About Rete Ambientalista Al
Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Tag Cloud
Veneto, il monitoraggio della Regione sui Pfas: "Ci sono sostanze pericolose nel sangue di ottomila
persone"
I dati del Piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta a sostanze perfluoroalchiliche
sono in continua evoluzione. I soggetti gi convocati a sottoporsi ad analisi sono il 39,8% del
totale. Restano invece in corso le indagini della magistratura mirate a individuare la fonte
industriale dell'inquinamento localizzata nel Vicentino
di Giuseppe Pietrobelli | 13 luglio 2018
VENEZIA Le sostanze perfluoroalchiliche che hanno inquinato le falde di una vasta area
del Veneto hanno costretto finora, ma il dato in evoluzione crescente, quasi 8mila persone a
intraprendere un percorso di controllo sanitario pi approfondito, con visite mirate per tenere sotto
controllo gli effetti della presenza nel sangue dei Pfas. Per alcuni di essi si arriva al 99 per cento
della popolazione con valori fuorilegge. Il dato, piuttosto allarmante, emerge dal sesto Rapporto
sull'andamento del Piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta a Pfas che stato
diffuso dalla Direzione Prevenzione della Regione Veneto. il frutto di un lavoro, in collaborazione
con le Ulss e le strutture sanitarie nelle zone interessate, cominciato a fine 2016. Fa quindi il punto
del primo anno e mezzo, con i dati attualizzati a fine giugno, mentre sono in corso le indagini della
magistratura mirate a individuare la fonte industriale dell'inquinamento localizzata nel Vicentino..
In totale sono 17.605 le persone coinvolte nel Piano di sorveglianza. Per 13.856 di queste sono gi
disponibili tutti gli esiti (sia i valori degli esami e risposte al questionario sugli stili di vita proposto).
Si parla ancora di una parte della popolazione perch i soggetti gi invitati sul totale delle persone
da invitare sono il 39,8%, mentre quelli che si sono presentati alla visita sono il 60%. A 7.716
persone stato indicato di iniziare un percorso di approfondimento (di secondo livello)
prenotando una visita presso l'ambulatorio internistico e quello cardiovascolare. Finora in 750 si
sono presentati per la visita internistica e 1.079 per quella cardiologica.
Gli abitanti (province di Vicenza, Verona e Padova) sono stati suddivisi in due zone. L'Area Rossa
A comprende i comuni serviti dagli acquedotti inquinati dagli Pfas prima dell'applicazione dei filtri
e localizzati sopra il plume di contaminazione della falda sotterranea. Si tratta di Alonte, Asigliano
Veneto, Brendola, Cologna Veneta, Lonigo, Montagnana, Noventa Vicentina, Pojana Maggiore,
Pressana, Roveredo di Gu, Sarego, Zimella, Orgiano.
L'Area Rossa B comprende i Comuni serviti dagli acquedotti inquinati prima dell'applicazione dei
filtri, ma esterni al plume di contaminazione della falda sotterranea. Si tratta di Albaredo d'Adige,
Arcole, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant'Anna, Legnago, Minerbe, Terrazzo, Veronella, Agugliaro,
Borgo Veneto, Casale di Scodosia, Lozzo Atestino, Medaglino San Vitale, Merlara, Urbana, Val
Liona.
Nella zona Rossa A l'analisi ha riguardato 10.117 soggetti, nella B 3.739 soggetti. In totale 13.856
persone. Questa la percentuale di popolazione che nell'Area Rossa A presenta valori eccedenti gli
0,5 ng/ml (valore di normalit) per quattro sostanze: il 99,9% della popolazione per Pfoa il 99,7
per il Pfos il 98,3 per il Pfhxa e il 56,8% per il Pfna. Nell'Area Rossa B le sostanze che si trovano
nella maggioranza della popolazione sono sempre quelle quattro, con percentuali leggermente
diverse: Pfoa nel 99,9% della popolazione, Pfos nel 99,9%, Pfhxa nel 97% e Pfnanel 48,8% dei
soggetti. Calcolando la percentuale di tutta l'Area Rossa il Pfoa presente nel 99,9% della
popolazione, il Pfos nel 99,7%, il Pfhxa nel 98% e il Pfna nel 54,7%.
Per due sostanze (Pfoa e Pfos) stata analizzata la presenza in base al tempo. "Risalta una netta
crescita lineare delle concentrazioni nel siero con il passare del tempo trascorso nell'area
identificata". Le fasce quinquennali maggiormente colpite sono quelle da 11 a 15 anni di
permanenza nella zona contaminata (4.323 soggetti), da 16 a 20 anni (2.913 persone) e da 21 a 25
anni (2.030 persone).
Un altro dato allarmante, che "i residenti nell'Area Rossa A presentano concentrazioni sieriche di
Pfoa, Pfos e Pfhxs significativamente pi elevate rispetto ai residenti nell'Area Rossa B".
Calcolando la "mediana" dei valori, le concentrazioni di Pfoae Pfhxs sono addirittura doppie
nell'Area A rispetto all'Area B. Nelle femmine la concentrazione mediana di Pfoa di 35,5 ng/ml,
nei maschi di 66,9 ng/ml. E se la "mediana" di Pfos nelle femmine di 3,4 ng/ml, nei maschi di
4,8 ng/ml. Quella di Pfhxs di 2,8 ng/ml nelle femmine e di 5,9 ng/ml per i maschi.
L'incidenza maggiore nelle persone che per l'irrigazione degli orti utilizzano l'acqua dei pozzi.
Piuttosto che quella dell'acquedotto. Nella Area Rossa A i soggetti con valori da Pfoa e Pfos fuori
norma che usano l'acquedotto sono 1.594, quelli che usano solo i pozzi 2.813. Nella Area Rossa B i
soggetti fuori norma che usano l'acquedotto sono 399, quelli che usano i pozzi sono 1.155.
"La Regione ha commentato l'assessore alla Sanit Luca Coletto sta portando avanti un
progetto straordinario doveroso, che costa fatica e denaro. Anche la magistratura sta facendo un
duro e complesso lavoro, al termine del quale mi auguro si potranno individuare le responsabilit
e applicare il sacrosanto principio del chi rompe paga. Sarebbe iniquo che i costi per riparare i
danni dovessero ricadere sulla collettivit.
persone"
I dati del Piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta a sostanze perfluoroalchiliche
sono in continua evoluzione. I soggetti gi convocati a sottoporsi ad analisi sono il 39,8% del
totale. Restano invece in corso le indagini della magistratura mirate a individuare la fonte
industriale dell'inquinamento localizzata nel Vicentino
di Giuseppe Pietrobelli | 13 luglio 2018
VENEZIA Le sostanze perfluoroalchiliche che hanno inquinato le falde di una vasta area
del Veneto hanno costretto finora, ma il dato in evoluzione crescente, quasi 8mila persone a
intraprendere un percorso di controllo sanitario pi approfondito, con visite mirate per tenere sotto
controllo gli effetti della presenza nel sangue dei Pfas. Per alcuni di essi si arriva al 99 per cento
della popolazione con valori fuorilegge. Il dato, piuttosto allarmante, emerge dal sesto Rapporto
sull'andamento del Piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta a Pfas che stato
diffuso dalla Direzione Prevenzione della Regione Veneto. il frutto di un lavoro, in collaborazione
con le Ulss e le strutture sanitarie nelle zone interessate, cominciato a fine 2016. Fa quindi il punto
del primo anno e mezzo, con i dati attualizzati a fine giugno, mentre sono in corso le indagini della
magistratura mirate a individuare la fonte industriale dell'inquinamento localizzata nel Vicentino..
In totale sono 17.605 le persone coinvolte nel Piano di sorveglianza. Per 13.856 di queste sono gi
disponibili tutti gli esiti (sia i valori degli esami e risposte al questionario sugli stili di vita proposto).
Si parla ancora di una parte della popolazione perch i soggetti gi invitati sul totale delle persone
da invitare sono il 39,8%, mentre quelli che si sono presentati alla visita sono il 60%. A 7.716
persone stato indicato di iniziare un percorso di approfondimento (di secondo livello)
prenotando una visita presso l'ambulatorio internistico e quello cardiovascolare. Finora in 750 si
sono presentati per la visita internistica e 1.079 per quella cardiologica.
Gli abitanti (province di Vicenza, Verona e Padova) sono stati suddivisi in due zone. L'Area Rossa
A comprende i comuni serviti dagli acquedotti inquinati dagli Pfas prima dell'applicazione dei filtri
e localizzati sopra il plume di contaminazione della falda sotterranea. Si tratta di Alonte, Asigliano
Veneto, Brendola, Cologna Veneta, Lonigo, Montagnana, Noventa Vicentina, Pojana Maggiore,
Pressana, Roveredo di Gu, Sarego, Zimella, Orgiano.
L'Area Rossa B comprende i Comuni serviti dagli acquedotti inquinati prima dell'applicazione dei
filtri, ma esterni al plume di contaminazione della falda sotterranea. Si tratta di Albaredo d'Adige,
Arcole, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant'Anna, Legnago, Minerbe, Terrazzo, Veronella, Agugliaro,
Borgo Veneto, Casale di Scodosia, Lozzo Atestino, Medaglino San Vitale, Merlara, Urbana, Val
Liona.
Nella zona Rossa A l'analisi ha riguardato 10.117 soggetti, nella B 3.739 soggetti. In totale 13.856
persone. Questa la percentuale di popolazione che nell'Area Rossa A presenta valori eccedenti gli
0,5 ng/ml (valore di normalit) per quattro sostanze: il 99,9% della popolazione per Pfoa il 99,7
per il Pfos il 98,3 per il Pfhxa e il 56,8% per il Pfna. Nell'Area Rossa B le sostanze che si trovano
nella maggioranza della popolazione sono sempre quelle quattro, con percentuali leggermente
diverse: Pfoa nel 99,9% della popolazione, Pfos nel 99,9%, Pfhxa nel 97% e Pfnanel 48,8% dei
soggetti. Calcolando la percentuale di tutta l'Area Rossa il Pfoa presente nel 99,9% della
popolazione, il Pfos nel 99,7%, il Pfhxa nel 98% e il Pfna nel 54,7%.
Per due sostanze (Pfoa e Pfos) stata analizzata la presenza in base al tempo. "Risalta una netta
crescita lineare delle concentrazioni nel siero con il passare del tempo trascorso nell'area
identificata". Le fasce quinquennali maggiormente colpite sono quelle da 11 a 15 anni di
permanenza nella zona contaminata (4.323 soggetti), da 16 a 20 anni (2.913 persone) e da 21 a 25
anni (2.030 persone).
Un altro dato allarmante, che "i residenti nell'Area Rossa A presentano concentrazioni sieriche di
Pfoa, Pfos e Pfhxs significativamente pi elevate rispetto ai residenti nell'Area Rossa B".
Calcolando la "mediana" dei valori, le concentrazioni di Pfoae Pfhxs sono addirittura doppie
nell'Area A rispetto all'Area B. Nelle femmine la concentrazione mediana di Pfoa di 35,5 ng/ml,
nei maschi di 66,9 ng/ml. E se la "mediana" di Pfos nelle femmine di 3,4 ng/ml, nei maschi di
4,8 ng/ml. Quella di Pfhxs di 2,8 ng/ml nelle femmine e di 5,9 ng/ml per i maschi.
L'incidenza maggiore nelle persone che per l'irrigazione degli orti utilizzano l'acqua dei pozzi.
Piuttosto che quella dell'acquedotto. Nella Area Rossa A i soggetti con valori da Pfoa e Pfos fuori
norma che usano l'acquedotto sono 1.594, quelli che usano solo i pozzi 2.813. Nella Area Rossa B i
soggetti fuori norma che usano l'acquedotto sono 399, quelli che usano i pozzi sono 1.155.
"La Regione ha commentato l'assessore alla Sanit Luca Coletto sta portando avanti un
progetto straordinario doveroso, che costa fatica e denaro. Anche la magistratura sta facendo un
duro e complesso lavoro, al termine del quale mi auguro si potranno individuare le responsabilit
e applicare il sacrosanto principio del chi rompe paga. Sarebbe iniquo che i costi per riparare i
danni dovessero ricadere sulla collettivit.