analisi.
….L'incidente è avvenuto alle 15.30. La notizia è giunta martedì sera tramite un comunicato stampa di
TELT, che partecipa al dolore della famiglia e degli amici della vittima. Secondo le prime informazioni
raccolte dalla Procura di Albertville, la vittima era un dipendente dell'azienda Vinci.
Una pressa di cemento gli è caduta addosso
"Le cause dell'incidente non sono ancora state accertate", spiega la società Tunnel Euralpin Lyon Turin.
Il dipendente stava lavorando da solo su una pressa per calcestruzzo.
La macchina di due tonnellate gli è caduta addosso mentre stava spostando la pressa.
I colleghi sono intervenuti in suo aiuto, ma era troppo tardi.
Sono in corso indagini e analisi. È stata istituita un'unità psicologica.
Un incidente mortale nel luglio scorso
Il 19 luglio dello scorso anno, un operaio di 51 anni è morto nel cantiere della ferrovia Lione-Torino,
nella zona industriale del Parquet a Saint-Jean-de-Maurienne.
L'uomo, che aveva cinquant'anni, lavorava da diversi anni per un'azienda della Maurienne,
subappaltatrice di SNCF Réseau, il principale appaltatore di questo particolare cantiere di
collegamento stradale”
https://www.francebleu.fr/infos/faits-divers-justice/savoie-un-ouvrier-meurt-sur-le-chantier-du-lyon-
turin-a-saint-martin-la-porte-6637547
14 nov 23 FQ:
“TAV, DUE OPERAI MORTI IN QUATTRO MESI NEI CANTIERI FRANCESI.
France Insoumise chiede indagini imparziali: “Prevenzione fallita”
di Simone Bauducco
…L’ultima vittima è un tecnico di 31 anni.
Nel pomeriggio del 7 novembre ha perso la vita mentre lavorava nel cantiere di Saint Martin La Porte,
in Savoia.
Secondo la ricostruzione del giornale francese Le Dauphine, l’uomo sarebbe morto “per la caduta di
un elemento metallico molto pesante nel laboratorio dove si effettuano le prove sul calcestruzzo”. I
suoi colleghi hanno chiamato i soccorsi ma non c’è stato nulla da fare.
Il nome della vittima non è stato divulgato mentre la magistratura ha aperto un’inchiesta per accertare
le cause del decesso.
A dare la notizia è stata la società promotrice pubblica responsabile della realizzazione della sezione
internazionale della futura linea Torino Lione, Telt.
In un comunicato pubblicato solo in francese che per una settimana non è stato rilanciato sui media
italiani, la società “si unisce al dolore della famiglia, dei cari e dei colleghi della vittima” e dichiara di
essere “a disposizione delle autorità pubbliche”.
Eppure non è un caso isolato. Meno di quattro mesi fa, il 19 luglio, un operaio di 51 anni è morto nel
cantiere di Saint Jean de Maurienne.
Anche in questo caso la procura di Albertville aveva aperto un’inchiesta per accertare le eventuali
responsabilità….”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/14/tav-due-operai-morti-in-quattro-mesi-nei-cantieri-francesi-
france-insoumise-chiede-indagini-imparziali-prevenzione-fallita/7352973/
9 nov 23 Spiffero:
“PADALINO DENUNCIA I PM DI TORINO E MILANO
Il magistrato chiama a rispondere i colleghi che per quattro anni l'hanno accusato ingiustamente.
Assolto definitivamente sono rimaste cicatrici difficili da rimarginare, ricoperto di fango dai media e
colpito da procedimenti disciplinari "aperti con singolare tempismo"
…..L’esposto denuncia presentato da Padalino, come si è appreso in ambienti giudiziari, contiene i
nomi di otto magistrati: all’epoca dei fatti, sei prestavano servizio in procura a Torino (due sono in
pensione) e due alla procura di Milano.
Il giudice ha chiesto alla procura di Brescia di verificare estremi di reato che, a seconda delle condotte,
vanno dall’abuso all’omissione in atti di ufficio.
La tesi dell’esposto è che l’indagine a carico di Padalino fu aperta e condotta in modo da “cercare
qualcosa” a carico del magistrato e di “allontanarlo dalla procura di Torino”, essendo chiara
“l’animosità dei vertici dell’ufficio nei suoi confronti”.
Una delle circostanze su cui si chiedere di indagare è la trasmissione “in ritardo” alla procura di
Milano dei verbali con le dichiarazioni, secondo la difesa favorevoli a Padalino, rese da due
procuratori aggiunti subalpini….
Il magistrato, a questo proposito, ha osservato di essere stato sottoposto a svariati procedimenti
disciplinari “che si chiudevano e si aprivano con una tempistica singolare”, di essere stato “ricoperto di
fango” dai media, di essersi ritrovato oggetto di “accuse infamanti” che resteranno “appiccicate
addosso in modo indelebile”…..”
https://www.lospiffero.com/ls_article.php?id=74606#
11 nov 23 Stampa:
“TERZO VALICO, SI SMONTANO LE TALPE MECCANICHE
Le rocce sono troppo fragili, l’azienda Seli Overseas, l’impresa di Roma che ha ottenuto l’appalto per
lo scavo del tunnel ferroviario, impiegherà chi guida quei mezzi in altri cantieri.
Secondo Rfi, lo scavo nella maxi galleria sarebbe partito a fine agosto con il metodo tradizionale, cioè
con il martellone, dal cantiere di Voltaggio
Giampiero Carbone
Arquata Scrivia. Buio pesto, o quasi, sul futuro del cantiere del Terzo valico di Radimero, ad Arquata
Scrivia, dall’incontro di ieri 10 novembre tra i sindacati e la Seli Overseas, l’impresa di Roma che ha
ottenuto l’appalto per lo scavo del tunnel ferroviario sotto l’Appennino, opera di nuovo ferma da diverse
settimane.
La causa è la conformazione geologica delle montagne, non prevista dai geologi del Cociv nonostante i
molti sondaggi: le frese delle talpe meccaniche sono rimaste bloccate poiché le rocce sono troppo
friabili. …..
Durante l’incontro, durato appena mezz’ora, è stato spiegato che gli operai attivi a Radimero non
lavoreranno in altri cantieri del Terzo valico ma altrove: «Le persone formate a guidare e a lavorare
con le talpe meccaniche sono molto ricercate e Webuild (socio di maggioranza del Cociv e della Seli,
ndr) ha deciso di impiegarle da gennaio in altre regioni, come in Sicilia e Campania. Essendo originari
della Calabria e del Sud, molti dipendenti hanno accettato per essere più vicini a casa».
Dall’incontro nessuna certezza invece sui tempi di riattivazione del cantiere di Arquata e su come si
intende proseguire con lo scavo del tunnel da 27 chilometri….
Secondo Rfi, lo scavo nella maxi galleria sarebbe partito a fine agosto con il metodo tradizionale, cioè
con il martellone, dal cantiere di Voltaggio verso Nord nella canna dispari mentre nella pari sarebbe
stato avviato già lo scorso anno….”
https://www.lastampa.it/alessandria/2023/11/11/news/terzo_valico_si_smontano_talpe_meccaniche-
13854322/
11 Nov 23 FQ:
“STOP E ADDII TERZO VALICO SLITTA AL 2030?
A rilento - Alt alle frese per evitare possibili crolli, lasciano 4 ingegneri.
Webuild: “tempi rispettati”
Di Dario Balotta
….La terza linea ferroviaria tra Genova e Milano ha un costo stratosferico di 6,5 miliardi, interamente
pubblici e affidati a Rfi (gruppo Ferrovie) quale committente dell’opera.
I lavori, iniziati nel 2012 dovevano finire nel 2024, poi slittati al 2026, ma l’avanzamento è fermo al
58% e si rischia di chiudere non prima del 2030.
Nessuna analisi costi-benefici ha mai giustificato quest’opera concepita nella legge Obiettivo e da
sempre considerata inutile visto che da una parte il porto di Genova non ha gli spazi per un grande
sviluppo del traffico merci e da Arquata Scrivia fino a Milano si resta con due binari, già
congestionati.
Nel giugno 2022 il fronte di scavo sotto l’Appennino nella canna pari della linea, in direzione Genova,
aveva bloccato la fresa meccanica (Tbm): il materiale si era rivelato troppo friabile e lo scavo era
diventato critico.
La talpa in azione nella canna dispari era stata fermata invece per precauzione.
Successivamente il Cociv – il consorzio costruttore capitanato da Webuild – ha fatto sondare il terreno
sopra il futuro tunnel, a Voltaggio, decidendo, a inizio 2023, che l’attività poteva riprendere nella
canna dispari con una serie di cautele.
La talpa meccanica utilizzata nel binario pari, invece, era stata smontata per riadattare la fresa ma non
è mai ripartita. I lavoratori sono stati trasferiti in altri cantieri poiché entrambe le talpe meccaniche
sono di nuovo bloccate.
Alla tegola del fermo lavori se ne aggiungono altre.
Nei giorni scorsi si è dimesso il direttore generale del Consorzio.
Secondo Trasporto Europa, avrebbero dato le dimissioni altri quattro ingeneri impegnati sui cantieri,
fra cui il capo dell’armamento, il responsabile delle tecnologie e il capo delle costruzioni.
A fine ottobre Amplia infrastructures (ex Pavimental) del gruppo Aspi aveva invece disdetto il contratto
per il lotto 5 Fegino-Pontedecimo….”
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/11/11/stop-e-addii-terzo-valico-slitta-al-
2030/7350042/
13 nov 23 ValsusaOggi:
“LA GUARDIA DI FINANZA: “PER DARE SICUREZZA AL CANTIERE, MANCA PERSONALE A
TORINO”
dalla Segreteria Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri (Silf)
“Dopo costanti richieste da parte della nostra Segreteria, siamo stati oggi ascoltati in audizione dal
Consiglio comunale di Torino” – dichiara Simone Sansoni, Segretario provinciale del Sindacato
italiano lavoratori finanzieri. “In tale sede abbiamo voluto porre l’attenzione sulla carenza di organico
del Reparto baschi verdi, in costante emergenza Tav: un deficit che si ripercuote sulle condizioni
lavorative dei colleghi.
Come abbiamo già denunciato recentemente, l’ordine pubblico in Valsusa è una emergenza nazionale
che però pesa sulle spalle quasi esclusivamente del locale reparto di Pronto Impiego. Le assegnazioni
periodicamente disposte sono solo dei palliativi perché coprono a malapena le partenze” – prosegue il
sindacalista.
“Abbiamo quindi voluto investire della questione anche le autorità politiche cittadine, chiedendo loro
un interessamento al riguardo e di prendere atto che si tratta di una questione nazionale, che va
affrontata in maniera strutturale, prevedendo a Torino un adeguato numero di baschi verdi,
diversamente da quanto finora fatto….”
https://www.valsusaoggi.it/tav-in-valsusa-la-guardia-di-finanza-per-dare-sicurezza-al-cantiere-manca-
personale-a-torino/
7 nov 23 Pressenza:
“ IL J’ACCUSE DI LINO BALZA SUL CASO SOLVAY DI SPINETTA MARENGO
Linda Maggiori
…..Già negli anni ’80 denunciava le schiume PFAS sul Bormida.
“Telefonavo ai giornali, denunciavo ma Montedison si schermiva, ‘sarà qualche lavanderia che
scarica a monte’, mentre Arpa e Magistratura non indagavano a fondo.
Tra gli anni 90 e 2009 feci otto esposti alla Procura della Repubblica.
Sono stato sottoposto a rappresaglie continue, licenziamento, mobbing e minacce.
Nel 2009 venni in possesso delle analisi del sangue dei lavoratori fatti fare dall’azienda, con valori
altissimi di PFOA, che venivano tenute nascoste.
Così io ed altri lavoratori, anche loro poi licenziati, consegnammo queste analisi alla procura.
Sottolineammo alla Procura che le aziende fin dagli anni 80 già sapevano la pericolosità di
PFAS: Tony Fletcher, professore alla London School of Hygiene end Tropical Medicine, uno dei tre
maggiori epidemiologi mondiali, anche sentito nel processo Miteni, era stato consulente di Dupont e
confermava il drammatico allarme che gli scienziati avevano dato: negli animali queste sostanze sono
cancerogene, mutagene e teratogene e loro lo sapevano”….
La Regione Piemonte, solo a febbraio 2022 ha incaricato un primo monitoraggio su uova e latte entro
due chilometri dal polo chimico di Solvay, che ha indicato la presenza di cC6O4 (sostanza
perfluoroalchilica PFAS di nuova generazione, ndr) nelle uova di produzione domestica
e ADV (sostanza PFAS a catena lunga, tra le più pericolose, ndr) nel latte industriale.
Ma ancora di fatto non sta effettuando il benché minimo prelievo ematico, cosa che il Veneto ha fatto
nel 2017 portando alla luce l’estesa contaminazione.
Le indagini epidemiologiche (l’ultima nel 2019) evidenziano gli eccessi di mortalità della popolazione
alessandrina, ma la ricerca degli Pfas nel sangue è ancora al palo…..
Ad oggi, malgrado la sentenza di Cassazione, non è ancora stato bonificato né in terra né in cielo né in
acqua per la “maledetta ventina” di inquinanti (cromo esavalente, cloroformio eccetera) anzi si è
aggravata la contaminazione ed estesa in provincia. Per queste violazioni -dolose- non è stato aperto un
nuovo processo……
Il sindaco di Alessandria non ha mai emesso un’ordinanza di fermata delle produzioni inquinanti
dentro e fuori il Comune, come imporrebbe il principio di precauzione alla massima autorità sanitaria
Capitale, Ambiente, Alberi, XR
DA METÀ GENNAIO 2020 LA NEWSLETTER È POSTATA ANCHE OGNI GIOVEDÌ, SU
TRANCEMEDIA.EU NELLA SEZIONE "SOTTO IL MOLOCH":
https://www.trancemedia.eu/sotto-il-moloch/
VEDI INFRA:
- PROSSIME INIZIATIVE PROGRAMMATE
- AGGIORNAMENTI IN EVIDENZA: I REPORT DELLE INIZIATIVE PASSATE
- ALCUNI ALTRI SERVIZI TV, TG, QUOTIDIANI
- APPELLI E PETIZIONI
SCRIVIAMO A STEFANO!
LUNEDÌ 28 FEBBRAIO 2022 È STATO ARRESTATO IL NOTAV STEFANO MANGIONE e
portato nel carcere delle Vallette, condannato a 1 anno e 6 mesi per resistenza aggravata per i fatti
accaduti il 26 luglio 2013 durante un presidio davanti al Tribunale di Torino in solidarietà con una
compagna NO TAV pisana, Marta Camposano.
A OTTOBRE 2022 STEFANO È STATO TRASFERITO AL CARCERE DI CUNEO, struttura
detentiva ignobile al cui interno è presente anche una sezione destinata al regime di 41 bis.
Non facciamolo sentire solo, continuiamo a scrivergli e a fargli sentire la nostra vicinanza e
solidarietà!
PER SCRIVERE A STEFANO MANGIONE:
Casa Circondariale di Cuneo
Via Roncata, 75, 12100 Cuneo CN
https://www.facebook.com/100063995045494/posts/pfbid0et83tLPLkikaX4YEvhMKKGo64yiEuiP4bbQ
Hv4ZsPREG753TZGLrudwBb1yK2BKZl/
PROSSIME INIZIATIVE PROGRAMMATE
PROSEGUONO DA MERCOLEDÌ 6 SETTEMBRE
BANCHETTI PER LA RACCOLTA FIRME PER LA DELLA CAMPAGNA "SALVARE
L'ACQUA, SALVARE IL FUTURO"
DAL 27 SETTEMBRE 2023 È ANCHE POSSIBILE FIRMARE ON-LINE.
Leggi le istruzioni qui oppure vai al sito del comune di Torino per FIRMARE ONLINE,
accettati SPID, CIE (carta d’Identità elettronica), TS-CNS (tessera sanitaria e carta nazionale dei
servizi).
ATTENZIONE: La proposta di deliberazione è destinata al Consiglio Comunale di Torino e
vale SOLO la firma di residenti con diritto di voto a Torino.
26 luglio 23 COMUNICATO STAMPA:
“DEPOSITATO IN COMUNE LA PROPOSTA DI DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE”
E TESTO DELLA DELIBERA
https://www.acquabenecomunetorino.org/index.php/campagne/delibera-di-indirizzo-a-smat/1738-salvare-
lacqua-per-salvare-il-futuro
A questo link:
https://docs.google.com/spreadsheets/d/1HOmnmRpPrsERF8pamWBg4WnG5sm2PMIs/edit#gid=18544
29609 trovate un foglio condiviso dove siete invitati/e a inserire le vostre disponibilità per dare una
mano ai banchetti.
GUARDA LE FOTO DEI BANCHETTI:
https://www.acquabenecomunetorino.org/index.php/campagne/delibera-di-indirizzo-a-smat/1739-
banchetti-di-raccolta-firme-per-la-delibera-di-indirizzo-a-smat
GIOVEDI’ 16 NOVEMBRE
CONTINUA LA MOBILITAZIONE CONTRO L'OCCUPAZIONE DELLE TERRE DEL
PRESIDIO EX-AUTOPORTO A SAN DIDERO, per contrastare la preparazione del cantiere
per costruire UN NUOVO AUTOPORTO per spostare quello attuale a Susa per lasciare il posto a
opere per la Nuova Linea Torino Lione
131° SETTIMANA DI INIZIATIVE AL NUOVO PRESIDIO A SAN DIDERO!
(VEDI INFRA le iniziative in programma e nell’allegato AGGIORNAMENTI IN EVIDENZA i
report della resistenza NOTAV)
CONTROLLATE LE INIZIATIVE IN PROGRAMMA PRIMA DI PARTECIPARE E SEGUITE
GLI AGGIORNAMENTI SU:
https://www.facebook.com/notav.info
ORE 12: Nuovo Presidio No Tav Leonard Peltier SS25, loc. Baraccone, San Didero
APERIPRANZO NO TAV A CURA DEL GRUPPO “FOGLI DI VIA”
ORE 13 -14.30 sulle frequenze radiofoniche torinesi dei 105:250 FM di #radioblackout
ed in STREAMING http://stream.radioblackout.org/
RADIO NO TAV
“Va in onda ogni giovedì. Il programma ha origine come Radio Maddalena Libera, radio pirata che
emetteva dalla Libera Repubblica della Maddalena, Val Susa, pianeta Terra.
Stralci dell’epoca potete sentirli nella sigla iniziale….
Ogni settimana approfondiamo avvenimenti di attualità sulla lotta e cerchiamo di socializzare tutte le
informazioni utili a chi si batte contro il treno veloce, in Valsusa e altrove.
Sul sito potete trovare un buon archivio, ordinato tramite tag, con le registrazioni delle trasmissioni di
questi ultimi anni….
Potete contattare la redazione al nostro numero 3770862441 attivo durante il programma.”.
radioblackout.org/shows/radionotav/
ORE 17.30 Piazzale Redaelli 3 Marghera (VE)
“RESISTENZA IN PALESTINA, TRA PASSATO E FUTURO”
Conferenza organizzate dal Comitato permanente contro le guerre e il razzismo di Marghera
https://pungolorosso.wordpress.com/2023/11/08/comitato-permanente-contro-le-guerre-e-il-razzismo-di-
marghera-le-prossime-iniziative-sulla-palestina/
ORE 18.30 Circolo Arci “Kontiki” Via Cigliano 7, Torino
(Sede di Fridays For Future Torino)
“CAPITALOCENE - READING E CACCIA A LIBRO”
“Prendi un giovedì d’autunno, uno scrittore e un nuovo spazio ecco pronta una bella serata di
Pagina37 per parlare di uomini e natura!
Un appuntamento con Silvio Valpreda, a partire dalla pagina37 del suo libro “CAPITALOCENE
Appunti da una nuova era. Serengeti, Scozia, Norvegia, Miami, Tokyo, Lavezzi” …..
Tranquilli! Non mancherà la Caccia al libro, e con lei il buono libro da trovare!”
Evento di Pagina37 e Kontiki Torino
https://www.facebook.com/events/2353077958222389/?acontext=%7B%22event_action_history%22%3
A[]%7D&locale=it_IT
ORE 19:30 all'Associazione Culturale COMALA in Corso Ferrucci 65°, Torino
“CAMPAGNA CONTRO PRECARIETÀ, DISOCCUPAZIONE E BASSI SALARI”
per un sostegno al reddito adeguato al costo della vita!
“Non una semplice raccolta firme ma un'insieme di iniziative che da diverse settimane si stanno
svolgendo in città, per coinvolgere lavoratori, disoccupati e precari in una mobilitazione più grande
dopo il vergognoso taglio del reddito di cittadinanza: lavoro o non lavoro.. dobbiamo vivere!”
Dopo la presentazione della campagna:
CENA CONDIVISA, ognuno portando qualcosa da casa e con l'aiuto del Comala.
CONCERTO DI INDIEPENDENCE,
MERCY AND LONGING | Federico SIRIANNI e Cristina MESCHIA @Comala // War is over
Evento di Indiependence
https://www.facebook.com/events/891915202306346/891915208973012/?active_tab=about
PER LA RASSEGNA "MUSICA CONTRO LA GUERRA".
26 ott, 9, 16 e 23 nov 23 Comala
Evento di Indiependence
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Presentazione di “Dobbiamo Vivere - Lavoratori Disoccupati e Precari”
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ORE 20 Piazza del Comune di Bussoleno
FIACCOLATA IN SOLIDARIETÀ AL POPOLO PALESTINESE
“La guerra a senso unico che sta sterminando vite, case, risorse naturali a Gaza ci riguarda tutte e tutti
perché sotto quelle bombe perisce anche la possibilità di un mondo più giusto e vivibile.
Per questo non possiamo stare a guardare.
Le donne e gli uomini della Valle di Susa antifascista è solidale sono da sempre dalla parte del popolo
Palestinese.
Da decenni questa nostra Valle ha accolto i figli esuli di una terra a cui l’occidente imperialista e
coloniale non solo ha sottratto il diritto all’autodeterminazione, ma, per favorire la nascita di uno stato
artificiale quale lo stato sionista di Israele, gendarme del capitalismo occidentale nelle terre del
petrolio, ha derubricato la Palestina alla condizione di terra di nessuno, senza radici culturali, senza
tradizioni di popolo.
Quella che era una realtà multietnica e multiculturale si è visti via via ridotti confini e diritti, il suo
popolo chiuso in campi profughi, i suoi figli dispersi per le vie del mondo….
La Valle di Susa che resiste, che nel suo piccolo sperimenta da anni la militarizzazione del proprio
territorio e la precarietà di “popolo di troppo”, si schiera convintamente dalla parte della Palestina e
della sua Resistenza.
Basta con l’orrore delle devastazioni, basta con le morti innocenti!
Palestina libera! Libera subito! (Nicoletta Dosio)”
https://www.notav.info/post/16-11-ore-20-bussoleno-fiaccolata-in-solidarieta-al-popolo-palestinese/
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VENERDI’ 17 NOVEMBRE
DALLE ORE 24 DI GIOVEDI 16 NOVEMBRE
al CAAT (Mercati generali) di Str. del Portone 10, Grugliasco (TO)
PRESIDIO CONTRO LA GUERRA E L’ECONOMIA DI GUERRA
https://www.facebook.com/photo/?fbid=831995325592288&set=a.395041402621018
SCIOPERO NAZIONALE A SOSTEGNO DEL POPOLO PALESTINESE
DI 4 ORE NELL'INTERO SETTORE PRIVATO
DALLE ORE 6.00 DI VENERDÌ 17.11.2023 ALLE ORE 6.00 DI SABATO 18.11.2023
Proclamato da SI Cobas:
“- a seguito del genocidio in atto da oltre un mese nella Striscia di Gaza ad opera dell'esercito
israeliano, degli omicidi indiscriminati di migliaia di bambini, donne e anziani palestinesi, e
dei massacri compiuti nella stessa Cisgiordania dall'esercito e dai coloni sionisti;
- nel ritenere che sui territori palestinesi sia attualmente in corso una vera e propria pulizia
etnica contro i cittadini di nazionalità araba;
- nel denunciare il silenzio complice di tutti i governi occidentali, ivi compreso quello
italiano, con i crimini di guerra compiuti dal governo Netanyahu,…
CHIEDE
- IL CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO e il ritiro dell'esercito israeliano dalla Striscia di Gaza
- IL BLOCCO IMMEDIATO DEI TRAFFICI DI ARMI dirette ad Israele
- LA FINE DELL'APARTHEID E DELL'OCCUPAZIONE COLONIALE di tutti i territori
palestinesi….”
https://acrobat.adobe.com/id/urn:aaid:sc:EU:08ae30d2-0e7f-4829-bc7f-3e89e15f1804
NE CHIEDIAMO LA RAGIONE AL COMPAGNO ALDO MILANI, coordinatore nazionale del SI
Cobas…
“…..Il nostro sindacato è composto da lavoratori e lavoratrici di più di 35 diverse nazionalità. Molti di
loro provengono dai paesi arabi e di tradizione islamica. Perciò posso affermare che il SI Cobas ha
l’internazionalismo proletario nel suo dna.
Da più di un anno, poi, siamo impegnati, con i compagni della Tendenza internazionalista
rivoluzionaria (TIR) ed altri, in una serie di iniziative contro la guerra in Ucraina che ci hanno portato
il 21 ottobre ad un grosso corteo davanti alla base militare italiana di Ghedi, dove sono depositate
decine di bombe atomiche della Nato……”
https://sicobas.org/2023/11/10/italia-sciopero-venerdi-17-novembre-a-sostegno-del-popolo-palestinese-
per-fermare-la-guerra-di-genocidio-a-gaza/
SABATO 18 NOVEMBRE
ORE 9.30 al campo sportivo di Giaglione per salire insieme al presidio dei Mulini.
“WEEKEND AI MULINI!”
ORE 12 ci rifocilleremo con un bel PRANZETTO: maaa porta quel che vorresti mangiare!
“….Per non farci mancare nulla prima e dopo pranzo SCALEREMO LA ROCCIA DELLA VAL
CLAREA, con la Palestra Popolare Dante di Nanni e sistemeremo un po’ il sentiero (quindi anche se
non vuoi arrampicare di roba da fare ce n’è sempre!).
La giornata di sport e lavoretti si concluderà verso le 16.00-16.30 (quando cala il sole) ritornando
collettivamente a GIAGLIONE PER UN VIN BRULÉ….”
Ecologia Politica Torino
https://www.notav.info/agenda/18-e-19-novembre-weekend-ai-mulini/
ORE 10 presso Nuovo presidio NOTAV, loc. Baraccone, s.s.25, San Didero
MERCATO CONTADINO
A seguire al presidio NOTAV
APERIPRANZO CONDIVISO
ORE 11 Piazza Carignano, Torino
90° PRESENZA: “ABOLIAMO LA GUERRA!”
“Facciamo sentire la voce della maggioranza delle persone che è per la pace e non vuole la guerra.
La guerra è distruzione di ogni forma di vita.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà per le vittime della guerra.
Condanniamo le violenze e gli stupri sulle donne.
Facciamo nostro l’appello del movimento pacifista ucraino contro la guerra e per una soluzione
pacifica del conflitto.
Esprimiamo pieno sostegno ai pacifisti russi che, con grande coraggio (oltre 15.000 arresti),
manifestano contro la guerra….
. Condanniamo l'aggressione della Russia di Putin all'Ucraina
. Fermiamo la corsa al riarmo
. Chiediamo con forza un urgente negoziato diplomatico
. Sì al cessate il fuoco immediato e al ritiro dei soldati occupanti dall’Ucraina….
*Firma anche tu contro l’aumento delle spese militari
https://secure.avaaz.org/.../governo_italiano_e.../”
Evento di Mir-Mn Piemonte, Acli Torino e altri 4
https://www.facebook.com/AGiTEPiemonte
ORE 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis, Torino
CORTEO ANTIMILITARISTA
In occasione della nona edizione dell'aerospace and defence meetings - mostra-mercato
dell'industria aerospaziale di guerra che si terrà a Torino a fine novembre
VIA I MERCANTI D’ARMI!
DISERTIAMO LA GUERRA!
- No all'aerospace and defence meetings!
- No all’industria bellica
- No alla Città dell’aerospazio!
- No alla Nato a Torino!
- No alla guerra e all'economia di guerra
- Siamo e saremo ovunque a fianco delle popolazioni vittime delle guerra
- Contro tutti gli imperialismi: né con la Russia né con la NATO.
- Sosteniamo chi si oppone alla guerra in Russia e in Ucraina!
Apriamo le frontiere ad obiettori e disertori
- No all’invio di armi!
- Contro la guerra a profughi e migranti in mare e in montagna.
- Distruggiamo le frontiere!
- No alle missioni militari all’estero
- No alle spese militari e alla militarizzazione delle nostre città
- Contestiamo la propaganda militarista, la retorica patriottica, la guerra e chi la a(r)ma
- Contro tutti gli eserciti per un mondo senza frontiere.
Assemblea Antimilitarista
https://www.facebook.com/photo?fbid=710770251074995&set=a.444305231054833
ORE 15 Piazza XX Settembre a Bologna
CORTEO: “CONTRO LA GUERRA E IL GENOCIDIO A GAZA”
“I Giovani Palestinesi d'Italia (GPI), l'Unione Democratica arabo-palestinese (UDAP), l'Associazione
palestinesi in Italia e il Movimento degli studenti palestinesi in Italia hanno dato il loro sostegno
esplicito allo sciopero del 17, e co-promuovono la manifestazione lanciata dal SI Cobas il 18 novembre
a Bologna assieme a SGB e Plat…..”
https://www.facebook.com/sicobasbolo/posts/pfbid025cvmEHHcxNa8QQHbYHvkwz5KThZfSUJdDF8u
bHHfqnsMdFfZjUzW4sr5WsGFjUKQl
DOMENICA 19 NOVEMBRE
ORE 9,30 al campo sportivo di Giaglione per salire insieme al presidio dei Mulini.
WEEKEND AI MULINI!
“……ci dedicheremo al TREE CLIMBING PER TUTTA LA GIORNATA, rientro previsto prima del
calar delle tenebre.
In caso di pioggia o tempo brutto il programma potrebbe cambiare per cui resta aggiornat@ sui nostri
canali.
Per qualsiasi informazione o chiarimento scrivici alle pagine Instagram e Facebook oppure passa a
trovarci in assemblea, ci TROVI TUTTI I MARTEDÌ DALLE 18 AL CAMPUS!”
Ecologia Politica Torino
https://www.notav.info/agenda/18-e-19-novembre-weekend-ai-mulini/
ORE 14 al Barocchio Squat in Strada del Barocchio 27, Grugliasco (Bus 17 17/ 55 56 66 44)
“IL BAROCCHIO NON CHIUDE
….La domenica pomeriggio, dalle 14 in poi, le porte saranno aperte al confronto, alle nuove proposte
di attività, iniziative in città, alla condivisione degli spazi di autoproduzioni e laboratori (serigrafia,
officina, falegnameria, palestra, forgia), alla cura del luogo attraverso azioni di manutenzione della
casa e dell'orto, o anche solo allo svago e ai momenti di convivialità, per praticare insieme la realtà
libertaria”.
ORE 20: PIZZA BELLAVITA
https://barocchio.squat.net/11/11/il-barocchio-non-
chiude/?fbclid=IwAR0ml0bltfeiS5KyVpBWcNTa8uts-8LY0bi0uUcJ3-5OUhr8y1WeTyVgWlA
LUNEDÌ 20 E 27 NOVEMBRE
LUNEDÌ 4 E 11 DICEMBRE
ORE 18- 20 on line
INCONTRI DI AUTOFORMAZIONE CAMPAGNA “RIPRENDIAMOCI IL COMUNE”
APERTI A TUTTE E TUTTI
VEDERE CALENDARIO CON ARGOMENTI E LINK ZOOM
https://attac-italia.org/calendario-incontri-di-autoformazione-campagna-riprendiamoci-il-comune/
LUNEDI’ 20 NOVEMBRE
ORE 18 al SI Cobas in C. Palermo 60, Torino
“SEMINARIO DI AUTOFORMAZIONE SUL “CAPITALE” DI K. MARX”
Il seminario di autoformazione richiederà una partecipazione attiva nel senso che ogni partecipante, a
rotazione relazionerà su capitoli affidati in ogni riunione che si terrà
Il seminario è organizzato dal Sicobas in collaborazione con la Tendenza Internazionalista, oltre che
dal contributo di alcuni compagni di Torino, coscienti che senza la conoscenza della teoria
rivoluzionaria, non può esserci movimento rivoluzionario…
Di seguito i capitoli del 1° libro: PROCESSO DI PRODUZIONE DEL CAPITALE
PROGRAMMA DI MASSIMA DEGLI 8 SEMINARI PREVISTI OGNI LUNEDÌ ORE 18:
https://www.facebook.com/100063454848255/posts/799521745506313/?mibextid=rS40aB7S9Ucbxw6v
ORE 18.15 presso Csoa Gabrio Via Francesco Millio 42, Torino
RIUNIONE COORDINAMENTO SUL NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE
DI TORINO
per discutere la realizzazione entro dicembre di una iniziativa pubblica, l’organizzazione di
incontri pubblici di formazione e autoformazione e le modalità di funzionamento interne.
https://debitorino.wordpress.com/2023/11/15/coordinamento-nuovo-prg-riunione-lunedi-20-novembre/
MARTEDÌ 21 NOVEMBRE
ORE 9-17.30 Al Tribunale di Torino, corso Vittorio Emanuele 2°130, Torino
27° UDIENZA PROCESSO PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE nei confronti di
compagni e compagne del Centro Sociale Askatasuna, Spazio Popolare Neruda e Movimento No
Tav.
E’ possibile seguire l’udienza nell’aula 3 nel seminterrato per essere vicini e dare solidarietà agli
imputati.
Per seguire i vari passaggi della vicenda leggere gli articoli passati sul sito:
https://associazionearesistere.org/
ORE 17.30 all'Unione Industriali di Torino, Sala Pininfarina, via Fanti 17, Torino
“IL PIEMONTE E L'AMBIENTE, IMPATTO GRANDI OPERE, SMALTIMENTO
RIFIUTI, ABUSIVISMO, INQUINAMENTO. A CHE PUNTO SIAMO?”
Introduce: Giuseppe Russo, Direttore Centro Einaudi.
- Paolo Migliavacca, già giornalista del Sole-24Ore, ne discute con Jacopo Marin, Comandante del
Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Torino.
È indispensabile comunicare la propria presenza in sala entro venerdì 17 novembre a:
segreteria@centroeinaudi.it
L’incontro sarà accessibile anche tramite Zoom con le seguenti credenziali:
https://us02web.zoom.us/j/81215914754?pwd=UStQem02SlhBVGRWN0luNEtDaTNFZz09#success
ID riunione: 81215914754 - Passcode: 212737
https://www.centroeinaudi.it/notizie-in-evidenza/6921-il-piemonte-e-l-ambiente-impatto-grandi-opere,-
smaltimento-rifiuti,-abusivismo,-inquinamento-a-che-punto-siamo.
ORE 19.30 al nuovo presidio NOTAV"Leonard Peltier", loc. Baraccone, s.s.25, San Didero
APERICENA a cura dei Comitati No Tav Bassa Valle
portate (se potete) qualcosa da mangiare e bere insieme e soprattutto i vostri piatti, posate e
bicchieri in modo da non fare troppi rifiuti
A seguire
ORE 20.30 SOCIALITA’ NO TAV
Essere in tanti di fronte alla polizia che presidia il NULLA è un bel segnale per fargli capire che
A SARA' DURA ... PER LORO
Evento di Presidio ex-autoporto di San Didero
https://www.facebook.com/Presidio-ex-autoporto-di-San-Didero-
106691468062035/events/?ref=page_internal
ORE 21al Manituana, Laboratorio Culturale Autogestito Largo Maurizio Vitale 113, Torino
ASSEMBLEA NOTAV organizzata da NOTAV Torino e Cintura, aperta a tutti, per discutere le
prossime iniziative a Torino e in Val Susa
Come sempre l’odg verrà deciso all’inizio della riunione
ORE 16 – 18.30 Aula C2, Campus Einaudi, Lungo Dora Siena 100, Torino
"LE NATURE URBANE COME ARENA DI CONFLITTO: ATTORI, DISCORSI E
PRATICHE"
Seminario e dibattito
Introduce e modera prof. Vittorio Martone, dell'Università di Torino.
Con la partecipazione dei comitati cittadini di Resistenza Verde Torino.
I posti a sedere sono limitati.
ORE 19 al Cinema Fratelli Marx di corso Belgio 53,Torino
"L'UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI"
di Frédéric Back (1987), proiezione e dibattito a cura del Comitato Salviamo gli Alberi di corso
Belgio, con presentazione e commento di Andrea Beretta, agrotecnico e guida naturalistica.
Ingresso libero.
“NELLA GIORNATA NAZIONALE DEGLI ALBERI approfondiamo alcune tematiche inerenti
l'ecologia e proporre un'idea nuova e diversa della gestione del verde e del suolo pubblico in cui i
cittadini siano coinvolti e compartecipi”.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=10161019848587645&set=g.622141396251622&locale=it_IT
ORE 21.30 Circolo Arci “Kontiki” Via Cigliano 7, Torino
(Sede di Fridays For Future Torino)
ASSEMBLEA APERTA DI EXTINCTION REBELLION
“Vieni a conoscere i progetti in corso nel gruppo locale, unisciti al dibattito e scopri come puoi
contribuire nei gruppi di lavoro …
Non fai parte di XR? Non preoccuparti: puoi partecipare anche se non fai parte di nessun gruppo.
PER INFORMAZIONI: Scrivici privatamente su Facebook o su Instagram
Contattaci a piemonte.xritaly@protonmail.com
Evento di Extinction Rebellion Torino
https://extinctionrebellion.it/eventi/?slug=assemblee-di-novembre-torino
MERCOLEDI’ 22 NOVEMBRE
ORE 18.45 Nuovo Presidio No Tav Leonard Peltier, SS25, loc. Baraccone, San Didero
APERICENA NO TAV A CURA DEL “NUCLEO PINTONI ATTIVI”
GIOVEDÌ 23 NOVEMBRE
GIOVEDI’ 7 E 14 DICEMBRE
ORE 19.30 Bocciofila Vanchiglietta, Lungo Dora Colletta 39/A, Torino
APERICENA CONVIVIALE
ORE 20.30: “GAZE ON GAZA”
RASSEGNA DI CINEMA PALESTINESE
In collaborazione con Nazra Palestine Short Film Festival e Bds Torino
a seguire DIBATTITO
“In solidarietà con il Palestine Cinema Days - la cui decima edizione avrebbe dovuto svolgersi in
diverse città della Cisgiordania e di Gaza dal 24 ottobre al 2 novembre - e in collaborazione con Nazra
Palestine Short Film e Bds Torino, siamo felici di presentare una rassegna di cinema da e sulla
Palestina.
L'intento è quello di restituire frammenti di resistenza culturale palestinese attraverso l'obiettivo
cinematografico e creare uno spazio di dibattito e dialogo”.
https://www.instagram.com/p/Czct7N2I_X3/
DA VENERDÌ 24 A DOMENICA 26 NOVEMBRE
Alla Certosa 1515, Via Sacra di San Michele 51, Avigliana TO
“SIAMOTERRAVIVA: COME CAMBIARE IL CLIMA E IL SISTEMA”
CORSO IN PRESENZA E IN DIRETTA ONLINE
“Seminario di approfondimento sulle questioni più importanti sul tappeto oggi, tra esperti di crisi
climatica e ricadute ambientali, sociali ed economiche e esponenti di movimenti, associazioni o anche
singoli attivisti che, a diverso titolo, sono impegnati in azioni di conversione ecologica.
Di cosa parleremo:
Le tematiche affrontate sono molteplici, come molteplici sono gli aspetti della crisi ambientale e sociale
dei nostri tempi: ecomafie, agricoltura, migrazioni ambientali, lavoro, sanità pubblica, qualità della
vita, ruolo dei movimenti e delle ONG, ecofemminismo, economia e spiritualità.
Relatori:
Lino Balza, Movimento di Lotta per la salute Maccacaro
Michele Boato, Ecoistituto Alex Langer di Mestre
Lucio Cavazzoni, Good Land
Luigi Ciotti, presidente Gruppo Abele, Libera e Casacomune
Raffaele Crocco, direttore dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti nel mondo
Fabrizio Dardo, formatore
Marica Di Pierri, Associazione A Sud
Lorenzo Fioramonti, economista, professore ordinario di Sostenibilità e direttore dell’istituto per la
Sostenibilità, Università di Surrey (UK), membro del Club di Roma-Fondazione Aurelio Peccei
Enrico Fontana, Legambiente e Libera
Benedetta Peyron, formatrice
Ermis Segatti, teologo e storico delle religioni
Marina Turi, giornalista e ricercatrice indipendente
Gael Giraud, economista e gesuita
INFORMAZIONI SUL CORSO:
IL COSTO DEL CORSO IN PRESENZA È € 90.
Il costo del corso per under 26 è € 50.
Sono esclusi dalla quota di iscrizione al corso pasti e pernottamento, da prenotare direttamente
presso Certosa 1515, Via Sacra di San Michele, 51, Avigliana TO (tel: 011 9313638 mail:
info@certosa1515.org) (Posti limitati). Tariffe agevolate per i “Corsi Casacomune”.
https://casacomuneaps.org/iscrizione-corso-siamoterraviva-24-25-26-novembre-2023/
IL COSTO DEL CORSO IN DIRETTA ONLINE È € 50.
https://casacomuneaps.org/iscrizione-siamoterraviva-online/
https://casacomuneaps.org/siamoterraviva-come-cambiare-il-clima-e-il-sistema/
PROGRAMMA:
https://www.edocr.com/v/xbb7evvx/bajamatase/programma-siamoterraviva-24-26-novembre-1
SABATO 25 NOVEMBRE
ORE 9.15- 12 c/o Università di Torino DISAFA aula Samev 1 Largo Paolo Braccini 44,
Grugliasco (TO)
SEMINARIO CONCLUSIVO DEL “PROGETTO FRUMATICA”
Verranno presentati i risultati del progetto Frumatica su 14 varietà di grano tenero storicamente
coltivate in Piemonte e 4 varietà di pomodori storicamente coltivate in Piemonte.
Se reputate utile, fate girare l'info; l'evento è aperto a tutti previa iscrizione scrivendo a
frumatica@gmail.com
Seguiranno aggiornamenti.
PROGRAMMA IN FASE ORGANIZZATIVA:
https://sitoasci.wixsite.com/frumatica/frumento
ORE 14 presso la salle des fêtes di Sainte-Marie de Cuines (a 10 minuti da St Jean de Maurienne,
in direzione Chambéry).
“LOTO NO TAV” IN MAURIENNE
“Dopo il weekend No-Tav dello scorso giugno, VAM e CCLT Maurienne organizzano un pomeriggio di
giochi (tombola, giochi per bambini, laboratori, ecc.) sabato 25 novembre, seguito da una zuppa
autunnale e da una danza tradizionale.
L’idea è quella di giocare, chiacchierare e ballare insieme….”
Bal folk più concerto di sera!
No Tavaran!
Stop au Lyon – Turin
https://www.facebook.com/stoplyonturin/posts/pfbid02FpX5KNKsmno22cbDQqpyS3EcYjW1XW3jyqX
xYoTNe9ztfbtxaFqWf1C7dvGWzwzil
https://www.notav.info/post/25-11-ore-14-loto-no-tav-in-maurienne/
ORE 18 – 3 (di DOMENICA 26) Ex Lavatoio Occupato - Corso Benedetto Brin 21, Torino
“LOTTERIOT”, SERATA BENEFIT INGUAIATX
ESTRAZIONE DEI PREMI DELLA LOTTERIA
Chi lotta non è mai solo perché
SI VINCE E SI PERDE INSIEME!
A seguire APERITIVO
DALLE 22.30: DJ SET
DOVE TROVARE I BIGLIETTI:
-Radio Blackout Torino (Via Cecchi 12/a)
-Centro di documentazione Porfido Torino (Via Tarino 12/c) ...e in tanti altri posti
“Questi tempi sono una riffa, un lotto, una tombola. Si estrae e si danno numeri e guardacaso quasi
sempre si perde.
Alla ricerca di vecchi minerali per nuove tecnologie si scava e si trafora, ma si estraggono solo veleni e
miseria. Non solo, si raccolgono ed elaborano dati che alimentano algoritmi: il premio è maggior
controllo e più pubblicità.
Dati e numeri su numeri per nutrire qualche intelligenza artificiale, così da non dover neanche piu
prendersi la briga di pensare, di sperimentare, di sognare.
Cercano di trasferire la vita in un'app, mentre la realtà si modella a misura di prigione, con libertà
risicate al minimo, sotto il giogo di una perpetua sorveglianza.
Eppure tra tante estrazioni ce n'è solo una che fa vincere tutti: la LottAria.
Ricchi premi autoprodotti per i numeri vincenti e benefit per chi ha rischiato ed è finito impigliato tra
le maglie della repressione”.
Evento di Edera Ovunque e Alessandra Ferri
https://www.facebook.com/events/s/lotteriot-serata-benefit-ingua/1101316267551324/
ORE 21 Circolo Arci “Kontiki” Via Cigliano 7, Torino
(Sede di Fridays For Future Torino)
“OLTRE I MURI”
Spettacolo teatrale che si ispira al romanzo “Il ballo delle pazze” di Victoria Mas, ambientato
nell'ospedale psichiatrico femminile Salpêtrière di Parigi.
A seguire DIALOGO CON LA COMPAGNIA
Ingresso gratuito con tessera Arci e biglietto Up To You (consigliato a 5€)
Info e prenotazioni +39 3426302467
“…..La struttura era diretta dal Dott. Charcot, accanito teorico dell'isteria, malattia inventata per
patologizzare la condizione femminile.
Potente e provocatoria ma anche onirica e poetica, la pièce denuncia il maschilismo etero-patriarcale
dell'800, strizzando l'occhio alle oppressioni odierne.
"Oltre i muri" è un alternarsi di luce e ombra, un coro che si libera tra i corridoi asettici dell'ospedale
scuotendo le coscienze di ognun* di noi.
La compagnia Chāndrama nasce a Torino nel 2022 dal forte desiderio di diffondere messaggi di lotta e
rivendicazione femminile attraverso l'atto teatrale….”
Evento di Kontiki Torino
https://www.facebook.com/events/1488690141970363/?acontext=%7B%22event_action_history%22%3
A[]%7D
MARTEDÌ 28 NOVEMBRE
ORE 12 in via Matté Trucco 70, Torino
PRESIDIO ALL'OVAL
“DAL 28 AL 30 NOVEMBRE SI TERRÀ ALL’OVAL DI TORINO “AEROSPACE & DEFENCE
MEETINGS”, mostra-mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra.
La mostra-mercato è riservata agli addetti ai lavori: fabbriche del settore, governi e organizzazioni
internazionali, esponenti delle forze armate, rappresentanti dei governi e compagnie di contractor.
Alla scorsa edizione parteciparono 600 aziende, 1300 tra acquirenti, venditori e rappresentanti di 30
governi.
Settima nel mondo e quarta in Europa, con un giro d’affari di oltre 16.4 miliardi di euro, l’industria
aerospaziale è un enorme business di morte.
In Piemonte ci sono: Leonardo, Avio Aero, Collins Aerospace, Thales Alenia Space, ALTEC e tutte le
imprese dell'indotto.
Producono cacciabombardieri, missili balistici, sistemi di controllo satellitare, elicotteri da
combattimento, droni armati per azioni a distanza…”
Coordinamento contro la guerra e chi la arma
https://gancio.cisti.org/event/4-novembre-nessuna-festa-per-un-massacro
ALTRE INIZIATIVE SU :
https://gancio.cisti.org/
https://radioblackout.org/eventi/
https://www.facebook.com/radioblackout105250fm/
https://gabrio.noblogs.org/;
https://www.facebook.com/csoa.gabrio
https://www.facebook.com/ManituanaTorino/
https://www.facebook.com/csa.murazzi89/?locale=it_IT
https://serenoregis.org/appuntamenti/
https://www.facebook.com/serenoregis/?locale=it_IT
https://www.facebook.com/kontiki.torino
AGGIORNAMENTI IN EVIDENZA
(VEDI AGGIORNAMENTI anche su:
TG Vallesusa : https://tgvallesusa.it/
Facebook Festival Alta Felicità : https://www.facebook.com/festivalaltafelicita/
Maverick. Opinioni senza marchio: https://sitofsalmoni.wixsite.com/website
Centro di documentazione Invicta Palestina : https://www.invictapalestina.org/
RETE Ambientalista - Movimenti di Lotta per la Salute, l"Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
https://www.rete-ambientalista.it/
A FINE OTTOBRE, INIZIO NOVEMBRE, DECINE DI MIGLIAIA DI LAVORATRICI/i
BENGALESI DEL TESSILE-ABBIGLIAMENTO SONO SCESI IN STRADA nei
distretti tessili attorno alla capitale Dhaka – Gazipur, Savar, Ashulia, Hemayetpur … – per
manifestare la loro rabbia.
Hanno fermato l’attività in 500 fabbriche, hanno eretto barricate per le vie di Dhaka, bloccato
arterie stradali tra cui l’autostrada Dhaka-Mymensingh; si sono scontrati con la polizia, 3000 i
poliziotti dispiegati, difendendosi dai loro attacchi con lanci di mattoni, due le vittime e decine di feriti.
8 nov 23 Pungolo rosso:
“BANGLADESH. LA DURISSIMA LOTTA DELLE OPERAIE E DEGLI OPERAI DEL
TESSILE-ABBIGLIAMENTO PER SALARI “GIUSTI ED EQUI” E CONTRO LA
REPRESSIONE
Giulia Luzzi
Due le principali rivendicazioni: un salario minimo garantito e NO alla repressione contro il
movimento di lotta, riassunte su questo striscione:
“Le nostre richieste devono essere accettate, salario minimo. No all’attacco ai nostri fratelli e sorelle
lavoratori … Gli aggressori siano immediatamente assicurati alla giustizia …”
Sono oltre 4 milioni i lavoratori del settore tessile-abbigliamento distribuiti in circa 3500
stabilimenti, il cosiddetto Ready Made Garment (RMG), e sono per l’85% donne.
Producono circa l’83% delle entrate derivanti dalle esportazioni, per un valore di 47miliardi di $
nel 2022-23 – un raddoppio rispetto allo scorso decennio che permette al Bangladesh di contendere
alla Cina la posizione di maggiore esportatore globale del settore (2).
Il loro lavoro, retribuito con bassissimi salari, arricchisce gli imprenditori locali e ancor più i loro
committenti esteri, per lo più americani ed europei, grandi marchi come Aldi, Asda, Asos, Bestseller,
Gap, H&M, Inditex, Levi’s, Lulumond, Marks & Spencer, Next, Primark, Puma, Tesco, Uniqlo,
WalMart, Zalando, Zara… e gli italiani Valentino, IT Holding, La Perla, Armani, Mariella Burani,
Laura Biagiotti, Roberto Cavalli, YesZee, Manifattura Corona, Pellegrini, Benetton.
Come vivono?
I salari. Il salario minimo ufficiale attuale è di 74$ al mese (8000 taka), conquistato con forti lotte nel
2019, raddoppiando quello precedente.
Un salario che ora copre meno di un terzo del costo della vita di una famiglia di 4 membri a Dhaka
(3).
Un salario molto inferiore a quello dei loro compagni di classe cinesi, cambogiani e pakistani, che li
costringe a innumerevoli ore di straordinario (4) per potersi pagare vitto e alloggio, il cui costo nei
sobborghi di Dhaka è fortemente aumentato, mediamente del 16% tra il 2019 e il 2021.
Per avere un’idea del livello di sfruttamento della forza lavoro, cioè quale quota del lavoro vada a chi
lavora e quale al Capitale, (padrone della fabbrica, commerciante, appaltatore, banche…) basta un
esempio. Come sottolineava alcuni anni fa’ Clean Clothes Campaign (5) al lavoratore va solo lo
0,6% del prezzo al dettaglio di una t-shirt, 6 millesimi!....”
https://pungolorosso.wordpress.com/2023/11/08/bangladesh-la-durissima-lotta-delle-operaie-e-degli-
operai-del-tessile-abbigliamento-per-salari-giusti-ed-equi-e-contro-la-repressione-giulia-luzzi/
IL 2 OTTOBRE È STATA DEPOSITATA ALLA PROCURA DEL TRIBUNALE DI
ROMA UNA DENUNCIA PER ACCERTARE LA PRESENZA DI ARMI NUCLEARI
IN ITALIA, verificarne la illegittimità ed individuare i responsabil da Abbasso la guerra e altre
associazioni
ihttps://www.peacelink.it/disarmo/a/49724.html
5 nov 23 DICHIARAZIONE DI ADESIONE/CONDIVISIONE ALLA DENUNCIA contro la
presenza di armi nucleari in Italia
“…..In particolare mi sembrano significative le seguenti norme riportate nel testo della denuncia.
“In data 24 aprile 1975 l’Italia ha sottoscritto il Trattato di non Proliferazione Nucleare (TNP),
trattato internazionale incentrato, in particolare su: a) la c.d. “non proliferazione” del nucleare, in
base alla quale gli Stati in possesso di armi nucleari (c.d. “Paesi nucleari”) si impegnano a non
trasferire armi di tale natura a quelli che ne sono privi (c.d. “Paesi non nucleari”), mentre questi ultimi
si obbligano a non ricevere e/o acquisire il controllo diretto o indiretto di ordigni nucleari
(artt. I, II, III); b) il disarmo nucleare, che impone il ricorso a trattative finalizzate alla definitiva
cessazione della prassi di armamento nucleare (art. VI).
Il diritto bellico internazionale vieta l’uso e la minaccia dell’uso delle armi nucleari in qualsiasi
circostanza.
La L. 185/1990 vieta la fabbricazione, l’importazione, l’esportazione, il transito, il trasferimento
intracomunitario e l’intermediazione di materiale di armamento senza l’autorizzazione dell’autorità e, in
ogni caso, di armi nucleari.
Ciononostante, la presenza di armi nucleari sul suolo nazionale può ormai considerarsi certa.”…”
Compilare modulo online che raccoglie le adesioni di coloro che approvano l’iniziativa.
https://www.peacelink.it/campagne/index.php?id=108&id_topic=2
DAL 7 OTTOBRE AL 14 NOVEMBRE GLI ATTACCHI ISRAELIANI A GAZA
HANNO UCCISO 11.320 PALESTINESI DI CUI 4.650 SONO BAMBINI E 3.145
DONNE, oltre 2.600 studenti di vario ordine e grado, 198 operatori sanitari, 20 membri della
protezione civile e 51 giornalisti, mentre più di 29.200 sono i feriti.
Sotto le macerie risultano ancora scomparse 3.600 persone, tra cui 1.755 bambini.
Lo ha dichiarato martedì sera l’addetto stampa dell’Ufficio media governativo (GMO) in una
conferenza stampa.
15 nov 23 Infopal:
“40° GIORNO DI GENOCIDIO ISRAELO-OCCIDENTALE A GAZA: CONTINUANO I
BOMBARDAMENTI ISRAELIANI.
….25 ospedali e 52 centri sanitari hanno cessato le operazioni a Gaza a causa degli attacchi israeliani
e della carenza di carburante necessario per far funzionare i generatori di energia.
Nel mirino sono state prese di mira anche 55 ambulanze.
42.000 unità abitative sono state completamente distrutte, 223.000 parzialmente danneggiate; 95
strutture governative e 255 scuole sono state prese di mira; 71 moschee sono state completamente
distrutte, 156 parzialmente, e tre chiese sono state prese di mira….”
https://www.infopal.it/40-giorno-di-genocidio-israelo-occidentale-a-gaza-continuano-i-bombardamenti-
israeliani-bilancio-attuale-11-320-morti-4-650-bambini-e-29-200-feriti/
24 ott 23 Comunicato stampa dell’European Water Movement (EWM – Movimento Europeo per
l’Acqua):
“L’EUROPEAN WATER MOVEMENT CONDANNA L’ASSEDIO DI GAZA E CHIEDE CON
URGENZA IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI E DELLA LEGGE INTERNAZIONALE
….Da lungo tempo la popolazione di Gaza deve sopportare tremende privazioni, tra cui il limitato
accesso ad acqua potabile sicura e pulita ed ai servizi sanitari e la mancanza di una adeguata assistenza
sanitaria.
Queste condizioni non sono solo disumane ma costituiscono anche una violazione di diritti umani
fondamentali.
Le già terribili conseguenze umanitarie causate dal prolungato assedio di Gaza in corso da 16 anni si
sono rapidamente deteriorate a partire da lunedì 9 ottobre 2023, allorché Israele ha interrotto il flusso
di beni essenziali, tra cui acqua pulita e forniture mediche, ed ha intensificato i bombardamenti aerei
nel corso della settimana.
Ora che il combustibile necessario per mantenere in esercizio l’infrastruttura idrica si sta esaurendo,
l’Agenzia ONU per I Rifugiati Palestinesi avverte che due milioni di persone sono a rischio
imminente….
A partire dalla firma degli Accordi di Oslo del 1995, Israele ha rapidamente consolidato il proprio
controllo sulle forniture di acqua nella regione.
Attualmente esso controlla l’87% delle risorse idriche della Palestina ed ha instaurato una condizione
di “apartheid idrico” in cui ai palestinesi è negato il controllo e l’accesso alle risorse idriche e viene
limitato il consumo di acqua a livelli molto al di sotto degli standard minimi fissati dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità….
La legge internazionale, tra cui la Convenzione di Ginevra, stabilisce ufficialmente l’obbligo di tutte le
parti in conflitto ad assicurare il benessere dei civili e ad assicurare loro l’accesso ai beni di prima
necessità.
Ci appelliamo al governo israeliano e a tutte le parti coinvolte nella regione a rispettare questi obblighi
legali e a dare priorità al benessere della popolazione civile di Gaza.
Inoltre l’AWJN sollecita urgentemente la comunità internazionale, incluse le Nazioni Unite e gli stati
membri, ad intraprendere azioni immediate e concertate per alleviare le sofferenze della popolazione di
Gaza….”
http://europeanwater.org/it/notizie/1127-l-european-water-movement-condanna-l-assedio-di-gaza-e-
chiede-con-urgenza-il-rispetto-dei-diritti-umani-e-della-legge-internazionale
3 nov 23 MintPress News:
“LA REALTÀ DELL'ESODO FORZATO DI GAZA: SVELARE IL PIANO SEGRETO DI ISRAELE
Lo scorso fine settimana, il quotidiano israeliano Local Call ha fatto trapelare un documento ufficiale
del governo israeliano che raccomanda ciò che i palestinesi dicono che Israele sta già cercando di
realizzare con la sua guerra a Gaza: il trasferimento forzato dei 2,3 milioni di palestinesi di Gaza nella
penisola egiziana del Sinai.
L'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha riconosciuto l'esistenza della proposta del
ministero dell'Intelligence.
Tuttavia, in una dichiarazione al Times of Israel lo ha liquidato come un “documento concettuale,
simile a quello preparato a tutti i livelli del governo e delle sue agenzie di sicurezza”.
Eppure le azioni israeliane, la circolazione delle informazioni e il sostegno internazionale segnalano che
questa politica sulla carta si sta rapidamente trasformando in una politica sul campo.
DAL PROGETTO DI POLITICA ALLA REALTÀ
Il documento datato 13 ottobre chiede a Israele di “evacuare la popolazione civile [di Gaza] nel Sinai”
prima creando tendopoli e poi costruendo nuove città nel nord del Sinai.
Dopo il reinsediamento, il documento raccomanda di “creare una zona sterile di diversi chilometri
all’interno dell’Egitto e di non consentire alla popolazione di tornare alle attività o alla residenza vicino
al confine israeliano”.
Netanyahu sta già tentando di mettere in atto questo piano.
La settimana scorsa, secondo il Financial Times , il primo ministro israeliano ha cercato di convincere
i leader europei a fare pressione sull’Egitto affinché accettasse i rifugiati provenienti da Gaza . I
diplomatici di Francia, Germania e Regno Unito, tuttavia, hanno respinto l’idea, citando il forte rifiuto
dell’Egitto allo sfollamento dei palestinesi da Gaza.
Avendo fallito questa strada, Netanyahu sta ora proponendo di cancellare una grossa fetta del debito
dell’Egitto attraverso la Banca Mondiale per incentivare il paese ad accogliere la popolazione di
Gaza…..”
https://www.mintpressnews.com/the-reality-of-gazas-forced-exodus-unveiling-israel-secret-forced-
relocation-plan/286212/
4 nov 23 Invictapalestina:
“LA SOLUZIONE FINALE DI ISRAELE PER I PALESTINESI
Quando estremisti ebrei, fanatici sionisti, invasati religiosi, ultranazionalisti e cripto-fascisti nello Stato
di Apartheid di Israele dicono di voler cancellare Gaza dalla faccia della terra: potete crederci.
Di Chris Hedges
Fonte: https://chrishedges.substack.com/p/israels-final-solution-for-the-
palestinians?r=1f3liy&utm_medium=emai Traduzione di Beniamino Rocchetto
Ho documentato la nascita del fascismo ebraico in Israele….
C’è sempre stata una vena ebreo-fascista all’interno del Progetto Sionista.
Ora ha preso il controllo dello Stato israeliano.
“La sinistra non è più in grado di superare il tossico ultranazionalismo che si è sviluppato qui”, ha
avvertito nel 2018 Zeev Sternhell, sopravvissuto all’Olocausto e principale autorità israeliana in materia
di fascismo, “il tipo di ultranazionalismo il cui ceppo europeo ha quasi spazzato via la maggioranza del
popolo ebraico”. Sternhell ha aggiunto: “Noi vediamo non solo un crescente fascismo israeliano, ma
un razzismo simile al nazismo nelle sue fasi iniziali”.
La decisione di cancellare Gaza è stata a lungo il sogno dei cripto-fascisti israeliani, eredi del
movimento di Kahane.
Questi estremisti ebrei, che compongono la coalizione di governo al potere, stanno orchestrando il
Genocidio a Gaza, dove centinaia di palestinesi muoiono ogni giorno.
Difendono l’iconografia e il linguaggio del loro fascismo. L’identità ebraica e il nazionalismo ebraico
sono la versione sionista del sangue e della terra. La supremazia ebraica è santificata da Dio, così come
lo è il massacro dei palestinesi, che Netanyahu paragonò agli Ammoniti biblici, massacrati dagli
israeliti.
I nemici, di solito musulmani, destinati all’estinzione sono subumani che incarnano il male.
La violenza e la minaccia della violenza sono le uniche forme di comunicazione che coloro che sono al
di fuori del cerchio magico del nazionalismo ebraico comprendono.
Milioni di musulmani e cristiani, compresi quelli con cittadinanza israeliana, devono essere epurati.
Un documento di 10 pagine trapelato dal Ministero dell’Informazione e della Sicurezza Nazionale
Israeliano datato 13 ottobre 2023 raccomanda il trasferimento forzato e permanente dei 2,3 milioni di
residenti palestinesi della Striscia di Gaza nella penisola egiziana del Sinai…..
Secondo l’Ufficio Umanitario delle Nazioni Unite, nelle prime due settimane di attacco hanno sganciato
12.000 tonnellate di bombe su Gaza per distruggere almeno il 45% delle unità abitative di Gaza. Non
hanno intenzione di farsi dissuadere, nemmeno da Washington….”
https://www.invictapalestina.org/archives/49700
8 nov 23 Appello dei Giovani Palestinesi:
“IL 17 NOVEMBRE BLOCCHIAMO SCUOLE E UNIVERSITÀ! BLOCCHIAMO LA GUERRA!
APPELLO ALLA MOBILITAZIONE STUDENTESCA NAZIONALE PER LA PALESTINA
……..Ormai non bastano più le manifestazioni, le azioni dimostrative, occorre una mobilitazione
totale, UNA LOTTA SENZA TREGUA CONTRO LA GUERRA.
È necessario che noi studenti, insieme ai lavoratori, riprendiamo il nostro posto nella storia, cessando
di giocare la parte dei nati vecchi, già arresi alle ingiustizie del mondo.
Per inceppare la macchina della guerra, è fondamentale restituire dignità all’organizzazione dal basso,
alla solidarietà tra studenti e lavoratori.
Dobbiamo bloccare insieme sia le fabbriche della cultura che forniscono alla guerra la giustificazione
ideologica e gli strumenti scientifici, sia le vere fabbriche, che sfruttano il nostro tempo e la nostra forza
per alimentare la macchina economica del capitalismo imperialista e della guerra.
Chiediamo ad ogni studente, ad ogni classe, a tutti gli ordini e i gradi dell’istruzione, di
PROCLAMARE OCCUPAZIONI E SCIOPERI AD OLTRANZA IN OGNI SCUOLA E
UNIVERSITÀ FINCHÈ L’ITALIA NON SI RITIRERÀ DALLA GUERRA IN PALESTINA.
Il ritiro consiste in:
– Rescissione di ogni accordo accademico con l’Entità coloniale sionista, ovvero con lo Stato di Israele;
– Fermare la vendita e l’invio di armi all’Entità coloniale sionista;
– Impedire ai cittadini italiani di andare in Palestina e arruolarsi nell’esercito israeliano;
– Rescissione di ogni accordo militare con l’Entità coloniale sionista;
– Sospendere la propaganda di guerra attuata in ogni canale d’informazione e nei luoghi della
formazione;
– Ritirare ogni provvedimento repressivo e di censura a cui viene sottoposto chi si schiera al fianco del
popolo palestinese”.
https://pungolorosso.wordpress.com/2023/11/08/appello-dei-giovani-palestinesi-il-17-novembre-
blocchiamo-scuole-e-universita-blocchiamo-la-guerra/
https://www.instagram.com/p/CzWT0l7MWp_/?img_index=1
10 nov 23 Volere la luna:
“CENTINAIA DI INTELLETTUALI EBREI AMERICANI: «LA CRITICA A ISRAELE NON È
ANTISEMITISMO»
Siamo scrittori, artisti e attivisti ebrei che desiderano contestare la narrazione diffusa secondo cui
qualsiasi critica a Israele è intrinsecamente antisemita.
Israele e i suoi difensori hanno a lungo usato questo espediente retorico per mettere Israele al riparo
dalle sue responsabilità, per dare copertura morale agli investimenti miliardari degli Stati Uniti a
sostegno dell’esercito israeliano, per oscurare la realtà mortale dell’occupazione e per negare la
sovranità palestinese.
Ora questo insidioso bavaglio alla libertà di parola viene utilizzato per giustificare i bombardamenti
dell’esercito israeliano su Gaza e per delegittimare le critiche della comunità internazionale.
Noi condanniamo tutti i recenti attacchi contro i civili israeliani e palestinesi e piangiamo la perdita di
vite umane.
E siamo addolorati e inorriditi nel vedere la lotta all’antisemitismo usata come pretesto per crimini di
guerra dal dichiarato intento genocida.
L’antisemitismo è una parte dolorosa del passato e del presente della nostra comunità.
Le nostre famiglie sono sfuggite a guerre, molestie, pogrom e campi di concentramento….
Per ciascuno di noi, l’identità ebraica non è un’arma da brandire nella lotta per il potere dello Stato,
ma una fonte di saggezza che dice: “Giustizia, giustizia, perseguirai” (Tzedek, tzedek, tirdof). Ci
opponiamo allo sfruttamento del nostro dolore e al silenzio dei nostri alleati.
Chiediamo un cessate il fuoco a Gaza, una soluzione per il ritorno sicuro degli ostaggi trattenuti a
Gaza e dei prigionieri palestinesi in Israele e la fine dell’occupazione israeliana.
Chiediamo inoltre ai governi e alla società civile degli Stati Uniti e dell’Occidente di opporsi alla
repressione del sostegno alla Palestina.
E ci rifiutiamo di permettere che tale sostegno, urgente e necessario, vengano represso in nostro nome.
Quando diciamo “mai più”, lo diciamo sul serio”.
https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2023/11/10/centinaia-di-intellettuali-ebrei-americani-la-critica-a-
israele-non-e-antisemitismo/
GIOVEDÌ 9 NOVEMBRE IL CONSIGLIO DI STATO FRANCESE HA ANNULLATO
IL DECRETO DI SCIOGLIMENTO DEI SOULÈVEMENTS DE LA TERRE
Decisione del Consiglio di Stato
9 nov 23 Comunicato stampa di Les Soulèvements de la terre:
“NON SI PUÒ (DAVVERO) DISSOLVERE UNA RIVOLTA!
Il Consiglio di Stato ha annullato il decreto di scioglimento dei Soulèvements de la terre. Si tratta di
una grave battuta d’arresto per il Ministero dell’Interno.
Dobbiamo a voi questa vittoria.
Ai 210 comitati locali sorti dopo l’annuncio di Darmanin,
Alle 150.000 persone che hanno detto: “Siamo tutti la Rivolta della Terra”,
Alle 5.000 persone che si sono unite a noi per presentare un ricorso legale contro questa decisione,
Al rapporto di forza senza precedenti che abbiamo costruito contro questo scioglimento negli ultimi 6
mesi.
La decisione del Consiglio di Stato è alla base di ciò che il movimento ha dimostrato sul campo da 3
anni: le nostre azioni dirette di disobbedienza sono in grado di esercitare tutto il loro peso sul corso
degli eventi; possiamo difenderci e prevalere di fronte alla repressione dello Stato; saremo in grado di
fermare progetti devastanti e respingere le multinazionali ecocide.
Utilizzando l’argomento della mancanza di proporzionalità tra le azioni del movimento e la violenza di
uno scioglimento, il Consiglio di Stato conferma, a nostro avviso, l’idea che di fronte alle devastazioni
degli attori privati, dell’agricoltura intensiva e dell’accaparramento dell’acqua, i nostri metodi di
azione possono e devono essere considerati legittimi.
Questa decisione è una fonte di speranza per il proseguimento della necessaria lotta che dobbiamo
condurre di fronte alle distruzioni in corso.
Ma non ci facciamo ingannare. Questa decisione riconosce anche l’equilibrio di potere che abbiamo
stabilito e l’incredibile sostegno che abbiamo ricevuto.
In sostanza, sapevano che questo scioglimento sarebbe stato impraticabile a causa dell’enorme
solidarietà che stava per provocare. Il Consiglio di Stato ha stabilito che una rivolta non può essere
sciolta.
Tuttavia, la giurisprudenza stabilita dalla decisione odierna del Consiglio di Stato è profondamente
liberticida sotto altri aspetti.
Lo scioglimento del Groupe Antifasciste de Lyon et Environs (GALE) e della Coordination Contre le
Racisme et l’Islamophobie (CRI) costituisce un pericoloso precedente…..”
https://lessoulevementsdelaterre.org/blog/on-ne-dissout-vraiment-pas-un-soulevement
(Traduzione a cura di PresidioEuropa No TAV)
http://www.presidioeuropa.net/blog/comunicato-stampa-seguito-della-decisione-del-consiglio-di-stato-di-
annullare-il-decreto-di-scioglimento-dei-soulevements-de-la-terre/
8 Nov 23 Comunicato Pro Natura Piemonte:
“VAL DI SUSA O VAL GAVIO?
LA SITAF ENTRA NELLA TORINO LIONE
Mario Cavargna
Val di Susa o Val di Sitaf?
….Il primo ingresso della SITAF nella storia recente della Torino Lione era stato con la vicenda del
nuovo autoporto; perché quello attuale non è della SITAF ma della CONSUSA, però è la SITAF che lo
ha ricevuto gratis da TELT.
Per fare questo regalo, TELT ha fatto una cosa che in qualsiasi altro contesto sarebbe stata perseguita:
ha definito illegittimamente l’autoporto con il termine di “interferenza” come si fa per le linee
elettriche, i canali e le “parti di reti” che il costruttore di un’opera pubblica, trattandosi di cose poco
rilevanti, ha diritto di spostare a proprie spese per liberare il terreno, e così ha letteralmente regalato
49 milioni di euro alla società del Frejus che poi, non paga di questo favore, ha cancellato la gara di
appalto europea che era obbligata a fare ed ha affidato i lavori a se stessa !!
Cosa non impossibile ma che si potrebbe fare solo in casi eccezionali, che non sono questi.
Ed è della SITAF anche l’appalto del nuovo svincolo del cantiere di Chiomonte che significativamente,
ha entrambi gli accessi rivolti verso Susa e non verso Salbertrand come dovrebbe essere, cosa che
qualche sospetto lo crea.
Ma la SITAF è per due terzi di proprietà della holding del gruppo Gavio che controlla anche la
ITINERA che ha preso l’appalto miliardario dello scavo del tunnel di base del versante italiano.
Su come ha fatto a prenderlo, a Chiomonte corrono voci di un ribasso d’asta di 150 milioni, che
avrebbe messo fuori gioco tutti gli altri concorrenti ed in particolare la Webuilt ex Salini Impregilo che
stava già lavorando nella galleria della Maddalena: un colosso con 11.000 dipendenti in Italia e 70.000
nel mondo.
E’ vero questo scontro di titani e l’abissale ribasso d’asta?
E’ una informazione cruciale: i sindaci dovrebbero chiederla e la Regione dovrebbe dargliela perché i
ribassi d’asta che spiazzano tutti gli avversari sono sempre sospetti: è troppo facile andare in perdita
sopratutto in un lavoro come questo in cui i possibili ritrovamenti di uranio, amianto e venute d’acqua
si sommano l’uno con l’altro, e lo sconsiglierebbero nel modo più assoluto…..
Un ribasso del genere vorrebbe dire che il gruppo Gavio che controlla SITAF ed ITINERA ha qualche
asso segreto nella manica, che potrebbe essere la possibilità di cancellare il cantiere di Salbertrand ed
iniziare direttamente da Susa, o viceversa, ma anche la certezza di poter trovare comprensione politica
quando dovesse chiedere molti più soldi per aver trovato degli imprevisti, magari forzando la decisione
lasciando fermi i cantieri per qualche anno….”
https://www.notav.info/top/val-di-susa-o-val-gavio/
VENERDÌ 10 NOVEMBRE SI È SVOLTO UN PRESIDIO DAVANTI AL VARCO
SAN BENIGNO DEL PORTO DI GENOVA, in centinaia tra lavoratori di diversi settori,
studenti, militanti politici e sindacali, in risposta all’appello dei sindacati palestinesi, in sostegno
alla resistenza del popolo palestinese e contro il massacro portato avanti da Israele
10 nov 23 VIDEO FQ "STOP AL TRANSITO DI ARMI", 500 PERSONE BLOCCANO IL PORTO
DI GENOVA. "NON SI PUÒ STARE IN SILENZIO"
https://www.youtube.com/watch?v=lP7Uyog0yg8&t=17s
11 nov 23 Comunicato SI Cobas Genova:
“PORTO DI GENOVA: UNA BELLA GIORNATA DI LOTTA!
ADESSO COSTRUIRE LO SCIOPERO NAZIONALE DEL 17 NOVEMBRE: IL NEMICO È IN
CASA NOSTRA!
….La guerra parte da qui: l’abbiamo detto e ribadito piú volte.
Bloccare e presidiare i porti, le fabbriche e i magazzini dove passano le principali direttrici della
logistica di guerra che alimenta e sostiene quegli stessi scenari di conflitto che denunciamo con forza,
diventa la pratica che con sempre piú forza dobbiamo provare a costruire, collegandoci a tutte quelle
iniziative e lotte che internazionalmente (dall’Australia agli Stati Uniti, dalla Spagna al Belgio) stanno
emergendo denunciando e bloccando l’invio di merci e armi verso Israele!
A partire dalla lotta senza quartiere al nostro governo e al nostro imperialismo, in prima fila nel
sostegno politico e materiale alla mattanza sionista!
Nell’iniziativa di ieri tanti nostri lavoratori hanno risposto all’appello, cogliendo l’importanza di questa
giornata di lotta che, a partire dal boicottaggio dell’attracco al Porto di Genova di una delle navi della
compagnia israeliana ZIM, parla della necessitá di rilanciare con pratiche concrete la battaglia
internazionalista contro guerra e colonialismo, come ribadito piú volte in numerosi interventi al
presidio!....
Facciamo della giornata del 17 Novembre, una grande giornata nazionale di lotta e di sciopero di
lavoratori, studenti, comunità palestinese e realtà di classe!
Non lasciamo in pace chi arma e sostiene il massacro del popolo palestinese!”
https://pungolorosso.wordpress.com/2023/11/13/porto-di-genova-una-bella-giornata-di-lotta-e-ora-verso-
lo-sciopero-nazionale-del-17-novembre-si-cobas-genova/
https://www.facebook.com/search/top?q=si%20cobas%20genova
11 nov 23 Comunicato di RETE Ambientalista Movimenti di Lotta per la Salute, l"Ambiente, la
Pace e la Nonviolenza:
“GENOVA. PORTO BLOCCATO CONTRO L’ATTRACCO DI UNA NAVE ISRAELIANA”.
https://www.rete-ambientalista.it/2023/11/11/genova-porto-bloccato-contro-lattracco-di-una-nave-
israeliana/
“…..MANIFESTAZIONI IN ALTRI PORTI INTERNAZIONALI:
Anche i lavoratori del porto australiano di Sidney, stanno protestando contro l’attracco di
una nave della compagnia israeliana Zim.
All’appello dei sindacati palestinesi hanno aderito ieri anche i portuali dello scalo di Barcellona,
annunciando che impediranno “le attività delle navi che portano materiale bellico”.
In Belgio già da alcune settimane a rifiutarsi di caricare armi sono i lavoratori aeroportuali
che nel comunicato spiegano “caricare e scaricare ordigni bellici contribuisce all’uccisione
di innocenti“.
Solidarietà con i lavoratori palestinesi è arrivata inoltre dal sindacato francese Cgt, così dal sindacato
greco Pame che il 2 novembre ha bloccato l’aeroporto di Atene per protesta contro i bombardamenti
israeliani.
Negli Stati Uniti, nei pressi di Seattle, sono invece stati un centinaio di attivisti a bloccare
il porto di Tacoma, mossi dal sospetto che la Cape Orlando, nave statunitense alla fonda,
trasportasse munizioni ed armamenti per Israele.
La nave era già stata fermata alcuni giorni prima nello scalo di Oakland, nella baia di San Francisco.
Iniziative di questo genere si stanno moltiplicando.
Nei giorni scorsi gli attivisti avevano bloccato tutte le entrate di un impianto della statunitense Boeing
destinato alla fabbricazione di armamenti nei pressi di St Louis.
Manifestazioni si sono svolte alla sede londinese di Leonardo, gruppo italiano che ad
Israele fornisce gli elicotteri Apache.
Il 26 ottobre scorso un centinaio di persone avevano invece bloccato l’accesso alla filiale britannica
dell’azienda di armi israeliana Elbit Systems”
https://www.edocr.com/v/gezwryml/bajamatase/anche-i-lavoratori-del
13 nov 23 Tutta la newslettera del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”:
“COME CAMBIARE IL CLIMA E IL SISTEMA”.
https://groups.google.com/g/acqua-bene-comune-fano/c/qg1dZ9JFoj4
VENERDÌ 11 E SABATO 12 NOVEMBRE SI È SVOLTO A RIAD IL VERTICE
CONGIUNTO FRA LEGA ARABA E OCI (Organizzazione per la cooperazione islamica, 57
paesi inclusi quelli arabi)
Nel comunicato finale i partecipanti hanno chiesto il cessate il fuoco immediato a Gaza e al Consiglio
di Sicurezza Onu di approvare una risoluzione “vincolante” per porre fine “all’aggressione
israeliana”.
Nel testo, in cui manca la condanna dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, si chiede a tutti gli stati di
attuare un embargo sulla vendita di armi e munizioni a Israele, nonché alla Corte Penale
Internazionale di indagare sui “crimini di guerra commessi da Israele ”.
13 nov 23 Pungolo rosso:
“RIYAD, I FALSI AMICI DELLA CAUSA PALESTINESE
……Una riunione “d’emergenza” che si è tenuta dopo ben 35 giorni di massicci bombardamenti sulla
Striscia e che l’Arabia Saudita avrebbe voluto posporre di altre settimane, senza tuttavia riuscirvi…
A quanto si può comprendere dai resoconti dei media, la montagna ha partorito il topolino. Anzi,
neanche quello, ma solo una carrellata di roboanti dichiarazioni contro Israele, seguite da un nulla di
fatto concreto……
La situazione, comunque, è ancora troppo in movimento per dire che nessuno Stato arabo muoverà un
dito contro il genocidio di Gaza.
Ognuno di questi stati, infatti, deve fare i conti – nonostante tutto – con la propria popolazione.
Il protrarsi dei massacri mette i governi reazionari dei paesi arabi e di tradizione islamica sempre più in
difficoltà.
Il mondo degli sfruttati e degli oppressi in Medioriente ribolle di rabbia e volontà di lotta, e ovunque
nel mondo si susseguono quasi quotidianamente enormi manifestazioni contro Israele e la sua opera di
sterminio, come avvenuto due giorni fa a Londra…..
E’ troppo presto anche per affermare che l’indignazione delle masse mediorientali metterà capo ad
una nuova grande Intifadah di area, più potente e carica di effetti destabilizzanti dell’ordine mondiale
di quelle del 2011-2012 e del 2018-2020.
Di certo, però, la pulizia etnica in corso a Gaza, l’evidente volontà di Israele di arrivare ad una
“soluzione finale” del problema palestinese, con una seconda Nakba dopo quella del 1948, hanno
avviato un nuovo processo di radicalizzazione degli sfruttati arabi, un processo che allarga ancora di
più il fossato fra i milioni di diseredati che riempiono le piazze e i regimi reazionari del Medio Oriente
(non solo arabo) che hanno margini molto ristretti per mostrare una qualche reazione ai crimini
israeliani.
Alcuni fra questi Stati (Iran in testa) tentano di utilizzare l’aggressione israeliana per allargare i
propri spazi di manovra nell’area.
Essi propugnano la tesi che il rafforzamento di uno schieramento imperialistico, rivale dell’Occidente
e inevitabilmente egemonizzato da Cina e Russia, facendo da levatrice ad un “mondo multipolare”,
rappresenterebbe il quadro in cui l’autodeterminazione palestinese potrebbe trovare soddisfazione….
I regimi reazionari arabi e medio-orientali temono come la peste ogni mobilitazione di massa nei loro
paesi e non hanno alcuna intenzione di mettere in pericolo i loro interessi e le loro relazioni di potere
lasciando troppo spazio all’iniziativa popolare.
Se la resistenza palestinese ha oggettivamente imposto uno stop al nuovo round degli accordi di
Abramo, la normalizzazione dei rapporti con Israele rimane la prospettiva verso la quale sono
incamminati i regimi arabi e islamici…..”
https://pungolorosso.wordpress.com/2023/11/13/riyad-i-falsi-amici-della-causa-palestinese/
SABATO 11 NOVEMBRE UN DIALOGO FRA GAD LERNER E MONI OVADIA: “LA
STRAGE DI HAMAS E L'INVASIONE DI NETANYAHU: QUALE PACE È
POSSIBILE?”
organizzato da Micromega
VIDEO IN DIRETTA:
https://www.youtube.com/watch?v=cWDBqleUumM
12 Nov 23 Comune info:
“CONFINI
Guido Viale
…..All’origine di quelle, come di molte altre vicende atroci belliche e non, passate, presenti e purtroppo
future, ci sono la sacralizzazione, il culto e l’ossessione dei confini.
L’irredentismo islamista di Hamas li vorrebbe estendere “dal fiume al mare”, liquidando la presenza di
Israele e forse anche quella di tutti gli ebrei; e lo proclama pubblicamente.
Ma la premessa della fondazione di Israele come Stato etnico e non solo come presenza di una comunità
di esuli profughi e autoctoni in cerca di sicurezza e di riscatto – “una terra senza popolo per un popolo
senza terra” – allude allo stesso obiettivo: senza dichiararlo, ma praticandolo dilazionato nel tempo e
nello spazio e, proprio per questo, con molta più efficacia.
Israele non ha costituzione né confini definiti: li considera entrambi provvisori, in attesa di un loro
compimento… Ma questo è un problema che ritroviamo sempre più spesso anche altrove….
Per esempio in Ucraina: decine, forse centinaia di migliaia di soldati e di civili, donne, bambini e vecchi
compresi, mandati o esposti al massacro da entrambe le parti per contendersi un territorio che la guerra
continua a martellare, a devastare e forse a distruggere per sempre: per spostare in avanti o fare
arretrare i confini della Nato e per disconoscere diritti e affinità di una minoranza a cui i governi
ucraini del dopo-Maidan hanno continuato a negare dignità e uguaglianza….
Il globalismo sembrava averli aboliti, i confini; ma solo per far circolare liberamente merci, capitali e
informazioni.
Ma è agli Stati, e dunque ai loro confini e alle loro leggi che ha affidato la realizzazione e
l’articolazione territoriale del suo progetto.
D’altronde anche la crisi climatica e ambientale, che non ha confini, ci sta insegnando che non si può
affidare agli Stati e ai loro accordi fasulli il suo contenimento e una forse ancora possibile inversione
di rotta; ma che a fornire indicazioni valide sulla strada da seguire per non soccombere c’è solo
l’iniziativa dal basso di quelle comunità resilienti, per ora molto poche e isolate, che si attrezzano per
perseguire non solo la mitigazione (la riduzione delle cause), ma soprattutto l’adattamento alle
condizioni di vita ben più difficili del clima che ci aspetta.
Sempre più i confini si manifestano dunque come ostacolo alla ricostruzione di una vera
convivenza…..”
https://comune-
info.net/confini/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=Se+si+guardasse+il+mon
do+con+gli+occhi+dei+bambini
13 nov 23 Pungolo rosso:
“VERSO LE ESECUZIONI DI MASSA A GAZA CON MEZZI DIVERSI DALLE BOMBE
…L’immondo massacro compiuto da Israele e dai suoi protettori non è fatto solo di bombardamenti e
di decine di migliaia di case distrutte e di altrettanti morti, di molte decine di migliaia di feriti (che
sempre meno possono essere curati), è realizzato anche attraverso l’affamamento deliberato, la sete, il
taglio dell’elettricità (che dura da un mese), la mancanza di medicinali, di carburante, l’attacco ai
servizi di emergenza attraverso il blocco delle attrezzature salvavita e il bombardamento delle
ambulanze, l’impossibilità di seppellire migliaia e migliaia di morti ancora sotto le macerie, e centinaia
di cadaveri di morti negli ospedali, ed infine – ma non è finita – l’ordine di portare via dagli ospedali i
malati e accatastarli per le strade (restanti) senza cure.
Anche da parte di organismi “umanitari” la cui umanità noi francamente non apprezziamo, non è più
possibile evitare di parlare, ormai, di “esecuzioni di massa” delle persone che hanno urgente, o
urgentissimo, bisogno di cure – a cominciare dai bambini nelle incubatrici……
Lunedì 13 novembre 2023
Gaza – Quds News: L’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani ha affermato che
l’occupazione israeliana sta deliberatamente bloccando tutti i servizi di emergenza a Gaza, il che
“minaccia l’esecuzione di massa di civili impedendo loro le vie di fuga”….
L’Osservatorio ha affermato che il continuo divieto delle autorità di occupazione all’ingresso di
carburante – sebbene soggetto a monitoraggio – a Gaza, sia attraverso il suo territorio che attraverso
l’Egitto, sembra mirare deliberatamente a fermare tutti i servizi di emergenza vitali…..
23 ospedali su 35 hanno smesso completamente di funzionare e le forze di occupazione stanno ancora
assediando molti ospedali, impedendo l’ingresso o l’uscita al personale medico, ai paramedici e ai
pazienti.
Gli aerei da guerra dell’occupazione hanno anche distrutto una fabbrica di blocchi (pietra) e
bombardato il vicino cimitero di Bani Suhaila, a est del governatorato di Khan Yunis, a sud della
Striscia di Gaza…..
https://pungolorosso.wordpress.com/2023/11/13/verso-le-esecuzioni-di-massa-a-gaza-con-mezzi-diversi-
dalle-bombe/
LUNEDÌ 13 NOVEMBRE SI È CONCLUSO IL PROCESSO DI 1° GRADO CHE
VEDEVA IMPUTATI 11 GIOVANI PER GLI SCONTRI DAVANTI ALL’UNIONE
INDUSTRIALE nel febbraio 2022, durante una manifestazione contro l’alternanza scuola-lavoro
e per protestare contro le morti di 2 giovani studenti vittime nello svolgimento dei loro stage.
14 nov 23 Pressenza:
“PROCESSO AGLI STUDENTI PER I FATTI DELL’UNIONE INDUSTRIALE: EMESSA LA
SENTENZA
Mamme in piazza per la libertà di dissenso
…..La sentenza condanna 5 giovani a nove mesi di reclusione e altri 3 a cinque mesi, tutti potranno
usufruire della condizionale e della “non menzione nel casellario giudiziario”.
I tre student3 imputati per aver parlato al megafono o gridato incitazioni, sono stati assolti.
Pene lievi dunque. E’ stata fatta giustizia?
Ce lo chiediamo come “comitato delle mamme in piazza” dopo aver seguito attentamente tutte le
vicende che hanno portato al processo: gli arresti del maggio 22, la traduzione in carcere di 3 giovani
studenti, le lunghe settimane in carcere e poi ai domiciliari con restrizioni molto vincolanti, fino a
dicembre ’22…..
E’ stata violenza inaudita la carcerazione preventiva di tre giovani, di 20 e 22 anni, 3 settimane per
qualcuno, 2 mesi e mezzo per il più giovane.
Misure cautelari prive di ragioni e sconfessate dalla lievità della pena (in Italia la misura cautelare non
potrebbe essere comminata se la pena prevista è inferiore a 3 anni). Chi ripagherà a quei giovani
l’orrore della reclusione in uno dei peggiori carceri d’Italia?
Sono stati mesi di violenza la reclusione ai domiciliari, il non poter lavorare, studiare, vedere gli amici,
uscire a respirare, il braccialetto elettronico e i carabinieri che ti svegliano tutte le notti per “il
controllo”. Una di loro adesso è assolta, i suoi giorni verranno risarciti? E in che modo esattamente si
risarciscono i giorni perduti della giovinezza?...”
https://www.pressenza.com/it/2023/11/processo-agli-studenti-per-i-fatti-dellunione-industriale-emessa-la-
sentenza/
AL NUOVO COME AL VECCHIO GOVERNO: ECCO COME REPERIRE LE
RISORSE PER AFFRONTARE L’EMERGNZA SANITARIA E SOCIALE
Da maggio 2020 Assemblea NOTAV Torino e cintura ha prodotto questo VOLANTINO:
“ANDRA’ TUTTO BENE SE...
NON PAGHEREMO LA CRISI …
- SE SI FERMANO LE GRANDI OPERE INUTILI E DANNOSE…..
- SE SI RISPARMIANO I SOLDI CHE LO STATO DA' A CHI INQUINA…
- SE SI ABOLISCONO LE SPESE MILITARI…..
- SE SI TASSERA’ CON UNA PATRIMONIALE DEL 10% IL 10% PIÙ RICCO DEGLI ITALIANI
Vuol dire tassare circa 2 milioni di famiglie su 20 milioni (1 famiglia su dieci).
COSÌ SI POSSONO OTTENERE CIRCA i 470 MILIARDI che servirebbero per ripagarci di tutto quello
che abbiamo perso, e perderemo, stando fermi con il Virus.
Quel 10% di italiani da solo ha un patrimonio di 4.700 miliardi, il 44% di tutta la ricchezza nazionale
immobiliare e finanziaria.
Quindi il patrimonio medio di queste famiglie è 2.350 milioni.
Possiamo chiedere loro di pagare il 10%?
Gli restano circa 2.115 milioni circa, non ci pare un grande sacrificio!
Con questa “Patrimoniale 10% sul 10%” (chiamiamola così) non si dovrà:
- TAGLIARE I SERVIZI PUBBLICI (in 10 anni tagliati 37 miliardi alla sanità pubblica)
- AUMENTARE LE TASSE A TUTTI, SUI CONTI CORRENTI E SULLE SECONDE CASE
STAI DALLA PARTE DI QUEL 10% DEGLI ITALIANI O DALLA PARTE DEL 90%?
PENSIAMOCI!
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=3530505903642889&set=a.198573540169492&type=3&thea
ter
8 dic 20 Pungolo rosso:
“MILLION TAX 10% PER 10%: I POST DEL PUNGOLO DA NOVEMBRE 2019 AD OGGI
https://pungolorosso.wordpress.com/2020/12/08/million-tax-10-x-10-i-nostri-post-da-novembre-2019-ad-
oggi/
31 dic 20 Pungolo rosso:
“A COLLOQUIO CON MARX, ROSA L. E ALTRI MAESTRI SULLA QUESTIONE FISCALE: II.
La rivendicazione di lotta della million tax 10% sul 10%
https://pungolorosso.wordpress.com/2020/12/31/a-colloquio-con-marx-rosa-l-e-altri-maestri-sulla-
questione-fiscale-ii-la-rivendicazione-di-lotta-della-million-tax-10-sul-10/
DOCUMENTAZIONE NOTAV: www.notav.info - www.notavtorino.org -
http://www.autistici.org/spintadalbass/?cat=2- www.notav.eu - www.notav-valsangone.eu-
http://www.presidioeuropa.net/blog/?lan=2 - https://www.notavterzovalico.info/- -
www.ambientevalsusa.it - https://www.facebook.com/notavtorino.org/-
https://www.facebook.com/controsservatoriovalsusa/
ARCHIVI FOTOGRAFICI LUCA PERINO : http://lucaxino.altervista.org/
TRACCE NOTAV: www.traccenotav.org
(archivio online di eventi, documenti, testimonianze che riguardano il movimento notav, del centro
di documentazione Emilio Tornior Curato dal Controsservatorio Valsusa
Da febbraio 2022 è consultabile una versione ampiamente rinnovata)
ALCUNI ALTRI SERVIZI TV, TG E QUOTIDIANI
28 ott 23 Pressenza:
“L’INDUSTRIA BELLICA ITALIANA LEADER MONDIALE
Renato Franzitta
…..L’Italia è il sesto esportatore mondiale di armi dopo Stati Uniti, Russia, Francia, Cina, Germania.
Stando ai dati governativi ufficiali sui movimenti economici nel campo delle spese militari, l’Italia ha
esportato sistemi bellici nei Paesi coinvolti nei vari conflitti.
Infatti nel 2021 – fonte:economy magazine – ha concluso affari per la vendita di armi con 92 Paesi, in
particolar modo con quelli della Nato (il 52% delle transazioni), ma non solo.
Tra i clienti più importanti dell’Alleanza Atlantica troviamo gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada,
la Norvegia, la Turchia, l’Albania e la Macedonia del Nord.
Fra i maggiori partner dell’export del comparto bellico italiano v’è l’Egitto di Al Sisi (anche se dal 2021
l’aumento di vendite più significativo registrato è col Qatar) e a seguire Turchia e Kuwait.
Già dall’inizio delle guerra in Ucraina è tornato al centro del dibattito pubblico il tema della spesa
militare e dei proventi delle industrie belliche.
In questo settore produttivo di morte il ns. paese vanta un ruolo di spicco.
In sostanza, con il conflitto in Europa si è solo contribuito alla produzione di armi in giro per il mondo e
ad incrementare i profitti della fabbrica bellica.
Secondo fonti dell’Università di Padova, il primo Paese destinatario delle “nostre” forniture di
armamenti è l’Egitto, al secondo posto ci sono gli Stati Uniti, seguiti dal Regno Unito e dal Qatar.
Anche le esportazioni intra-Ue hanno un valore non di poco conto.
L’Africa settentrionale ed il Medio Oriente raccolgono il 38,57% delle esportazioni (Egitto in primis); i
Paesi UE e membri europei della NATO il 32,1%; l’America settentrionale, quindi di fatto gli Stati
Uniti, l’11,77%; mentre l’intera Asia solo il 9,48%. …”
https://www.pressenza.com/it/2023/10/lindustria-bellica-italiana-leader-mondiale/
21 ott 23 Adnkronos:
“NOTIZIE DALL'UCRAINA: ISRAELE CANCELLA DAI MEDIA L’UCRAINA, I TIMORI DI
KIEV
Pochi secondi sui telegiornali internazionali e articoli sui quotidiani sempre più rari, uno degli effetti
del conflitto in Israele è stato quello di oscurare sui media la guerra in Ucraina.
Una realtà, che assieme all’esito fin qui poco incisivo della controffensiva, aumenta i timori di Kiev di
uno ‘smarcamento’, seppur parziale, degli alleati nel fornire aiuti economici e militari.
Sullo sfondo il pericolo di un calo di interesse da parte dell’opinione pubblica internazionale”.
PODCAST: https://www.youtube.com/watch?v=EuUrTyObQvs
9 nov 23 FQ:
“SALVARE ISRAELE DA SE STESSO
LA REAZIONE AL POGROM - Il governo, sfiorando il crimine di genocidio e attirandosi lo sdegno
internazionale, è caduto nella sindrome post-11 Settembre. Il “parallelo” Hamas-al Qaeda e la pace
coi palestinesi unica via d’uscita
Di Jeffrey D. Sachs
Israele sta finendo il tempo per riuscire a salvarsi – non da Hamas, che non ha i mezzi per sconfiggere
militarmente Israele, ma da se stesso.
I crimini di guerra di Israele a Gaza, che secondo il Center for Constitutional Rights sfiorano il crimine
di genocidio, minacciano di distruggere le relazioni civili, politiche, economiche e culturali di Israele
con il resto del mondo……
Netanyahu sta portando Israele nella stessa trappola in cui sono caduti gli Stati Uniti dopo l’11
settembre.
L’obiettivo di Hamas, con l’atroce attacco terroristico del 7 ottobre, è stato quello di spingere Israele a
una guerra lunga e sanguinosa e di indurlo a commettere crimini di guerra per attirarlo nel disprezzo
mondiale.
Questo è un classico uso politico del terrore: non solo per uccidere, ma per spaventare, provocare,
svilire e infine indebolire il nemico.
Al Qaeda, l’autore dell’attacco dell’11 settembre, ha spinto la classe politica americana a lanciare
guerre disastrose in Afghanistan, Iraq e oltre.
Il risultato è stata una carneficina, la tortura da parte dei servizi e delle forze militari statunitensi, 8.000
miliardi di dollari di debito e il crollo del prestigio e del potere degli Stati Uniti nel mondo.
Hamas sta spingendo Israele verso crimini di guerra e potenzialmente verso una guerra a livello
regionale.
Le azioni di Israele stanno spingendo anche i suoi amici a rivoltarglisi contro….”
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/11/09/salvare-israele-da-se-stesso/7347790/
9 nov 23 Domani:
“L’APPELLO DEGLI INTELLETTUALI ITALIANI VICINI ALLA COMUNITÀ EBRAICA:
«È ORA DI UN CESSATE IL FUOCO»
La richiesta è per l'immediato cessate il fuoco, il rispetto del diritto internazionale, urgenti misure
umanitarie e di tutela della popolazione civile in Israele e Palestina, e la liberazione degli ostaggi
israeliani rapiti da Hamas
Un gruppo di intellettuali legati in vario modo alla comunità ebraica italiana ha promosso un
appello per il cessate il fuoco, nel conflitto fra Israele e Hamas, e per la ripresa del dialogo.
Fra i firmatari ci sono Roberta Ascarelli, Bruno Contini, Roberto Della Seta, Donatella Di Cesare, Anna
Foa, Ivan Gottlieb, Carlo Ginzburg, Helena Janeczek, Gad Lerner, Giovanni Levi, Stefano Levi Della
Torre, Simon Levis Sullam, Valentina Pisanty, Roberto Saviano e Sandro Ventura.
IL TESTO
A un mese dall’eccidio di massa di israeliani perpetrato dall’organizzazione armata di Hamas, di fronte
alle dimensioni della tragedia che colpisce israeliani e palestinesi, consci delle gravissime responsabilità
dei soggetti coinvolti, chiediamo:
l’immediato cessate il fuoco, il rispetto del diritto internazionale, urgenti misure umanitarie e di tutela
della popolazione civile in Israele e Palestina, e la liberazione degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas.
Lo Stato di Israele ha il diritto a un’esistenza legittima e sicura e i palestinesi hanno ugualmente diritto a
uno Stato sicuro: entrambi devono poter vivere in pace e in una condizione di reciproco rispetto.
Chiediamo l’avvio di un negoziato di pace tra israeliani e palestinesi, da troppo tempo interrotto, basato
sul reciproco riconoscimento del diritto dei due popoli all’autodeterminazione e sulla fine
dell’occupazione della Cisgiordania da parte di Israele.
Chiediamo, infine, all’opinione pubblica italiana e internazionale un atteggiamento che sia
legittimamente preoccupato e critico, ma rispettoso della storia e della memoria di entrambe le parti
coinvolte.
Condanniamo con fermezza il risorgere in Europa e nel mondo dell’antisemitismo e dell’islamofobia,
che minano il tessuto civile delle nostre società”.
https://www.editorialedomani.it/politica/mondo/lappello-degli-intellettuali-italiani-vicini-alla-comunita-
ebraica-e-ora-di-un-cessate-il-fuoco-jzav45do
9 nov 23 Stampa:
“SPAGNA, SPARI AL VOLTO DI VIDAL-QUADRAS: IL FONDATORE DI VOX È RICOVERATO,
CACCIA A UN UOMO IN MOTO
L’attentato in pieno centro a Madrid.
L’ex leader del Pp catalano stava camminando da solo per strada
Quadras, di 78 anni, è stato colpito al viso da un colpo di pistola in via Núñez de Balboa, in pieno
centro di Madrid.
…..Fonti del pronto soccorso hanno riferito che Vidal-Quadras presenta un'unica ferita nella zona
mascellare e che è stabile e non sarebbe in pericolo di vita.
Ha riferito alla polizia che l'aggressione di cui è stato vittima a Madrid potrebbe essere legata ai suoi
rapporti con l'opposizione iraniana….
Vidal-Quadras era appena uscito da una chiesa e si stava dirigendo verso una manifestazione presso
gli uffici del parlamento europeo.
Dalle prime indagini risulta che il politico è stato aggredito da due individui che erano a bordo di una
moto nera.
L'autore dell'aggressione indossava un casco da motociclista e, dopo aver fatto fuoco, è salito sul
veicolo, sul quale lo aspettava l'altra persona, e ha lasciato la scena….”
https://www.lastampa.it/esteri/2023/11/09/news/attentato_vidal-quadras_vox_pp-13848322/
12 nov 23 FQ:
“PAX UCRAINA: SI PREPARA (MA ANCORA NON SI DICE)
Dallo stallo allo stop Le ammissioni di Kiev, la volontà Usa: dopo l’inverno si cercherà l’intesa
L’aggressione russa in Ucraina risale ormai a più di un anno e mezzo fa
Quasi nessuno li conta più, ma sono trascorsi 627 giorni di guerra in Ucraina…..
Il fuoco sul campo ucraino non si è esaurito ex abrupto, ma è diminuito, si affievolisce. “I nostri dati
suggeriscono che la grande spinta della controffensiva è finita, la guerra no”, “la tanto attesa
controffensiva è svanita con pochi guadagni e perdite territoriali da entrambe le parti” ha scritto
qualche giorno fa l’economist. a cui Valery Zaluzhny, comandante in capo dei gialloblu, ha concesso
un’intervista.
“Come nelle Prima guerra mondiale abbiamo raggiunto un livello di stallo” ha dichiarato confessando
uno stato di “torpore” condiviso col nemico, e riconoscendo la sostanziale mancanza di strumenti
necessari per sbloccare la situazione sul campo: armi, potenti, che ora più che mai il blocco occidentale
è riluttante a concedere.
Ma senza, ha ammesso Zaluzhny, “non ci sarà una svolta profonda”. Se “nella controffensiva dello
scorso autunno la Russia ha perso il 13% del territorio che occupava”, le operazioni di quest’anno
“non hanno portato a nessun guadagno duraturo dal 4 giugno” scrive l’economist. (È stata proprio la
lentezza nell’incedere che però ha evitato agli ucraini le stesse perdite del nemico).
L’ucraina in cinque mesi è avanzata solo 17 chilometri, mentre se si guardano i manuali Nato, ha
dichiarato ironico il capo dell’esercito di Zelensky, quattro mesi bastavano per raggiungere la Crimea.
Ma davanti agli occhi per mesi gli ucraini hanno avuto mine, i loro morti, imboscate.
E i russi. Ammette Zaluzhny: “Questo è stato il mio errore. La Russia ha perso 150 mila soldati e in un
altro paese queste vittime avrebbero fermato la guerra” ma la Federazione ha alle spalle conflitti in cui
di figli ne ha sacrificati milioni senza rimpianti…..”
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/11/12/pax-ucraina-si-prepara-ma-ancora-non-si-
dice/7350894/
12 nov 23 FQ:
“NORD STREAM: “IL SABOTATORE È CHERVINSKY, AGENTE DI KIEV”
Di Cosimo Caridi
A coordinare il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 è stato un colonnello ucraino: Roman
Chervinsky.
Con un’inchiesta congiunta Washington Post e Der Spiegel sono riusciti a verificare l’informazione
attraverso fonti in Ucraina ed Europa.
Chervinsky è un ufficiale delle forze operative speciali: una spia…..
Nelle ricostruzioni più accreditate il sabotaggio è opera di un team di sei persone, che, con un piccolo
yacht a noleggio avrebbero piazzato sul gasdotto le cariche.
Passaporti falsi, imbarcazione, indirizzi IP di mail e telefonate tutto portava a Kiev….
Da quanto scrive il Washington Post l’agente riportava direttamente al capo di stato maggiore Valery
Zaluzhny. ….
Nord Stream è sempre stato considerato dagli ucraini un’infrastruttura fastidiosa, ma la proprietà era
russa solo al 51%. Germania, Francia e Olanda hanno investito miliardi nel gasdotto.
La conferma di un diretto coinvolgimento ucraino nel sabotaggio avrà ripercussioni importanti nel
sostegno a Kiev. Chervinsky ha smentito ogni suo coinvolgimento: “propaganda russa”.
Il colonnello si trova in carcere da aprile.
Ha tentato di convincere un pilota russo a unirsi alle truppe ucraine e inviato al militare di Mosca le
coordinate dove atterrare per consegnarsi.
Il russo ha invece bombardato l’aeroporto segnalato da Chervinsky.
L’accusa è che abbia fatto tutto senza autorizzazione”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/11/12/nord-stream-il-sabotatore-e-chervinsky-
agente-di-kiev/7350896/
12 nov 23 FQ:
“LONDRA, MAREA PER IL CESSATE IL FUOCO: ARRESTI TRA GLI HOOLIGAN
RIVALSA - La ministra dell’interno: “Marcia dell’odio”
Di Sab. Prov.
Ottocentomila per gli organizzatori: 300mila per la polizia: è stata comunque imponente la
partecipazione alla manifestazione per la Palestina sfilata ieri per il centro di Londra, in contemporanea
con le celebrazioni nazionali del Remembrance Day, che commemora la fine della Prima Guerra
mondiale. I
l corteo, che chiedeva un immediato cessate il fuoco, è sfilato da Park Lane alla ambasciata Usa a
Vauxhall: è la mobilitazione più partecipata dall’inizio della guerra a Gaza.
Fra gli organizzatori, i pacifisti di Stop the War e la Palestine Solidarity Campaign: a manifestare sono
state famiglie, persone comuni, pacifisti e una ampia rappresentanza della comunità musulmana che,
con circa 4 milioni di persone, rappresenta quasi il 7% della popolazione di Inghilterra e Galles.
In testa al corteo, l’ex segretario del Labour Jeremy Corbyn e il suo ex braccio destro John Mc
Donnell. Molti politici locali laburisti, musulmani e non, si sono dimessi negli ultimi giorni per protesta
contro la decisione dell’attuale segretario laburista Keir Starmer di chiedere pause umanitarie ma non
un cessate il fuoco.
Il Met era presente con almeno 2.000 agenti, ma la manifestazione è stata pacifica: gli arresti, un
centinaio, sono in maggioranza di esponenti dell’estrema destra e hooligans, alcuni armati di bastoni e
mazze, che avevano organizzato una contro-protesta autorizzata intorno al Cenotafio, il monumento ai
caduti a Whitehall, a un passo da Downing St.
La tensione con la polizia è esplosa poco prima dei due minuti di silenzio che sono il cuore della
giornata, quando i contro-manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone di protezione del
monumento e accusato gli agenti di “non essere più inglesi”….”
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/11/12/londra-marea-per-il-cessate-il-fuoco-
arresti-tra-gli-hooligan/7350983/
13 nov 23 Affari internazionali:
“NEL MEDIO ORIENTE DIVISO SU ISRAELE, PREVALE LA CAUTELA SAUDITA
Eleonora Ardemagni
Diviso, dunque impotente.
Il super vertice arabo-islamico di Riyadh (Lega Araba e Organizzazione per la Cooperazione Islamica
insieme) ha messo a nudo la frammentazione del Medio Oriente di fronte alla dura offensiva militare
di Israele nella Striscia di Gaza.
Un’offensiva seguita al 7 ottobre, ovvero all’attacco, con modalità terroristiche, di Hamas contro
Israele. Dal summit d’emergenza organizzato dall’Arabia Saudita non è emersa alcuna azione
concreta, né proposta nuova: soltanto un simbolico invito all’embargo sulla vendita di armi a Israele.
Occorre ricordare però che le armi comprate da Israele provengono per tre quarti da Stati Uniti e
Germania, dunque non da partner mediorientali.
Chiedendo una risoluzione vincolante che blocchi le azioni militari israeliane, i paesi arabi e islamici
ributtano poi, per mascherare le loro divisioni, la ´palla della politica` nel campo del Consiglio di
Sicurezza Onu, anch’esso più che mai diviso e bloccato.
Di certo, l’offensiva israeliana su Gaza ha offuscato le divergenze arabe su Hamas, in particolare tra
le monarchie del Golfo.
La notizia, però, sta proprio in ciò che il vertice organizzato dal principe ereditario saudita Mohammed
bin Salman Al Saud non ha deciso: nessuna rottura delle relazioni diplomatiche con Tel Aviv (per chi
ha normalizzato i rapporti), né embarghi petroliferi. Insomma, i proclami del presidente
iraniano Ebrahim Raisi, presente al summit, hanno ottenuto un palco mediatico ma nessun consenso
politico sufficiente a orientare la politica delle principali istituzioni arabo-islamiche….”
https://www.affarinternazionali.it/nel-medio-oriente-diviso-su-israele-prevale-la-cautela-saudita/
15 nov 23 FQ:
“GIOCO DI SPONDA TERRIBILE TRA NETANYAHU E HAMAS
Di Elena Basile
…Rende perplessi osservare come tra una organizzazione terroristica che ricomprende la lotta di
liberazione di un popolo in un quadro religioso, Hamas, e la destra religiosa oscurantista, il
revisionismo militarista del sionismo, esista una sorta di complicità.
L’azione violenta di Hamas sulla indifesa gioventù ebraica (è molto strano che un concerto ai confini
di Gaza fosse senza difese) appare soltanto un’azione barbarica priva di strategia.
Possibile che dopo i razzi sparati a vuoto, dopo le innumerevoli provocazioni senza sbocco e le ricorrenti
atroci reazioni, anch’esse barbariche, del governo di Israele, che attua punizioni collettive, sanzionate
dall’Onu, commettendo crimini di guerra, Hamas ancora non abbia imparato che questa strategia è
perdente?
La tattica di Hamas, come avevano ben previsto Rabin e lo stesso Netanyahu, sostenendo
l’organizzazione d’intesa con la Cia, porta carburante alla destra israeliana.
Il governo di Israele, e purtroppo non solo quello di Nethanyau, ha utilizzato il terrorismo palestinese
per giustificare il blocco illegale di Gaza, i continui soprusi nella limitazione delle forniture, le attese
ingiustificate ai check point che colpiscono le ambulanze, gli insediamenti illegali e l’apartheid in
Cisgiordania.
Solo un cieco potrebbe non vedere questo gioco di sponda…..
Se secondo un formalismo giuridico, peraltro tutto da dimostrare, non si volesse definire genocidio la
strage di Gaza e non si volesse definire potenza occupante Israele, la sostanza delle violazioni dei
diritti, delle punizioni collettive, del regime di apartheid resta.
Se Gaza è una prigione a cielo aperto c’è uno Stato che imprigiona….
Di fatto la Russia ha reagito con una violazione del diritto internazionale a una politica aggressiva
occidentale che stava armando l’esercito ucraino per renderlo interoperabile con quello della Nato. Ha
utilizzato una minima parte della sua forza militare, non l’aeronautica, non ha operato massacri
indiscriminati di civili e la Corte penale internazionale considera Putin un criminale di guerra.
La violenza della cosiddetta unica democrazia dell’Occidente contro Gaza è incomparabile con l’azione
russa….”
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/11/15/gioco-di-sponda-terribile-tra-netanyahu-e-
hamas/7353647/
7 nov 23 Francebleu :
«SAVOIA, UN OPERAIO MUORE NEL CANTIERE DELLA LYON-TURIN A SAINT-
MARTIN-LA-PORTE
Un operaio è morto martedì nel cantiere della Lyon-Turin a Saint-Martin-la-Porte, nella Maurienne
(Savoia).
Le cause dell'incidente non sono ancora state accertate. Sono in corso indagini e analisi.
….L'incidente è avvenuto alle 15.30. La notizia è giunta martedì sera tramite un comunicato stampa di
TELT, che partecipa al dolore della famiglia e degli amici della vittima. Secondo le prime informazioni
raccolte dalla Procura di Albertville, la vittima era un dipendente dell'azienda Vinci.
Una pressa di cemento gli è caduta addosso
"Le cause dell'incidente non sono ancora state accertate", spiega la società Tunnel Euralpin Lyon Turin.
Il dipendente stava lavorando da solo su una pressa per calcestruzzo.
La macchina di due tonnellate gli è caduta addosso mentre stava spostando la pressa.
I colleghi sono intervenuti in suo aiuto, ma era troppo tardi.
Sono in corso indagini e analisi. È stata istituita un'unità psicologica.
Un incidente mortale nel luglio scorso
Il 19 luglio dello scorso anno, un operaio di 51 anni è morto nel cantiere della ferrovia Lione-Torino,
nella zona industriale del Parquet a Saint-Jean-de-Maurienne.
L'uomo, che aveva cinquant'anni, lavorava da diversi anni per un'azienda della Maurienne,
subappaltatrice di SNCF Réseau, il principale appaltatore di questo particolare cantiere di
collegamento stradale”
https://www.francebleu.fr/infos/faits-divers-justice/savoie-un-ouvrier-meurt-sur-le-chantier-du-lyon-
turin-a-saint-martin-la-porte-6637547
14 nov 23 FQ:
“TAV, DUE OPERAI MORTI IN QUATTRO MESI NEI CANTIERI FRANCESI.
France Insoumise chiede indagini imparziali: “Prevenzione fallita”
di Simone Bauducco
…L’ultima vittima è un tecnico di 31 anni.
Nel pomeriggio del 7 novembre ha perso la vita mentre lavorava nel cantiere di Saint Martin La Porte,
in Savoia.
Secondo la ricostruzione del giornale francese Le Dauphine, l’uomo sarebbe morto “per la caduta di
un elemento metallico molto pesante nel laboratorio dove si effettuano le prove sul calcestruzzo”. I
suoi colleghi hanno chiamato i soccorsi ma non c’è stato nulla da fare.
Il nome della vittima non è stato divulgato mentre la magistratura ha aperto un’inchiesta per accertare
le cause del decesso.
A dare la notizia è stata la società promotrice pubblica responsabile della realizzazione della sezione
internazionale della futura linea Torino Lione, Telt.
In un comunicato pubblicato solo in francese che per una settimana non è stato rilanciato sui media
italiani, la società “si unisce al dolore della famiglia, dei cari e dei colleghi della vittima” e dichiara di
essere “a disposizione delle autorità pubbliche”.
Eppure non è un caso isolato. Meno di quattro mesi fa, il 19 luglio, un operaio di 51 anni è morto nel
cantiere di Saint Jean de Maurienne.
Anche in questo caso la procura di Albertville aveva aperto un’inchiesta per accertare le eventuali
responsabilità….”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/14/tav-due-operai-morti-in-quattro-mesi-nei-cantieri-francesi-
france-insoumise-chiede-indagini-imparziali-prevenzione-fallita/7352973/
9 nov 23 Spiffero:
“PADALINO DENUNCIA I PM DI TORINO E MILANO
Il magistrato chiama a rispondere i colleghi che per quattro anni l'hanno accusato ingiustamente.
Assolto definitivamente sono rimaste cicatrici difficili da rimarginare, ricoperto di fango dai media e
colpito da procedimenti disciplinari "aperti con singolare tempismo"
…..L’esposto denuncia presentato da Padalino, come si è appreso in ambienti giudiziari, contiene i
nomi di otto magistrati: all’epoca dei fatti, sei prestavano servizio in procura a Torino (due sono in
pensione) e due alla procura di Milano.
Il giudice ha chiesto alla procura di Brescia di verificare estremi di reato che, a seconda delle condotte,
vanno dall’abuso all’omissione in atti di ufficio.
La tesi dell’esposto è che l’indagine a carico di Padalino fu aperta e condotta in modo da “cercare
qualcosa” a carico del magistrato e di “allontanarlo dalla procura di Torino”, essendo chiara
“l’animosità dei vertici dell’ufficio nei suoi confronti”.
Una delle circostanze su cui si chiedere di indagare è la trasmissione “in ritardo” alla procura di
Milano dei verbali con le dichiarazioni, secondo la difesa favorevoli a Padalino, rese da due
procuratori aggiunti subalpini….
Il magistrato, a questo proposito, ha osservato di essere stato sottoposto a svariati procedimenti
disciplinari “che si chiudevano e si aprivano con una tempistica singolare”, di essere stato “ricoperto di
fango” dai media, di essersi ritrovato oggetto di “accuse infamanti” che resteranno “appiccicate
addosso in modo indelebile”…..”
https://www.lospiffero.com/ls_article.php?id=74606#
11 nov 23 Stampa:
“TERZO VALICO, SI SMONTANO LE TALPE MECCANICHE
Le rocce sono troppo fragili, l’azienda Seli Overseas, l’impresa di Roma che ha ottenuto l’appalto per
lo scavo del tunnel ferroviario, impiegherà chi guida quei mezzi in altri cantieri.
Secondo Rfi, lo scavo nella maxi galleria sarebbe partito a fine agosto con il metodo tradizionale, cioè
con il martellone, dal cantiere di Voltaggio
Giampiero Carbone
Arquata Scrivia. Buio pesto, o quasi, sul futuro del cantiere del Terzo valico di Radimero, ad Arquata
Scrivia, dall’incontro di ieri 10 novembre tra i sindacati e la Seli Overseas, l’impresa di Roma che ha
ottenuto l’appalto per lo scavo del tunnel ferroviario sotto l’Appennino, opera di nuovo ferma da diverse
settimane.
La causa è la conformazione geologica delle montagne, non prevista dai geologi del Cociv nonostante i
molti sondaggi: le frese delle talpe meccaniche sono rimaste bloccate poiché le rocce sono troppo
friabili. …..
Durante l’incontro, durato appena mezz’ora, è stato spiegato che gli operai attivi a Radimero non
lavoreranno in altri cantieri del Terzo valico ma altrove: «Le persone formate a guidare e a lavorare
con le talpe meccaniche sono molto ricercate e Webuild (socio di maggioranza del Cociv e della Seli,
ndr) ha deciso di impiegarle da gennaio in altre regioni, come in Sicilia e Campania. Essendo originari
della Calabria e del Sud, molti dipendenti hanno accettato per essere più vicini a casa».
Dall’incontro nessuna certezza invece sui tempi di riattivazione del cantiere di Arquata e su come si
intende proseguire con lo scavo del tunnel da 27 chilometri….
Secondo Rfi, lo scavo nella maxi galleria sarebbe partito a fine agosto con il metodo tradizionale, cioè
con il martellone, dal cantiere di Voltaggio verso Nord nella canna dispari mentre nella pari sarebbe
stato avviato già lo scorso anno….”
https://www.lastampa.it/alessandria/2023/11/11/news/terzo_valico_si_smontano_talpe_meccaniche-
13854322/
11 Nov 23 FQ:
“STOP E ADDII TERZO VALICO SLITTA AL 2030?
A rilento - Alt alle frese per evitare possibili crolli, lasciano 4 ingegneri.
Webuild: “tempi rispettati”
Di Dario Balotta
….La terza linea ferroviaria tra Genova e Milano ha un costo stratosferico di 6,5 miliardi, interamente
pubblici e affidati a Rfi (gruppo Ferrovie) quale committente dell’opera.
I lavori, iniziati nel 2012 dovevano finire nel 2024, poi slittati al 2026, ma l’avanzamento è fermo al
58% e si rischia di chiudere non prima del 2030.
Nessuna analisi costi-benefici ha mai giustificato quest’opera concepita nella legge Obiettivo e da
sempre considerata inutile visto che da una parte il porto di Genova non ha gli spazi per un grande
sviluppo del traffico merci e da Arquata Scrivia fino a Milano si resta con due binari, già
congestionati.
Nel giugno 2022 il fronte di scavo sotto l’Appennino nella canna pari della linea, in direzione Genova,
aveva bloccato la fresa meccanica (Tbm): il materiale si era rivelato troppo friabile e lo scavo era
diventato critico.
La talpa in azione nella canna dispari era stata fermata invece per precauzione.
Successivamente il Cociv – il consorzio costruttore capitanato da Webuild – ha fatto sondare il terreno
sopra il futuro tunnel, a Voltaggio, decidendo, a inizio 2023, che l’attività poteva riprendere nella
canna dispari con una serie di cautele.
La talpa meccanica utilizzata nel binario pari, invece, era stata smontata per riadattare la fresa ma non
è mai ripartita. I lavoratori sono stati trasferiti in altri cantieri poiché entrambe le talpe meccaniche
sono di nuovo bloccate.
Alla tegola del fermo lavori se ne aggiungono altre.
Nei giorni scorsi si è dimesso il direttore generale del Consorzio.
Secondo Trasporto Europa, avrebbero dato le dimissioni altri quattro ingeneri impegnati sui cantieri,
fra cui il capo dell’armamento, il responsabile delle tecnologie e il capo delle costruzioni.
A fine ottobre Amplia infrastructures (ex Pavimental) del gruppo Aspi aveva invece disdetto il contratto
per il lotto 5 Fegino-Pontedecimo….”
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/11/11/stop-e-addii-terzo-valico-slitta-al-
2030/7350042/
13 nov 23 ValsusaOggi:
“LA GUARDIA DI FINANZA: “PER DARE SICUREZZA AL CANTIERE, MANCA PERSONALE A
TORINO”
dalla Segreteria Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri (Silf)
“Dopo costanti richieste da parte della nostra Segreteria, siamo stati oggi ascoltati in audizione dal
Consiglio comunale di Torino” – dichiara Simone Sansoni, Segretario provinciale del Sindacato
italiano lavoratori finanzieri. “In tale sede abbiamo voluto porre l’attenzione sulla carenza di organico
del Reparto baschi verdi, in costante emergenza Tav: un deficit che si ripercuote sulle condizioni
lavorative dei colleghi.
Come abbiamo già denunciato recentemente, l’ordine pubblico in Valsusa è una emergenza nazionale
che però pesa sulle spalle quasi esclusivamente del locale reparto di Pronto Impiego. Le assegnazioni
periodicamente disposte sono solo dei palliativi perché coprono a malapena le partenze” – prosegue il
sindacalista.
“Abbiamo quindi voluto investire della questione anche le autorità politiche cittadine, chiedendo loro
un interessamento al riguardo e di prendere atto che si tratta di una questione nazionale, che va
affrontata in maniera strutturale, prevedendo a Torino un adeguato numero di baschi verdi,
diversamente da quanto finora fatto….”
https://www.valsusaoggi.it/tav-in-valsusa-la-guardia-di-finanza-per-dare-sicurezza-al-cantiere-manca-
personale-a-torino/
7 nov 23 Pressenza:
“ IL J’ACCUSE DI LINO BALZA SUL CASO SOLVAY DI SPINETTA MARENGO
Linda Maggiori
…..Già negli anni ’80 denunciava le schiume PFAS sul Bormida.
“Telefonavo ai giornali, denunciavo ma Montedison si schermiva, ‘sarà qualche lavanderia che
scarica a monte’, mentre Arpa e Magistratura non indagavano a fondo.
Tra gli anni 90 e 2009 feci otto esposti alla Procura della Repubblica.
Sono stato sottoposto a rappresaglie continue, licenziamento, mobbing e minacce.
Nel 2009 venni in possesso delle analisi del sangue dei lavoratori fatti fare dall’azienda, con valori
altissimi di PFOA, che venivano tenute nascoste.
Così io ed altri lavoratori, anche loro poi licenziati, consegnammo queste analisi alla procura.
Sottolineammo alla Procura che le aziende fin dagli anni 80 già sapevano la pericolosità di
PFAS: Tony Fletcher, professore alla London School of Hygiene end Tropical Medicine, uno dei tre
maggiori epidemiologi mondiali, anche sentito nel processo Miteni, era stato consulente di Dupont e
confermava il drammatico allarme che gli scienziati avevano dato: negli animali queste sostanze sono
cancerogene, mutagene e teratogene e loro lo sapevano”….
La Regione Piemonte, solo a febbraio 2022 ha incaricato un primo monitoraggio su uova e latte entro
due chilometri dal polo chimico di Solvay, che ha indicato la presenza di cC6O4 (sostanza
perfluoroalchilica PFAS di nuova generazione, ndr) nelle uova di produzione domestica
e ADV (sostanza PFAS a catena lunga, tra le più pericolose, ndr) nel latte industriale.
Ma ancora di fatto non sta effettuando il benché minimo prelievo ematico, cosa che il Veneto ha fatto
nel 2017 portando alla luce l’estesa contaminazione.
Le indagini epidemiologiche (l’ultima nel 2019) evidenziano gli eccessi di mortalità della popolazione
alessandrina, ma la ricerca degli Pfas nel sangue è ancora al palo…..
Ad oggi, malgrado la sentenza di Cassazione, non è ancora stato bonificato né in terra né in cielo né in
acqua per la “maledetta ventina” di inquinanti (cromo esavalente, cloroformio eccetera) anzi si è
aggravata la contaminazione ed estesa in provincia. Per queste violazioni -dolose- non è stato aperto un
nuovo processo……
Il sindaco di Alessandria non ha mai emesso un’ordinanza di fermata delle produzioni inquinanti
dentro e fuori il Comune, come imporrebbe il principio di precauzione alla massima autorità sanitaria