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assange, updated 10/7/24, 3:10 PM

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https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/06/26/assange-si-e-dichiarato-colpevole-di-fronte-a-un-giudice-americano-adesso-e-libero-ed-e-tornato-in-australia/7602018/


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Julian Assangem colpevole di giornalismo.

di F. Q.

“Ho scelto la libertà sull’impossibilità di ottenere giustizia. Voglio essere totalmente chiaro. Non sono
libero oggi perché il sistema ha funzionato. Sono libero oggi perché dopo anni di carcere mi sono
dichiarato colpevole di giornalismo“. Il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, parla per la prima volta in
pubblico da quando è stato liberato alla fine del giugno scorso dopo aver trascorso gli
ultimi quattordici anni nell’ambasciata ecuadoriana a Londra e poi detenuto nel carcere britannico di alta
sicurezza di Belmarsh. La sua testimonianza davanti alla commissione affari giuridici e i diritti umani
dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa comincia proprio da quel momento: da quando il
padre di Wikileaks si è dovuto dichiarare “colpevole di cospirazione per ottenere e diffondere informazioni
sulla difesa nazionale”. L’unico modo per il 52enne Assange per mettere fine al suo calvario giudiziario. Un
patteggiamento che ha messo fine alla sua detenzione ma che rappresenta anche un punto di non ritorno:
“Vedo più impunità, più segretezza, più rappresaglie per aver detto la verità, e più autocensura. E’ difficile
non tracciare una linea tra il governo degli Stati Uniti che attraversa il Rubicone criminalizzando a livello
internazionale il giornalismo e il freddo clima attuale per la libertà di espressione“.
L’intervento di Assange è legato al rapporto preparato della socialista islandese Thorhildur Sunna
Aevarsdottir, che l’assemblea discuterà e voterà domani 2 ottobre, proprio sulla sua detenzione e
condanna. Ma soprattutto sull’effetto dissuasivo e di autocensura che la vicenda Assange ha su tutti
i giornalisti, gli editori e altri soggetti che riferiscono su questioni essenziali per il funzionamento di
una società democratica. “La libertà di espressione e tutto ciò che ne consegue si trovano a un bivio
oscuro. Temo che, a meno che istituzioni che stabiliscono norme come il Consiglio d’Europa non si sveglino
di fronte alla gravità della situazione, sarà troppo tardi“, è il monito di Assange. Il padre di Wikileaks
aggiunge: “Se l’Europa vuole avere un futuro in cui la libertà di parola e la libertà di pubblicare la verità non
siano privilegi riservati a pochi ma diritti garantiti a tutti, allora deve agire in modo che ciò che è accaduto
nel mio caso non accada mai a nessun altro”. Assange chiede a tutti di fare la propria parte “per garantire
che la luce della libertà non si affievolisca mai, che la ricerca della verità continui a vivere e che le voci di
molti non vengano messe a tacere dagli interessi di pochi”.
“Ora la giustizia per me è preclusa poiché il governo degli Stati Uniti ha insistito per iscritto nel suo
patteggiamento che non posso presentare un caso alla Corte europea per i diritti dell’uomo o anche una
richiesta di legge sulla libertà di informazione per ciò che mi è stato fatto a seguito della richiesta
di estradizione“, sottolinea Assange. Che poi dice: “Gli europei devono obbedire alla legge
sullo spionaggio degli Stati Uniti“. Il suo caso, spiega il fondatore di WikiLeaks, ha aperto la porta alla
possibilità che qualsiasi grande Stato possa perseguire i giornalisti in Europa. “Se le cose non cambiano,
nulla impedirà che quanto è accaduto a me accada di nuovo“, avverte ancora Assange. “La questione
fondamentale è semplice: i giornalisti non dovrebbero essere perseguiti per aver svolto il loro lavoro.
Il giornalismo non è un crimine. È un pilastro di una società libera e informata”.
“Ora la giustizia per me è preclusa poiché il governo degli Stati Uniti ha insistito per iscritto nel suo
patteggiamento che non posso presentare un caso alla Corte europea per i diritti dell’uomo o anche una
richiesta di legge sulla libertà di informazione per ciò che mi è stato fatto a seguito della richiesta
di estradizione“, sottolinea Assange. Che poi dice: “Gli europei devono obbedire alla legge
sullo spionaggio degli Stati Uniti“. Il suo caso, spiega il fondatore di WikiLeaks, ha aperto la porta alla
possibilità che qualsiasi grande Stato possa perseguire i giornalisti in Europa. “Se le cose non cambiano,
nulla impedirà che quanto è accaduto a me accada di nuovo“, avverte ancora Assange. “La questione
fondamentale è semplice: i giornalisti non dovrebbero essere perseguiti per aver svolto il loro lavoro.
Il giornalismo non è un crimine. È un pilastro di una società libera e informata”.